Numero3096.

 

da  QUORA

 

COME  CAPIRE  I  MASCHI?

 

Scrive Nicolò Inglese, corrispondente di QUORA

 

Si = Si.

No = No.

Non sto bene = Non sto bene.

Color pesca = Rosa.

Color Ketchup = Rosso.

Color Nocciola = Marrone.

Color Pistacchio = Verde.

Dopo = Dopo (non ora, né tra 30 s né tra 1/5 min).

Ci metto 5 min = 5 min di orologio, minuto più minuto meno.

Dammi 20 min = ci impiego 20 min circa a fare quella cosa.

Silenzio = Sto riflettendo/pensando su qualcosa (che non implica affatto te, né terze parti compromettenti per te). Non è mai un silenzio punitivo (bambinoni a parte)

E così via se hai capito il giro.

Altra cosa : siamo logici. Non ragioniamo coi sentimenti ma con la ragione, ergo siamo più razionali che emotivi oltre che pragmatici piuttosto che “stilistici”.

Tutto ciò per il quale una donna si fa tanti pensieri, per un uomo va ridotto all’osso, alla semplicità pura (o comunque è molto ma molto meno complicato di quanto pensiate).

Es: perdete 3 ore per scegliere il vestito adatto per uscire col vostro uomo, ma per lui state bene anche con le altre scelte (anche se non lo dice). Non importa cosa mettete perché apprezza voi di più dei vostri vestiti mettetevelo in testa (lo so che vi crucciate tanto anche per altro, ma per lui contate più voi che come apparite). Quindi vestitevi pure tranquillamente come volete che tanto a lui va bene lo stesso. Il fatto che si scazza quando scegliete i vestiti (sia a casa che quando fate shopping) non è che ce l’ha con voi o non è partecipe, quella è roba vostra, sono affari vostri come vi vestite, a noi non ci interessa più di tanto. Capisco che tra donne c’è competitività, ma non chiedete ad un pover’uomo che non distingue Il colore Pesca dal frutto quale sia meglio tra un blu notte o nero perché vede lo tesso colore (non sto neanche a dire quale dei due).

Poi, anche noi ci facciamo paranoie per la vostra apparente complessità mentale : non possiamo dirvi la verità perché se no ci trafiggete emotivamente (siamo più sensibili, altro che stereotipo) ma la pretendete ugualmente anche se non volete quelle scomode però dobbiamo essere “sinceri” ugualmente. Capisci dov’è l’inghippo ? Si crea un’ambiente confusionale che non segue nessuna logica ma solo l’umore del momento o chissà cosa di quello che passa per la testa di lei, che tiene lì e non esplicitandolo non possiamo sapere cosa ha. Non solo è frustrante, ma ci causa molto stress.

A proposito di emotività : stereotipicamente dovremmo essere “duri” e le emozioni sono poche, se non per fare i dolci con voi. Beh, in quanto esseri umani ce le abbiamo e siamo più vulnerabili perché non ci abbiamo quasi mai a che fare con le emozioni se non con la rabbia e la felicità. Il resto è tutto compresso lì, perché un uomo emotivo è ancora visto come “debole”. Dove voglio arrivare : quello che per voi è una sciocchezza e facilmente gestibile emotivamente parlando, per noi può essere un duro colpo e basta poco per metterci ko. Ci tenete in scacco perché siamo più semplici ma non siamo stupidi, le notiamo certe cose anche se non lo diciamo (anche se non sempre…). E alcune fanno davvero male. Non ci mettiamo a piangere, sopportiamo. Dopo una rottura soffriamo e siamo più paranoici nei postumi. Entrambi pretendiamo che l’altro sesso ragioni come noi, ma siamo due mondi diversi. Serve più comprensione, non imposizione. Più empatia, non guerra.

Quindi se vuoi capire un uomo, ricordati innanzitutto di non imporre mai il tuo modo di vedere le cose e ragionare su di lui, o non vi troverete mai. Sii te stessa, ma rispettando i suoi modi di fare e ragionare, comprendendo i vostri limiti e rispettandovi a vicenda. E viceversa.

Non possiamo controllare i nostri ormoni, se baci sulla guancia un’amica per te è la cosa più nomale al mondo ma per un uomo scatterebbe l’innamoramento (ricordati le nostre problematiche coi sentimenti) e forse anche qualcos’altro. Fai attenzione a ciò che fai e con chi perché alcuni fraintendono di brutto anche piccoli gesti che per te sono innocui. E no, non intendo che ci arrapiamo per un nonnulla (casi umani a parte), solo che non essendo abituati pensiamo già ad altro. Se poi c’è più sangue giù che su, è facile perdere lucidità per gli ormoni in ballo.

Stiamo molto meno attenti ai dettagli rispetto a voi. Non ci fissiamo sui dettagli, finché tutto va bene non ce ne preoccupiamo.

Comunicazione : siamo diretti e senza secondi fini. Niente giri strani o giochetti, quello è, fine. Quindi, se dici di non stare bene quando non è così, non aspettarti che magicamente capiamo che hai qualcosa che non va. Per noi è tutto a posto. Poi non ti incazzare con noi, perché facendo così te la canti e te la suoi da sola (senza offesa ma quando ci vuole ci vuole).

In sintesi per capire un uomo ricordati che :

  • siamo molto semplici
  • siamo logici: tutto segue una certa logica di causa-effetto
  • contate voi più del vostro apparire
  • siamo molto più tranquilli e socievoli
  • tendenzialmente fedeli nei rapporti (amicizia e non)
  • rispetto: è sempre la base per entrambi e da entrambi i sensi
  • emotivamente possiamo essere più fragili, anche se non lo dimostriamo
  • siamo “problem solving”, non lo psicologo personale (ricorda, razionalità > emozioni)
  • lo shopping piace a voi. E va bene. Non fatelo piacere agli uomini a cui non piace però
  • i nostri tempi sono quelli che diciamo, non “un’approssimazione” (i nostri 5 min sono le vostre mezz’ore per fare un classico esempio)
  • se diciamo “ti amo” non è tanto per, siamo innamorati. Questa parola viene usata troppo superficialmente tra femmine
  • gli ormoni ci fanno perdere lucidità in certe circostanze
  • comunicazione diretta, senza giochetti né giri strani o atteggiamenti “evidenti”

Ovviamente non tutti e non tutte sono così, ma in linea di massima bene o male questa è la situazione.

 

Numero3094.

 

COS’È  PER  TE  LA  VITA?

 

Dostoevskij : Questa vita è un inferno.

Socrate : Questa vita è una prova.

Aristotele : La vita è la mente.

Nietzsche : Questa vita è potere.

Freud : Questa vita è la morte.

Marcus : Questa vita è l’dea.

