I T A L I A N I UN POPOLO GENEROSO
PICCOLA INDAGINE SULLE DONAZIONI
Durante il LOCKDOWN, le donazioni sono state fatte direttamente alla Protezione Civile, a ospedali, medici e infermieri.
Nel 2019 la scelta del 63% degli Italiani è caduta su molteplici associazioni piuttosto che su una in particolare.
Le più sostenute sono state quelle della categoria “Salute e ricerca” (54%), seguita da “Emergenza e protezione civile” (32%) e da “Assistenza sociale” (24%). Vengono poi “Tutela dell’ambiente e degli animali” (23%), e “Sostegno e servizi per disabili” (22%).
Nel 2020, con la pandemia lo scenario è cambiato: le donazioni sono state indirizzate direttamente alla Protezione civile e agli ospedali, fino ad arrivare a medici ed infermieri.
Italiani, popolo di navigatori e di santi, ma anche popolo di donatori.
Lo dimostrano, cifre alla mano, i dati raccolti da Italiani solidali, il monitoraggio continuativo effettuato dalla DOXA sul mondo del non profit e delle organizzazioni solidali in Italia iniziato nel 2001.
Nel 2019, più di 8 Italiani su 10 (l’82%) hanno affermato di avere effettuato almeno una donazione. Il contante è stata la modalità preferita dal 40% dei donatori, ma sono cresciute anche le donazioni effettuate via web, che nel 2018 si sono attestate intorno al 22% del totale. Nel 2020, invece, con l’esplosione della pandemia è, per così dire, “esplosa” anche la generosità. Durante i rilevamenti nella settimana dal 20 al 24 Marzo, 1 Italiano su 4 ha dichiarato di avere già effettuato una donazione, mentre nel mese di Aprile, la quota di Italiani che ha fatto donazioni a seguito dell’emergenza sanitaria è stata del 35%. Ciò significa che, nel complesso, durante il bimestre Marzo-Aprile, le persone che hanno elargito una somma di denaro sulla spinta della pandemia sono state tra i 13 e 15 milioni.
Ma chi sono i donatori? Il 60% è rappresentato da donne mentre, per quanto riguarda le classi d’età, 1 donatore su 2 (il 52%) ha almeno 55 anni. Le persone di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono invece circa 1 su 10.
Infine, i donatori che hanno un livello d’istruzione più alto preferiscono donare ad organizzazioni non profit e arrivano al 62%.
N.d.R. : In questo contesto, anch’io ho indagato, per conto mio e per la mia curiosità, su quante e quali sono le organizzazioni che propagandano sui canali televisivi la propria attività varia di assistenza, sostegno e supporto.
Ne esce un panorama abbastanza sorprendente, che potrebbe ingenerare qualche dubbio: che si tratti di un business sotto mentite spoglie?
Qui di seguito trovate un elenco dei “marchi” che in TV presentano, con costanza ed insistenza, la pubblicità dei loro “prodotti”. Non sono, certamente, tutti.
Banco Alimentare
UNICEF – Lascito testamentario
Istituto Pasteur Italia
API Greenpeace
WWF Animali in pericolo
OXFAM per fornire acqua purificata.
Questi, sopra citati, non danno indicazioni, nello spot pubblicitario, sulla cifra minima richiesta.
Mentre quelli che seguono fanno precisa richiesta di una cifra minima, a scanso di equivoci.
TELETHON 10 Euro
Lega del filo d’oro 9 Euro
Progetto Arca per i “barboni” 9 Euro
Save the children 5 per mille
San Patrignano 5 per mille
Greenpeace per le balene 9 Euro
Medici senza frontiere 9 Euro
Sightsavers.it 5 Euro
We world per le bambine 5 Euro
Salva le api 15 Euro.