Numero3007.

 

da QUORA

 

P R E S S A P P O C O

 

Scrive Marvella, corrispondente di QUORA.

 

Il pressappoco non è solo un avverbio, è anche un modo di intendere la vita.
Io amo gli uomini che amano il pressappoco e odio quelli che hanno le certezze assolute.

Amo quelli che quando ti parlano usano parole come “quasi”, “forse” e “credo”.
Quelli che si mettono in discussione, che non hanno la pretesa di avere la verità in tasca.

Quando incontro qualcuno che non conosco, la prima cosa che mi chiedo è se ho a che fare con un “pressappochista” o con un “assolutista”.

Il pressapochista è quasi sempre una persona disponibile, tollerante, democratica.

L’assolutista invece raramente ti guarda negli occhi e quando esprime un concetto vuole sempre avere ragione.
Lui ha già tutte le risposte preconfezionate e non vede l’ora di sbatterle in faccia a qualcuno.

L’unica cosa che gli dà fastidio è il dubbio.

Grazie a Dio ho imparato a regolarmi di conseguenza: vado d’amore e d’accordo con i primi, ed evito come la peste i secondi, gli assolutisti, i paladini delle Grandi Certezze.

Dopotutto la vita è già piena di idioti così com’è, non vale proprio la pena aggiungerne altri.

 

Luciano de Crescenzo,   Il pressappoco

 

 

 

 

Numero3006.

 

da  QUORA

 

Caratteristiche del passivo-aggressivo (sottospecie di narcisista)

 

Una persona passivo-aggressiva è in grado di rendere le persone intorno a sé totalmente nevrotiche, ma allo stesso tempo il suo stile di abuso è talmente subdolo che non si capisce come faccia e quasi non se ne accorge lui stesso (o lei).

Una persona passivo-aggressiva ha moltissimo in comune con un narcisista, anzi il tipico narcisista “nascosto” (COVERT: non evidente) coincide con la descrizione del passivo-aggressivo.

Cosa fa esattamente una persona passivo-aggressiva? Quali sono i suoi comportamenti tipici? Ecco un utile elenco.

–Dimenticanza

Il passivo aggressivo evita responsabilità “dimenticandosi”.
Non c’è modo più semplice per punire qualcuno che il dimenticare quella data, il pranzo o il tuo compleanno o, meglio ancora, un anniversario.

–Dare la colpa:

Non sono mai responsabili delle loro azioni.
Dev’essere sempre colpa di qualcosa che è accaduto sul posto di lavoro, del traffico sulla strada di casa o del commesso troppo lento al negozio.
L’aggressivo passivo non commette errori, sono piuttosto tutti quelli intorno a lui / lei che hanno difetti e devono essere puniti per le loro colpe. Infatti l’aggressivo passivo è sempre molto critico e proietta un’immagine di perfezione personale.

-Mancanza di rabbia:

Lui / lei non esprime MAI la rabbia.
Sembrano quasi contenti e sereni riguardo a quello che accade intorno a loro.
Sono educati e cortesi. Solo all’esterno, comunque!
La persona passivo-aggressiva potrebbe essere stato istruito, da bambino, sul fatto che la rabbia è socialmente inaccettabile.
Di conseguenza, essi passano la vita a reprimere la loro rabbia, a essere accomodanti all’esterno… per poi attaccarti in un modo subdolo e difficilmente accusabile.
In compenso il loro partner è spesso esasperato e ha scoppi di rabbia che non riconosce come “propri”, facendo la figura dello psicopatico.

–Ambiguità:

“Le azioni parlano più forte delle parole”.
Raramente i passivo-aggressivi intendono quello che dicono, o dicono cosa davvero pensano.
Per capire esattamente come un passivo-aggressivo si sente riguardo a un problema, bisogna prestare attenzione a come si comporta, mai a quello che dice.
Normalmente non compiono azioni finché non hanno causato qualche tipo di stress ai loro “cari” con il loro modo ambiguo di comunicare.

–Paura della dipendenza:

incerto della sua autonomia e pieno di paura della solitudine, il passivo-aggressivo combatte i propri bisogni di dipendenza, di solito cercando di controllarti.

