da QUORA
10 A R G O M E N T I C O N T R O L’ E S I S T E N Z A D I D I O
Scrive Synesthesy, corrispondente di QUORA.
Innanzitutto bisogna definire cosa è dio, altrimenti stiamo parlando del nulla.
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Una argomentazione valida per tutte le definizioni è il rasoio di Occam, che dice che tra due spiegazioni la più semplice è la più probabile. Poiché praticamente tutto ciò che capita è spiegabile senza tirare in ballo dio, non c’è nessun motivo per postularne la presenza e dover poi piegare le spiegazioni scientifiche a questo.
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Parliamo di un dio trascendente e inconoscibile? Possiamo tirare in ballo Kant, e capire che parlare di questo è privo di significato. Un dio esterno all’universo e che non interagisce con esso equivale a un dio che non esiste.
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Ma poi che senso ha dimostrare l’inesistenza di qualcosa? È l’esistenza a dover portare l’onere di una prova! Altrimenti finiamo come Russell e la sua teiera, che orbita incessantemente tra Marte e Giove, che nessuno ha mai visto ma a cui occorre credere per fede.
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Ok ora definiamo dio come quell’essere descritto nella Bibbia (andrebbero bene anche altri testi, ma parlo di quello che conosco meglio). Bene, come si sa la coerenza di uno scritto non dimostra la sua verità (oppure sarebbero veri anche i Valar di Tolkien per dire), ma l’incoerenza può dimostrarne la falsità. E la bibbia è piena di contraddizioni, racconta miti ormai obsoleti e contiene troppi falsi storici. E persino ignorando tutti questi fatti, anche considerando solo il sistema morale, esso è obsoleto. La bibbia giustifica razzismo, schiavitù, sottomissione della donna all’uomo, guerra santa e sterminio dei nemici, lapidazione delle adultere, e tante altre belle cose.
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Vogliamo ignorare i pezzi di bibbia che non ci piacciono? Ok. Dobbiamo comunque considerare il fatto che nei secoli nel nome di dio si sono fatte le peggiori cose: guerre, persecuzioni, stermini, omicidi, furti, stupri, schiavitù, conquiste. Insomma, dalle prime persecuzioni contro i pagani del quarto secolo fino alle SS tedesche con scritto “Gott mit uns” dio è con noi, e gli attuali fondamentalisti che sono meno di un tempo ma non certo zero, dobbiamo pensare che dio esista e abbia permesso tutto ciò nel suo nome. Siamo sicuri che questo sia dio?
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Lasciamo stare le specifiche religioni. Definiamo dio come un essere buono, onnipotente, e ovviamente esistente. Bene, guardiamoci in faccia: il mondo fa schifo, uomini o topi che siano i suoi abitanti. Un dio che governa questo mondo non può avere tutte quelle caratteristiche. O è buono ma non è onnipotente, o è onnipotente ma non è buono. O magari è buono e onnipotente, ma non esiste.
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Cerchiamo di passare alla logica, e definiamo Dio ontologicamente (attraverso il fondamento dell’esistenza). Se dimostriamo che non può non esistere abbiamo visto giusto? Bene, da Sant’Anselmo a Gödel, passando da san Tommaso e Cartesio, Kant, e tutti i secoli di filosofia, è uscito fuori che non si può. Qualunque definizione si dia, o non regge, o non contiene l’esistenza come proprietà.*
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A questo punto tocca a Carl Sagan. La conoscete la foto più famosa che ha fatto? Si chiama pallido puntino blu, pale blue dot.
That’s it. That’s home. That’s us. (Questa è essa. Questa è la nostra casa. Questo siamo noi).
Quella è la terra fotografata dalla sonda Voyager dai confini del sistema solare. Un puntino. Puntino dove le persone si uccidono letteralmente perché convinti che un essere trascendente stia lì tutto il giorno a guardare quello che fanno. Non è arroganza questa?
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Da quando abbiamo messi in orbita il James Webb telescope, sappiamo che l’universo è enorme. Così enorme che non ha nemmeno senso che io scriva qua quante stelle esistono, è un numero che nessuno di noi capirebbe. In quante di quelle stelle esiste la vita? In quante ci sono, o ci sono state, o ci saranno esseri intelligenti che si fanno queste domande? E noi, che siamo più piccoli del più piccolo granello di sabbia, vogliamo arrogarci l’idea di un dio che ama e guarda proprio noi? Che in questo sterminato cosmo gli importa di aiutarci, ma decide anche chi aiutare e chi no? Grande arroganza, e piccola consolazione.