Picasso : La vita è arte.

Schopenhauer : Questa vita è sofferenza.

Bertrand Russell : La vita è competizione.

Steve Jobs : La vita è fede.

Stephen Hopkins : La vita è speranza.

Kafka : La vita, questi sono gli inizi.

Numero3093.

 

da  QUORA

 

10 scomode verità sulla vita.

 

Scrive Re Artù, corrispondente di QUORA.

 

1. **L’impermanenza**: Tutto nella vita è soggetto al cambiamento e alla transitorietà, compresi i momenti di gioia e di dolore.

2. **La natura del dolore**: Il dolore è parte integrante dell’esperienza umana e può essere inevitabile in vari momenti della vita.

3. **La morte**: La morte è una parte inevitabile del ciclo della vita e riguarda sia noi stessi che coloro che amiamo.

4. **La solitudine**: Anche se siamo circondati da persone, possiamo ancora sperimentare sentimenti di solitudine e isolamento.

5. **La responsabilità personale**: Siamo responsabili delle nostre azioni, delle nostre scelte e del nostro benessere, e non possiamo sempre incolpare gli altri o le circostanze esterne per le nostre difficoltà.

6. **L’incertezza**: Il futuro è spesso incerto e non possiamo controllare completamente ciò che accadrà nella nostra vita.

7. **L’ingiustizia**: Non sempre le persone ricevono ciò che meritano nella vita e l’ingiustizia può essere diffusa in vari contesti sociali ed economici.

8. **La fallibilità umana**: Siamo tutti imperfetti e soggetti a errori e fallimenti, ma ciò fa parte dell’esperienza umana e può essere una fonte di crescita e apprendimento.

9. **La mancanza di controllo**: Non possiamo controllare completamente le situazioni esterne o gli altri, ma possiamo controllare le nostre reazioni e le nostre prospettive.

10. **La necessità di accettazione**: Accettare la realtà così com’è, con tutte le sue sfide e imperfezioni, è un passo importante verso la pace interiore e la crescita personale.

Queste sono solo alcune possibili verità che potrebbero essere considerate scomode da accettare.

 

 

Scrive Sri Sri, corrispondente di QUORA.

 

1.La vita è piena di alti e bassi. Ci saranno momenti di gioia, felicità e amore, ma ci saranno anche momenti di dolore, sofferenza e perdita. È importante accettare che la vita è un mix di emozioni, sia positive che negative.

2.Nessuno è perfetto. Tutti commettiamo errori. È importante imparare dai propri errori e andare avanti.

3.Il cambiamento è inevitabile. Le cose cambiano sempre, e non possiamo controllarle. È importante essere flessibili e adattarsi al cambiamento.

4.La morte è una parte naturale della vita. Tutti moriremo un giorno. È importante affrontare la morte in modo realistico e prepararsi per essa.

5.Non possiamo controllare gli altri. Possiamo solo controllare noi stessi. È importante concentrarsi su ciò che possiamo controllare e non sprecare energie a cercare di controllare gli altri.

6.La felicità è una scelta. Possiamo scegliere di essere felici, anche nei momenti difficili. È importante coltivare una mentalità positiva e concentrarsi sulle cose buone della vita.

7.L’amore è la cosa più importante della vita. L’amore può darci gioia, conforto e sostegno. È importante coltivare l’amore nelle nostre relazioni con gli altri.

8.Dobbiamo prenderci cura di noi stessi. Dobbiamo mangiare sano, fare esercizio fisico e dormire a sufficienza per prenderci cura del nostro corpo e della nostra mente.

9.Dobbiamo aiutare gli altri. Aiutare gli altri ci rende felici e ci dà un senso di scopo.

10.Dobbiamo vivere ogni momento al massimo. La vita è breve, quindi è importante vivere ogni momento al massimo e apprezzare le cose belle della vita.

***Queste verità possono essere difficili da accettare, ma sono importanti per vivere una vita piena e significativa.

 

 

Scrive Tommaso Cardini, corrispondente di QUORA.

 

  • Alcune cose brutte vi faranno desiderare di avere più dita medie.
  • La finta felicità è il peggior dolore.
  • Il buon senso non è così comune.
  • Alcune persone sono come le nuvole. Quando se ne vanno, è un giorno più luminoso.
  • Se vuoi essere originale, sii pronto ad essere copiato.
  • Questo è il problema di mettere gli altri al primo posto. Insegnate loro che voi venite al secondo posto.
  • Non puoi paragonarti a persone che sono in un viaggio diverso dal tuo.
  • Tutte le cose divertenti che abbiamo fatto da bambini non hanno mai smesso di essere divertenti. Abbiamo semplicemente smesso di farle.
  • Il più grande problema della comunicazione è che non ascoltiamo per capire. Ascoltiamo per rispondere.
  • Il vero amore ti trova sia al tuo meglio che nel tuo casino.

Numero3092.

 

da  QUORA

 

Quali sono 7 scomode verità che tutti dovrebbero sapere?

 

Scrive Constantin Minov, corrispondente di QUORA

 

Preparati a odiare questa lista, ma arrivato alla fine non potrai più ignorarla.

 

01. La vita è un mare d’incertezza.

La vita è imprevedibile come un mare in tempesta, e noi siamo dei fragili navigatori. Nonostante gli sforzi per tenere la rotta, onde impreviste possono sempre ribaltarci. È umano, quasi istintivo, aggrapparsi alla ricerca di certezze in questo oceano di probabilità e caos, ma è un’illusione.

La gente ama vedere il mondo in bianco e nero, vero o falso, giusto o sbagliato. Ma la realtà è fatta di sfumature e gradazioni.

Pensa a questo: abbiamo otto miliardi di persone su questo pianeta, ognuna con la sua agenda, i suoi sogni, le sue follie. In questo brodo primordiale di umanità, è praticamente garantito che ogni giorno qualche genio o idiota, truffatore o fanatico, faccia qualcosa che cambi le regole del gioco.

Ogni giorno siamo bombardati da circa 30.000 stimoli, che si sommano a un milione in un mese. Non sorprenderti se di tanto in tanto ti imbatti in qualcosa che sembra un miracolo. È pura statistica!

02. Presto avrai 70 anni.

Sembra lontano, vero? Eppure, arriverà più velocemente di quanto pensi. E la vita allora sarà radicalmente diversa da quella dei tuoi 20 o 30 anni.

