Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio bianco per antico pelo
gridando: “Guai a voi, anime prave!
Non isperate mai veder lo cielo.
Io vegno per menarvi all’altra riva
nelle tenebre etterne, in caldo e in gelo. (Caronte) Inferno III
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio bianco per antico pelo
gridando: “Guai a voi, anime prave!
Non isperate mai veder lo cielo.
Io vegno per menarvi all’altra riva
nelle tenebre etterne, in caldo e in gelo. (Caronte) Inferno III
Poscia ch’io ebbi rotta la persona
di due punte mortali, io mi rendei,
piangendo, a quei che volentier perdona.
Orribil furon li peccati miei
ma la bontà infinita ha sì gran braccia
che prende ciò che si rivolge a lei. (Manfredi di Svevia) Purgatorio IV
Per me si va nella città dolente,
per me si va nell’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore,
fecemi la divina potestate,
la somma sapienza e ‘l primo amore.
Dinanzi a me non fur cose create,
se non etterne e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate. Inferno III
Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? Purgatorio XVI
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi, quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinnova la paura.
Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’io vi trovai,
dirò dell’altre cose ch’i’ v’ho scorte. Inferno I
Godi, Fiorenza, poiche se’ sì grande
che,per mare e per terra,batti l’ali
e per lo ‘nferno tuo nome si spande. Inferno XXVI
Considerate la vostra semenza,
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e conoscenza. (Ulisse) Inferno XXVI
Era già l’ora che volge al desio
e a’ naviganti intenerisce il core,
lo dì ch’han detto ai dolci amici addio,
e che lo novo peregrin d’amore
punge, se ode squilla di lontano,
che paia il giorno pianger che si muore. Purgatorio VIII
Ahi, Pisa, vituperio delle genti
del bel Paese là dove ‘l sì suona,
poi che i vicini a te punir son lenti,
muovansi la Capraia e la Gorgona
e faccian siepe ad Arno in su la foce,
sì ch’elli annieghi in te ogni persona. (Ugolino) InfernoXXXIII
E ha natura sì malvagia e ria,
che mai non empie la bramosa voglia
e, dopo il pasto, ha più fame che pria. (la lupa) Inferno I
La bocca sollevò dal fiero pasto
quel peccator, forbendola ai capelli
del capo, ch’elli avea di retro guasto. (Ugolino) InfernoXXXIII
Tu proverai sì come sa di sale
lo pane altrui e quanto è duro calle
lo scendere e il salir per l’altrui scale. ( Cacciaguida) Paradiso XVII
Ahi, serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello. Purgatorio VI
Libertà va cercando ch’è si cara,
come sa chi per lei vita rifiuta. Purgatorio I
ché il perder tempo, a chi più sa, più spiace. Purgatorio III
vassene ‘l tempo e l’uom non se n’ avvede. Purgatorio IV
ed elli avea del cul fatto trombetta. (Barbariccia) Inferno XXI