Lui vuole che tu pensi che lui non dipende in alcun modo da te, ma si lega molto di più di quanto voglia ammettere.
Le relazioni possono diventare campi di battaglia, in cui il passivo-aggressivo ha bisogno di sentirsi vittorioso su di te, e può farlo soltanto se lui nega il suo bisogno del tuo sostegno.
In poche parole, fingerà sempre perennemente di non avere bisogno del partner, anche trattandolo con sdegno o sarcasmo.

-Paura dell’intimità:

Il passivo aggressivo spesso non riesce a fidarsi.
A causa di questo, si protegge dal diventare intimamente collegato a qualcuno. Un aggressivo passivo farà sesso se gli conviene, ma raramente farà l’amore con te.
Se si sente troppo dipendente dal partner, decide di punirlo negandogli il sesso.

-Ostruzionismo:

Volete qualcosa dal vostro coniuge aggressivo-passivo? Se è così, preparatevi ad aspettare per sempre.
E’ importante per lui / lei che non otteniate ciò che desiderate, anche se vi dirà esattamente il contrario.
Può essere una grande fonte di confusione quando un partner ti assicura costantemente che farà qualcosa e che ci tiene a farti felice, e poi non fa mai quello che aveva promesso.
Incominci a sentirti come se stessi chiedendo troppo e fossi tu quello sbagliato, che è esattamente quello che lui / lei vuole farti sentire. In questo modo in futuro chiederai sempre meno e lui/lei si sentirà meno sotto pressione.

–Vittimizzazione:

i passivo-aggressivi si sentono spesso trattati ingiustamente.
Se ti arrabbi perché lui o lei è costantemente in ritardo, il passivo-aggressivo si offende a morte; nella sua mente, è stata colpa di qualcun altro se era in ritardo e te lo ripeterà fino allo sfinimento.
Lui / lei è sempre la vittima innocente delle tue aspettative irragionevoli, di un capo invadente o di qualche idiota che non l’ha servito in modo efficiente.
Il mondo ce l’ha con lui/lei e tu sei cattivo perché te la prendi con lui a tua volta invece di offrire amore e comprensione, sei proprio un partner inetto e anaffettivo.

–Procrastinare:

la persona passivo-aggressiva crede che le scadenze si applichino a tutti, ma non a lui/lei.
Fanno le cose quando ne hanno voglia e se ne hanno voglia, e al diavolo chi si aspetta qualcosa di diverso da loro. Vale anche per scadenze ufficiali.

–Non-chiarezza:

il passivo-aggressivo non dirà mai chiaramente al partner cosa desidera e cosa si aspetta.
Si aspetta che gli altri gli leggano nel pensiero e sono prontissimi ad attaccare in caso in cui questo non succeda (cioè sempre).
Pensano che se il partner li amasse davvero, saprebbe anticipare i loro bisogni, senza che loro debbano mai esprimerli.
Perché il passivo-aggressivo non esprime mai i suoi bisogni?
Perché in realtà ha un ego fragilissimo e ha il terrore di essere criticato, quindi preferisce ribaltare la situazione e diventare la persona che critica, che si offende e che respinge l’affetto altrui, piuttosto che rischiare di essere quello che viene rifiutato.

 

Anna Maria Sepe da psicoadvisor

Numero3005.

 

da  QUORA

 

Pubblica Edoardo Della Valle, corrispondente di QUORA

 

U N A    P I A N T A    C U R I O S A

 

Questa pianta carnivora si chiama Nepenthes Holdanii e cresce a ovest della Cambogia, a circa 600-800 piedi sul livello del mare.

Usano la trappola passiva per catturare gli insetti. Il bordo superiore della pianta, noto come Peristomo, separa il nettare che attira gli insetti nella sua trappola mortale. Nella bocca della pianta, uno strato scivoloso chiamato cera epicuticolare fa perdere l’equilibrio all’insetto e fa scivolare alla base della trappola, piena di acqua piovana, dove viene infine colpito.

Numero3004.

 

S C E L T E    D I    V I T A

 

Fa che non ci sia

mai nessuno a dirti

come vivere la vita.