Ecco alcune realtà scomode che dovrai affrontare:

  • Il piacere si trasformerà in frustrazione: il sesso, una volta esplosione di piacere, diventerà una patetica scintilla di delusioni
  • Il tuo corpo ti tradirà: la palestra si trasformerà in una battaglia contro il declino.
  • La vita sociale si spegnerà: le feste, un tempo centrali nella tua vita, diventeranno ricordi sempre più distanti.
  • I piccoli piaceri si trasformeranno in pericoli: una semplice cena al ristorante potrebbe trasformarsi in un’indigestione da incubo.
  • L’ordinario diventerà straordinario: attività quotidiane che oggi dai per scontate si trasformeranno in sfide insormontabili.
  • La tua libertà si restringerà: il tuo mondo diventerà sempre più piccolo e inaccessibile

E c’è di peggio: al capitalismo non importa nulla della tua felicità o del tuo benessere. Gli interessa solo il progresso e il profitto. La società ti vedrà come un peso, non come una risorsa. Dipenderai dagli altri per la maggior parte delle cose che oggi dai per scontato.

È una realtà difficile da digerire, eppure accettarla è fondamentale. Non per deprimersi, ma per vivere una vita più consapevole e appagante ORA. Il momento di vivere pienamente è questo, non domani!

03.Non esiste un modo giusto per fare le cose.

Non importa quanto ci rifletti sulle tue scelte, quanto peso dai alle variabili, NON sarai mai certo di aver fatto la scelta migliore.

La buona notizia è che sei libero di fare ciò che ti sembra giusto con la tua vita. Hai il permesso di sperimentare e provare cose nuove. La realtà è che strada facendo incontri sempre meno persone, e non c’è alcuna segnaletica. Sei per conto tuo e sta a te trovare la via.

La società ci impone spesso modelli prestabiliti, ma la verità è che non esiste un percorso universale. Ciò che funziona per gli altri potrebbe non essere adatto a te.

L’importante è ascoltare la propria voce interiore, anche se ciò significa deviare dalla strada convenzionale.

La scomoda verità è che seguire i modelli prestabiliti è più comodo. Io la chiamo “zona di comfort”. Qui svolgi il tuo lavoro ordinario, dormi, mangi, bevi, ti intrattieni e fai esattamente quello che la società ha stabilito per te: andare a lavorare per conto di qualcun altro e contribuire alla realizzazione dei loro sogni. I tuoi, intanto, restano chiusi nel cassetto, accumulando polvere e rimpianti.

04. Se davvero vuoi qualcosa, devi andartelo a prendere.

Diversamente, non ti spetta per diritto e nessuno te lo darà su un piatto d’argento. Ma se vuoi davvero qualcosa, sappi che lo spazio tra aspettativa e realtà si traduce in dolore e sofferenza.

Quindi, la maggior parte degli obiettivi che valgono la pena di essere perseguiti si paga sotto forma di stress, incertezza, burnout, rapporti con persone difficili, burocrazia, sadismo e masochismo, contrasto tra i propri incentivi e quelli altrui, seccature e assurdità varie, lunghe ore di lavoro e tanti dubbi incessanti.

05. Il lavoro duro NON ripaga sempre.

Ci viene spesso ripetuto che il duro lavoro porta inevitabilmente al successo, ma la realtà è ben più complessa. Fattori esterni, fortuna e circostanze giocano ruoli altrettanto significativi. Mentre l’impegno è certamente una parte importante dell’equazione, non garantisce il successo, e i contrattempi sono altrettanto parte integrante del percorso.

Gli incentivi fanno girare il mondo, e potresti trovarti a remare con tutte le tue forze nella barca sbagliata. Nonostante gli sforzi titanici e l’overperforming, potresti renderti conto, troppo tardi, che la soluzione più semplice era semplicemente cambiare imbarcazione.

La verità scomoda è che a volte lavorare in modo più intelligente, non più duramente, è la chiave. È essenziale riconoscere quando è il momento di perseverare e quando, invece, è meglio cambiare rotta.

06. La Percezione di Sé è un Paradosso Cognitivo

Giudichiamo gli altri attraverso le loro azioni, mentre giudichiamo noi stessi attraverso i nostri pensieri e intenzioni. Questo divario percettivo è alla radice di molti malintesi.

Ecco perché spesso crediamo di avere ragione: conosciamo le nostre motivazioni interne, ma possiamo solo ipotizzare quelle altrui basandoci su ciò che vediamo esternamente.

Questo fenomeno, noto come “l’errore fondamentale di attribuzione”, ci porta frequentemente a essere troppo severi nel giudicare gli altri e eccessivamente indulgenti con noi stessi.

La scomoda verità è che, nel corso di una vita, molte persone potrebbero non riuscire mai a superare questa distorsione cognitiva, rimanendo intrappolate in un ciclo perpetuo di giudizi distorti. Questo non solo influenza le nostre relazioni interpersonali, ma plasma profondamente il modo in cui percepiamo il mondo e interagiamo con esso.

07. Siamo tutti dei piccoli delinquenti.

Ammetterlo fa male, ma è la cruda realtà: tutti noi, in un modo o nell’altro, manipoliamo, imbrogliamo e contribuiamo al male. Il male esiste ed è un equilibrio necessario che permette al bene di esistere. Tutti commettiamo errori ed è ingenuo pensare che tali errori non dovrebbero far parte della nostra vita.

Molti si credono moralmente superiori, ma questa posizione può causare più danni di quanto immagini. Un individuo consapevole, che accetta le proprie zone d’ombra e cerca di trasformarle in qualcosa di positivo, spesso fa meno danni di chi si crede un santo.

La scomoda verità è che abbiamo tutti degli scheletri nell’armadio. La differenza sta in come scegliamo di affrontarli: negarli o usarli come trampolino per la crescita personale. Forse prima o poi arriva l’ora di fare amicizia con il nostro lato oscuro.

 

Scrive Elizabeth, corrispondente di QUORA

 

  1. Tutti hanno un nemico. Non devi ferire qualcuno per guadagnarti un nemico. Potresti essere la persona più gentile del mondo e avere comunque qualcuno che prega per la tua caduta. Un nemico resta vicino, molto vicino. Osserva le azioni di tutti in ogni momento. Non fidarti ciecamente.
  2. Non ti sentirai mai soddisfatto se paragoni la tua vita a quella degli altri. Quanto hanno successo, quanto sono ricchi o anche quanto sono felici. Ti sentirai soddisfatto solo se ti concentri su te stesso e sulla tua crescita.
  3. La tua mente può essere avvelenata se tutto ciò che la alimenta è negatività. Sii gentile con te stesso. Te lo meriti! Siamo fin troppo critici con noi stessi. Trattati come tratteresti qualcuno che ami.
  4. Non importa quanto ci provi, il fallimento è inevitabile. Ma continua. La perseveranza è tutto. Non impariamo dalle vittorie, ma dai nostri fallimenti.
  5. Alcune persone ci stanno usando. Che sia per la ricchezza, per il tempo che passa o anche come un passo verso il loro successo. Sii attento a quanto supporti gli altri e le motivazioni delle persone.
  6. A nessuno importa davvero di te (tranne la famiglia). Nessuno è interessato al tuo percorso di vita. A nessuno importa. Ma questo non significa che dovresti interrompere il tuo percorso e preoccuparti che le persone non ti apprezzino. Prenditi cura di te stesso. Fallo per te! Non preoccuparti di cosa pensano gli altri se non si preoccupano di te in primo luogo.
  7. Fai crescere una pelle più spessa. Non prendere tutto a cuore. Il tuo cuore non dovrebbe sopportare il dolore causato da persone che significano così poco per te. A volte quelli che contano davvero fanno di tutto per renderti felice. Quelli che ti feriscono spesso sono quelli tossici. Fa male, ma dimostrare di essere duro ti porterà lontano.

