Numero2925.

 

I N    M O R T E    D I    U N    E X    C O M P A G N O    D I    C L A S S E           (TRENO O EPICEDIO)

 

Caro Pierluigi, vecchio compagno di scuola al Liceo Classico Stellini di Udine, nella seconda metà degli anni ’60, mentre io sto scrivendo, si stanno svolgendo le meste esequie per l’estremo saluto a te, morto da alcuni giorni, dopo lunga malattia per un male incurabile.
Casualmente, circa un mese fa, la cara Giuliana, amica mia da oltre quarant’anni, nominò, con nome e cognome, te, suo amico e sodale nella pratica della fede, e subito le ho chiesto se si trattava di quella persona che avrebbe potuto essere il mio ex compagno di classe, ai tempi del Liceo Classico.
Abbiamo appurato che si trattava veramente di te e, senza esitazione, le ho chiesto di darmi il tuo numero di telefono perché intendevo chiamarti per ripristinare un contatto, dopo oltre 65 anni. Me l’ha dato insieme ad alcune notizie, per sommi capi, sulla tua situazione e sulle tue condizioni di salute.
Ma tu stesso, per primo, avendo avuto da Giuliana il mio numero, mi hai preceduto con un messaggio WhatsApp. Eccolo:

Caro Alberto.
Sono molto contento di averti rintracciato grazie alla Giuliana Belotti.
Mi dicono che giochi a tennis e questo dimostra che stai bene.
Abbiamo passato anni insieme…. ma io di te sapevo solo che eri il più dotato della classe.
Spero tu sia sereno.
Ti auguro ogni bene.
Io sono ammalato di cancro non operabile,
ma sono ben curato.
La mia vita è stata piena di soddisfazioni a tutti i livelli.
Anche oggi sono contornato da mille attenzioni delle tre figlie; il figlio Roberto invece è morto a 32 anni per tumore allo stomaco nel 2006. Mia moglie Mimi mi ha lasciato per un tumore al cervello nel 2015.
Ricordo le tue sonore risate.
Un abbraccio.
Pierluigi

Ti ho risposto così: Ciao, Pierluigi, sono contento di poter ripristinare un contatto con te. Nel pomeriggio, ti chiamo. Mandi.

 

Ti ho chiamato, infatti, e abbiamo parlato, in una lunga telefonata, tu di te e io di me ricordando tante cose e tanti compagni di classe dei nostri bei tempi. A differenza di te, io non ho mai tenuto i contatti con i nostri compagni del Liceo. Tu, invece, anche perché a Udine li avevi vicini, sapevi un po’ tutto di loro. Di alcuni mi hai parlato, ma ti sei ripromesso, dopo una ricognizione nella tua memoria, di richiamarmi per farmi una relazione aggiornata e più accurata su tutta la classe: mi avrebbe fatto piacere.
Sono passate ben più di due settimane, ma da te nessuna chiamata e nessuna notizia. Ci siamo visti con Giuliana ad un pranzo in trattoria, una domenica fa. Mi ha chiesto se avevo proseguito nel contatto con te e le ho detto che da un po’ non ti sentivo e che stavo ancora aspettando che tu mi chiamassi. Lei mi ha raccomandato di essere io a chiamarti, se tu non ti facevi sentire. Tre giorni dopo da Giuliana mi è arrivato questo messaggio:

Albert oggi è morto Pierluigi Presacco…purtroppo…

La mia risposta:

Avevo avuto un presentimento. Non capivo perché non chiamava più. Purtroppo….

 

E così ci hai lasciati.

 

Giuliana mi ha fatto sapere quando ci sarebbe il tuo funerale e mi ha chiesto se volevo essere presente anch’io:  sarebbe passata a prendermi per venirci insieme.
Le ho risposto: “No, non ci sarò. Io non sono l’uomo dei funerali. Non vorrei partecipare neanche al mio, di funerale”. Lei si è messa a ridere, ma mi conosce e mi perdona. Perdonami anche tu. Ma, invece che una presenza pubblica, ho preferito dedicarti il ricordo di un episodio che ci ha visti insieme, in altri e migliori tempi.
Mentre in chiesa ci saranno i rituali funebri, io sto scrivendo alla tastiera, pensando a te.

Ieri, abbiamo fatto un pranzo a casa di Rita, sia perché era rientrato dall’Ospedale suo fratello, reduce da un intervento chirurgico, sia perché oggi è il compleanno di Rita e abbiamo avuto una piccola riunione di famiglia.
Sono venuti a trovarci anche mio figlio Ale e la sua compagna e con loro, fra le altre cose, ho parlato anche di te, di come ci siamo ritrovati e subito ripersi.
Ho letto loro il tuo messaggio e hanno voluto sapere di più. E ho raccontato ….
Nel messaggio tu scrivi: “Ricordo le tue sonore risate”.
Ecco, questa frase mi ha fatto ripensare ad un aspetto del mio carattere che quasi avevo cancellato nei miei ricordi.
Da giovane studente, io ero sì, un gran secchione, ma non ero un tetro, barboso, introverso cultore di libri e vocabolari, bensì un monello un po’ “Giamburrasca”, un creativo animatore, un organizzatore di scherzi, anche ai danni di insegnanti. Mi prestavo anche a passare compiti, esercizi, traduzioni, versioni in classe ai compagni che me li chiedevano.
Ricordo che a casa tua ci sono stato più di qualche volta. Ho perfino dormito da te, perché tu mi avevi chiesto di studiare insieme, in qualche weekend.
Poi, mi è saltato in mente che, una volta, a casa tua, una bella casa grande, con bei mobili e tanta luce, c’è stato un “festino”, di quelli che si organizzavano al sabato, per festeggiare un compleanno. Tutta la classe era invitata.

