Numero3333.

 

10 frasi di Arthur Schopenhauer che ci insegnano a essere felici

Alessia Alfonsi

 

Parlare di felicità con Arthur Schopenhauer può sembrare un paradosso. Filosofo del pessimismo, pensatore lucido e radicale, autore dello straordinario, Il mondo come volontà e rappresentazione, Schopenhauer ha dedicato gran parte della sua vita a studiare il dolore, l’illusione, l’insoddisfazione come tratti costitutivi dell’esistenza.

Eppure, proprio per questo, le sue riflessioni sul come essere felici sono tra le più oneste, concrete e utili che si possano leggere.

La felicità secondo Schopenhauer

Per lui, la felicità non è euforia né trionfo, ma assenza di dolore, equilibrio interiore, capacità di bastarsi.

Non esiste un segreto magico, ma un modo sobrio e consapevole di attraversare il mondo senza farsi travolgere. Non si può possedere la felicità, ma si può imparare a coltivarla come una forma di intelligenza, una disciplina dello spirito.

In tempi in cui la felicità è spesso trattata come un dovere da esibire, Schopenhauer ci libera da ogni illusione, e ci insegna a riconoscere il valore dei piccoli piaceri, della solitudine creativa, della moderazione.

E a capire che, forse, essere felici non significa avere tutto, ma volere meno.

Aforismi sulla saggezza della vita: un testo fondamentale per chi vuole conoscere il pensiero più “pratico” del filosofo.

In queste pagine, Schopenhauer si distacca dal sistema teorico per parlare della vita quotidiana, del carattere, del piacere, del dolore e sorprendentemente della felicità.

Alcune curiosità su Arthur Schopenhauer: 

Detestava la società, ma amava i cani. Schopenhauer viveva spesso in solitudine, ma era sempre accompagnato dal suo barboncino, Atma. Diceva che era l’unico essere veramente sincero.

Non si fidava dei filosofi troppo ottimisti. Considerava Rousseau, Hegel e compagnia bella dei venditori di fumo. Per lui, il dolore era parte strutturale della vita, non un errore da correggere.

Leggeva i testi buddhisti e gli Upanishad. Era affascinato dalla filosofia orientale, che influenzò profondamente la sua idea di felicità come liberazione dal desiderio.

Sapeva ridere, ma solo con sarcasmo. La sua ironia era tagliente, ma spesso geniale.

Nei suoi scritti sul come essere felici non manca mai un fondo di humour nero, terapeutico.

Arthur Schopenhauer: 10 frasi che insegnano a essere felici

In un mondo che ci bombarda di stimoli e promesse, Schopenhauer è quasi una voce controcorrente.

Ci spoglia delle illusioni, ci invita alla misura, alla sobrietà, al ritorno all’essenziale.

Ma non lo fa per renderci tristi, al contrario, lo fa per aiutarci a distinguere ciò che è inutile da ciò che conta davvero.

Le sue frasi sono come piccole spine che pungono l’anima, ma dopo il dolore portano chiarezza.

Ci insegnano che la felicità non è il contrario del dolore, ma la sua gestione intelligente.

Che la serenità vale più dell’euforia.

E che, per essere felici, forse non dobbiamo cercare di aggiungere, ma imparare a togliere.

 

1. La felicità appartiene a coloro che bastano a se stessi.
– Aforismi sulla saggezza della vita, par. I

Per Schopenhauer, l’autosufficienza è la vera base della felicità. Chi dipende poco dagli altri, soffre meno.

 

2. Ogni felicità è di natura negativa, ossia consiste nell’assenza di dolore.
– Il mondo come volontà e rappresentazione, 68

Una delle sue idee chiave: la vera felicità non è eccesso di gioia, ma pace, tregua, respiro.

 

3. Il sommo bene è la serenità.
– Aforismi sulla saggezza della vita, par. III

La serenità non fa rumore, ma dura. È lo stato più vicino alla felicità per chi conosce il dolore.

 

4. Il segreto della felicità è: avere interessi, ma non dipendere da essi.
– Parerga e paralipomena

Appassionarsi, ma senza attaccamento. Un equilibrio difficile, ma liberatorio.