 

 

Scrive Numero ….., corrispondente di QUORA.

 

  1. Molti di noi basano la propria essenza sulla bellezza o sull’intelligenza. Ma appena esci dalla tua comfort zone realizzi quanto è ingenuo questo modo di pensare. Hai bisogno di molto più della bellezza o dell’intelligenza: hai bisogno di te stesso.
  2. Alcune persone discuteranno con te senza nessuna ragione. il miglior modo di mantenere la calma è lasciar perdere e allontanarsi da ogni negatività.
  3. Devi imparare il più presto possibile a gestire le tue emozioni. Se non sei in controllo delle tue emozioni non sarai in grado di affrontare il mondo la fuori. Detto questo, non puoi “controllare” le tue emozioni. Puoi solo imparare ad esprimerle nella maniera giusta. Devi essere sempre in contatto con te stesso o soffrirai inutilmente per persone o situazioni.
  4. No, le persone disturbate non sono “solo emotive”. Sono disturbate. Confondono le persone razionali da quelle emotive. Se non riesci a distinguere le persone emotive da quelle disturbate avrai dei problemi.
  5. Si, alla maggior parte delle persone non importerà nulla di te. Principalmente perché a loro non importa nemmeno di loro stesse. Prendersi cura di sé significa far quadrare i conti, avere del cibo sulla tavola e qualcosa in più per abbonarsi a Netflix. Nonostante questi siano aspetti delle nostre vite essi non garantiscono una vita piena e felice. Solamente le persone con una mente aperta si prendono cura del proprio ambiente. Ce ne sono molti la fuori. Perciò non cercare persone che si preoccupano per te. Impara a prenderti cura di stesso. Coccolati. Le persone giuste arriveranno da se.
  6. Gli uomini e le donne sono differenti. Il loro modo di pensare è molto diverso. Le discussioni iniziano dalle stesse idee ma poi vanno in direzioni opposte. Gli uomini pensano in modo logico, ordinato e caotico. Le donne ragionano a senso, impulso e emotivamente. Come naturale: una coppia perfetta. Tutti quelli che lo negano stanno solo alimentando questa sciocchezza mediatica di dover inserire il patriarcato in ogni problema. O forse non hanno avuto abbastanza rapporti con il sesso opposto.
  7. Sei in controllo del tuo corpo. Hai il controllo dei tuoi geni. I geni hanno la propria memoria. Ogni decisione che prendi ti influenza a livello cellulare. Il nostro DNA non è il nostro destino. Ci sono migliaia di studi sull’argomento. Ma la cosa più importante e ovvia: la dieta. Mangia bene, ti senti bene, stai bene. Se non lo fai, starai male in un modo o nell’altro.
  8. Sarebbe dovuto essere il punto 7 con un tono più leggero: “La vita è ciò che ne fai”. Nonostante sia una dura verità è al tempo stesso molto importante. Fai, fai, fai e non lasciarti influenzare da nessuno.

 

Scrive Riccardo Cecco, corrispondente di QUORA.

 

1. Le cose non si svolgono mai come avevi previsto. Avere un piano è come avere una bussola che ti orienta verso i tuoi obiettivi. Ma la vita non è un’autostrada a tre corsie: è una strada dissestata e piena di curve inattese. La chiave non è seguire rigidamente il tuo piano, ma adattarti ai cambiamenti che incontrerai lungo il cammino. Le opportunità, le persone e gli ostacoli che non avevi previsto sono ciò che rendono il viaggio interessante e, spesso, ti conducono a destinazioni migliori di quelle che avevi immaginato. Abbraccia l’incertezza e sii pronto a cambiare direzione quando necessario.

2. Ciò che hai paura di fare è ciò che hai più bisogno di fare. Se vuoi viaggiare, carica lo zaino e parti. Se vuoi diventare un gamer professionista, approccia il gioco con professionalità. Se vuoi diventare un imprenditore, apri la tua azienda. L’azione è il ponte tra l’immaginazione e la realtà.

3. Nel 95% dei casi, la strada più facile è quella sbagliata. Quando la vita ti pone davanti a un bivio e non sai quale sentiero prendere, scegli sempre quello che comincia in salita. All’inizio avrai più energie e sarai più motivato. Affronta subito le difficoltà e poi goditi la discesa.

4. Non puoi aiutare chi non vuole essere aiutato. Soffrire per i dolori degli altri non rende la tua anima più nobile. Non confondere l’empatia con l’autocompiacimento. Più insisti per aiutare, più si creerà resistenza dall’altra parte. Dai la tua disponibilità e non fare altro. Se qualcuno avrà bisogno del tuo aiuto, e sarà pronto a riceverlo, te lo farà sapere.

5. Non arriverà mai il momento in cui ti sentirai pronto. Inseguire un sogno, trasferirsi dall’altra parte del mondo, lasciare un lavoro che non ti piace. Sono tutte scelte difficili e che incutono timore. Ma non c’è molto che puoi fare per renderle più facili e meno incerte. Puoi solo spalancare la porta, saltare dall’aereo e avere fede che il tuo paracadute si aprirà. Le decisioni importanti richiedono coraggio, non certezza.

6. Ogni singola persona che ami morirà, o forse morirai tu prima. Questa è la verità più dura da accettare, ma anche la più importante. La consapevolezza della morte dovrebbe spingerti a valorizzare ogni momento che passi con le persone che ami. Non dare nulla per scontato. Esprimi il tuo amore, mostra gratitudine e crea ricordi significativi. La vita è fragile e preziosa: vivila con pienezza e autenticità.

7. Non esisterà mai un tempo in cui sarai libero dai problemi. La perfezione è un’illusione. Se aspetti le condizioni ideali per essere felice, aspetterai per sempre. La vita sarà sempre piena di sfide e difficoltà. La vera serenità non deriva dall’assenza di problemi, ma dalla capacità di saperseli scegliere e vivere pienamente nonostante la loro esistenza.

 

 

 

Numero3091.