Ebbene, verso la fine della festa, sono arrivati due uomini, uno dei quali era tuo padre e l’altro non ricordo bene chi fosse, forse un tuo parente o un suo amico oppure il padre di una nostra compagna di classe che era venuto a prendere la figlia.
Si sono intrattenuti un po’ con noi, parlando del più e del meno, e quest’ultimo signore, distinto e con una certa cultura, ad un certo punto si è rivolto a noi dicendo più o meno questo:

“Voi, giovani studenti di latino, che ormai masticate da quasi 8 anni, vediamo chi riesce a interpretare e tradurre il significato di una frase latina che adesso vi dico. Guardate che molti illustri latinisti ci hanno provato, ma di soluzioni attendibili poco o niente….
Nel corso di scavi nel sito archeologico del Foro a Roma, è venuta alla luce una lastra di pietra che su una facciata, quella in vista, era liscia e vuota, ma sul retro portava una scritta, che nessuno aveva notato prima perché nascosta.
La scritta era scolpita in caratteri latini e ben leggibile. Eccola:

OLIM

ORTA

OCCISVA

AEDISTI

FIDEM

IGNOTA.

Chi mi sa dire cosa significa?

Punti nell’orgoglio per la sfida, tutti noi ci siamo messi a pensare per trovare la soluzione del rebus che non appariva per niente semplice.
Sono spuntati fuori, fogli di carta, penne, matite, vocabolari e grammatiche latine. Non si sentiva volare una mosca.

Per orientarci, scrivo qui alcuni significati delle 6 parole latine scritte sopra.

OLIM = un tempo, in passato, anticamente.

ORTA = participio passato femminile del verbo “orior” che vuol dire sorgere, alzarsi, spuntare, nascere, cominciare.

OCCISVA = dal verbo “occido” che significa morire, estinguersi, tramontare, svanire, sparire, essere distrutto, cadere, crollare. Bisognava tenere presente l’anomalia della V che si doveva leggere U e che complicava ulteriormente le cose. Cominciò a girare fra i partecipanti al test, la voce che doveva trattarsi di “voce tardo latina”.

AEDISTI = qui il termine era controverso: sembrava il passato remoto di un verbo non conosciuto che aveva la radice di = casa, abitazione, costruzione, “edificio” e simili.

FIDEM = Accusativo singolare femminile del termine fides- ei = fede, fiducia, credenza, lealtà, fedeltà, credulità ecc.

IGNOTA = aggettivo/participio al nominativo (o vocativo, o ablativo) singolare femminile, forse concordabile con ORTA = ignota, sconosciuta.

 

Era passata mezz’ora e nessuno era riuscito a cavare un ragno dal buco.

Io me ne stavo in disparte, un po’ lontano dai miei compagni, che sapevo mi avrebbero avvicinato per chiedermi sicuramente chiarimenti o le miei interpretazioni. Mi sarei deconcentrato se davo retta a loro.
Dopo un po’ arrivai alla conclusione che questo doveva essere uno scherzo, perché la frase non aveva un senso compiuto con i significati di quelle parole.

Mi è venuta l’ispirazione di scrivere le parole tutte in orizzontale e vicine fra loro, le une di seguito alle altre. Così:

OLIMORTAOCCISVAAEDISTIFIDEMIGNOTA:

Allora ho capito che, dopo aver applicato le crasi o elisioni di certe vocali di inizio e fine parola, cosa assai comune nei versi della metrica poetica latina, si poteva scandire la frase in questo modo:

O / LI / MORTACCI / SUA / E / DI / STI / FI / DE / MIGNOTA

Ecco svelato l’arcano!
Si trattava di una frase comune e popolare del vernacolo romanesco, burino e caciottaro, che qualcuno si era divertito a trascrivere con truffaldina maestria su una pietra, per prendere per il culo i lettori.

Le risate e i complimenti tennero banco per il resto della serata.

Te lo ricordi questo episodio?

 

Caro Pierluigi, antico compagno di classe, perduto, ritrovato e, adesso, di nuovo, ma questa volta per sempre, riperduto, mi perdonerai se ho rievocato un po’ spensieratamente questo episodio della nostra bella gioventù.
Oggi, nel giorno del tuo funerale, io, come allora, goliardico burlone e clown un po’ sfrontato, ho voluto ricordarti e ricordarci insieme, come ai bei tempi, con la rievocazione di questo aneddoto di vita studentesca.

Dall’alto di quel cielo celeste, che hai tanto e sempre cercato e adesso raggiunto, per la  tua specchiata rettitudine morale e per la tua profonda devozione religiosa, ridi anche tu con me, a questo ricordo.
Forse, in quel cielo dove il tempo e lo spazio non ci sono più, dove le anime si possono trovare liberamente, magari ci rincontreremo, come non siamo riusciti a fare qui sulla terra. E rideremo insieme. E mi racconterai di quello di cui non sei riuscito a ragguagliarmi. come mi avevi promesso.

E, a proposito di “latinorum”, simpaticamente, come in una “lectio non magistralis”, ti saluto con la locuzione “In manu Dei” (nella mano del Signore) che viene compendiata magnificamente, con una sintetica commistione etimologica, nella più bella parola della nostra lingua friulana: MANDI!

 

 

 

Numero2924.

 

da QUORA

 

Che fine fanno i soldi che si danno alla Chiesa?

 

Scrive Luca Lombardi, corrispondente di QUORA

 

Che fine fanno i soldi che si danno alla Chiesa? Ce lo racconta un sacerdote cattolico, intervistato dal giornalista Emiliano Fittipaldi, in un ristorante:

Inforchettato il primo gambero, il sacerdote più anziano, quello che non avevo mai incontrato prima, va al sodo. “Devi scrivere un libro. Devi scriverlo anche per Francesco. Che deve sapere.

Deve sapere che la Fondazione del Bambin Gesù, nata per raccogliere le offerte per i piccoli malati, ha pagato parte dei lavori fatti nella nuova casa del cardinale Tarcisio Bertone.

Deve sapere che il Vaticano possiede case, a Roma, che valgono quattro miliardi di euro. Ecco. Dentro non ci sono rifugiati, come vorrebbe il papa, ma un sacco di raccomandati e vip che pagano affitti ridicoli.