 

5. La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente.
– Aforismi sulla saggezza della vita, par. II

La felicità inizia dal corpo. Senza una base fisica stabile, tutto il resto vacilla.

 

6. Chi ha poca volontà ha poca sofferenza.
– Il mondo come volontà e rappresentazione, 57

Volere troppo è fonte di infelicità. Chi sa limitare i desideri, soffre meno e vive meglio.

 

7. La vita oscilla come un pendolo fra dolore e noia.
– Il mondo come volontà e rappresentazione, 57

Una frase amara ma illuminante: la felicità sta forse nel trovare un ritmo sostenibile tra queste due forze.

 

8. Una delle più grandi libertà sta nel non dover compiacere nessuno.
– Parerga e paralipomena

Essere liberi dallo sguardo altrui è già una forma di felicità. Autenticità come forma di pace.

 

9. Nulla contribuisce più alla felicità che una buona disposizione d’animo.
– Aforismi sulla saggezza della vita, par. II

Il nostro carattere conta più delle circostanze. Coltivare serenità è più utile che inseguire eventi.

 

10.L’uomo felice è colui che vive in armonia con la propria natura.
– Parerga e paralipomena

Non c’è felicità impersonale: ognuno deve capire la propria forma, e viverla con coerenza.

Numero3332.

 

Scrive Priscilla Colangelo

 

T R A T T I    D’ I N T E L L I G E N Z A

 

La vera intelligenza non si limita alle capacità cognitive tradizionali. Secondo gli esperti in psicologia, si manifesta attraverso nove segni essenziali che rivelano una comprensione più profonda di sé e degli altri.

Tratti come la curiosità intellettuale, l’intelligenza emotiva e il pensiero critico giocano un ruolo determinante nella nostra capacità di navigare in un mondo complesso.

Queste caratteristiche, tra le altre, indicano una adattabilità e una resilienza di fronte alle sfide.

 

Essenziale delle informazioni

  • La curiosità intellettuale e l’intelligenza emotiva sono indicatori chiave dell’intelligenza autentica.
  • L’adattabilità e l’apertura mentale sono essenziali per navigare in condizioni mutevoli.
  • La consapevolezza di sé e l’empatia rafforzano le relazioni interpersonali e la comprensione delle emozioni.
  • La resilienza e l’umiltà sono necessarie per continuare a imparare e a svilupparsi intellettualmente.

La Curiosità Intellettuale

La curiosità intellettuale è un indicatore chiave della veritiera intelligenza.

Questa qualità spinge gli individui a esplorare, a porre domande e a cercare conoscenze oltre le informazioni superficiali.

Un individuo curioso non si accontenta delle risposte facili; cerca di comprendere le ragioni sottostanti e i meccanismi che governano il mondo.

Questo approccio inquisitivo è essenziale per sviluppare un pensiero critico e per impegnarsi in un apprendimento continuo per tutta la vita.

L’Intelligenza Emotiva

L’intelligenza emotiva (EQ) è la capacità di gestire le proprie emozioni e quelle degli altri.

Gioca un ruolo centrale nelle interazioni sociali e professionali.

Le persone con un EQ elevato sono spesso in grado di mantenere relazioni armoniose, risolvere conflitti e navigare in situazioni emotive complesse.

Questa competenza consente anche di comprendere meglio le motivazioni e i sentimenti degli altri, favorendo così una comunicazione efficace ed empatica.

L’Adattabilità

L’adattabilità riflette l’intelligenza consentendo di adeguarsi a nuove condizioni.

In un mondo in rapida evoluzione, essere in grado di cambiare rotta di fronte alle sfide è cruciale.

Gli individui adattabili sono spesso più capaci di cogliere le opportunità e di superare gli ostacoli.

Sono anche aperti all’innovazione e al cambiamento, il che li aiuta a prosperare in ambienti dinamici.

L’Apertura Mentale

L’apertura mentale implica la volontà di esplorare diverse prospettive.

Le persone aperte sono ricettive alle nuove idee e alle opinioni divergenti, il che consente loro di comprendere meglio contesti vari.

Ciò favorisce non solo l’arricchimento personale, ma anche una collaborazione efficace all’interno di team dove si incontrano diversi punti di vista.

Questa capacità di considerare alternative è un prezioso vantaggio nella risoluzione di problemi complessi.