 

P E N S I E R I  N I    A    C A S A C C I O

 

Le carezze esprimono ciò

che le parole non dicono.

 

L’amore non invecchia mai

nella mente e nel cuore

di due che si capiscono.

 

La bellezza di una relazione non sta

nella giovinezza del corpo

ma nella profondità dell’anima.

 

Lascia che la tua vita sia

un riflesso dei tuoi valori,

della tua serenità interiore

e del tuo appagamento.

Numero3090.

 

da  QUORA

 

Scrive Giulia Aglen e altri, corrispondenti di QUORA.

 

Come si possono riconoscere le persone intelligenti?

 

Hanno sempre voglia di sapere o imparare quello che non sanno, sono piene di curiosità sana;

non si annoiano mai, hanno sempre cose che vorrebbero fare/leggere/esplorare/capire;

hanno sogni, che coltivano e inseguono tutta la vita (diverso un sogno da un obiettivo concreto);

non hanno paura di discorsi astratti, non sono legati solo al materiale;

conoscono il dubbio come forma di vita, sanno che le certezze assolute non esistono, sono convenzioni;

sanno tantissimo, ma pensano di non sapere tanto e si rimettono super facilmente in discussione;

si arrabbiano e se ne vanno quando lo ritengono opportuno, senza farsi grossi problemi di quello che penseranno gli altri;

sanno ridere di se stesse, senza cadere nell’auto fustigazione (ho un dottorato in fisica, parlo francese con accento pessimo, tu ne ridi, io ne rido e passo oltre);

hanno bisogno di solitudine, di tempo per pensare;

non amano le convenzioni, nel senso che, se fare o non fare una cosa offende qualcuno, allora rispettano la convenzione, ma se non rispettare una convenzione non offende nessuno allora valutano se rispettarla o no (persona super intelligente che conosco che vive senza ferro da stiro e va a riunioni importanti con camice mai stirate).

 

Sembrerà paradossale ma, una grande differenza tra una persona intelligente ed una “normale” è rappresentata dal fatto che una persona intelligente comprende perfettamente di non sapere.

La persona intelligente sa che magari in certi ambiti e materie è ignorante, o comunque non molto informato.

Quindi prova a fare una domanda alla persona in questione su di un argomento che magari non conosce.

La persona comune dirà qualcosa di banale, magari ripeterà quello che hai detto tu in merito, dirà qualcosa di improvvisato e mediocre.

La persona intelligente molto semplicemente dirà: “non lo so”.

Per questo, se dovessi sbagliare, la persona intelligente tenderà a correggerti solo quando è competente in materia o comunque sicuro di quello che sta dicendo.

La persona comune no.

Le persone comuni… beh non si fanno problemi a trattare argomenti dei quali magari, senza neanche rendersene conto, hanno una grande confusione in testa.

Ma in alcune occasioni l’ignoranza ha il volto dell’insolenza.

 

Quando invece di reagire immediatamente riflette su ciò che gli hai detto e quando ha delle opinioni ma non delle certezze assolute.

L’intelligente predilige un partito o una fazione o crede in qualcosa ma non pensa che una cosa fatta dal suo partito o fazione sia necessariamente giusta.

L’intelligente non ha paura di cambiare idea nè di sbagliare e, se sbaglia, lo ammette con naturalezza senza sentirsi minimamente svalutato da questo.

L’intelligente mette in dubbio tutto quello che gli hanno insegnato e crede solo in ciò che ha sperimentato o che altri hanno ampiamente sperimentato e che è tuttora sperimentabile.

L’intelligente, anche se tutti credono in una cosa e lui no, pensa sia possibile che tutti si sbaglino tranne lui, ma senza alcuna superbia perché è sempre pronto a pensare anche a un suo errore.

Numero3089.

 

da  QUORA

 

Scrive Ajay Kumar, corrispondente di QUORA.

 

Come si riconosce una persona che ha un’intelligenza scarsa o mediocre?

 

Dalla mia esperienza personale, alcune caratteristiche generali per lo più correlate che ho notato relativamente ad una persona di scarsa intelligenza cognitiva sono:

  1. Ha un vocabolario limitato per descrivere i dati sensoriali, che conduce a espressioni semplicistiche per comunicare esperienze, pensieri e idee, ossia sfumature limitate nell’uso del linguaggio, della sintassi e/o della grammatica
  2.  Ha capacità limitate ad impegnarsi in qualcosa o a pensare ad esperimenti mentali, eventi immaginari e pensieri surreali
  3.  Epistemologicamente è arrogante, ossia ha consapevolezza limitata dei bias cognitivi, dei limiti epistemici e delle carenze nella memoria o nella capacità di ricordarsi informazioni, e capacità limitata di differenziare tra conoscenza e credenza.
  4. Ha scarsa comprensione delle catene causali, della loro esistenza e lunghezza – di solito limitata a causa ed effetto del primo ordine, cioè la causalità prossimale.
  5. Dimostra difficoltà ad esaminare simultaneamente due o più idee contraddittorie, vale a dire ha la tendenza a dare giudizi monolitici.
    C’è quindi un’incapacità di comprendere la molteplicità di sfumature nell’interazione e nel comportamento umani.
  6. Tende a rendere grandioso ciò che è ovvio, citando continuamente frasi cliché, attribuendo erratamente dei superlativi e non mostrando alcun freno nei propri giudizi.
  7. Generalmente è sprezzante di concetti che stimolano il pensiero e la comprensione.
  8. Ha una comprensione di concetti/idee di solito limitata a un livello funzionale (che cosa) in contrapposizione alla conoscenza teorica di base (perché).
  9. Ha visioni del mondo forti e convinte e una generale incapacità di accettare l’esistenza di una visione del mondo differente; cioè difficoltà a comprendere che un problema può avere più soluzioni corrette oppure nemmeno una giusta.
  10. Ha una mancanza generale di un senso di scala.
  11. Ha scarsa comprensione delle probabilità statistiche, della casualità, della fortuna, del caos e della certezza.
  12. Ha capacità limitate di categorizzare informazioni, fonti di sfida e i loro attributi.
  13. Mostra difficoltà nell’identificare le differenze tra due idee che sono a prima vista simili e, al contrario, difficoltà nel trovare elementi comuni tra idee che sono generalmente considerate molto lontane tra di loro.
  14. Di solito si butta in una forma di pensiero deterministico che include limiti nella comprensione degli effetti della politica, dell’agire umano immorale e della malizia negli sforzi umani.
  15. Ha una significativa incapacità a riconoscere i livelli di intelligenza al di là del proprio.
  16. Avversione a qualsiasi sfida/lavoro intellettuale (o persona) che potrebbe rivelare limitazioni nelle abilità cognitive.