“Francesco deve sapere che le fondazioni intitolate a Ratzinger e a Wojtyla hanno incassato talmente tanti soldi che ormai conservano in banca oltre 15 milioni.

Deve sapere che le offerte che i suoi fedeli gli regalano ogni anno attraverso l’Obolo di San Pietro non vengono spese per i più poveri, ma ammucchiate su conti e investimenti che oggi valgono quasi 400 milioni di euro.

Deve sapere che quando prendono qualcosa dall’Obolo, i monsignori lo fanno per le esigenze della curia romana.

“Deve sapere che lo Ior ( Istituto per le Opere di Religione = Banca del Vaticano) ha quattro fondi di beneficenza avari come Arpagone: nonostante l’istituto vaticano produca utili per decine di milioni, il fondo per opere missionarie ha regalato quest’anno la miseria di 17 mila euro. Per tutto il mondo!

Deve sapere che lo Ior non è stato ancora ripulito e che dentro il torrione si nascondono ancora clienti abusivi, gentaglia indagata in Italia per reati gravi.

Deve sapere che il Vaticano non ha mai dato ai vostri investigatori della Banca d’Italia la lista di chi è scappato con il bottino all’estero. Nonostante noi l’avessimo promesso.

Deve sapere che per fare un santo, per diventare beati, bisogna pagare. Già, sborsare denaro. I cacciatori di miracoli sono costosi, sono avvocati, vogliono centinaia di migliaia di euro. Ho le prove.

“Deve sapere che l’uomo che lui stesso ha scelto per rimettere a posto le nostre finanze, il cardinale George Pell, in Australia è finito in un’inchiesta del governo sulla pedofilia, alcuni testimoni lo definiscono ‘sociopatico’. E in Italia nessuno scrive niente. Deve sapere che Pell ha speso per lui e i suoi amici, tra stipendi e vestiti su misura, mezzo milione di euro in sei mesi.

“Francesco deve sapere che la società di revisione americana che qualcuno di noi ha chiamato per controllare i conti vaticani ha pagato a settembre 2015 una multa da 15 milioni per aver ammorbidito i report di una banca inglese che faceva transazioni illegali in Iran.

Deve sapere che la Santa Sede per guadagnare più soldi ha distribuito tesserini speciali a mezza Roma: oggi vendiamo benzina, sigarette e vestiti tax free, incassando 60 milioni l’anno.

“Deve sapere che non è solo Bertone che vive in trecento metri quadrati, ma ci sono un mucchio di cardinali che vivono in appartamenti da quattrocento, cinquecento, seicento metri quadrati. Più attico e terrazzo panoramico.

Deve sapere che il presidente dell’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), Domenico Calcagno, si è fatto un “buen retiro” in una tenuta della Santa Sede in mezzo al verde, facendo aprire una società di comodo a suoi lontani parenti.

Deve sapere che il moralizzatore Carlo Maria Viganò, l’eroe protagonista dello scandalo Vatileaks, è in causa con il fratello sacerdote che lo accusa di avergli fregato milioni dell’eredità.

Deve sapere che Bertone ha preso a noleggio un elicottero costato 24 mila euro per andare da Roma in Basilicata.

Deve sapere che il Bambin Gesù controlla allo Ior un patrimonio pazzesco da 427 milioni di euro, e che il Vaticano ha investito pure in azioni della Exxon e della Dow Chemical, multinazionali che inquinano e avvelenano.

Deve sapere che l’ospedale di Padre Pio ha trentasette tra palazzi e immobili, e che oggi hanno un valore stimato in 190 milioni di euro.

Deve sapere che i salesiani investono in società in Lussemburgo, i francescani in Svizzera, che diocesi all’estero hanno comprato società proprietarie di televisioni porno.

Deve sapere che un vescovo in Germania ha scialacquato 31 milioni per restaurare la sua residenza, e che una volta beccato è stato promosso con un incarico a Roma.

Francesco deve sapere un sacco di cose. Cose che non sa, perché nessuno gliele dice.”

Il monsignore posa la forchetta e si pulisce la bocca con il tovagliolo. Il prete che conosco bene gli versa un po’ di vino nel bicchiere, un Sacrisassi Le Due Terre. Il canuto reverendo alza il calice, strizza un occhio per osservare con attenzione il colore giallo paglierino attraverso il cristallo, beve due lunghi sorsi, poi sorride.

“Qui fuori c’è parcheggiata una macchina piena di documenti. Dello Ior, dell’Apsa, dei dicasteri, dei revisori dei conti chiamati dalla commissione referente, la Cosea.

È per questo che ho chiesto che lei venisse in auto. Non ce la farebbe a portarli via in motorino.”
Si alza di scatto. “A proposito, noi non abbiamo contanti. Stavolta il ristorante lo paga lei?”.

 

(dal libro di Emiliano Fittipaldi, Avarizia, Milano, 2015)

Numero2923.

 

S O L I L O Q U I O

 

È stata colpa mia,

ho fatto tutto io.

C’ho provato a stare

insieme ad una persona

e, per un po’ di tempo,

c’ho anche creduto.

Non riesco proprio

a immaginarmi di avere

un posto in cui tornare,

qualcuno che mi aspetta a casa.

Ogni volta è sempre così.

Vado avanti e mi sembra

di lasciare indietro

un piccolo vuoto in più.

Credo di essere fatto così, sai?

Forse sono destinato

a stare sempre da solo.

Numero2922.

 

C O L L O Q U I O    S U R R E A L E

 

 

“Il posto c’è. E  tu?”

“Sì, ci sono anch’io”.

 

“Io e te ci siamo ancora?”

“Forse non ci siamo ancora stati?”

 

 

“Tu mi pensi qualche volta

in quel modo che sai?”

 

“Sempre, ma tu, nella realtà,

sei meglio dei miei pensieri”.

 

 

“Non voglio farti sentire

una persona che non sei”.

 

“Io sono quella persona,

solo che non lo sapevo”.

Numero2919.

 

Quali sono le 20 cose assolutamente importanti e utili nella vita?