La Consapevolezza di Sé

La consapevolezza di sé è essenziale per comprendere le proprie emozioni e il loro impatto sugli altri.

Gli individui consapevoli di sé sono in grado di riconoscere le proprie forze e debolezze, il che consente loro di migliorarsi continuamente.

Essendo attenti alle proprie emozioni, possono anche gestire meglio le reazioni degli altri, creando così interazioni più autentiche e costruttive.

 

L’Empatia

L’empatia, che significa comprendere e condividere i sentimenti degli altri, manifesta un’intelligenza profonda.

È indispensabile per stabilire relazioni solide e per sostenere gli altri nei momenti difficili.

Gli individui empatici possono creare un ambiente di fiducia e rispetto, il che favorisce la crescita personale e collettiva.

L’empatia va oltre la semplice simpatia; implica una reale comprensione delle emozioni di coloro che ci circondano.

La Resilienza

La resilienza, o la capacità di rialzarsi dopo delle sconfitte, indica una forza intellettuale.

Questo tratto consente agli individui di affrontare le avversità senza lasciarsi abbattere.

Le persone resilienti vedono i fallimenti non come delle fini, ma come delle occasioni di apprendimento.

Comprendono che ogni sfida superata rinforza la loro capacità di gestire future difficoltà, e spesso sono un modello di forza per coloro che li circondano.

L’Umiltà

L’umiltà dimostra il riconoscimento che c’è sempre da imparare.

In un mondo in cui l’informazione è in continua evoluzione, essere umili permette di rimanere aperti agli insegnamenti degli altri, qualunque sia la loro origine.

Le persone umili sono spesso rispettate e apprezzate, poiché non sono arroganti e riconoscono i contributi degli altri. Questa disposizione favorisce un clima di apprendimento reciproco e di crescita collaborativa.

Il Pensiero Critico

Il pensiero critico è cruciale; consente di analizzare oggettivamente le informazioni e di formulare giudizi ragionevoli.

In un’epoca in cui le fake news e la disinformazione sono diffuse, sviluppare la capacità di valutare e mettere in discussione le fonti di informazione è fondamentale.

I pensatori critici sono capaci di distinguere il vero dal falso, di identificare i pregiudizi e di prendere decisioni informate, il che è essenziale nel mondo moderno.

Numero3331.

 

da  QUORA

 

Scrive Ascanio Guerriglieri, corrispondente di QUORA

 

P E N S I E R I    E    C O M P O R T A M E N T I

 

1. Avrai sempre problemi. Impara a goderti la vita mentre li risolvi.

2. Le persone non decidono il loro futuro, decidono le loro abitudini.
E le loro abitudini determinano il loro futuro.

 3. Nella vita puoi controllare solo due cose: il tuo impegno e il tuo atteggiamento.

4. Non chiederti come iniziare. Inizia, e poi chiediti come migliorare.

5. La felicità dipende meno dal piacere e più dal trovare un senso nella vita.

6. La vita diventa più difficile quando ti aspetti troppo dagli altri e poco da te stesso.

7. La vita diventa più semplice quando pretendi molto da te stesso e poco dagli altri.
Poniti standard elevati, ma mantieni basse aspettative.

8. La metà dei tuoi problemi esiste solo nella tua testa: a volte ingigantisci cose che in realtà sono piccole.

9. Non cercare scorciatoie o segreti: quello che ti serve è la costanza.

10. Non permettere a tre cose di controllare la tua vita: le persone, i soldi e il passato.

11. Ogni sfida, persino una tragedia, nasconde un’opportunità.
Se impari a cercarla, puoi trasformare una situazione negativa in qualcosa di positivo o, almeno, puoi trarne qualcosa di utile.

12. Sii grato ogni giorno, perché, anche quando pensi di non avere nulla per cui ringraziare, la tua vita “normale” potrebbe essere il sogno di qualcun altro.

 

Alcune regole di vita da imprimere nella mente.

Autore ignoto.

Numero3330.

