Ogni cosa mortal
Tempo interrompe.
Francesco Petrarca.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
Ogni cosa mortal
Tempo interrompe.
Francesco Petrarca.
L E O N A R D O D A V I N C I
“Gli uomini parleranno tra di loro
da paesi molto lontani
e si risponderanno allo stesso modo.”
Leonardo da Vinci.
L A V E R I T Â
La ricerca della verità
è più preziosa
del suo possesso.
Segnalato da mio figlio Alexis.
I S T R U Z I O N E
Le persone sono istruite quel tanto che basta
per credere a ciò che è stato loro insegnato,
ma non sono abbastanza istruite per mettere in dubbio
qualsiasi cosa venga loro insegnata.
Richard Feynman Fisico quantistico.
N.d.R. : quello che manca è il filtro dello spirito critico,
che ha le sue radici nella individualità
del codice genetico e delle esperienze di vita.
Ognuno si istruisce a modo suo, purché lo voglia,
e, spesso, lo fa in contrasto con coloro,
e sono tanti, che ci vorrebbero tutti uguali.
R I F L E S S I O N E
Ogni timore
è un desiderio.
LA BELLEZZA DELLE COSE
To give people pleasure in the things
they must perforce use,
that is one great office of decoration:
to give people pleasure in the things
they must perforce make,
that is the other use of it.
Dare piacere alle persone nelle cose
che devono necessariamente usare,
questo è un grande ufficio della decorazione;
dare alle persone piacere nelle cose
che devono necessariamente fare,
questo è l’altro uso di essa.
William Morris.
T R O P P E R I E V O C A Z I O N I : POVERO IL POPOLO CHE HA BISOGNO DI EROI !
Ne ho abbastanza! Ho bisogno di sbroccare!
Da qualche tempo (su per giù da quando si è insediato questo tipo di governi degli ultimi tempi), si è instaurata, subdolamente e surrettiziamente all’esordio, poi con frequenza dilagante e urtante, la moda delle rievocazioni.
Non passa giorno che ci viene proposta dal mondo dell’informazione, a cura di solerti giornalistini, evidentemente su incarico di dirigenti a loro volta ispirati da esponenti politici, una serie interminabile ma puntuale di ricorrenze, di anniversari di nascite o di morti, di giorni del ricordo, della memoria, riesumazioni di personaggi e rievocazioni di avvenimenti passati, con una assiduità sospetta e inconsueta.
D’accordo, lo si è sempre fatto: è persino doveroso e giusto che certe ricorrenze di fatti importanti e reminiscenze di personaggi illustri della storia patria non vengano trascurate, ma è oltremodo irritante, almeno per me, l’insistenza e l’improntitudine con cui ci vengono riproposti fatti e personaggi passati, come santi laici e celebrazioni del calendario. Per inciso, sanctus è il participio passato del verbo latino sancire, che vuol dire, come in Italiano, stabilire, fissare, dichiarare, decretare, disporre, imporre, legiferare, promulgare, statuire, approvare, confermare, convalidare, ratificare, consacrare ( quanti sinonimi, e quante diverse sfumature, di una parola o di un verbo esistono nella nostra lingua! Forse troppi! ). Il calendario contiene date e ricorrenze che devono essere ricordate, rispettate e festeggiate: scandiscono lo scorrere del tempo della convivenza civile, secondo partecipazioni collettive abitudinarie e convenzionali. E contiene anche centinaia di personaggi della storia religiosa cristiana cattolica che, in un modo o in un altro, si sono distinti meritoriamente nell’ esemplificare questa appartenenza e professione di fede. Alla stregua del calendario devozionale, vogliono forse istituire un calendario laico e secolare?