Se vuoi essere felice

non devi fare altro

che approvare te stesso.

Sei unico e meraviglioso.

Sii quello che vuoi essere,

finché ti rende felice.

Puoi vendere illusioni,

puoi comprare nuvole

e acchiappare i tuoi sogni.

Non inseguire gli altri,

perciò non credere

a quello che ti dicono,

ma fallo solo se a te

sembra che ti faccia felice.

Se non sei soddisfatto

di come stai vivendo,

prima di pretendere

di cambiare il mondo,

cambia i tuoi occhi, le tue idee.

Riconosci di  avere imparato

abbastanza poco, o male.

Sii timone, mai àncora.

Sii mare, mai tempesta.

Numero3003.

 

B I L A N C I O    D I    U N A    V I T A

 

Il più grande rimorso che possiamo avere nella vita

non è per le cose sbagliate che abbiamo fatto,

ma per le centinaia di cose giuste

che abbiamo fatto per le persone sbagliate.

Io non voglio cancellare il mio passato,

perché, bene o male, mi ha reso quello che sono oggi.

Anzi, ringrazio chi mi ha fatto scoprire

l’amore e il dolore, chi mi ha amato e usato,

chi mi ha detto “ti voglio bene” credendoci,

e chi, invece, l’ha fatto solo per i suoi sporchi comodi.

Io ringrazio me stesso per aver trovato

la forza di rialzarmi e andare avanti, sempre.

 

Oscar  Wilde.

 

N.d.R.: in questa lucida riflessione di una grande mente

ritrovo il compendio di tutta la mia vita.

Numero3001.

 

P E R S O N A L I T A’

 

da  QUORA

 

Scrive Edoardo Della Valle, corrispondente di QUORA

 

PERSONALITA’   DELLE   PERSONE

 

  • Le persone che parlano male di altre persone con te, parleranno sempre male di te con altre persone.
  • Le persone che parlano molto o cercano di farti ridere molto di solito sono sole.
  • Se sembrano odiare eccessivamente qualcosa, semplicemente non possono permetterselo.
  • Se qualcuno ti chiede strani favori all’improvviso, sta cercando di farti piacere.
  • Le persone che indossano colori troppo colorati o contrastanti di solito non si truccano.
  • Più qualcuno odia le donne/uomini, più segretamente bramano la loro attenzione.
  • Se la sua risata suona un po’ “orchestrata”, sta cercando di controllare la situazione e la tua impressione su di lui.
  • Se qualcuno non sembra molto disponibile con i complimenti, non sarà molto disponibile nemmeno per tante altre cose in generale.
  • Se qualcuno incrocia le braccia quando è di fronte a te, non vuole aprirsi con te.

 

 

Scrive Ghassan Albhotori, un corrispondente di QUORA

 

TRATTI   DI   PERSONALITA’

 

  1. Come dice di amare e come ama coi fatti.
  2. Come tratta gli animali.
  3. Come tratta gli anziani.
  4. Come tratta le minoranze.
  5. Come tratta i deboli e coloro che non hanno nulla o nessuno che li difende o li sostiene.
  6. Come usa la grammatica.
  7. Quanto è vasto il suo vocabolario e come lo utilizza.
  8. Quanto profondamente e acutamente guarda le cose (un indicatore dell’intelletto).
  9. Come parla nei luoghi pubblici, specialmente al telefono, le parole che usa e quanto forte è la voce.
  10. Come cambia quando gli viene assegnato un potere.
  11. Quanto il tempo e la distanza lo cambiano e in che misura questi due fattori influenzano le sue relazioni.
  12. Quanto tempo passa da solo.
  13. Quante volte si giustifica delle cose.
  14. Quante volte dice “scusa” e “grazie” (più le usa, meglio è, per entrambe).
  15. Come distribuisce i soldi agli altri, che si tratti di pagare o di regalare, la posizione delle sue mani, i suoi gesti e la sua pazienza.
  16. Quante volte si fa i selfie.
  17. Quanto facilmente si arrabbia; più o meno è meglio, a seconda delle circostanze.
  18. Quanto è forte la sua obbedienza alle autorità, a qualsiasi livello.
  19. Quanto spesso arriva in ritardo.
  20. Quanto rispetta il tempo.