 

da  QUORA

 

Scrive Luciano Giovanni, corrispondente di QUORA

 

I L    C E R V E L L O    U M A N O

 

1. La capacità di archiviazione del cervello umano è praticamente illimitata.

2. Il cervello umano contiene 80-100 miliardi di neuroni.

3. Più di 100.000 reazioni chimiche si verificano nel cervello ogni secondo.

4. Il cervello umano è l’unico oggetto di qualsiasi tipo che può contemplare se stesso.

5. Il cervello umano pesa circa 1,4 kg (3 libbre).

6. Il cervello umano può generare circa 23 watt di potenza (sufficiente per alimentare una lampadina).

7. Il sessanta percento del cervello umano è fatto di grasso. Questo lo rende l’organo più grasso nel corpo umano.

8. Il cervello utilizza il 20 percento del totale dell’ossigeno e dell’energia del corpo.

9. Il cervello non ha recettori del dolore, quindi non può provare dolore causato dall’esterno.

10. Si ritiene che un cervello medio generi fino a 50.000 pensieri al giorno.

11. Il cervello umano ha una configurazione di pilota automatico che ci consente di svolgere compiti comuni, come la guida, senza pensarci attivamente.

12. Il  cervello non dorme mai mentre si dorme: è impegnato a eseguire il proprio mantenimento.

13. Quando una persona muore fisicamente, ha ancora 7 minuti di attività cerebrale.

Numero3329.

 

Da  QUORA

 

Scrive PaolettaS, corrispondente di QUORA.

 

D A R E    E    R I C E V E R E

 

Sai perché le persone non riconoscono quello che fai per loro?

 

Perché la prima volta che tu fai qualcosa per qualcuno, tu generi in lui la gratitudine.

La seconda volta che tu fai o dai qualcosa a qualcuno, generi l’anticipazione.

La persona si augura di ricevere di nuovo.

La terza volta, hai già generato un’aspettativa.

La persona si aspetta di ricevere ancora quello che gli avevi dato.

La quarta volta, tu generi un merito.

La persona sente di meritare quello che gli stai dando e vuole continuare a ricevere.

La quinta volta, hai già creato una dipendenza.

Quella persona sente di non vivere più bene senza quello che tu gli stai dando.

É già viziata.

La sesta volta, percepisci che non c’è reciprocità: tu non ricevi nulla in cambio e, quindi, smetti di dare.

E allora, la persona viziata che tu hai creato è risentita con te, perché le stai negando quello di cui ha tanto bisogno e allora finisce per odiarti, perché hai smesso di dare quello che tu le hai fatto credere di meritare.

Per questo bisogna sapere qual è il limite nel dare.

Perché l’altro, o l’altra, non conosce limiti nel ricevere.

 

Mario Venuti

Numero3328.

 

Da Gianni Rodari   (riveduto e corretto)

 

I L    D I T T A T O R E    (discorsi, parole, punteggiatura, tracotanza)

 

Un punto piccoletto,

ma superbo e iracondo,

“Dopo di me” – gridava –

“c’è la fine del mondo”.

 

Le parole stizzite:

“Ma che grilli ha in testa?

Si crede un punto e basta

e tutte ci calpesta”.

 

Solo, a mezza pagina,

lo piantarono in asso,

e il mondo continuò

una riga più in basso.

 

 

N.d.R.: A proposito di “Après moi le déluge” (Dopo di me il diluvio): Frase attribuita a Luigi XV, re di Francia, rivolta a Madame de Pompadour, la sua favorita, allo scopo di porre fine alle insistenti esortazioni di occuparsi attivamente degli affari dello Stato.

E di …. Donald Trump.

Numero3327.

 

I L    D O L O R E

 

Il dolore non è

quello che dici,

ma quello che taci.

Vuol dire forse

che, se riesci a

manifestare il dolore,

soffri di meno?

Sì, se sai esternare

il dolore che provi,

senza lagnosità,

ma con compostezza,

a chi sai essere

un buon ascoltatore,

puoi condividerne

il tormento con lui

e sopportarlo meglio.

Numero3326.

 

T U    E    G L I    A L T R I

 

Non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa del male.

Non perdere la tua essenza, pensa solo a prendere precauzioni.

Alcuni perseguono la felicità, altri la creano.

Se tu la crei anche per gli altri, ne godrai gli effetti che ricadranno su di te, per te.

Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione.

Perché la tua coscienza è ciò che sei e la tua reputazione è ciò che pensano gli altri di te.