 

da  QUORA

 

Scrive Flavian Mwasi, corrispondente di QUORA

 

1.Matrimonio – Avere o meno un compagno di vita è una questione di scelte. Ma ti dirò perché ne vale la pena: la vita è migliore quando sei in coppia.

2.Sesso – Questo è il numero due della lista per ovvi motivi. A meno che tu non sia celibe, ne hai assolutamente bisogno. Inoltre, senza di esso, i matrimoni sono morti. È una chiamata di biologia e perpetua i tuoi geni.

3.Amore – Non comincerò nemmeno a spiegare perché ne hai bisogno. È ciò che rende la vita utile e bella.

4.Famiglia – Perché fornisce un sistema di supporto che nessun’altra istituzione può dare. E lega insieme nella società.

5.Resilienza – La vita stessa è dura e non devo ricordarti che ci sono molte prove. Una pelle spessa per resistere ad ogni avversità è una cosa particolarmente buona da avere.

6.Rischio – Sì, ti è mai venuto in mente che senza rischi non può mai esserci un successo significativo? Tutti abbiamo imparato a camminare assumendo dei rischi. Grandi rischi.

7.Risate – Hai sentito che ci vogliono molti meno muscoli facciali per sorridere che per essere arrabbiati? Bene, le risate pompano l’ossigeno tanto necessario nei polmoni perpetuando la tua longevità.

8.Fitness – Fitness e salute vanno di pari passo. Se hai l’abitudine di mangiare bene, fai un ulteriore passo avanti e fai alcuni esercizi. Tieni lontano il medico e le conseguenze negative.

9.Felicità – Puoi fare a meno dei soldi, ma hai assolutamente bisogno della felicità per rimanere mentalmente sano.

10.Viaggio: non riesco nemmeno a spiegare come la sensazione di viaggiare e sperimentare nuove avventure influisce sul tuo sistema psicofisico. Mette in uno stato di riposo.

11.Investire – Assicurare il tuo futuro è d’obbligo se sai che sarai ancora qui a meno che non accada qualcosa di brutto. Anche se ti succede qualcosa di brutto, vale comunque la pena investire per non lasciare alla tua famiglia poco o niente.

12.Istruzione: non puoi immaginare quanto sia potente la capacità di leggere e scrivere. Ottenere un’istruzione pertinente non è solo utile, ma anche un investimento.

13.Amici: gli amici sono utili soprattutto se ti trovi in ​​condizioni di ristrettezza.

14.Definizione degli obiettivi – Non puoi semplicemente vivere senza meta nella vita.

15.Disciplina: ti terrà fuori dai guai.

16.Saggezza: ti aiuterà a prendere buone decisioni e giudizi solidi.

17.Passione – Ne hai assolutamente bisogno.

18.Coraggio: proverai a fallire molte volte. Devi dotarti di questa capacità per continuare a provare anche quando sai che rischi di fallire di nuovo.

19.Focus – Ci sono un sacco di cose che funzioneranno per te. Impostare la tua attenzione è assolutamente necessario per assicurarti di non perdere l’obiettivo.

20.Fiducia in se stessi: se non credi e non apprezzi te stesso, nessun altro lo farà.

 

 

Scrive Eric, corrispondente di QUORA.

 