Le piccole azioni raccontano grandi storie.

Numero3000.

 

Il 6 Novembre 2018, alle ore 20.10 veniva pubblicato il Numero1. di questo BLOG.

Sono due versi della canzone CYRANO di Francesco Guccini, parole di Giuseppe Dati:

 

….la verità cercate, in terra da maiali,

tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali….

 

 

PER CELEBRARE IL NUMERO3000. DI QUESTO BLOG, NON HO TROVATO DI MEGLIO CHE PUBBLICARE QUANTO SEGUE, COME PARADIGMA E RIASSUNTO DI BEN PIU’ DI CINQUE ANNI DI SCRITTURE.

 

In questo periodo editoriale, ho compulsato e sviscerato di tutto e di più, non ultimo anche il mio animo e il mio carattere.

Ma ciò che mi rimane da dire e trasmettere a me stesso e a tutti è il disagio sarcastico e lo scherno amaro contenuti nella presente testimonianza di essere vivente oggi su questo pianeta, dove ho maturato, registrato e, purtroppo, condiviso il malessere di vivere, pur proclamando, nostalgicamente, che la mia è stata una bella vita.

Ne sono così ferito dentro che, passo dopo passo, mi sto avvicinando alla fine di questi miei giorni con un senso di liberazione e perfino di curiosità nei riguardi di una trasferta ed esistenza della mia anima in un altrove che, sicuramente, sarà molto più dignitoso di questo mondo che non sopporto più.

Il futuro non è un posto diverso, è un posto migliore.

 

I L    C O N T R A T T O

 

Miei cari amici,

ognuno di voi percepisce la strana sensazione che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in ciò che vede intorno a sé, in ciò che sente ogni giorno.

Molti, tuttavia, non sanno il perché, né cosa sia.

A prescindere dalle nostre convinzioni o idee politiche, il sistema vigente nel nostro mondo libero si basa sulla tacita accettazione che lega e condiziona ciascuno di noi e che, non a grandi linee, ma dettagliatamente, cerco di esporre qui, a seguito delle mie esperienze di vita.

 

Io accetto:

 

1 – Accetto la competitività come struttura cardine del sistema in cui vivo, anche se mi rendo conto che questo genera frustrazione e rabbia nella maggior parte degli individui.

2 – Accetto il fatto che, per vivere, si debba limitare la propria vita ad un giorno della settimana, mentre gli altri sei devono essere spesi lavorando per produrre, annichilendo un’intera esistenza.

3 – Accetto di essere umiliato e sfruttato a condizione che mi sia permesso di umiliare e sfruttare un altro che occupi un posto inferiore nella piramide sociale.

4 – Accetto che gli indigenti, i malati e coloro che non riescono a restare a galla vengano esclusi e messi ai margini della società e vengano loro negate cure ed assistenza, perché questo costo sociale non può incidere sul benessere dei facoltosi, dei benestanti e dei fortunati.

5 – Accetto di pagare istituti privati affinché gestiscano il mio reddito secondo la loro convenienza e che non mi corrispondano alcun dividendo dei lor giganteschi guadagni.
Guadagni che servono per aggredire stati deboli, creando spirali di debito infinito.
Acconsento che mi si applichi un alto tasso di interesse per prestarmi denaro che viene creato dal nulla.

6 – Accetto che le banche internazionali prestino denaro ai paesi che vogliono armarsi e combattere e così scegliere quelli che faranno la guerra e quelli che non la faranno.
So che è meglio finanziare entrambe le parti per essere sicuri di trarne dei profitti e di prolungare i conflitti il più a lungo possibile, al fine di prosciugare completamente le risorse di quei paesi che non riusciranno a pagare i loro debiti.
Acconsento anche di pagare dei tributi obbligatori al mio governo, prelevandoli dal mio reddito, anche se questi non vengono adoperati per migliorare la mia vita o per i servizi ai cittadini, ma principalmente per rimborsare gli interessi sul debito che il governo ha contratto con dei banchieri privati.
Mi impegno a non pretendere mai che le mie tasse vengano utilizzate per investimenti massivi nella sanità, nella ricerca scientifica e nella cultura.
Compirò il mio dovere, nonostante tutto, contribuendo al buon funzionamento della nostra economia.