E quello che pensano gli altri non è un problema tuo: è un problema loro.

Eleva le tue parole, non la tua voce.

È la pioggia che fa crescere i fiori, non il tuono.

Conosci te stesso e conoscerai il mondo intero.

La vera felicità è essere in pace con se stessi.

Numero3325.

 

V I V E R E    F E L I C E M E N T E

 

Quanto più ti è possibile,

fai ciò che ti rende felice.

Se subisci continuamente

il ricatto delle rinunce,

se cerchi soltanto quello

che ti fa sentire più sicuro,

o assumi il narcotico che

sopisce il  senso di colpa,

metà della tua vita verrà

risucchiata e fruita da altri.

Della metà che ti resta,

per imparare a vivere,

la gran parte sarà spesa

a fare scelte sbagliate

ed a porre rimedio ad esse.

Quel poco che ti rimane

cerca di viverlo dentro

una consapevole felicità.

O non potrai mai dire

di aver vissuto veramente

questa “tua” unica vita.

Numero3324.

 

 

A T T R A Z I O N E

 

Non c’è modo per conoscersi se non attraverso l’altro.

Siamo irresistibilmente attratti da chi ci permette di scoprire chi siamo intimamente, la nostra parte d’ombra, ciò che non conosciamo o non accettiamo di noi stessi.

Siamo, l’uno per l’altra, reciprocamente, il nostro angolo cieco.

Quello che ci spinge ad essere la versione migliore di noi stessi, che ci modella e ci potenzia.

Leggiamo nei nostri pensieri e ascoltiamo le nostre anime, scambievolmente.

Vibriamo sulla stessa lunghezza d’onda delle nostre emozioni e ci nutriamo della nostra empatia reciproca.

Siamo le due facce di una stessa moneta che ha valore soltanto se esse sono presenti contemporaneamente.

Anche se siamo distanti, telepaticamente, esistiamo come se fossimo nello stesso luogo e registriamo gli stessi fenomeni, come nell’entanglement quantistico.

L’attrazione è una simbiosi mentale, una misteriosa alchimia che gioca un ruolo importantissimo nell’evoluzione spirituale delle persone.

 

Numero3323.

 

da QUORA

 

Scrive Lorenzo Melilli traducendo Younas Khan

 

P E R    C A M B I A R E    T E    S T E S S O

 

  1. Basta usare i social. Inizia a leggere libri.
  2. Basta sognare. Agisci.
  3. Basta scuse. Inizia a prendere le tue responsabilità.
  4. Basta essere duro con te stesso. Inizia a trattarti con gentilezza.
  5. Basta essere senza speranze. Inizia ad essere ottimista.
  6. Basta confrontarti a chiunque altro. Inizia a confrontare te stesso a chi eri ieri, una settimana o un mese fa.
  7. Basta giudicare. Inizia a compatire.
  8. Basta tenere rancore. Inizia a perdonare.
  9. Basta aspettarti qualcosa da altri. Inizia a dare agli altri.
  10. Basta sentirti in diritto. Guadagnati il tuo posto nella società.
  11. Basta essere in dubbio su quello che pensi sia giusto. Inizia a difendere il tuo punto di vista.
  12. Basta dire si a tutto. Inizia a dire no se vuoi, ma non puoi per qualche ragione.
  13. Basta essere troppo serio. Inizia ad esplorare il lato divertente della vita.
  14. Basta mangiare cibo spazzatura. Inizia a mangiare cibo sano, frutta e verdura.
  15. Basta bere bibite gassate. Inizia a bere più acqua.
  16. Basta prendere le cose sul personale. Inizia ad avere una visione più ampia.
  17. Basta vivere una vita noiosa. Inizia a vivere una vita ambiziosa.
  18. Basta pensare troppo. Inizia a pensare alle cose che puoi migliorare con i tuoi pensieri.
  19. Basta essere sempre di fretta. Inizia ad essere paziente.
  20. Basta basarti su altri. Inizia a basarti su te stesso.
  21. Basta mentire a te stesso. Inizia a guardare la realtà.
  22. Basta pensare di migliorarti in un giorno, in una settimana o un mese. Inizia a fare le piccole cose ogni giorno e sarai una persona migliore.
  23. Basta inseguire le persone. Inizia un viaggio nel trovare te stesso.
  24. Basta sprecare le tue energie e il tuo tempo per le cose che alla fine non sono importanti. Inizia a investire sviluppando le tue capacità.
  25. Basta pensare con le emozioni. Pensa razionalmente.
  26. Basta impressionare gli altri. Inizia a impressionare te stesso.
  27. Basta essere scortese. Inizia ad essere educato.
  28. Basta piangere per il tuo passato. Inizia a sorridere al futuro.
  29. Basta credere ad ogni cosa che i media dicono. Inizia a fare le tue ricerche.
  30. Basta credere negli stereotipi. Inizia a esplorare la verità.
  31. Basta inseguire quello che soddisfa solo le tue esigenze fisiche. Ascolta anche cosa chiede la tua anima.
  32. Basta essere materialista. Inizia il tuo viaggio spirituale.

