Question:
CAN YOU BREATHE
MONEY?
Domanda:
PUOI RESPIRARE
IL DENARO?
Da un cartello di giovani dimostranti in un corteo per la salute del pianeta.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
Question:
CAN YOU BREATHE
MONEY?
Domanda:
PUOI RESPIRARE
IL DENARO?
Da un cartello di giovani dimostranti in un corteo per la salute del pianeta.
Essere buoni con gli altri
è molto difficile,
a volte, impossibile.
Meglio essere buoni
con se stessi,
ma senza farlo sapere.
LETTERA AD UN AMICO…. A CUORE APERTO
Caro amico,
non ti nomino per il rispetto della tua privacy e della particolarità del momento che stai attraversando, tuttavia, sento il bisogno di farti sentire la mia vicinanza. Sul tuo ricovero in ospedale avevo tentato di sdrammatizzare, definendolo “tagliando”, un po’ per celia, tu sai che l’ironia è il mio pane e mi scuserai, un po’ per una sorta di esorcismo apotropaico, e mi scuserai anche i paroloni, ma so che con te li posso adoperare. So, adesso, anche da fonti indirette, che hai subito un altro dei tuoi interventi operatori che ti restituirà, vivamente lo spero, la tua salute normale e che tutto è andato bene. Non mi permetto di entrare nella specificità dell’evento, per gli stessi motivi prima accennati, ma è importante che tu sappia che sono stato in pensiero ed in ansia per le tue condizioni, nonostante l’ironica minimizzazione. Solo adesso mi sento confortato e aspetto che tu mi contatti, in prima persona, anche con poche parole, per dirmi di te e di come va.
Ho deciso di scrivere quanto stai leggendo, sul BLOG: ho pensato che tu, nelle lunghe, interminabili ore della degenza, avrai sicuramente il tempo di dare una scorsa alle mie ultime novità pubblicate, cosa che fai, e assiduamente, da sempre. Di questo ti ringrazio, ma mi fa gioco approfittare della tua frequenza per trasmetterti il mio messaggio diretto, se non altro che per farti un po’ di compagnia. Il BLOG è diventato, per noi due, un luogo di incontro, qualche volta anche di scontro, ma quasi sempre di confronto e di evoluzione, mentale ed amichevolmente sentimentale, circa i tanti argomenti e problemi che la vita ci ha dato e che abbiamo affrontato e risolto, ciascuno a modo suo, traendone personale esperienza. Magari, ci era mancata la tribuna, l’agorà, dove dare la stura alle nostre esternazioni, fosse anche soltanto inter nos. Il BLOG mi fa pensare, in qualche modo, a Platone e al suo “mondo delle idee”, che abbiamo studiato nella Storia della Filosofia. Ecco, è un sito virtuale/digitale dove ci si può, liberamente, esprimere: penso alla etimologia pura di quest’ultima parola, e mi viene in mente un tubetto di dentifricio che, per dare la sua pasta, deve essere spremuto.
Anzi, meglio, a furor di metafora, penso ai tubetti di colori diversi che i pittori usano per stenderli, prima sulla tavolozza e poi sulla tela, con le loro artistiche pennellate, dando forma e significato visivo alle immagini. Così, tu spremi il tuo colore, io il mio e insieme diamo corpo ad un miscuglio variegato di istoriazioni. Non siamo mica artisti, ma esperti della vita sì, e possiamo dire la nostra dipingendola, con le nostre personali interpretazioni.
Amico mio, ti aspetto, fuori dal BLOG, al più presto nella tua forma migliore, per condividere con te, ancora, le partite di doppio a tennis e i discorsi in compagnia. Recupera la salute e rinnova la gioia di vivere, che so non ti è mai venuta meno. Uomini come te non possono mai permettersi il lusso di dare default.
Altrove, in passato, ti ho salutato con la formula di congedo “Ave atque vale” che, mai come in questo caso, è formula di augurio sincero: ti saluto e stammi bene. È un saluto e la parola stessa evoca il concetto di salute, che il cielo ti deve concedere a larghe mani.
E poi, ancora, lo ripeto anche qui, con sentita e orgogliosa deferenza: “In manu Dei” (nelle mani di Dio), oppure “Mane diu” (Rimani a lungo) sono le interpretazioni etimologiche che si riassumono e compendiano nel più bel saluto che io conosco: MANDI.
Sic parvis,
magna.
Così, da piccole cose,
si arriva alle grandi.
In principio era il verbo,
alla fine, le chiacchiere.
Stanislaw Lec.
L’arte è fatta per disturbare,
la scienza per rassicurare.
Salvador Dalì.
I grandi non temo,
gli umili non sdegno.
Niccolò Paganini.
S E N Z A C O M M E N T O
Da IL FATTO QUOTIDIANO
5 Ottobre 2021
Secondo il rapporto della commissione diretta da Sauvé, alto dirigente francese già membro del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Ue, il numero delle vittime sale addirittura a “330mila se vi si aggiungono gli aggressori laici che lavorano nelle istituzioni della Chiesa cattolica”, come sagrestani, insegnanti nelle scuole cattoliche, responsabili di movimenti giovanili. “Queste cifre sono ben più preoccupanti, sono agghiaccianti e non possono in nessun caso rimanere senza conseguenze”, ha aggiunto spiegando che questi numeri sono il risultato di una stima statistica comprendente un margine di circa 50mila persone.