  • Fare ogni sera almeno due ore di compiti a casa, a partire dalle medie. Devo una parte importante del mio successo all’educazione formale e all’abitudine di imparare. Non me ne pentirò mai. E non mi è mai mancato il tempo per fare tutte le attività che i bambini normalmente svolgono.
  • Fare circa 45 minuti di esercizio fisico ogni giorno della settimana. La vostra salute non è negoziabile.
  • Coltivare un hobby creativo. Anche se la musica non mi ha mai portato denaro, si è comunque dimostrata la forma di meditazione più efficace per me. Esprimete in ogni modo la vostra creatività ma non permettete che vi distragga dalla vostra carriera.
  • Trascorrere del tempo nella natura. Non deve necessariamente trattarsi di molto tempo. Una semplice passeggiata di 30–60 minuti nel verde è in grado di ricordarvi il vostro posto nel mondo e nella meraviglia della vita.
  • Abitare il più vicino possibile al lavoro. Anche se il costo della casa aumenta, vale la pena di doversi spostare meno per andare al lavoro. Non c’è maggior spreco di energia mentale che guidare durante l’ora di punta.
  • Intraprendere quotidianamente un’attività che connetta mente e corpo (a parte l’esercizio vigoroso). Yoga, stretching e meditazione vi mantengono in contatto con il vostro corpo. È una pratica di rispetto di sé e di auto-nutrimento che mantiene le emozioni in equilibrio.
  • Capire il vero significato della politica e della propaganda. Attraverso un processo di auto-consapevolezza, apprendimento della storia e comprensione della psicologia della manipolazione, potete imparare a non essere succubi di un governo. Rimanete indipendenti ed evitate lo stress di avvicinarvi troppo a una qualsiasi causa politica o religiosa senza un’attenta analisi e il giusto senso della misura.
  • Donare a enti benefici. Scegliete delle buone cause (donare abiti, supportare le culture, educazione) e aiutate il prossimo a prosperare. Essere consapevoli di potersi permettere di aiutare gli altri vi farà sentire persone forti e degne.
  • Avere una bassa impronta ambientale. In ogni cosa che vi riguarda, fate in modo di non sprecare risorse. Usate meno acqua, elettricità, riscaldamento, benzina, sapone, abbigliamento, ecc. che potete per soddisfare i vostri bisogni. Quando vi guarderete indietro vi farà sentire meglio sapere di avere avuto un impatto minimale sul mondo.
  • Mostrare gentilezza verso gli stranieri. Probabilmente il singolo indicatore più accurato della vostra gentilezza è come trattate persone che non avete mai visto prima e che non vedrete mai più. Atti altruistici di gentilezza sono estremamente gratificanti. Siate automobilisti, clienti, pedoni e turisti gentili. Nutrite la vostra anima con atti di gentilezza.
  • Mantenere un’immagine rispettabile. Abbiate sempre un aspetto curato. Non indossate mai abbigliamento strappato. Non attirate su di voi attenzione non necessaria. Mantenete pulita l’auto e ordinata la casa/il giardino. Pensate che il mantenere una buona esteriorità sia fare la vostra parte per mantenere bella l’umanità. Avere una buona immagine vi aiuta nel lavoro e nella vita personale.
  • Risparmiare per le emergenze. Più denaro avrete risparmiato, più tranquillità avrete. Sapere che potete affrontare anche emergenze finanziarie di un certo tipo (guasti all’auto, spese mediche, spese veterinarie, ecc.) vi donerà pace interiore. I soldi non comprano la felicità, ma di sicuro comprano sicurezza.
  • Trascorrere un po’ di tempo a imparare cose che vi aiuteranno ad avanzare nella vostra carriera. Più skills di solito si traducono in un lavoro più interessante e in uno stipendio più elevato. Pensate al tempo passato a imparare nuove abilità come al migliore investimento possibile del vostro tempo.
  • Comprare un’auto affidabile invece di una troppo vistosa o troppo economica. È un dato di fatto che le auto più affidabili non sono quelle con le migliori prestazioni o quelle più accattivanti. Ma le auto affidabili non sono mai quelle più a buon mercato. Fate in modo di comprare la marca più di qualità che vi potete permettere e non buttate soldi in quelle che consumano di più.
  • Spendere abbastanza denaro in cibo/verdura fresca. Vale sempre la pena procurarsi cibo di qualità. La verdura fresca costa più del cibo in scatola, ma è di qualità migliore. Risparmiare sul cibo e compromettere la vostra nutrizione è da stupidi.
  • Prendere il vostro lavoro sul serio. È ovvio che non tutti hanno il lavoro dei sogni. Considerate che trascorrerete 40 ore a settimana al lavoro per almeno 40 anni della vostra vita. Dovreste essere voi a dare un senso e un valore al vostro lavoro piuttosto che aspettarvi che sia il lavoro a intrattenervi. Qualcuno vi paga per un motivo. Avrete più successo e troverete più significato in quello che fate quando lo prenderete sul serio e rimarrete coinvolti.
  • Trovare uno scopo alla vostra vita. La felicità non si ottiene inseguendo il piacere. Si ottiene contribuendo a rendere il mondo un posto migliore. Allineatevi con quello che la società abbisogna di più da voi. Scoprite i talenti che vi rendono utili e donateli al mondo.
  • Dedicare tempo a relazioni meritevoli. Il lavoro è importante ma non dovrebbe mai precludere il tempo dedicato alle vostre relazioni più importanti. Tutti i rapporti umani richiedono tempo e una certa dose di sforzo. Come tutte le cose di valore nella vita, lo sforzo è inevitabile. Fate in modo di incontrare regolarmente coloro che vi sono più vicini. È tempo ben impiegato.
  • Mantenere una curiosità infantile e un senso di meraviglia nei confronti del mondo. Quando qualcosa vi sembra interessante, prendetevi del tempo per impararne di più. Cercate fatti interessanti sulla natura, le persone, la storia, la scienza. Il processo di apprendimento non finisce mai. Ogni nuovo giorno è una nuova pagina nel libro della vita. Cercate la bellezza.
  • Riposare abbastanza. Per riposo non intendo piacere sfrenato o distrazione. Intendo un periodo tranquillo, tempo per dormire, tempo per ponderare, tempo per riflettere sugli eventi nella vostra vita. Lasciate sempre spazio per rinfrancarvi e recuperare dalle sfide della vita. Una persona ben riposata è molto più produttiva di una stressata. Prendetevi il tempo per guardare lontano o per chiudere semplicemente gli occhi e riposare la mente stanca.

 

Scrive Anubhav Jain, corrispondente di QUORA          (non sono 20 ma 14)

 

  1. Lo stress e il fumo, entrambi sono le principali cause di impotenza e di altri problemi sessuali.
  2. Quando le persone hanno grandi aspettative da te, è un loro problema, non avere il mal di testa, ignorali.
  3. L’amore non riguarda solo la ricerca del piacere da un corpo, l’amore riguarda le emozioni, la cura, la compatibilità, l’accettazione, la fiducia e la connessione divina con una persona che può essere sostenuta per tutta la vita.
  4. Non cercare di adattarti alla definizione di “figo”, le persone prima apprezzano e poi ti corrono davanti nella vita, in seguito.
  5. Fatti molti amici, ma continua a valutare la loro genuinità e continua a eliminarne alcuni.
  6. La vita non scorre sui social media, la vita scorre sulla praticità e sulla realtà, tieni gli occhi aperti alla verità.
  7. I genitori non hanno sempre torto, né hanno sempre ragione, ma almeno ascoltali prima di prendere una decisione, sono esperti e si prendono sinceramente cura di te.
  8. Scegli una carriera dopo aver analizzato, valutato ed eliminato tra le varie opzioni, non decidere sotto l’influenza di qualcuno o semplicemente per far parte della corsa al successo.
  9. L’abitudine di investire può portarti una fortuna un giorno o almeno alleggerire il tuo fardello un giorno, in futuro.
  10. Le persone vincono la più grande delle guerre essendo educate, umili ed esprimendo le loro opinioni autentiche con fermezza, non puoi combattere con tutti.
  11. Dai via tutto, ma non dare mai il rispetto per te stesso a nessuno ad ogni costo.
  12. Essere un ragazzo non ti rende speciale, essere un ragazzo rispettoso e amorevole ti rende speciale.
  13. Quando lavori, non solo guadagni denaro ma acquisisci preziosa esperienza, concentrati su entrambi per una buona carriera.
  14. Non cercare aiuto e assistenza, sei abbastanza in grado di trovare soluzioni ai problemi più grandi, pensa solo con una mente rilassata.

Numero2918.

 

Alcuni stupidi trucchi psicologici che funzionano davvero.