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E allora perché nonostante tutto ci crediamo? Charles Darwin aveva un cane. E stavano insieme in giardino, mentre lui scriveva. Darwin aveva una specie di gazebo, con dei teli, e aveva notato che quando tirava vento, l’aria sollevava i teli e il cane ringhiava istintivamente. Perché? Perché non sapeva come mai il telo si muoveva, e allora dava la colpa a un qualche agente che non riusciva a vedere, e da cane ringhiava e abbaiava. Ecco, con dio funziona la stessa cosa. Vediamo cose che non capiamo, e diamo la colpa o il merito a un invisibile agente dotato di volontà. Aggiungiamo che questa idea viene impiantata ai bambini fin da piccolissimi, ed ecco che la frittata è fatta. Ma noi siamo migliori di così. Dobbiamo liberarci dalla superstizione e chiamare le cose col loro nome.
* Prova ontologica, il più noto degli argomenti per dimostrare a priori l’esistenza di dio, formulata per la prima volta da Sant’Anselmo d’Aosta (1033 – 1109) è fondato sulla necessità che l’esistenza appartenga agli attributi dell’essere perfettissimo, che altrimenti mancherebbe di una perfezione essenziale.
Scrive Alberto (non sono io), corrispondente di QUORA
Alcuni argomenti che, secondo me, dimostrano che Dio (quello cristiano, ma anche gli altri) non esiste:
- nessuno potrà darti la stessa definizione di Dio, cambia da persona a persona, quindi per una questione linguistica nessuna delle miliardi di definizioni di Dio sarà valida;
- tutti nasciamo atei;
- tutti neghiamo almeno 4999 divinità, l’ateo ne nega 5000 (tutti neghiamo Zeus, Odino e Geova);
- Dio può tutto? Può Dio creare un Dio più potente di lui? Se sì non è onnipotente, se non può, non è onnipotente;
- Se uno sostiene di vedere un fantasma è un pazzo, se sono tanti a sostenerlo è una religione;
- Dio ha difetti umani come la vendetta e la gelosia;
- senza scrittura non c’è Dio nella storia…;
- Dio non è in grado nemmeno oggi con internet di raggiungere tutti gli esseri umani con la sua religione, è un fenomeno geografico, non per nulla non esiste un solo cristiano nell’impero degli Aztechi, prima dell’arrivo degli europei;
- non esistono nemmeno religioni simili, se troppo distanti geograficamente (per quelli che credono che tutti crediamo in un dio comune);
- l’uomo non ha gli strumenti per comprendere Dio;
- L’idea di Dio che hai non è minimamente vicina a quella (nella stessa religione) di 100 anni fa, cosa significa?;
- le fonti su cui si costruiscono le religioni sono piene di inesattezze, errori scientifici, contraddizioni;
- è casuale che man mano che la tecnologia ed il benessere avanza meno persone credono in Dio?;
- non esiste una sole regola morale religiosa che non si possa ottenere da un ragionamento (quindi la religione non è una fonte necessaria per la morale);
- il fatto che esistano matematici che credono in Dio, non è un argomento, esistevano grandi matematici nazisti;
- la bellezza del mondo non dimostra l’esistenza di Dio, soprattutto perché è soggettiva, non c’è bellezza in tanti luoghi della terra;
- cresciamo sempre credendo nel Dio giusto (e gli altri sono in torto)?;
- c’è chi si dichiara agnostico, io onestamente no come non mi dichiaro agnostico verso i vampiri, so solo che non esistono e che sono frutto di una fantasia;
- non è un po’ arrogante che l’intero universo esista solo per noi 8 miliardi?;
- se distruggiamo tutti i libri i scienza verranno riscoperte le stesse leggi fisiche, mentre se distruggiamo tutte le Bibbie non ne avremo una uguale;
- Dio non è donna! Guarda un po’ che coincidenza;
- Dio, la sua concezione, descrizione e caratteristiche variano da popolo a popolo, da periodo storico a periodo storico, nella stessa persona con il passare degli anni.
- La consistenza della frase “dimostrami che Dio non esiste” ha la stessa consistenza della frase “dimostrami che le fate non esistono” o “dimostrami che un Dio che ha creato Dio non esiste” o “dimostrami che Dio non è donna”
- Tutti i testi sacri che parlano di Dio descrivono il profilo psicologico di un essere: invidioso, bugiardo, vendicativo, iracondo (sono chiaramente un prodotto umano).
- Tutti i testi sacri sono pieni di errori storici, geografici, scientifici, psichiatrici e medici (sono chiaramente un prodotto umano).
- Nessuno nasce credente, tutti la impariamo una religione crescendo.
- Non esiste un solo esempio di religione che abbia una sua copia perfetta (o anche solo simile) in un’altra parte del mondo (con cui non ci siano stati contatti).
- Se scoprissimo anche solo un pianeta alieno con forme di vita intelligenti qualsiasi “Dio terrestre” perderebbe di senso e di valore.
- Infine vi lascio con domande che mettono un po’ di dubbi: Dio ha creato un passato finito, ma un futuro infinito? In cosa è contenuto l’universo? Chi ha creato Dio?