Questa risposta viene chiaramente in sinergia con l’avvertenza che alcune o la maggior parte delle caratteristiche elencate sopra non siano determinanti o potrebbero non applicarsi a forme di intelligenza non accademica, come le abilità musicali, la sportività, l’intelligenza cinestesica, le abilità artistiche, emotive, inter/intra personali, il riconoscimento di pattern e le abilità esistenziali, spirituali e/o paranormali.

Numero3088.

 

da  QUORA

 

Scrive Marco Marastoni, corrispondente di QUORA

 

Come si riconosce una persona stupida?

 

Credo che una persona stupida sia riconoscibile già nei primi minuti di conversazione perché:

  • Si presenta con un atteggiamento di superiorità nei confronti degli altri e si sente autorizzata a trattarli con sufficienza se non proprio con scherno.
  • Ascolta poco e parla parecchio. Non lascia mai la parola.
  • Ragiona per luoghi comuni. Non ha sviluppato uno spirito critico frutto del proprio riflettere ma ha fatto proprio il pensiero collettivo predominante.
    Il conformismo è spesso rassicurante e la riflessione è troppo impegnativa.
  • Non si pone mai dei dubbi. È molto (troppo) sicura delle proprie idee e non accetta il confronto.
  • È spesso arrabbiata. Incolpa gli “altri” del proprio malessere esistenziale, ma non pensa che la sua condizione sia frutto di un proprio atteggiamento sbagliato nei confronti della vita.
  • Infine è spesso arrogante nel modo di presentarsi, di parlare e di porsi nei confronti del prossimo.

 

 

Scrive Lorenzo Fraccaroli, corrispondente di QUORA.

 

Come si fa a riconoscere una persona ignorante?

 

Le persone ignoranti sono facilmente riconoscibili basta parlarci 5 minuti per rendersene conto e sono classificabili attraverso pochi punti.

•Vorranno sempre e comunque avere ragione.

Molto raramente saranno disposte a cambiare le loro idee e i loro schemi mentali.

•Discutono e pensano attraverso luoghi comuni.

Conoscono la basilare cultura popolare e la cultura “momentanea” quindi di un fatto recentemente accaduto riguardante però anche loro stessi. Le leggende metropolitane e il sentito dire che derivi da amici familiari o conoscenti è sacro e indiscutibile.

•Uso di costante aggressività.

Se non può imporsi a parole, l’uomo ha e ha sempre avuto una sola seconda opzione: la violenza.

•Giudicano continuamente.

Passano la loro vita a giudicare il prossimo: non perderanno mai l’occasione di osservare il minimo errore delle persone, di sminuirle e insolentirle.

•Parlano e discutono di argomenti inutili.

Premessa: è ovvio che non si può sempre parlare di chimica, filosofia, economia o quant’altro; le persone hanno anche bisogno di parlare di cose futili, ma, se c’è una cosa che accomuna le persone ignoranti è il non potere e non volere uscire dai soliti 5–10 discorsi. Potrei anche elencarveli…

•Donne.

•Sesso.

•Pettegolezzi generali.

•Cosa fare sabato sera.

•Di quante ragazze e ragazzi le/gli hanno scritto su Instagram.

•Ogni tanto la citazione di qualche meme non può mancare.

•Notizie sentite qua e là.

•Calcio (non sempre però e dipende in che situazione, questa prendetela un po’ con le pinze).

•Discutono e fanno continuamente battute ripetute e risentite su argomenti che conoscono ormai tutti.

E credo abbiano degli schemi linguistici abbastanza identificabili e comuni.

 

 

Scrive Riccardo Cecco, corrispondente di QUORA.

 

Come si fa a riconoscere una persona tossica?

 

Negli ultimi anni ho fatto una gran bella pulizia di persone nella mia vita.

Non è mai facile fare una selezione, ma la vita è solo tua, e per quanto ne sai, è l’unica che hai. E le persone con cui condividi il tuo tempo influenzano enormemente il tuo benessere, quindi è cruciale scegliere con cura chi avere accanto.

Durante questo processo, ho scoperto che le persone tossiche possono essere ovunque: al lavoro, in famiglia, tra gli amici. Riconoscerle e prenderne le distanze è determinante per vivere una vita piena e serena. Anche se può essere difficile, a volte è necessario allontanarsi anche da persone a cui tieni molto, o persino che ami. Può sembrare controintuitivo, ma alla fine fa bene sia a te che a loro.

Ecco 8 caratteristiche tipiche delle persone tossiche (e come riconoscerle):

1. Danno la colpa agli altri. Le persone tossiche incolpano sempre gli altri per i loro errori, anche quando sanno di avere torto. Manipolano i fatti per sembrare innocenti.

2. Non si assumono le responsabilità. Evitano di riconoscere le proprie azioni e cercano scuse o incolpano gli altri. È difficile costruire relazioni sane con chi non ammette i propri sbagli.

3. Generano drammi. Creano conflitti per attirare l’attenzione o controllare la situazione. Esagerano le loro storie e alimentano pettegolezzi.

4. Cercano di controllare gli altri. Vogliono dire agli altri come comportarsi, vestirsi o con chi passare il tempo. Questo comportamento è oppressivo e stancante.

5. Usano tattiche manipolatorie. Giocano sul senso di colpa, sulla vergogna o sulle minacce per ottenere ciò che vogliono. Questa tattiche rendono impossibile una relazione sana.

6. Mentono. Le bugie servono a manipolare, migliorare la propria reputazione o nascondere vergogna. Se noti che qualcuno mente spesso, anche su piccole cose, è un segnale di allarme.

7. Devono sempre avere ragione. Ammettere un errore è difficile per loro, perché ferisce il loro ego.

8. Giudicano costantemente gli altri. Vedono il mondo in modo negativo e criticano gli altri per sentirsi meglio o mascherare la propria invidia.

Sicuramente ora ti starai chiedendo:

“Ma come posso evitare di introdurre persone tossiche nella mia vita?”

È molto semplice (ma non facile):

1. Stabilisci dei limiti. Definisci chiaramente i tuoi confini e comunica cosa ti dà fastidio. Se qualcuno continua a sfidarli, è un segnale che si tratta di una persona tossica.

2. Limita le interazioni. Se non puoi escluderle, riduci al minimo il tempo che passi con loro.

3. Non abbassarti al loro livello. Evita discussioni futili e, se necessario, allontanati.

4. Chiedi aiuto. Se ti senti sopraffatto, parla con amici, familiari, un terapeuta o un coach per gestire meglio la situazione.

Numero3087.

 

I N T E L L I G E N Z A    U M A N A    E    S T U P I D I T A’    U M A N A

 

da QUORA

 

Scrive Eli Lucchiari, corrispondente di QUORA.

