TENNIS A ROMA
Sto guardando in TV il Torneo di Tennis Master 1000 ATP di Roma. Lo guardo da tanto tempo, dagli anni di Pietrangeli e Panatta, ma è sempre la stessa storia. Da non molti anni hanno costruito lo Stadio Centrale nuovo, bello e moderno, una struttura al passo con i tempi, come progettazione ed architettura, ma …. ne parlo più avanti.
Voglio per prima cosa, parlare del campo del Foro Italico più particolare, quello che oggi è stato intitolato proprio a Nicola Pietrangeli, ricavato in una fossa sotto il piano di strada, di passaggio pedonale del Centro Sportivo, costruito nel 1933-34 su progetto dell’architetto Costantino Costantini. Una peculiarità, credo, unica al mondo, la sua: la cavea è circondata da 18 statue in marmo bianco di Carrara che rappresentano atleti di tante, diverse attività sportive e gli spalti sono tutti lastronati sempre con il marmo bianco di Carrara. Potrebbe rappresentare l’orgoglio della nostra Italica propensione per il bello, se non fosse che, dai tempi proprio di Pietrangeli e Panatta, la manutenzione di questo splendido impianto è affidata alle cure (sic!) del CONI, che me è proprietario.
Ebbene, se lo stadio è riempito di gente, non potete accorgervene, perché vedete solo le persone.; ma se gli spettatori sono pochi, e osservate bene le scalee o gradinate in marmo tutte intorno al campo da Tennis (le telecamere sono impietose, si sa), non potete non notare che sono piene di macchie, di muffa, di corrosioni di umidità. Non solo. Qua e là, ma dovunque, ci sono ciuffi d’erba, che cresce spontaneamente nei prati circostanti, ma che lì, nelle fessure fra una lastra di marmo e l’altra, ha attecchito perché …. nessuno se ne cura.
Ma, dico io, è possibile mai che, almeno per il periodo (due settimane o poco più) dello svolgimento del Torneo, non si possa presentare questo gioiello del nostro Patrimonio Architettonico in condizioni decorose? Questo Torneo è seguito in tutto il mondo e il messaggio che a tanti milioni di spettatori noi stiamo mandando è l’incuria e il menefreghismo. Con tanti percettori di Redditi di Cittadinanza nullafacenti, è mica pensabile che si possano impiegare, almeno in questo compito di semplice manutenzione, qualche decina di questi per ripulire dalle erbacce le gradinate di questo stadio? Non ci vuole molto, ma l’incuria, a Roma, si sa, sta di casa.
Tornando al Campo centrale, nulla si può dire della struttura delle gradinate: è nuova, bellissima e funzionale, con visibilità al meglio. Ma, purtroppo il peggio è, ed è sempre stato, il campo da gioco. È in terra battuta, come tanti in Italia, e da tempo immemorabile. Se non che, è una terra battuta della peggior specie e, nonostante i decenni che passano, nessuno si è posto il problema della sua qualità. Sembra polvere di mattoni di argilla rossa frantumati alla bell’e meglio, grossolanamente. Si tratta di una polvere incoerente che non sta mai compattata, neanche se la bagni costantemente e di frequente. È proprio di una qualità scadente, inadatta. Basta un minimo di sole che asciughi il terreno, ed un po’ di vento, senza esagerare, basta il familiare ponentino di casa, e vedi che la polvere si alza in robuste folate per tutto il tempo dell’incontro. Guardavo oggi, attentamente,: ad ogni rimbalzo della palla si alza un nuvoletta di polvere. Perfino i rimbalzi per terra che il giocatore fa prima di eseguire il servizio, fanno sollevare uno sbuffo di polvere rossa. Ogni volta che un giocatore si muove, anche solo camminando, per il campo, le sue scarpe sollevano nuvolette di polvere; i suoi calzini bianchi diventano del colore della terra. I giocatori, dopo ogni scambio, prima di prepararsi al servizio, si danno delle racchettate violente sulle scarpe per liberarle dalla terra che ha riempito le scanalature delle suole. Non vi dico delle folate improvvise di vento, ripeto, basta un venticello: questo alza delle raffiche di polvere e le strisce bianche di fettuccia che delimitano il campo si vedono a malapena, perché costantemente coperte da polvere in movimento. E siamo sul campo centrale, il più importante. Pensate che gli altri siano meglio? A dire il vero, la situazione migliora un poco, dopo ripetute bagnature, verso sera e di notte, per il calo della temperatura e per l’umidità notturna, ma durante il giorno, il soleggiamento esalta la polverulenza del manto superficiale.
Quanto sto scrivendo viene da uno che ha calpestato i campi da tennis per ben oltre 50 anni, e tutt’ora lo sta facendo: non ho mai giocato su una superficie in terra rossa così malandata, come questa dei campi del Foro Italico. Dove, tuttora, sto giocando, il manto superficiale è assai migliore di questo.
Fra due o tre settimane ci sarà Il Torneo del Grande Slam di Parigi, che si disputerà al Centro Tennistico del Roland Garros. Chi vuole, dia un’occhiata alle condizioni dei campi da gioco di quel Torneo, anche queste in terra battuta. Sono perfette: i campi, tutti, anche i minori con pochi spalti, sono in condizioni ineccepibili: sopra, vi potreste giocare a biliardo. Perché?