Numero3321.

 

 

A    T U T T E    L E    D O N N E    M A D R I

 

 

È questo un omaggio e un riconoscimento

a tutte le donne madri che hanno dato

e dedicato la vita ai loro figli per tanto tempo,

e a quelle di loro che, divenute, a loro volta,

bisognose di assistenza e accudimento,

si sono riprese indietro parte della vita

di quei loro figli che hanno saputo ricambiare

e restituire quello che avevano ricevuto.

È una regola e legge della vita a cui nessuno,

che si consideri essere umano, può sottrarsi,

in nome del sentimento che ha più alto valore

spirituale nell’universo: semplicemente l’amore.

 

 

Q U A N D O    S A R A I    P I C C O L A

 

di Simone Cristicchi    Festival di Sanremo 2025.

 

Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi seiTi starò vicino come non ho fatto maiRallenteremo il passo se camminerò veloceParlerò al posto tuo se ti si ferma la voce

Giocheremo a ricordare quanti figli haiChe sei nata il 20 marzo del ’46Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
Ti dirò di mio padre ovvero tuo marito
Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casaTi ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a tePer restituirti tutto quell’amore che mi hai datoE sorridere del tempo che non sembra mai passato

Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sonoA capire che tuo figlio è diventato un uomoQuando ti prenderò in braccioE sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalenaPreparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapenaTi ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a tePer restituirti tutto, tutto il bene che mi hai datoE sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato

Ci sono cose che non puoi cancellareCi sono abbracci che non devi sprecareCi sono sguardi pieni di silenzioChe non sai descrivere con le paroleC’è quella rabbia di vederti cambiareE la fatica di doverlo accettareCi sono pagine di vita, pezzi di memoriaChe non so dimenticare

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a tePer restituirti tutta questa vita che mi hai datoE sorridere del tempo e di come ci ha cambiato

Quando sarai piccola ti stringerò talmente forteChe non avrai paura nemmeno della morteTu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronteAdesso è tardi, fai la brava,Buonanotte

 

N.d.R.:  Una poesia in musica.

Numero3320.

 

 

N U N T I O    V O B I S    G A U D I U M    M A G N U M      (Vi annuncio una grande gioia)

Formula recitata per annunciare l’elezione di un nuovo Papa.

 

 

 

Oggi è l’11° giorno d’Aprile dell’Anno 2025.

 

Tutte le persone, parenti, amici e conoscenti, che riceveranno il mio esplicito e personale invito a leggere quanto segue, si preparino ad accogliere una notizia che corrisponde alla più bella verità di vita e di amore che Rita ed io potevamo aspettarci ancora di vivere e condividere.

Siamo in un giorno di Primavera, la rinascita della natura, che precede di poco un giorno di Resurrezione, come la Pasqua Cristiana.

Ma per noi, comuni mortali, basta anche soltanto che sia un giorno che precede, evoca e benedice una nascita umana, per renderci entusiasti e felici di poterla annunciare.

Da tempo, da più di un mese, la novità che ci ha travolto e scombussolato l’abbiamo custodita pazientemente, assecondando la volontà degli interessati di mantenere il riserbo fino alla certezza e alla conferma che la realtà è verità.