Sauvé ha poi aggiunto nel suo intervento che dal 1950 al 2000 “le vittime non vengono credute, ascoltate. Si ritiene abbiano un po’ contribuito a quello che è loro accaduto” e propone di “riconoscere la responsabilità della Chiesa”: “Il primo principio raccomandato dalla commissione – ha detto – consiste nel riconoscere la responsabilità della Chiesa in ciò che è successo dalle sue origini”. Questo perché l’intera istituzione ha dimostrato negli anni che i “silenzi” e le “mancanze” dinanzi agli atti di pedocriminalità perpetrati al suo interno presentano un carattere “sistemico”: “La commissione ha lungamente deliberato ed è giunta a una conclusione unanime. La Chiesa non ha saputo vedere, non ha saputo sentire, non ha saputo captare i segnali deboli”.
Da parte sua, il presidente della Conferenza episcopale francese, Eric de Moulins-Beaufort, esprime “vergogna” e “spavento” e chiede “perdono” alle vittime della pedocriminalità: “Il mio desidero, oggi, è di chiedervi perdono, perdono ad ognuna ed ognuno di voi”, ha dichiarato davanti alla stampa, aggiungendo che la voce delle vittime “ci sconvolge, il loro numero ci devasta”.
ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2021 HO VINTO IO
Con il dato dei votanti alle Comunali che si attesta al 54,69% questo primo turno delle amministrative fa segnare un record per la bassa partecipazione al voto: in pratica un elettore su due non si è recato alle urne. Dal 2010 ad oggi la minore affluenza si era registrata in precedenza nel 2017 (1.004 i Comuni al voto) con il 60,07%.
Lo scorso anno (764 comuni) l’affluenza era stata del 65,62%; nel 2019 (3.685 comuni) del 67,68%. Nella tornata di cinque anni fa aveva votato il 61,52% degli aventi diritto.
Questa tornata amministrativa ha coinvolto 1.153 municipi, tra quelli monitorati dal Ministero dell’Interno, e la percentuale dei votanti non tiene conto delle comunali in Friuli Venezia Giulia.
da ANSA – Politica del 4 Ottobre 2021
Chi vuole approfondire questo tema, riportato alla luce e sottolineato ancora di più dai dati recenti, rilegga (con pazienza, perché sono lunghi) tre numeri che parlano diffusamente di questi argomenti:
Numero2023. Scontento popolare e astensionismo.
Numero2001. Da qui inizia il terzo millennio.
Numero1999. La rilevanza delle schede bianche nel computo elettorale. Il valore del dissenso.
Dunque, il 45,31 % degli Italiani chiamati alle urne, in questa tornata elettorale, non vi si è recato.
Come trovate scritto negli articoli indicati, una percentuale dal 3 al 5% di assenti al voto è fisiologica, per impossibilità.
Ma questo gruppo di non votanti è sostituito dall’altro gruppo che, pur presentandosi alla cabina elettorale, ha votato scheda bianca oppure scheda da annullare, perché resa volontariamente tale dall’elettore. Quest’ultimo gruppo è, pressappoco, numericamente equivalente a quello degli elettori fisicamente impediti.
A conti fatti, dunque, siamo ad un 45% di Italiani che non si esprimono.
Atteso che, è storicamente provato che gli elettori di sinistra difficilmente non si recano alle urne, vuol dire forse che gli elettori rimasti a casa sono elettori di destra? Sembra di sì, visti i risultati. E sono tanti, ma questo è l’unico modo, per loro, di esprimere un dissenso. Contro chi? Contro i loro apparati di partito ed i loro dirigenti. E questi ultimi, invece di “aprire riflessioni” sul fenomeno, siano coerenti e si dimettano. Hanno fallito.
Insomma, il partito dei dissenzienti è al primissimo posto con il 45%: ha una rappresentanza? No. Ma che democrazia è mai questa?
N I E N T E P A U R A ! S O N O A N C O R A V I V O.
Avete ragione, qualcuno mi ha anche chiamato per sapere se mi era successo qualcosa. In effetti, ho dato il modo di pensarlo, perché in questi ultimi tre mesi, ho pubblicato ben poco. Ma sono felice di rassicurare tutti che godo di buona salute, compatibilmente con l’età, Il fatto è che , in questo periodo, mi sono dedicato ad un progetto editoriale molto impegnativo, del quale non voglio anticipare nulla, ma che vedrà la luce solo dopo il compimento del mio ottantesimo anno di età, quindi a luglio del prossimo anno. L’ho cominciato tre mesi fa, per l’appunto, e pensavo di aver bisogno di un anno intero per realizzarlo. Invece, con mia sorpresa, devo comunicare che è praticamente finito in questi giorni. Attualmente, sto correggendo e rifinendo le bozze. Credo che, in una settimana, avrò concluso. Dopo di che, mi rimetto in pista, con le antenne accese, per dedicarmi a qualunque argomento che possa attirare la mia attenzione. Vi ringrazio del vostro interessamento, in questa circostanza e sempre. È un onore ed un piacere, sentirmi seguito: grazie.
Il pomeriggio sa cose
che il mattino
non conosce.
Proverbio Svedese.