ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2021 HO VINTO IO
Elezioni amministrative 2021: crollo affluenza a Comunali, è record negativo
Un elettore su due non ha votato
Con il dato dei votanti alle Comunali che si attesta al 54,69% questo primo turno delle amministrative fa segnare un record per la bassa partecipazione al voto: in pratica un elettore su due non si è recato alle urne. Dal 2010 ad oggi la minore affluenza si era registrata in precedenza nel 2017 (1.004 i Comuni al voto) con il 60,07%.
Lo scorso anno (764 comuni) l’affluenza era stata del 65,62%; nel 2019 (3.685 comuni) del 67,68%. Nella tornata di cinque anni fa aveva votato il 61,52% degli aventi diritto.
Questa tornata amministrativa ha coinvolto 1.153 municipi, tra quelli monitorati dal Ministero dell’Interno, e la percentuale dei votanti non tiene conto delle comunali in Friuli Venezia Giulia.
da ANSA – Politica del 4 Ottobre 2021
Chi vuole approfondire questo tema, riportato alla luce e sottolineato ancora di più dai dati recenti, rilegga (con pazienza, perché sono lunghi) tre numeri che parlano diffusamente di questi argomenti:
Numero2023. Scontento popolare e astensionismo.
Numero2001. Da qui inizia il terzo millennio.
Numero1999. La rilevanza delle schede bianche nel computo elettorale. Il valore del dissenso.
Dunque, il 45,31 % degli Italiani chiamati alle urne, in questa tornata elettorale, non vi si è recato.
Come trovate scritto negli articoli indicati, una percentuale dal 3 al 5% di assenti al voto è fisiologica, per impossibilità.
Ma questo gruppo di non votanti è sostituito dall’altro gruppo che, pur presentandosi alla cabina elettorale, ha votato scheda bianca oppure scheda da annullare, perché resa volontariamente tale dall’elettore. Quest’ultimo gruppo è, pressappoco, numericamente equivalente a quello degli elettori fisicamente impediti.
A conti fatti, dunque, siamo ad un 45% di Italiani che non si esprimono.
Atteso che, è storicamente provato che gli elettori di sinistra difficilmente non si recano alle urne, vuol dire forse che gli elettori rimasti a casa sono elettori di destra? Sembra di sì, visti i risultati. E sono tanti, ma questo è l’unico modo, per loro, di esprimere un dissenso. Contro chi? Contro i loro apparati di partito ed i loro dirigenti. E questi ultimi, invece di “aprire riflessioni” sul fenomeno, siano coerenti e si dimettano. Hanno fallito.
Insomma, il partito dei dissenzienti è al primissimo posto con il 45%: ha una rappresentanza? No. Ma che democrazia è mai questa?