 

LE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITA’ UMANA

di Carlo M. Cipolla, Professore Emerito di Storia Economica a Berkeley

 

I grandi personaggi carismatici/demagoghi

moltiplicano/attirano gli stupidi trasformandoli

da cittadini pacifici in masse assatanate.

Quando la maggior parte di una società

è stupida allora la prevalenza del cretino

diventa dominante ed ingestibile.

 

Fatti:

 

1. gli stupidi danneggiano l’intera società;

2. gli stupidi al potere fanno più danni degli altri;

3. gli stupidi democratici usano le elezioni per mantenere alta la percentuale di stupidi al potere;

4. gli stupidi sono più pericolosi dei banditi perché le persone ragionevoli possono capire la logica dei banditi;

5. i ragionevoli sono vulnerabili dagli stupidi perché:

* generalmente vengono sorpresi dall’attacco;

* non riescono ad organizzare una difesa razionale perché l’attacco non ha alcuna struttura razionale.

 

Prima Legge

 

Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione:

a) persone che reputiamo razionali ed intelligenti all’improvviso risultano essere stupide senza ombra di dubbio;

b) giorno dopo giorno siamo condizionati in qualunque cosa facciamo da persone stupide che immancabilmente compaiono nei luoghi meno opportuni.

E’ impossibile stabilire una percentuale, dato che qualsiasi numero sarà troppo piccolo.

 

Seconda Legge

 

La probabilità che una certa persona sia stupida é indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona, spesso ha l’aspetto innocuo/ingenuo e ciò fa abbassare la guardia.

Se studiamo la percentuale di stupidi fra i bidelli che puliscono le classi dopo che se ne sono andati alunni e maestri, scopriremo che è molto più alta di quello che pensavamo. Potremmo supporre che è in relazione con il basso livello culturale o col fatto che le persone non stupide hanno maggiori opportunità di avere buoni lavori. Però se analizziamo gli studenti ed i professori universitari (o i programmatori di software) la percentuale è esattamente la stessa.

Le femministe militanti potranno arrabbiarsi, ma la percentuale di stupidi è la stessa in ambo i sessi (o in tutti i sessi a seconda di come si considerano).

Non si può trovare nessuna differenza del fattore Y nelle razze, condizioni etniche, educazione, eccetera.

 

Terza Legge

 

Una persona stupida è chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

 

Quarta Legge

 

Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. Dimenticano costantemente che in qualsiasi momento, e in qualsiasi circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.

 

Quinta Legge

 

La persona stupida é il tipo di persona più pericolosa che esista.

Questa è probabilmente la più comprensibile delle leggi per la conoscenza comune:

le persone intelligenti, per quanto possano essere ostili, sono prevedibili, mentre gli stupidi non lo sono.

Inoltre il suo Corollario di base: “Una persona stupida è più pericolosa di un bandito” ci conduce all’essenza della Teoria del Cipolla.

 

Esistono quattro tipi di persone in dipendenza del loro comportamento in una transazione:

– Disgraziato (Sfortunato):

chi con la sua azione tende a causare danno a sé stesso, ma crea anche vantaggio a qualcun altro

– Intelligente:

chi con la sua azione tende a creare vantaggio per sé stesso, ma crea anche vantaggio a qualcun altro

– Bandito:

chi con la sua azione tende a creare vantaggio per sé stesso, ma allo stesso tempo danneggia qualcun altro

– Stupido:

chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

Il Professor Cipolla usa un diagramma come quello della figura 1.

L’asse delle X misura i vantaggi ottenuti dalle proprie azioni.

L’asse delle Y misura i vantaggi ottenuti da altri a causa delle proprie azioni.

Chiaramente, le persone nel quadrante I sono Intelligenti, le persone nel quadrante B sono i Banditi, le persone nel quadrante D sono i Disgraziati o Sfortunati, e le persone nel quadrante S sono gli Stupidi.

E’ anche abbastanza chiaro che a seconda della loro ubicazione in questa sistema le persone avranno un maggiore o minore grado di stupidità, intelligenza, banditismo, ecc. Si può sviluppare un’ampia varietà di combinazioni come i banditi intelligenti e i banditi stupidi, dipendendo dal rapporto beneficio/danno.

La quantità del danno dovrebbe misurarsi dal punto di vista della vittima e non del bandito, e ciò fa che la maggior parte dei ladri e criminali siano abbastanza stupidi.

Ognuno può utilizzare questo sistema per studiare la stupidità ed elaborare l’applicazione della Teoria del Cipolla in tutte le sue possibili varianti.

Ma la storia non finisce qui.

Se tracciamo una linea diagonale fra gli assi, vedremo che tutta la zona che si trova in alto a destra di questa linea corrisponde ad un miglioramento nel bilancio totale del sistema, mentre gli eventi e la persone dell’altro lato si associano ad un peggioramento.

Si possono effettuare una varietà di analisi interessanti studiando le variabili in ciascuno dei quadranti come Sd e Sb, lb e Id, Ds e Di, o in tanti subquadranti come uno desidera.

Per esempio la corda M nel lato inferiore destro della maglia delinea il bandito perfetto, uno che provoca esattamente tanto danno come a sua volta ne trae vantaggio. Ovviamente da ambo i lati della diagonale si trovano situazioni di banditi imperfetti. Bi corrisponde ai banditi intelligenti e Bs ai banditi stupidi.

In un mondo popolato esclusivamente da Banditi perfetti il sistema rimarrebbe equilibrato; i danni e i vantaggi si eliminano vicendevolmente. Lo stesso effetto si verificherebbe in un mondo popolato esclusivamente da Sfortunati perfetti.

Teoricamente le persone intelligenti forniscono il maggior contributo alla società in senso generale.

Però, per quanto possa sembrare brutto, anche i banditi intelligenti contribuiscono ad un miglioramento nel bilancio della società provocando nel complesso più vantaggi che danni. Le persone sfortunate-intelligenti anche se perdono individualmente possono tenere effetti socialmente positivi.

Senza dubbio, quando la stupidità entra in scena, il danno è enormemente maggiore del beneficio a chicchessia. Ciò dimostra il punto originale: l’unico fattore più pericoloso in qualsiasi società umana è la stupidità.

Cipolla segnala che, intanto che il fattore Y è costante nel tempo, come nello spazio, una società in ascesa tiene un percentuale maggiore di gente intelligente, come una società in declino tiene un allarmante percentuale di banditi con una forte fattore di stupidità (subquadrante Bs) fra le persone al potere ed egualmente un allarmante percentuale di sfortunati (area D) fra quelli che non sono al potere.

Cipolla osserva inoltre che le persone intelligenti generalmente sanno di esserlo, i banditi anche sono consci della loro attitudine e anche le persone sfortunate hanno un forte sospetto che non tutto vada per il verso giusto.