Dopo i doverosi e opportuni esami che  hanno dato l’esito positivamente normale del percorso, finalmente, possiamo esternare a tutto il mondo la nostra felicità, cioè il coronamento del rapporto con la gioia di vivere e con il progetto di prolungare l’affettività e l’amore, al di là e oltre le nostre stesse vite.

Ormai un mese fa, sull’onda di un empito di emozioni e di buoni pensieri, ho scritto quello che leggerete qui sotto e l’ho consegnato nelle mani di Martina e Alexis.

Ora, con il loro consenso, lo pubblico per far sapere all’universo intero, anche se sarà circoscritto a poche care persone, che un nuovo avvenimento colorerà, come l’arcobaleno dopo una pioggia di primavera, il cielo delle nostre vite che, seppure ormai tarde, saranno certamente più felici.

 

 

L E T T E R A     A D     U N A     C O P P I A     I N     A T T E S A

E     A    U N    B A M B I N O    N O N    A N C O R A    N A T O

 

 

Martina e Alexis,

 

se non del tutto inaspettata, certo accolta con raggiante sorpresa, e già seguita con trepidazione, abbiamo ricevuto la splendida notizia della tua incipiente maternità, cara e, da adesso, ancora più cara Martina.

Rita ed io vi abbracciamo forte forte, te ed Alexis, con tutta l’energia del nostro affetto che, se fino ad oggi è stato sempre grande, da ora lo è ancora di più, se mai lo può essere, e lo sarà.

Perché si estende e comprende la nuova presenza che stai custodendo dentro di te, Martina.

Questa nuova realtà impone a tutti noi un altro livello di sentimenti e di empatie che si indirizza verso la vita di questa creatura che hai in grembo e che viene a coronare il vostro percorso di vita e di coppia.

L’avete voluta, l’avete cercata, le avete dato la vita e la vita ve l’ha data.

E tutto questo nel nome dei vostri sentimenti di affetto reciproco che si sono fusi e concretizzati in un atto d’amore e di vita, di cui siete degni portatori e trasmettitori.

Ci conforta e ci rende fiduciosi la certezza, da come vi conosciamo, che questa procreazione avviene nel momento topico della vostra maturità di persone, quando entrambi avete sentito dentro di voi che il tempo del prendere veniva seguito, se non sostituito, dal tempo del dare: è questa la vera consapevolezza e la giusta autodeterminazione a cui vi porta la vita, quando è spesa bene, nell’impegno, nel lavoro, nei buoni sentimenti.

Vi siete sentiti degni e all’altezza di dare la vita a chi potrà avvalersi del vostro calore umano e della vostra buona esperienza.

Imparerete ad essere dei bravi genitori, anche se non lo siete mai stati, e si alzerà il livello delle vostre prestazioni umane, per accudire ed allevare l’effetto del vostro affetto.

Siamo sicuri che questo frutto della vostra volontà di dare la vita sarà, con voi, in buone mani e voi sarete all’altezza del vostro compito di assecondare la natura, al meglio delle vostre potenzialità spirituali ed umane.

In questo percorso, come sempre, non camminerete mai da soli.

Vi accompagna la nostra disponibilità, finché sarà possibile, e la nostra benedizione.

Il nostro cuore batterà vicino ai vostri e a quello della vostra creatura.

Vi auguriamo che tutto vada bene e, ancora, vi abbracciamo con tutto il nostro affetto.

 

Rita e Alberto.

 

 

 

U N A    N U O V A    V I T A

 

 

C’è un cuoricino

nuovo che palpita

al ritmo di vita

del cuore materno.

C’è un corpicino

nuovo che cresce

e che vuole avere

la sua forma umana.

C’è l’amore, il vostro,

che  ora si incarna,

con il soffio vitale

dello spirito buono.

C’è da voi la vita

che si rinnova

e continua con forza

e avrà il suo tempo.

C’è questo piccolo

essere già umano

che vivrà anch’esso

fresco e ridente.

C’è un piccolo fiore

nel nostro giardino,

primavera di vita,

miracolo d’amore.

C’è la nostra attesa,

trepida e confidente.

Accogliamolo tutti

con la nostra felicità.

 

Benvenuto fra noi.

 

 

P.S.: È sano e sarà un maschio!

Numero3319.

 

da  QUORA

 

Scrive Gianni Demb, corrispondente di QUORA

 

C R I S T O    C O M E    A L T R I ?

