Numero2183.

 

Segnalato da mio figlio Alexis.

 

I S T R U Z I O N E

 

Le persone sono istruite quel tanto che basta

per credere a ciò che è stato loro insegnato,

ma non sono abbastanza istruite per mettere in dubbio

qualsiasi cosa venga loro insegnata.

 

Richard Feynman     Fisico quantistico.

 

N.d.R. : quello che manca è il filtro dello spirito critico,

che ha le sue radici nella individualità

del codice genetico e delle esperienze di vita.

Ognuno si istruisce a modo suo, purché lo voglia,

e, spesso, lo fa in contrasto con coloro,

e sono tanti, che ci vorrebbero tutti uguali.

Numero2181.

 

LA BELLEZZA  DELLE  COSE

 

To give people pleasure in the things

they must perforce use,

that is one great office of decoration:

to give people pleasure in the things

they must perforce make,

that is the other use of it.

 

Dare piacere alle persone nelle cose

che devono necessariamente usare,

questo è un grande ufficio della decorazione;

dare alle persone piacere nelle cose

che devono necessariamente fare,

questo è l’altro uso di essa.

 

William Morris.

Numero2180.

 

T R O P P E   R I E V O C A Z I O N I :  POVERO  IL  POPOLO  CHE  HA  BISOGNO  DI  EROI !

 

Ne ho abbastanza! Ho bisogno di sbroccare!
Da qualche tempo (su per giù da quando si è insediato questo tipo di governi degli ultimi tempi), si è instaurata, subdolamente e surrettiziamente all’esordio, poi con frequenza dilagante e urtante, la moda delle rievocazioni.
Non passa giorno che ci viene proposta dal mondo dell’informazione, a cura di solerti giornalistini, evidentemente su incarico di dirigenti a loro volta ispirati da esponenti politici, una serie interminabile ma puntuale di ricorrenze, di anniversari di nascite o di morti, di giorni del ricordo, della memoria, riesumazioni di personaggi e rievocazioni di avvenimenti passati, con una assiduità sospetta e inconsueta.
D’accordo, lo si è sempre fatto: è persino doveroso e giusto che certe ricorrenze di fatti importanti e reminiscenze di personaggi illustri della storia patria non vengano trascurate, ma è oltremodo irritante, almeno per me, l’insistenza e l’improntitudine con cui ci vengono riproposti fatti e personaggi passati, come santi laici e celebrazioni del calendario. Per inciso, sanctus è il participio passato del verbo latino sancire, che vuol dire, come in Italiano, stabilire, fissare, dichiarare, decretare, disporre, imporre, legiferare, promulgare, statuire, approvare, confermare, convalidare, ratificare, consacrare ( quanti sinonimi, e quante diverse sfumature, di una parola o di un verbo esistono nella nostra lingua! Forse troppi! ). Il calendario contiene date e ricorrenze che devono essere ricordate, rispettate e festeggiate: scandiscono lo scorrere del tempo della convivenza civile, secondo partecipazioni collettive abitudinarie e convenzionali. E contiene anche centinaia di personaggi della storia religiosa cristiana cattolica che, in un modo o in un altro, si sono distinti meritoriamente nell’ esemplificare questa appartenenza e professione di fede. Alla stregua del calendario devozionale, vogliono forse istituire un calendario laico e secolare?
Ad essere rievocati non sono poi avvenimenti di eccezionale importanza della nostra storia passata, recente o lontana, o personaggi di grande rilievo dell’arte, della politica, della scienza e quant’altro. Vengono riesumati accadimenti, solo di un certo tipo e con una certa partigianeria, anche poco significativi, ma che, giornalisticamente e, vivaddio, anche politicamente, fanno gioco. E personaggi, positivi o negativi, paradigmatici di una ben definita appartenenza. Questo, che si sta instaurando, è un clima autocelebrativo che mi piace poco. Mi chiedo dove stia la regia occulta di questa “atmosfera”: costruire un sancta sanctorum leggendario. Forse lo posso immaginare. Ma si ricordi sempre che la leggenda penetra solo laddove i valori che vuole esaltare sono accettati dalla comunità a cui li si presenta. E che rievocare ossessivamente gli esempi del passato significa solo non aver fiducia nei valori del presente né, tanto meno, in quelli del futuro. In certe stanza dei bottoni, qualche studioso di sociologia si è accorto che stanno venendo meno i principi e i valori statuali e statali, insomma, nazionali. Appellarsi a quei principi fondanti di valori “tradizionali” è giusto, ma deleterio quando questa diventa l’unica matrice di comunicazione. Ci dovrebbe sorreggere, al contempo, lo spirito critico, la cultura dell’attualità creativa e l’attivismo innovativo che vedo, purtroppo, mancare alle generazioni che si affacciano alla storia di questo paese. Altro che partiti progressisti!
Un’ultima considerazione. Un popolo, una nazione, una comunità sociale e civile che indulgono così spesso in questa pratica di tentare di insediare su qualche piedistallo degli “eroi” del passato e di “mitizzare”, con spicciola disinvoltura, fatti o personaggi anche di secondaria importanza, e perfino negativi, sono dei perdenti.
Ricordiamo insieme certi personaggi della storia di Roma, come Attilio Regolo e Muzio Scevola, che fin dalle scuole elementari, ci venivano additati come esempi di coraggio e di abnegazione, per la salvezza del bene comune. Tito Livio ci dice: “facere et pati fortia Romanum est” ossia, “L’operare e il soffrire da forte è degno di un Romano”. Ebbene, anziché essere degli eroi positivi della storia patria, essi sono il simbolo di sconfitte militari: pur di non ammettere che le sorti dei conflitti non erano state favorevoli, si sono “mitizzati” dei personaggi sacrificali e salvifici che, in realtà, sono morti e hanno fallito e perduto.
Tecnica vecchia, quella di “celebrare” la sconfitta!