7 – Accetto che il debito sia la principale forma di trattativa fra stati e verso i cittadini, anche quando questo porti ad una palese forma di schiavitù e sia economicamente insostenibile.

8 – Accetto che si legalizzi l’omicidio, quando la vittima sia indicata dal mio governo come “il nemico”.
In questo caso non chiederò prove di colpevolezza ed eliminerò il bersaglio senza remore.
Mi adeguo al fatto che la morte possa essere indotta lentamente dai governi per mezzo dell’avvelenamento di intere popolazioni, con l’emanazione e l’ingestione quotidiana di sostanze tossiche autorizzate.

9 – Accetto che si faccia la guerra per avere la pace e che, in nome di questo principio, la principale voce di spesa per uno stato sia quella per la difesa.
Considererò normale che i conflitti siano creati artificialmente per alimentare il mercato delle armi e favorire la crescita delle economie mondiali.

10 – Accetto l’egemonia del petrolio nella nostra economia, e che ogni forma di energia gratuita, non inquinante e libera venga soppressa ed insabbiata.
Il vero motivo è perché ogni forma di energia di questo tipo rappresenta un pericolo per l’umanità in quanto sarebbe la fine del mondo, così come lo conosciamo.

11 – Accetto che si divida l’opinione pubblica, creando partiti di destra e di sinistra, che avranno come unico scopo quello di lottare fra loro, mentre io mi impegnerò a credere che le loro diatribe siano frutto di un sano scontro democratico utile per il nostro futuro.

12 – Accetto che gli industriali, i militari e i capi di stato si riuniscano regolarmente senza consultarci, per prendere decisioni che, sempre regolarmente, compromettono il futuro della nostra vita e del nostro pianeta.

13 – Accetto che il potere di manipolare l’opinione pubblica, prima ostentato dalle religioni, sia oggi nelle mani di uomini d’affari non eletti democraticamente e totalmente liberi di controllare gli stati: sono convinto del buon uso che ne faranno.

14 – Accetto che la verità sui fatti venga raccontata dai media controllati da pochi potenti: questa verrà chiamata “verità ufficiale” e, anche se sarà una versione manipolata e distorta dei fatti, mi impegno a non metterla in discussione e a non informarmi in maniera indipendente.

15 – Accetto che mi si presentino notizie negative e spaventose del mondo ogni giorno, in modo da poter apprezzare fino a che punto io sia protetto dal mio governo, dalla polizia e dai militari e mi renda conto di quanto io sia fortunato a vivere in occidente.
So che mantenere la paura nei nostri spiriti può essere solo un “beneficio” per noi.

16 – Accetto che l’dea della felicità si riduca alla comodità, l’amore al sesso, la libertà alla soddisfazione di tutti i desideri, perché è quello che la pubblicità ripete ogni giorno.
Mi convincerò di essere infelice, perché più infelice sono, più consumo.

17 – Accetto che il valore di una persona sia proporzionale a ciò che possiede e che si apprezzi la sua utilità in funzione della sua produttività e non delle sue qualità umane e che sia esclusa dal sistema se non produce sufficientemente.

18 – Accetto di pagare per essere intrattenuto, nel tempo di cui dispongo, attraverso la visione di spettacoli sportivi e di varietà, vuoti di contenuti, che generano movimenti abnormi di denaro.
Lo faccio perché la cultura è noiosa e pericolosa, mentre sapersi divertire con spensieratezza è il paradigma di una vita felice.

19 – Accetto che la scuola e il nozionismo scolastico siano l’unica forma legittima e riconosciuta di formazione e non di appiattimento del senso critico e della coscienza.

20 – Accetto senza discutere e considero come verità tutte le teorie proposte per spiegare i misteri dell’origine dell’essere umano e considero incontrovertibilmente vero che la natura abbia dedicato milioni di anni alla creazione di un essere il cui unico passatempo, oggi, è la distruzione in pochi istanti della sua specie e dell’ambiente da cui dipende.

