da QUORA
Perché fu ucciso Kennedy?
Scrive Mario Gentile, corrispondente di QUORA.
Fu ucciso perché fece stampare alcuni miliardi di dollari “paralleli” non emessi della Federal Reserve (Banca privata dal 1913).
Ovvero, tentò di riappropiarsi del diritto che ha un Governo, legittimamente e democraticamente eletto, di stampare moneta.
Dopo la sua morte la quasi totalità di quei dollari furono distrutti.
Dovrebbero esistere ancora alcuni esemplari in mano a collezionisti.
Una volta divenuto presidente, John F. Kennedy capì la natura predatoria delle banche centrali private.
Capì perché Andrew Jackson aveva combattuto così duramente contro la Second Bank of the United States.
Così Kennedy emise e firmò l’Executive Order 11110 con il quale ordinava al Tesoro Americano di emettere una nuova valuta pubblica, la United States Note.
Le United States Note di Kennedy non erano prese in prestito dalla Federal Reserve, ma create direttamente dal Governo degli Stati Uniti e garantite dall’argento posseduto dagli stessi.
Rappresentava un ritorno al sistema economico sul quale si erano fondati gli Stati Uniti, ed era perfettamente legale per Kennedy fare così.
Vuoto per pieno, furono messi in circolazione circa quattro miliardi e mezzo di dollari, che riducevano il pagamento di interessi alla Federal Reserve e che allentavano il suo controllo sulla nazione.
Cinque mesi dopo John F. Kennedy fu assassinato a Dallas, Texas, e gli Stati Uniti ritirarono le banconote per distruggerle (eccetto alcuni esemplari tenuti da collezionisti).
John J. McCloy, Presidente della Chase Manhattan Bank, e Presidente della World Bank, fu nominato nella Commissione Warren (istituita per indagare sui possibili mandanti dell’assassinio), presumibilmente per evitare che l’aspetto bancario, nascosto dietro l’omicidio, venisse fuori nell’inchiesta.