Numero2179.

 

S O G N O

 

I sogni sono fatti di tanta fatica.

Forse, se cerchiamo di prendere delle scorciatoie,

perdiamo di vista la ragione

per cui abbiamo cominciato a sognare

e, alla fine, scopriamo che il sogno

non ci appartiene più.

Se ascoltiamo la saggezza del cuore,

il tempo infallibile ci farà incontrare

il nostro destino.

Ricorda: quando stai per rinunciare,

quando senti che la vita è stata troppo dura con te,

ricordati chi sei.

Ricorda il tuo sogno.

 

Sergio Bombaren     da  “Il delfino”

Numero2176.

 

Mi arriva da mio figlio Alexis:

 

Il successo non è una gara di corsa:

gli obiettivi si possono raggiungere

anche camminando e persino

facendo delle soste.

 

Sarà forse un alibi? Ma, veramente, lui lavora troppo!

Numero2174.

 

AHI, AHI,  AHI!

 

Secondo Zingaretti,

che si è dimesso,

Il PD sarebbe un partito

di cui vergognarsi.

 

Secondo Letta,

che gli è subentrato:

“Non vi è nulla

di più sovversivo

della verità.

E io ve la dico: ….

…. Tante maschere,

e pochi volti.”.

 

Ci hanno fatto proprio un bel quadretto!

Numero2173.

 

Riferisco da ELISIR programma di RAI3 sulla salute

 

MALATTIA  DI  ALZHEIMER

 

SINTOMI  E  FATTORI  DI  RISCHIO

 

Perdita di memoria

Difficoltà nelle attività quotidiane

Difficoltà nel trovare le parole

Difficoltà di attenzione e concentrazione

Difficoltà nel pensiero astratto

Diminuzione della capacità di giudizio

Cambiamenti di umore, di orientamento e di personalità

Mancanza di iniziativa.

 

Riassumendo: 4 indizi che cominciano per A come Alzheimer

 

Amnesia = problemi a ricordare

Afasia     = problemi a parlare

Aprassia = problemi a procedere

Agnosia = problemi a riconoscere

 

A proposito: anche Alberto comincia con la A.