Ma le persone stupide non sanno di essere stupide, e questa è una ragione in più che li rende estremamente pericolose.

E questo fa ritornare alla domanda originale e dolorosa: sono stupido? Ho superato vari test di coefficiente di intelligenza con buoni risultati. Sfortunatamente, so come funzionano questi test e che non dimostrano niente.

Varie persone mi hanno detto che sono intelligente. Però neanche questo dimostra niente. Queste persone possono essere forse molto considerate per dirmi la verità. O al contrario potrebbero star tentando di usare la mia stupidità per trarne vantaggio.

O potrebbero essere tanto stupidi quanto me.

Mi fermo con una piccola speranza: sono cosciente di quanto sono (o sono stato) stupido.

E questo indica che non sono completamente stupido.

 

 

Numero3086.

 

da  QUORA

 

Scrive Vincenzo Politi, corrispondente di QUORA

 

Quali cose il mondo invidia all’Italia?

 

  1. Cose molto superficiali, come il cibo, il bel tempo e la moda. Questo può essere un limite per gli italiani stessi. Immagina un professionista italiano che va all’estero e che NON lavora nel campo della cucina o della moda. Non dico che incontrerà ostilità ma, inconsciamente, verrà preso poco sul serio. Un po’ come un giapponese che va a lavorare in Europa o in America: se si occupa di tecnologia e intelligenza artificiale, allora va bene, perché “i giapponesi sono bravi in quelle cose”, ma se vuole fare lo stilista, allora incontrerà delle resistenze. Stessa cosa per gli italiani che vogliono lavorare in campi che non rientrano in quelli in cui, per stereotipi, “gli italiani sono bravi”.
  2. Cose che gli italiani stessi non apprezzano affatto: l’arte, le città, la storia della musica classica (Verdi, Bellini, Rossini, Donizetti, eccetera), la storia del cinema (neo-realismo, Fellini, Visconti, Antonioni, eccetera). All’estero siamo conosciuti per questo, in Italia non sappiamo manco chi sia Bernini. Molti apprezzano anche alcuni scrittori italiani: Pavese, Calvino, Eco ed altri sono conosciuti in tutto il mondo. In Italia, leggiamo Moccia e Fabio Volo, al massimo la biografia di Corona. La lingua italiana, pur essendo praticamente inutile, visto che è parlata solo in Italia e in qualche cantone Svizzero, è una delle più studiate al mondo – dicono addirittura che sia più studiata del francese! Questo perché, all’estero, la lingua italiana è considerata chic, una lingua di nicchia, una lingua culturale. Chi studia canto lirico deve sapere soprattutto l’italiano, visto che i libretti delle più grandi opere sono scritte nella nostra lingua; a seguire, vengono francese e tedesco. Chi studia storia dell’arte, anche all’estero, prima o poi con la lingua italiana dovrà farci i conti. Tutti amano anche l’estrema eleganza e la naturale musicalità dell’italiano. Questo, all’estero. E nelle strade italiane? Altro che estrema eleganza e musicalità dell’italiano! Congiuntivi sbagliati, parole pronunciate male, una totale mancanza di rispetto per le regole grammaticali di base. Un’ignoranza diffusa che va dal cosiddetto popolo fino alle classi politiche attuali. E, per giunta, tutti che si vantano della loro totale e imbarazzante ignoranza. Pare che saper coniugare i verbi, di questi tempi, sia troppo ‘radical chic’. Poi, cosa voglia dire, ‘radical chic’, nessuno te lo sa dire. Per non parlare di quelli che si credono ‘international’ e creano mostruosità aberranti tipo ‘apericena’, o parole in inglese, o in una specie di inglese, pronunciate malissimo e ‘italianizzate’ alla bell’e meglio. Una coltellata ai timpani sarebbe meno dolorosa.

In conclusione, all’estero ci invidiano le cose belle ma che, alla fine, non sono poi così fondamentali (si può vivere pure senza la pizza e il mandolino), oppure cose che appartengono al patrimonio storico e culturale dell’Italia e che, paradossalmente, gli italiani stessi stanno sistematicamente distruggendo. Un po’ come l’opera di “distruzione culturale” compiuta dagli sciacalli dell’ISIS, che per difendere il Medio Oriente lo stanno letteralmente demolendo, più di quanto avrebbe potuto fare il tanto temuto Occidente infedele e peccatore!

Numero3085.

 

da  QUORA

 

Scrive Laura Baschi, corrispondente di QUORA.

 

Come si riconosce una persona molto intelligente?

 

Riconoscere una persona molto intelligente può essere complesso, poiché l’intelligenza si manifesta in molte forme diverse. Tuttavia, ci sono alcune caratteristiche e comportamenti che spesso contraddistinguono le persone particolarmente intelligenti:

  1. Curiosità insaziabile: Le persone intelligenti tendono a essere molto curiose e desiderose di imparare. Fanno domande, cercano risposte e sono sempre alla ricerca di nuove conoscenze.
  2. Pensiero critico: Sono capaci di analizzare informazioni e situazioni da diverse prospettive, valutare le prove in modo obiettivo e trarre conclusioni ragionate.
  3. Capacità di risolvere problemi: Dimostrano una notevole abilità nel trovare soluzioni creative e efficaci a problemi complessi. Possono pensare fuori dagli schemi e adattarsi rapidamente a nuove situazioni.
  4. Buona memoria: Ricordano dettagli importanti e sono in grado di richiamare informazioni rilevanti rapidamente, il che li aiuta a fare collegamenti tra concetti diversi.
  5. Empatia e comprensione emotiva: Le persone intelligenti spesso hanno una buona comprensione delle emozioni proprie e altrui. Sono capaci di leggere le emozioni delle persone e rispondere in modo adeguato.
  6. Capacità di comunicazione: Possono esprimere le loro idee in modo chiaro e conciso, adattando il loro linguaggio al pubblico che hanno di fronte.
  7. Autocritica: Sono consapevoli dei propri limiti e sono disposte a riconoscere quando hanno torto. Vedono gli errori come opportunità di apprendimento piuttosto che come fallimenti.
  8. Interesse per molteplici argomenti: Hanno interessi vari e spesso eccellono in più aree. Questo poliedricismo è un segno di una mente aperta e flessibile.
  9. Autodisciplina: Dimostrano la capacità di mantenere la concentrazione e la motivazione anche su progetti a lungo termine, resistendo alle distrazioni e agli ostacoli.
  10. Umiltà intellettuale: Nonostante le loro conoscenze, riconoscono che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e rimangono aperti a nuove idee e prospettive.

Queste caratteristiche possono variare da persona a persona, ma insieme contribuiscono a formare il profilo di una persona molto intelligente.