Ad essere rievocati non sono poi avvenimenti di eccezionale importanza della nostra storia passata, recente o lontana, o personaggi di grande rilievo dell’arte, della politica, della scienza e quant’altro. Vengono riesumati accadimenti, solo di un certo tipo e con una certa partigianeria, anche poco significativi, ma che, giornalisticamente e, vivaddio, anche politicamente, fanno gioco. E personaggi, positivi o negativi, paradigmatici di una ben definita appartenenza. Questo, che si sta instaurando, è un clima autocelebrativo che mi piace poco. Mi chiedo dove stia la regia occulta di questa “atmosfera”: costruire un sancta sanctorum leggendario. Forse lo posso immaginare. Ma si ricordi sempre che la leggenda penetra solo laddove i valori che vuole esaltare sono accettati dalla comunità a cui li si presenta. E che rievocare ossessivamente gli esempi del passato significa solo non aver fiducia nei valori del presente né, tanto meno, in quelli del futuro. In certe stanza dei bottoni, qualche studioso di sociologia si è accorto che stanno venendo meno i principi e i valori statuali e statali, insomma, nazionali. Appellarsi a quei principi fondanti di valori “tradizionali” è giusto, ma deleterio quando questa diventa l’unica matrice di comunicazione. Ci dovrebbe sorreggere, al contempo, lo spirito critico, la cultura dell’attualità creativa e l’attivismo innovativo che vedo, purtroppo, mancare alle generazioni che si affacciano alla storia di questo paese. Altro che partiti progressisti!
Un’ultima considerazione. Un popolo, una nazione, una comunità sociale e civile che indulgono così spesso in questa pratica di tentare di insediare su qualche piedistallo degli “eroi” del passato e di “mitizzare”, con spicciola disinvoltura, fatti o personaggi anche di secondaria importanza, e perfino negativi, sono dei perdenti.
Ricordiamo insieme certi personaggi della storia di Roma, come Attilio Regolo e Muzio Scevola, che fin dalle scuole elementari, ci venivano additati come esempi di coraggio e di abnegazione, per la salvezza del bene comune. Tito Livio ci dice: “facere et pati fortia Romanum est” ossia, “L’operare e il soffrire da forte è degno di un Romano”. Ebbene, anziché essere degli eroi positivi della storia patria, essi sono il simbolo di sconfitte militari: pur di non ammettere che le sorti dei conflitti non erano state favorevoli, si sono “mitizzati” dei personaggi sacrificali e salvifici che, in realtà, sono morti e hanno fallito e perduto.
Tecnica vecchia, quella di “celebrare” la sconfitta!
S O G N O
I sogni sono fatti di tanta fatica.
Forse, se cerchiamo di prendere delle scorciatoie,
perdiamo di vista la ragione
per cui abbiamo cominciato a sognare
e, alla fine, scopriamo che il sogno
non ci appartiene più.
Se ascoltiamo la saggezza del cuore,
il tempo infallibile ci farà incontrare
il nostro destino.
Ricorda: quando stai per rinunciare,
quando senti che la vita è stata troppo dura con te,
ricordati chi sei.
Ricorda il tuo sogno.
Sergio Bombaren da “Il delfino”
S O G N A R E
Sognare è il mezzo che l’anima ha
perché non le fugga mai ciò che
fuggirebbe se smettessimo di sognare:
che è realtà ciò che non esiste.
Pedro Salinas
ANCORA PAROLE
Governo Conte: Decreto RISTORI.
Governo Draghi: Decreto SOSTEGNI
….ma de che?
Mi arriva da mio figlio Alexis:
Il successo non è una gara di corsa:
gli obiettivi si possono raggiungere
anche camminando e persino
facendo delle soste.
Sarà forse un alibi? Ma, veramente, lui lavora troppo!
Niente, nella vita,
costa come
la malattia
e la stupidità.
AHI, AHI, AHI!
Secondo Zingaretti,
che si è dimesso,
Il PD sarebbe un partito
di cui vergognarsi.
Secondo Letta,
che gli è subentrato:
“Non vi è nulla
di più sovversivo
della verità.
E io ve la dico: ….
…. Tante maschere,
e pochi volti.”.
Ci hanno fatto proprio un bel quadretto!
Riferisco da ELISIR programma di RAI3 sulla salute
MALATTIA DI ALZHEIMER
SINTOMI E FATTORI DI RISCHIO
Perdita di memoria
Difficoltà nelle attività quotidiane
Difficoltà nel trovare le parole
Difficoltà di attenzione e concentrazione
Difficoltà nel pensiero astratto
Diminuzione della capacità di giudizio
Cambiamenti di umore, di orientamento e di personalità
Mancanza di iniziativa.
Riassumendo: 4 indizi che cominciano per A come Alzheimer
Amnesia = problemi a ricordare
Afasia = problemi a parlare
Aprassia = problemi a procedere
Agnosia = problemi a riconoscere
A proposito: anche Alberto comincia con la A.
S A P E R E
Quello che non si sa
è sempre più importante
di quello che si sa già.