 

da  QUORA

 

Scrive Narciso, un corrispondente di QUORA

 

Alcuni dei trucchi psicologici più stupidi che funzionano davvero sono quelli che si basano su pregiudizi o stereotipi. Ad esempio, è stato dimostrato che le persone sono più propense a fidarsi di qualcuno che indossa abiti costosi o che parla con un accento che considerano “prestigioso”. Allo stesso modo, le persone sono più propense a credere a qualcosa se viene detto da qualcuno che ritengono autorevole, anche se non c’è alcuna prova a sostegno di quella affermazione.

Sono una sorta di “manipolazione” sulle persone. Esistono studi che hanno identificato alcuni di questi effetti.

L’effetto Barnum: questo effetto si basa sul fatto che le persone sono più propense a credere a affermazioni generali e vaghe che potrebbero essere applicate a chiunque. Ad esempio, se diciamo a qualcuno che è “un individuo creativo e originale”, è più probabile che ci creda, anche se non c’è alcuna prova a sostegno di questa affermazione.

L’effetto Dunning-Kruger: questo effetto si basa sul fatto che le persone incompetenti sono spesso inconsapevoli della propria incompetenza. Questo può portare a situazioni in cui le persone incompetenti sono più propense a prendere decisioni sbagliate o a credere a cose false.

L’effetto placebo: questo effetto si basa sul fatto che le persone possono sperimentare effetti positivi anche se assumono un placebo, ovvero un farmaco inefficace. Questo può essere dovuto al fatto che le persone credono che il farmaco funzionerà, il che può portare a un cambiamento nel loro comportamento o nel loro stato d’animo.

Qualche trucchetto che puoi usare.

Chiamare qualcuno per nome. Questo è uno dei trucchi psicologici più semplici e più efficaci. Quando chiami qualcuno per nome, gli stai dimostrando che sei interessato a lui e che lo stai ascoltando. Questo può creare un senso di connessione e fiducia.

Indossare il rosso. Il rosso è considerato un colore caldo e passionale, e si pensa che possa aumentare l’attrazione sessuale. In uno studio, le donne che indossavano abiti rossi sono state giudicate più attraenti dagli uomini rispetto alle donne che indossavano abiti di altri colori.

Le donne vedono più colori degli uomini. Questo è un mito che è stato smentito dalla scienza, ma continua a essere popolare. In realtà, uomini e donne hanno lo stesso numero di recettori del colore nei loro occhi. Tuttavia, le donne tendono a essere più abili nel distinguere tra sfumature di colore simili.

Per le relazioni a lungo termine le persone vedono le personalità. In una relazione a lungo termine, le persone tendono a concentrarsi sulla personalità del loro partner piuttosto che sul loro aspetto fisico. Questo è probabilmente perché l’attrazione fisica può svanire nel tempo, mentre la personalità è più duratura.

Se qualcuno mangia male significa che è depresso. Questo è un altro mito che non è supportato dalla scienza. È vero che alcune persone che soffrono di depressione possono perdere l’appetito o mangiare troppo, ma non è sempre il caso. Ci sono molte altre possibili cause di problemi alimentari, come lo stress, la genetica o le abitudini alimentari sbagliate.

Potete mentire al vostro cervello. Questo è un trucco psicologico che può essere usato per migliorare le proprie prestazioni. Ad esempio, se dovete fare un discorso, potete immaginarvi che il pubblico vi applauda calorosamente. Questo può aiutarvi a sentirvi più sicuri e a dare una performance migliore.

Numero2917.

 

Come si fa a capire chi è veramente un buon amico?

 

da QUORA

 

Scrive Emanuele De Feo, corrispondente di QUORA

 

Papà mi diceva…
per capire chi è un buon amico
organizza una festa
fai una festa bellissima
prendi buone birre
e dei vini sopra i tredici
prendi del buon cibo
e che la musica di sottofondo
sia bella, che possa accogliere tutti
mettila alta
ma non troppo
lascia che i vostri dialoghi
non vengano coperti dagli assoli,
invita amici, mi diceva, invitane tanti,
invita tutti gli amici che conosci

e poi finita la festa
lascia che ognuno prenda la via
che preferisce,
non forzare nessuno a rimanere
non convincere
non prolungare mai la festa
che le feste hanno origini più antiche di noi,
sanno loro quando finire,
tu saluta e augura la buonanotte a tutti
e osserva

osserva bene chi di sua volontà
resta ad aiutarti,
chi ti aiuterà a lavare i piatti
chi ti aiuterà a rimettere a posto
a sistemare le cose,
questi saranno i tuoi buoni amici,
quelli che non ti staranno accanto
solo quando la musica e il vino
gioiranno con le tue buone lune,

i buoni amici
sono quelli che rimarranno
anche quando la tua vita
avrà da offrire solo briciole e disordine

e alla fine di tutto,
mi diceva papà
ricorda, alla fine di ogni bellissima festa
alla fine di ogni momento epico
di ogni grande successo
e di ogni impresa riuscita,
vedrai che accanto a te
resteranno sempre pochissime persone,
ma quelle pochissime
ricordalo sempre,
valgono tutto.

Questo è il metodo che suggerisce Gio Evan, noto scrittore italiano.

Se capisci chi rimane quando la vita ha da offrire solo disordine, allora capirai veramente chi potrai chiamare “amico”.

Numero2916.

 

da  QUORA

 

 

“Invecchiamento Accelerato: Abitudini da Scongiurare per Preservare la Gioventù”

 

Scrive Pier Carlo Lava, corrispondente di QUORA

 

 

1. Dieta Sregolata e Povera di Nutrienti

Una dieta ricca di cibi altamente processati, zuccheri raffinati e grassi saturi può avere impatti negativi sulla salute e accelerare il processo di invecchiamento. Adottare una dieta bilanciata, ricca di frutta, verdura, proteine magre e grassi sani può contribuire a mantenere il corpo sano e in forma.

2. Scarsa Attività Fisica e Sedentarietà

La mancanza di esercizio fisico può contribuire all’indebolimento muscolare, alla perdita di flessibilità e all’aumento di peso, tutti fattori che possono accelerare il processo di invecchiamento. Mantenere uno stile di vita attivo può contribuire a preservare la funzionalità fisica e mentale nel corso degli anni.