21 – Accetto di escludere dalla società gli anziani, perché sono improduttivi e la loro esperienza, pur se potrebbe esserci d’insegnamento, può essere sacrificata in nome del profitto.

22 – Accetto, dunque, il profitto come fine supremo dell’umanità e l’accumulo di ricchezza come invidiabile realizzazione dell’esistenza in vita.

23 – Accetto di sprecare e distruggere tonnellate di cibo, al fine di mantenere sotto controllo, in borsa, i prezzi delle azioni delle multinazionali, piuttosto che permettere l’equa distribuzione delle risorse alimentari sul pianeta ed evitare la morte per fame e sete di milioni di persone, ogni anno.

24 – Accetto l’aumento dell’inquinamento industriale e la dispersione di veleni chimici e di elementi radioattivi nella natura. Ammetto l’uso di ogni tipo di additivo chimico nella mia alimentazione, perché sono convinto che, se vengono aggiunti, gli additivi e i conservanti sono utili e innocui.
Ritengo normale che i laboratori farmaceutici e le industrie agroalimentari vendano nei paesi del terzo mondo prodotti scaduti o utilizzino sostanze cancerogene vietate in occidente.

25 – Accetto la deforestazione selvaggia di terre grandi come nazioni e che sia possibile espropriare, con la violenza, le terre a interi popoli, in nome e per conto di multinazionali che sfrutteranno quei luoghi per arricchirsi, senza condividere nulla con le popolazioni locali.
Ritengo utili ed indispensabili la plastica ed ogni materiale adibito alla produzione che la inciviltà dei produttori e degli utilizzatori riversa come scarti per terre e per mari.

26 – Accetto che gli animali vengano abusati, torturati e, nei migliori casi, fatti estinguere, perché tollero che non venga loro riconosciuto un posto come legittimi abitanti di questo pianeta, al pari degli esseri umani.
Sostengo infatti che gli animali non provino emozioni, non abbiano coscienza, né forme di empatia.

27 – Accetto che le multinazionali derubino le risorse di paesi impoveriti e schiavizzati dalla politica mondiale del debito, nel nome del progresso economico.
Ammetto anche che esistano leggi che permettono di sfruttare i bambini in condizioni precarie e disumane.
Non abbiamo nessuna facoltà di intrometterci, nel nome dei diritti umani, soprattutto se questo ci permette di comprare merci sottocosto.

28 – Accetto che si possa denigrare, distruggere e cancellare dal pianeta ogni forma culturale diversa da quella occidentale, che potrebbe far vacillare i cardini del nostro benessere economico, al quale ambisco quotidianamente.

29 – Accetto che esistano solo due possibilità in natura, cioè cacciare o essere cacciati e, se siamo dotati di una coscienza e di un linguaggio, non è certamente per sfuggire a questa dualità, ma per trovare sofisticate giustificazioni al perché noi agiamo in quel modo.

30 – Accetto di credere che il nostro passato storico sia il risultato di una scia ininterrotta di conflitti casuali e non il preciso progetto, perseguito nel corso dei secoli, da lobby di potere, per detenere e mantenere lo stesso.
Sono certo che siamo all’apice della nostra evoluzione e che le regole che governano il nostro mondo sono la ricerca della felicità e della libertà per tutti i popoli, come ascoltiamo continuamente nei discorsi dei nostri politici.

31 – Accetto di credere di non poter fare nulla per modificare lo stato attuale delle cose.

32 – Accetto di non fare alcuna domanda, di chiudere gli occhi su tutto questo e di non fare alcuna opposizione, perché sono troppo impegnato con la mia vita e le mie preoccupazioni.
Accetto anche di difendere con la vita le clausole accettate in questo contratto, se mi viene richiesto.

33 – Accetto, quindi, definitivamente, nella mia anima e coscienza, questa triste matrice che viene posta di fronte ai miei occhi.
Mi impegno ad astenermi dal vedere la realtà delle cose e mi rifiuto di credere che un altro modo di intendere l’esistenza sia possibile.

Ho fiducia che tutti voi agiate per il mio bene e per quello di tutti e per questo vi ringrazio.

