Numero2749.

 

da  QUORA

 

L E G G E R E

 

1 – Il cervello dei lettori è diverso – Il cervello delle persone che sanno leggere rispetto a quello degli analfabeti è molto diverso. Le differenze sono: come i cervelli elaborano i segnali visivi, come comprendono il linguaggio, come formano i ricordi, come ragionano. Secondo Feggy Ostrosky-Solis, uno psicologo messicano, “l’apprendimento della lettura plasma potentemente i sistemi neuropsicologici degli adulti”. Per Maryanne Wolf, i sistemi di pianificazione, di analisi del suono e di significato sono utilizzati durante la lettura. L’attività in queste aree triplica quando stiamo leggendo. Più una persona legge, più la lettura diventa automatica, liberando spazio cognitivo per un’analisi intellettuale più profonda. Questo significa che la nostra mente decodifica lettere e parole più facilmente e rapidamente quanto più pratica abbiamo. La lettura diventa più facile con il passare del tempo!

2 – La mente che non legge è non focalizzata per natura – la nostra mente non è fatta per rimanere focalizzata e in profonda concentrazione. Tuttavia, questa capacità è allenata durante la lettura. La nostra mente, per questioni evolutive, è stata progettata per prestare attenzione a qualsiasi stimolo esterno in ogni momento. Questo ci ha permesso di non morire per gli attacchi dei predatori. Di conseguenza, abbiamo questa tendenza mentale a continuare a passare la nostra attenzione tra le migliaia di stimoli che percepiamo. Leggere allena la nostra mente a concentrarsi, a controllare cognitivamente e deliberatamente gli impulsi e le sensazioni. Il non lettore è disattento per natura, perché è così che il nostro cervello viene dalla fabbrica. Secondo Vauhan Bell, uno psicologo ricercatore, questa capacità di focalizzare l’attenzione è qualcosa che non è affatto normale nella storia dello sviluppo psicologico umano.

3. Leggere è conoscenza di sé – Avete mai notato che quando parliamo con qualcuno conosciamo sempre un po’ di più di noi stessi? Se il tuo amico ama le moto, potresti scoprire che lui o lei non ama molto le moto. La stessa cosa succede con la lettura. Quando veniamo catturati (il nome scientifico per questo stato negli studi è Experience Taking) da un personaggio con cui ci identifichiamo, impariamo molto su noi stessi. Sia le cose in comune che quelle che non faremmo mai appaiono in una lettura quando facciamo attenzione ai dettagli, alle motivazioni, alle emozioni e alle personalità dei personaggi. Usiamo tutto questo come base per riaffermare il nostro senso di identità e persino per ricostruirlo in base al personaggio.

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