3. Esposizione Eccessiva al Sole senza Protezione

L’esposizione eccessiva ai raggi UV senza protezione può accelerare l’invecchiamento della pelle, causando rughe, macchie scure e perdita di elasticità. Utilizzare creme solari e adottare misure di protezione può aiutare a preservare la salute della pelle nel tempo.

4. Consumo Eccessivo di Alcool e Tabacco

Il consumo eccessivo di alcol e il fumo sono collegati a molteplici problemi di salute, inclusi danni ai polmoni, al cuore e alla pelle. Ridurre o eliminare queste abitudini può contribuire a rallentare il processo di invecchiamento e migliorare la qualità della vita.

5. Mancanza di Sonno Adeguato

La mancanza di sonno non solo influisce sul nostro stato di veglia quotidiano ma può anche accelerare l’invecchiamento. Un riposo sufficiente è fondamentale per il recupero delle cellule e la gestione dello stress, entrambi cruciali per preservare la vitalità nel tempo.

6. Stress Cronico e Mancanza di Gestione dello Stress

Lo stress cronico può avere impatti negativi sulla salute mentale e fisica, contribuendo all’invecchiamento precoce. Pratiche come la meditazione, lo yoga o l’esercizio fisico possono aiutare a gestire lo stress e promuovere il benessere generale.

Conclusioni: Scelte Consapevoli per una Vecchiaia in Salute

Evitare queste abitudini dannose e adottare uno stile di vita sano può contribuire a preservare la salute e rallentare il processo di invecchiamento. Facendo scelte consapevoli, possiamo investire nel nostro benessere a lungo termine e godere di una vecchiaia più sana e attiva.

 

Scrive Chris Nichols, corrispondente di QUORA

 

Quali sono alcune difficili verità sull’invecchiamento?

 

Più invecchi e più ti rendi conto che molte cose che ti sono state insegnate in gioventù sono semplicemente sbagliate.

  1. Puoi essere tutto ciò che vuoi essere. No, non puoi. Ci sono test in cui non otterrai un punteggio abbastanza alto che ti impediranno di essere accettato in qualunque programma desideri. Tutto questo pur avendo l’intelligenza e l’abilità necessarie per eccellere in qualunque professione. Anche se hai le credenziali e l’esperienza giuste, se non stanno assumendo per quello che vuoi fare… beh… potresti essere sfortunato. Ci sono migliaia di motivi per cui non puoi essere quello che vuoi essere.
    1. Ma indovina un po’, puoi essere il migliore nelle opportunità che la vita ti offre.
  2. Il duro lavoro viene premiato. No, non sempre. A volte il potere dell’universo cospira contro gli individui che lavorano sodo e premia ingiustamente i nostri amici, colleghi e conoscenti pigri, alla ricerca di scorciatoie, meno intelligenti.
    1. Ma se non demordi, non lasci che l’ingiustizia del mondo rovini il tuo atteggiamento, ti presenti ogni giorno e fai del tuo meglio, aumenterai sicuramente le probabilità di avere una vita appagante.
  3. Il denaro e la ricchezza sono la tua più grande risorsa. No, no non lo sono. Sono importanti e forniscono sicurezza e libertà.
    1. Ma la tua salute è la tua più grande risorsa. Se hai un cancro terminale o qualche altra condizione orribile, tutti i soldi del mondo non contano. Infatti, se contrai il diabete di tipo 2 o una malattia cardiaca, ciò che puoi fare ne risente radicalmente. Quindi investi quotidianamente nella tua salute.
  4. Che gli altri si preoccupino della tua casa, dei tuoi vestiti, dei tuoi giocattoli e di te in generale. No, no, non lo fanno. Tutti pensiamo che gli altri si preoccupino di ciò che abbiamo o non abbiamo. Non è così. Infatti le persone che pensiamo stiano pensando a noi, di solito non ci pensano affatto. Al mondo non importa davvero di te.
    1. Ma, se sei fortunato, hai alcune persone che si prendono davvero cura di te. Di solito è un numero molto piccolo di persone. Sono le persone che contano davvero nella tua vita e probabilmente a loro potrebbe importare di meno di tutti i tuoi giocattoli.
  5. Che vivremo tutti per sempre. No, no non succederà. Certo, nessuno ti dice apertamente che vivrai per sempre. Ma ogni messaggio che riceviamo in TV, sui social media o nella cultura in generale sembra voler farci credere di essere immortali. Peggio ancora, le nostre menti sembrano guidarci come se dovessimo vedere i prossimi due secoli.
    1. Ma tu morirai. Tutti quelli che conosci moriranno. Questo non dovrebbe spaventarci. Dovrebbe liberarci, indurci ad essere presenti in ogni momento, perché questo momento è tutto ciò che abbiamo veramente. Il passato è andato. Il futuro non è garantito. Abbiamo l’oggi. Abbraccialo e permettigli di far crescere l’amore che hai dentro di te. Quindi condividi quell’amore.

Numero2915.

 

A B R A C A D A B R A

 

 

 

Da bambini avrete certamente sentito questa parola. Non tutti sanno, però, che deriva dall’aramaico Avrah KaDabra: «io creo quello che dico». Che cosa significa? Che le parole creano la realtà. Non c’è pensiero senza parole. E senza pensieri non esistono pensieri critici.
Pensate che cinquant’anni fa un ginnasiale conosceva in media 1600 parole; oggi non ne conosce più di 500. È una cosa grave, si domanderanno alcuni?

Ecco, ricordate le sirene del mito di Ulisse? Con il loro canto seducono i marinai e li spingono a gettarsi in mare. Perché ci riescono? Perché le loro parole sono così persuasive che riescono a condizionare gli uomini. O ricordate il latinorum di Don Abbondio, il linguaggio forbito dell’Azzeccagarbugli? Tutti questi personaggi hanno una cosa in comune: distraggono, sviano, manipolano. Ma riescono ad avere la meglio sugli altri perché sanno parlare.