 

QUESTO È L’IGNOBILE CONTRATTO DA ME TACITAMENTE SOTTOSCRITTO PER STARE IN QUESTO SCHIFO DI MONDO DA QUASI OTTANTADUE ANNI.
PROFODAMENTE, ME NE VERGOGNO.

 

A mio figlio Ale, chiedendogli scusa e perdono.

Numero2999.

 

da  QUORA

 

Scrive Cesio Endrizzi, corrispondente di QUORA.

 

E N I G M I    U L T R A T E R R E N I

 

L’Effetto Hutchison è un fenomeno misterioso che ha affascinato e sconcertato gli scienziati e gli appassionati del paranormale per decenni.

La sua origine e i suoi effetti sembrano sfidare le leggi conosciute della fisica e della realtà, portando a una serie di speculazioni e teorie su cosa potrebbe essere alla base di questa straordinaria manifestazione.

L’Effetto Hutchison prende il nome dal suo scopritore, il canadese John Hutchison, un ricercatore autodidatta che ha iniziato a esplorare i confini della scienza e della tecnologia nella sua casa laboratorio a Vancouver, Canada, negli anni ’80.

Mentre sperimentava con apparecchiature elettromagnetiche ad alta tensione, Hutchison ha fatto una scoperta straordinaria: oggetti metallici posti vicino ai suoi dispositivi iniziavano a muoversi, vibrare e persino sollevarsi nell’aria, senza alcuna apparente spiegazione razionale.

Le testimonianze dell’Effetto Hutchison sono state sia affascinanti che inquietanti.

Si dice che oggetti come chiavi, cucchiai e persino interi pezzi di metallo si comportino in modo anomalo quando esposti alle radiazioni elettromagnetiche prodotte dai dispositivi di Hutchison.

Alcuni hanno riportato che questi oggetti sembravano diventare “leggeri come una piuma”, mentre altri hanno visto metalli che si piegavano e deformavano senza alcuna forza apparente applicata.

Al di là del movimento fisico degli oggetti, ci sono state anche testimonianze di altri effetti, come la levitazione spontanea, l’illuminazione misteriosa e persino la fusione di materiali metallici.

Questi fenomeni sembrano sfidare ogni legge della fisica conosciuta, portando a speculazioni su possibili spiegazioni paranormali o dimensionali.

Nonostante gli sforzi di Hutchison e di altri ricercatori per comprendere e replicare gli effetti dell’Effetto Hutchison, rimane una certa ambiguità su cosa possa essere alla base di questo fenomeno.

Alcuni ipotizzano che si tratti di una forma avanzata di telecinesi o di manipolazione energetica, mentre altri suggeriscono che potrebbe essere collegato a dimensioni parallele o a manipolazioni temporali.

Ci sono anche teorie più pragmatiche che suggeriscono che l’Effetto Hutchison potrebbe essere il risultato di interferenze elettromagnetiche non intenzionali o di effetti collaterali di esperimenti segreti condotti dalle agenzie governative.

Tuttavia, fino a oggi, nessuna spiegazione soddisfacente è stata data per questo straordinario fenomeno.

L’Effetto Hutchison rimane uno dei misteri più affascinanti e inspiegabili del nostro tempo.

La sua origine e i suoi effetti continuano a sfidare la comprensione umana e a stimolare la nostra immaginazione.

Mentre la scienza cerca di svelare i segreti di questo fenomeno, rimane un punto di riferimento per coloro che cercano di comprendere i confini della realtà e dell’esistenza umana.

Numero2998.

 

P A R O L E    D E L    S E S S O

 

Non so se ci avete mai pensato, ma le parole italiane, sia quelle dotte che quelle popolari (comprese quelle dialettali) che denominano termini che riguardano la sfera sessuale, cominciano con la lettera F.

Secondo me, c’è una spiegazione che ha a che fare con l’onomatopea.

Fricare, in latino e anche in italiano, è un verbo che significa “sfregare, strofinare, stropicciare”.

Confricazione vuol dire strofinamento.

Le consonanti F e V vengono chiamate “fricative” labio-dentali, perché vengono pronunciate emettendo un soffio fra denti e labbra.