 

Le supposte similitudini tra Cristianesimo , Mitraismo e antiche religioni pagane.

  • Molti studiosi ritengono che le origini del cristianesimo siano da ricercare in antichi culti pagani di carattere misterico. Scorrendo l’elenco delle analogie tra le vicende della vita di Gesù e quelle di molte divinità dell’antichità è impossibile rimanere impassibili innanzi alle numerose e sconcertanti somiglianze.

Uno dei motivi per cui molti studiosi, dal XIX secolo ad oggi, dubitano della storicità di Gesù è stata la scoperta che la sua vicenda presenta molte somiglianze con quelle di note divinità mitologiche, in particolare con gli dei morti e risorti dell’antico Medio Oriente, che erano adorati nei culti misterici contemporanei o preesistenti al cristianesimo.

Come scrisse J.M. Robertson in “Pagan Christs”, pubblicato nel 1903:

  • “Come Cristo, e come Adone e Attis, anche Osiride e Dioniso muoiono e risorgono.
  • Congiungersi con loro è la mistica aspirazione dei seguaci di questi culti.
  • Essi sono simili perché la partecipazione ai loro misteri dà l’immortalità.
  • Dal mitraismo Cristo prende le chiavi simboliche del paradiso e assume la funzione di “Saoshayant”, il nato da vergine e distruttore del maligno.
  • Perciò, negli aspetti fondamentali, il cristianesimo è un paganesimo rimodellato.
  • Il mito cristiano assorbe molti aspetti dai culti pagani.
  • Come il dio bambino nel culto di Dioniso, egli fu rappresentato in fasce in una mangiatoia.
  • Era nato in una stalla come Horus, il figlio della dea vergine Iside, regina del cielo.
  •  Di nuovo, come Dioniso, trasformò l’acqua in vino; come Esculapio, fece risorgere gli uomini dalla morte e ridiede la vista al cieco; e ancora, come Attis e Adone, venne pianto dalle donne, che poi gioirono della sua resurrezione.
  • La sua resurrezione ebbe luogo, come quella di Mitra, da un sepolcro di roccia.
  • Non c’è una concezione associata a Cristo che non sia comune a qualcuno o a tutti i culti del Salvatore dell’antichità“.

Un altro studioso, Burton L. Mack, nel 1994 scrisse:

  • “Studi recenti hanno mostrato che il cristianesimo dei primi tempi non era una religione originale, ma era influenzato dalle religioni dell’antichità.
  • E’ stato sconvolgente scoprire la sua somiglianza con i culti misterici ellenistici, soprattutto per aspetti fondamentali come i miti degli dei morti e risorti e i rituali del battesimo e della cena sacra“.

Ahmed Osman nel libro “House of the Messiah“, scrive che:

  • “I Vangeli propongono la rappresentazione di un mistero risalente a molti secoli prima, all’antico Egitto.
  • Esso si basa sugli impressionanti paralleli tra il mito di Gesù e le storie dell’antica religione egizia, e solleva dubbi circa l’esistenza storica dello stesso Gesù.”

Continua dicendo che:

  • “I seguaci di Giovanni Battista hanno inventato Gesù perché si compisse la profezia del loro maestro a proposito di “uno che doveva venire dopo di lui“.
  • Tuttavia, i seguaci di Giovanni non avrebbero costruito una storia in cui il loro maestro giocasse un ruolo così marginale nelle origini del cristianesimo.
  • Tra l’altro non è neppure certo che Giovanni abbia formulato questa profezia.”

Altri studiosi invece formulano una teoria diversa.

  • Pensano che le vere origini del cristianesimo, nella loro forma più “pura”, sono da ricercare nella Chiesa di Gerusalemme, guidata da Giacomo.
  • I suoi membri facevano riferimento al Tempio di Gerusalemme ed è pertanto ragionevole pensare che compissero pratiche religiose di tradizione ebraica.
  •  La Chiesa di Giacomo fu annientata durante la rivolta dei giudei e la diffusione del cristianesimo fu affidata, da allora in poi, all’azione missionaria di Paolo di Tarso.
  • In questo modo si spiegherebbero, secondo alcuni studiosi, gli elementi pagani del cristianesimo.