Numero3336.

R I F L E S S I O N I

Nella storia dell’esperienza umana, si dice che alcune persone trovano consolazione nel sonno, poiché nei sogni esiste un regno che supera la bellezza del mondo reale.

Nel vasto oceano di 8 miliardi di esseri umani, qualcuno può trovarsi a vivere in solitudine.

La felicità che si condivide con gli altri cresce, mentre il dolore, se condiviso, si riduce.

La più grande ricompensa è il recupero della propria serenità interiore.

Si dice che l’età migliora con il tempo, acquisendo una distintività unica.

Il concetto di “per sempre” potrebbe essere stato pensato per il regno della memoria, piuttosto che per le vite mortali.

Non dovremmo mai minimizzare una sofferenza che non abbiamo personalmente vissuto.

Nel fluire del tempo, la vera natura delle nostre perdite viene sempre alla luce.

Se vivi solo per gli altri, finirai per alienare te stesso, non ti riconoscerai più nella gioia di vivere.

Non sentirti in colpa se desideri di essere felice, perché la ricerca della felicità è propria della natura umana: chi dice il contrario è un ipocrita e un …. infelice.

Alcuni si lanciano alla ricerca di tesori e, nel farlo, perdono di vista ciò che è veramente prezioso, inseguendo solo semplici pietre.

Valorizza ogni attimo prima che svanisca, divenendo un ricordo lontano.

Se queste riflessioni ti hanno toccato, concedi loro la tua approvazione.

Numero3335.

 

T H E    S A V A G E S

 

Ieri, 25 Maggio 2025, nel Teatro Comunale “Luigi Garzoni” di Tricesimo, ha avuto luogo una rievocazione storico – musicale delle vicende del Complesso dei THE SAVAGES, che si sono svolte nell’arco di un biennio dal 1964 al 1966. Lo spettacolo consisteva nella narrazione della storia del Complesso alternata alla esecuzione di una dozzina di canzoni di successo del loro repertorio di allora.

La manifestazione ha avuto un significativo successo, in primo luogo per l’affluenza del pubblico davvero sorprendente (ben pochi erano i posti vuoti dei 286 disponibili nella platea del Teatro), e poi, anche, per l’esibizione della Compagine attuale, che rievocava i fasti e nefasti del Complesso di allora: l’esecuzione dei brani, suonati e cantati a gruppi di tre, ha scandito il racconto di tutto il percorso di formazione, affermazione ed estinzione di questa Band di giovani esecutori, guidati da Armando Morandini, che hanno fatto molto parlare di sè 60 anni fa e che tuttora sono ricordati con grande simpatia dai fans di quei tempi.

Anch’io ho fatto parte di questo Complesso, con un ruolo molto particolare che non prevedeva la mia presenza nelle performance musicali, bensì solo nella fase preparatoria e nella gestione del Gruppo..

Mi sono incaricato, su richiesta di Armando, di assumere il compito di condurre la manifestazione come regista e come speaker, contribuendo, questa volta, anche con l’intervento della mia voce (seconda voce), a supporto del cantante solista (prima voce) in diverse canzoni del programma.

Il consenso del  sensibile ed attento pubblico presente, manifestato con numerosissimi applausi, spesso a scena aperta, è un dato di fatto inoppugnabile: il gradimento, la sorpresa, il coinvolgimento durante le esecuzioni e alla fine di ogni brano suonato e cantato sono stati costanti e incessanti, con grande soddisfazione degli interpreti esecutori.

Lo spettacolo si è prolungato anche con la riesecuzione, a gentile richiesta, dei tre brani più significativi del repertorio del Complesso, ma prima di questa, io ho avuto il tempo e il modo di recitare una composizione, scritta da me alcuni anni fa, dal titolo “Commiato”, accompagnata da una melodia di sottofondo costituita da arpeggi sul tema musicale di una canzone di De Gregori, ascoltata con molta attenzione, interessata e stupita, da parte del pubblico che sembra averla oltremodo gradita.

In conclusione, sembra proprio che sia stato un “successo”.

 

Mi permetto di pubblicare, a riprova e suffragio di quanto ho affermato, questi che seguono, fra i tanti commenti arrivati a me e ad altri componenti del Complesso, via WHATSAPP, da amici che erano presenti alla manifestazione.

 

“Complimenti, complimenti e ancora complimenti! Tutto organizzato alla perfezione. Un grande successo”.

Giuliana.

 

Ciao Alberto, realmente una splendida serata, con le tue declamazioni e la musica che ha coinvolto emotivamente molti dei presenti, Grazie.

Corrado.

 

Carissimo Alberto,
con profonda ammirazione, desidero renderti omaggio, celebrando il tuo straordinario spirito.
Dopo 60 anni, non solo hai custodito il ricordo di un’epoca, ma oggi hai avuto il coraggio e l’energia di rimetterti in gioco con il tuo gruppo.
La vostra esibizione è stata molto più di un concerto: è stata una lezione di passione, determinazione, talento e amore per la vita.
Sul palco siete tornati giovani e, con voi, lo siamo stati anche noi, spettatori emozionati e grati.
Complimenti di cuore per averci donato, ancora una volta, la magia della vostra musica e una fantastica storia.
Un forte abbraccio.

Carlo.

 

Ciao Graziano.

Grazie per l’ospitalità. Fai i complimenti a tutti i musicisti da parte nostra per il bel concerto e soprattutto per aver rievocato tempi e musiche che ci appartengono da sempre. Un abbraccio fraterno a tutti.

Un amico di Graziano.

Numero3334.

 

E S P E R I E N Z A    D E L L A    V I T A

 

Questa è la società del nulla:

tutti condividono, seguono, emulano,

ma non dialogano, discutono, ragionano.

Manca una cosa semplice e meravigliosa,

che sta diventando sempre più rara,

si chiama, comunemente, spirito critico,

che viene dalla semplice possibilità

di emozionarsi, capire l’altro, discernere,

confrontarsi, accendere il cervello

e usarlo, anche nel campo dell’ignoto,

dove non c’è stata esperienza precedente,

dove è possibile tutto, il vero e il falso.

Lì manca la preparazione mentale,

il buon senso, l’allenamento spirituale.

Questo bagaglio, questo “know how”

non te lo dà né la famiglia né la scuola,

te lo devi sobbarcare e conquistare tu

ed applicarti assiduamente per migliorarlo.

Si chiama semplicemente “esperienza della vita”.