Quando prendo in mano un giornale o leggo un libro pubblicato recentemente, mi prende proprio una gran rabbia. Perché questi libri e questi articoli sono scritti come se noi lettori avessimo cinque anni e fossimo tutti preda di un istupidimento collettivo! Ma l’importante è che siano facilmente comprensibili! Sbagliato! Perché oggi, non mi stancherò mai di ripeterlo, i ragazzi hanno bisogno di conoscere più parole, perché non puoi esprimere ciò che hai dentro, non puoi avere un pensiero critico, non puoi dare voce al tuo dissenso se non hai le parole per farlo. E non soltanto i ragazzi ne hanno bisogno.

E a coloro che sostengono la necessità di semplificare il linguaggio e di abolire la punteggiatura, voglio rispondere con questa frase del poeta Julio Cortàzar: «Se l’uomo capisse realmente il valore che ha, la donna andrebbe continuamente alla sua ricerca.» Però se adesso sposto la virgola dopo la parola donna, una semplice virgola che molti reputano inutile come lo studio della grammatica e della letteratura, guardate come cambia la frase: «Se l’uomo capisse realmente il valore che ha la donna, andrebbe continuamente alla sua ricerca.»

Come si fa? Si arricchisce il proprio vocabolario leggendo molto e, per leggere molto, ci vuole molto tempo. Bisogna saperlo ricavare rinunciando alla play station e all’Happy hour, ma non solo. Bisogna anche interessarsi di tanti argomenti e padroneggiare i termini specifici di ciascuno di essi, dopo averli capiti a fondo: rem tene et verba sequentur, diceva Catone il censore, che vuol dire “possiedi un argomento e le parole seguiranno”. Rifuggite, giovani, dalle semplificazioni artificiali, non è tempo perso articolare compiutamente ed anche elegantemente una comunicazione o un ragionamento, perché è indice di ampiezza oltre che di chiarezza e di profondità di pensiero. Le parole sono sempre state uno strumento decisivo nel processo di convinzione dell’interlocutore: anche una cosa banale, illustrata bene e raccontata con maestria, diventa un link (connessione) affidabile e credibile.

 

Numero2914.

 

da QUORA

scrive Paolo Lo Re, corrispondente di QUORA

 

 

Cosa diresti a qualcuno per convincerlo a credere in Dio?

 

 

Anche se argomentati con garbo e capacità espositiva, questi sono gli argomenti del “disegno intelligente”, contro cui valgono tutte le risposte date con intelligenza da Richard Dawkins in The god delusion (La delusione di Dio) o in The blind watchmaker (L’orologiaio cieco).

Con meno capacità e brillantezza espositiva, e con argomentazioni più rozze ma fondamentalmente analoghe, è espresso da ogni testimone di Geova che bussa alla porta di qualcuno.

Si chiama principio antropico.

Noi esistiamo perché l’Universo è fatto in modo da permettere la nostra esistenza. Questo è sicuro. Se alcune costanti fisiche fossero diverse, tutto l’Universo sarebbe diverso, e non sarebbe possibile la vita nella forma che conosciamo.

Ma da questo, alle idee che l’Universo sia così perché realizzato da qualcuno in base a un progetto specifico, e che questo progetto contempli la (o addirittura sia centrato sulla) nostra esistenza, è un passo molto lungo.

E’ parecchio più realistico (e onesto!) dire che l’Universo è fatto come è fatto, e perché è fatto così non si sa.

E che, per come è fatto l’Universo, è tecnicamente possibile lo sviluppo della vita come la conosciamo.

E che, seppure con probabilità bassissime, la vita come la conosciamo può evolvere verso lo sviluppo di intelligenza ed autocoscienza.

E che anche un evento a probabilità bassissime si verifica, se c’è un numero sufficiente di tentativi.

Osservo che la probabilità di centrare un 6 al superenalotto è all’incirca una su 600 milioni, eppure c’è regolarmente chi vince. E’ bassa e trascurabile la probabilità che una specifica persona vinca ma, dato il numero di tentativi (schedine giocate) è quasi certo che qualcuno vincerà.

Allo stesso modo era a priori particolarmente bassa la probabilità che si sviluppasse vita intelligente sulla sola base di reazioni chimiche naturali proprio sul terzo pianeta proprio della nostra stella ma, considerato l’immane numero di galassie, stelle e pianeti, era quasi certo che da qualche parte sarebbe potuto succedere.

Non si vede la necessità di introdurre una variabile indipendente come una causa prima non creata. Anzi, i principi di economia in logica come l’Ockham razor (rasoio di Ockham) raccomandano di NON farlo.

E l’argomento di trovare per “il tutto” una “causa prima” si scontra con la ovvia necessità di giustificare l’esistenza della “causa prima”. La risposta standard che la necessità di una causa prima non si applica alla causa prima stessa è una discreta arrampicata sugli specchi.

Equivale a dire: “Applichiamo la logica: l’Universo esiste, e sappiamo che tutto ha un inizio, quindi qualcuno lo ha creato, secondo logica deve aver avuto un inizio. Ma questo qualcuno da dove è venuto fuori? No, su questo non si applica più la logica. Questo qualcuno c’è sempre stato, non ha un inizio.”.

Possibile che chi ricorre all’argomento della creazione non veda la contraddizione? Si usa la logica solo quando sembra serva al proprio scopo e, quando genera una contraddizione, invece di ammettere l’errore intrinseco dell’argomento la si abbandona?

Quanto ai miracoli, se confrontiamo i dati rilasciati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla percentuale di casi di remissione spontanea di malattie (sul totale dei casi di malattia) con i dati ufficiali su numero e qualità di miracoli definiti tali dalla chiesa e avvenuti a Lourdes, in confronto al numero di pellegrini, se ne deduce semmai che, se si ha un cancro, si ha più probabilità di guarire se si resta a casa e non ci si cura, che se si va a Lourdes e si prega tanto tanto.

Spiacente, ma non credo che esistano argomenti che possano convincere dell’esistenza di dio un ateo che sappia ragionare…