Uno dei più bei testi di protesta e contestazione da un personaggio fra i più amati dal mondo intellettuale e non solo teatrale.
Canzone interpretata da Francesco Guccini.
C I R A N O Musica di Giancarlo Bigazzi Parole di Giuseppe Dati.
signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
perché con questa spada vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti poeti sgangherati
buffoni che campate di versi senza forza
avrete soldi e gloria, ma non avete scorza,
godetevi il successo, godete finché dura
ché il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse
col ghigno e l’arroganza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna
però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L’arrivismo? All’amo non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
Facciamola finita, venite tutti avanti
nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze
feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte
coraggio liberisti, buttate giù le carte,
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch’io sono sbagliato
spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco
io non perdono, non perdono e tocco!
Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz’ora da sempre mi precede,
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore.
Non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d’essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo.
Ma dentro di me sento che il grande amore esiste
amo senza peccato, amo, ma sono triste,
perché Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco, le parlerò coi versi
le parlerò coi versi.
Venite gente vuota, facciamola finita
voi preti che vendete a tutti un’altra vita,
se c’è, come voi dite, un Dio nell’infinito
guardatevi nel cuore, l’avete già tradito
e voi materialisti col vostro chiodo fisso
che Dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso
le verità cercate per terra da maiali,
tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali.
Tornate a casa nani, levatevi davanti
per la mia rabbia enorme mi servono giganti,
ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
Io tocco i miei nemici col naso e con la spada
ma in questa vita oggi non trovo più la strada,
non voglio rassegnarmi ad essere cattivo
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo.
Dev’esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto,
non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un’ombra e tu, Rossana, il sole.
Ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perché oramai lo sento, non ho sofferto invano
se mi ami come sono per sempre tuo,
per sempre tuo, per sempre tuo, Cirano.