Le parole in questione sono: fica, fregna, fessa, fottere, fregare, foia, fregola, fellatio, fornicare, fava, vulva, vagina.

Anche in inglese, comincia con la F il verbo to fuck che vuol dire fottere.

Numero2996.

 

da  QUORA

 

Scrive Oliviero Zanardi, corrispondente di QUORA

 

È normale desiderare di fare sesso con altre donne, anche se si sta veramente bene con la propria?

 

Sì, è normale. Il desiderio è biologicamente normale.

È normale, in particolare per i maschi, meno per le femmine (e spiegherò questo “meno”) perché, piaccia o no, l’evoluzione ci ha fatti così.

Il fine di ogni specie è sopravvivere, ma per sopravvivere bisogna che ci sia la trasmissione dei geni di generazione in generazione.

Nelle specie dove la trasmissione avviene attraverso il sesso, se ciò non avviene… fine della specie.

Tra i mammiferi solo circa il 5% delle specie è fedele e tra i primati il 15%.

Al contrario la poligamia, e quindi l’infedeltà, è un istinto innato sia per i maschi che per le femmine.

Siamo quindi “traditori” per natura.

L’evoluzione è un po’ come la finanza: “diversifica” il rischio investendo su più linee genetiche.

L’uomo è un caso un po’ particolare.

In termini di dispendio energetico c’è chi teorizza che nel genere umano migliaia di anni di evoluzione hanno plasmato una strategia riproduttiva per la salvaguardia della specie differente tra maschio e femmina.

Nel maschio l’atto riproduttivo è a basso costo (emissione di sperma che a partire dalla pubertà si forma continuamente) e questo lo incoraggia ad accoppiarsi con più partner femminili possibili e quindi a tradire di più.

Per la donna invece la situazione è molto diversa. In primo luogo il “tesoro” che le viene fornito dalla Natura già alla nascita sotto forma di qualche milione di ovociti non maturi, viene in parte perduto per cui alla pubertà ne restano “solo” dai 300.000 ai 500.000 e mediamente a circa 45 anni solo qualche migliaio, contro i miliardi di spermatozoi prodotti dai testicoli nel corso della vita di un maschio.

Poi per lei l’atto sessuale ha un costo molto più alto di una semplice eiaculazione in termini di energie investite perché può concretizzarsi in una gravidanza.

Ecco perché la donna si è evoluta sviluppando una strategia che non consiste nell’accoppiarsi il più possibile, ma nell’assicurarsi un maschio con i migliori geni e che le garantisca una presenza costante e partecipe nell’accudimento della prole (da ciò il mito del macho e del miliardario).

Questo da un punto di vista biologico.

Altra cosa invece è rispondere alla domanda in una prospettiva etica, morale.

Ma qui entrano in gioco e sono prevalenti, categorie sociali, culturali e religiose su cui non mi addentro perché ognuno, sulla base di quelle categorie dà una sua risposta.

Numero2994.

 

da  QUORA

 

Scrive Giancarmine Faggiano, corrispondente di QUORA

 

Perché la gente si è imbastardita?

 

Perché la gente oggi è insoddisfatta, è centrata solo su se stessa, sull’egoismo, sulla maleducazione con punte sprezzanti di cattiveria denigratoria.

Si è persa, in altre parole, la volontà di essere in buoni e civili rapporti comunicativi e, soprattutto, essere gentili con le persone.

Prevale, insomma, sempre più la volgarità allo scopo di sentirsi più fighi e superiori agli altri.

Ma che fighi?

Sono solo degli sfigati che hanno perso il senso delle buone maniere.

Non sanno neanche che significhi “umiltà , emozioni, sentimenti fraterni nelle relazioni.”

Numero2993.

 

A S S E R T I V I T A’

 

Rischioso è parlare, quando intuisco.

Suprema azione è la non azione.

Suprema libertà è la spontaneità.

Non agendo, non volendo forzare

cose, situazioni, idee, persone,

ecco che tutto naturalmente accade.

Do il meglio alle mie intenzioni.

Questa è la virtù di cui mi nutro,

tanto più potente, se serbata in cuore.

Opero libero, spontaneo, naturale.

Così mi sento assolutamente assertivo.