Numero838.

Vergine madre, figlia del tuo Figlio,

umile ed alta più che creatura,

termine fisso d’etterno consiglio,

 

tu se’ colei che l’umana natura

nobilitasti sì che il suo Fattore

non disdegnò di farsi sua fattura.

 

Nel ventre tuo si raccese l’amore,

per lo cui caldo, nell’etterna pace,

così è germinato questo fiore.

 

Qui se’ a noi meridiana face

di caritate e giuso, intra i mortali,

sei di speranza fontana vivace.

 

Donna, sei tanto grande e tanto vali,

che qual vuol grazia ed a te non ricorre,

sua disianza vuol volar senz’ali.

 

La tua benignità non pur soccorre

a chi domanda, ma molte fiate,

liberamente al domandar precorre.

 

In te misericordia, in te pietate,

in te magnificenza, in te s’aduna

quantunque in creatura è di bontate.

 

Bernardo di Chiaravalle         Dante         ParadisoXXXIII

 

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