da QUORA
Scrive Domenico Zampaglione, laureato in Filosofia, corrispondente di QUORA.
QUAL È IL MESSAGGIO NASCOSTO DELLA BIBBIA?
A sentire Mauro Biglino la Bibbia non parla di Dio ma degli Elohim, tra i quali uno sarebbe quello in contatto con gli ebrei.
Gli Elohim poi non sarebbero altro che gli alieni, il cui intervento sulla terra avrebbe dato l’avvio alla civiltà umana.
Questo per dimostrare che nella Bibbia si può leggere qualsiasi cosa, dato che è un libro in cui c’è di tutto: mito delle origini, poesia, riflessioni filosofiche sulla natura umana, discorsi politici, imprese di eroi mitici ai quali Dio fornisce aiuti soprannaturali molto più improbabili di quelli forniti dagli Dei agli eroi greci sotto Troia, principi morali, effettive vicende storiche del popolo ebraico.
Tutto ciò fornito con un linguaggio sapienziale, altisonante, che impressiona il lettore ingenuo per la sua carica profetica.
E nessuno si chiede la cosa più ovvia: come possono storie elaborate nella tarda età del bronzo e poi raccolte insieme cinquecento anni prima di Cristo, quando non si aveva alcuna conoscenza reale del mondo fisico ed una visione mitica della nascita e sviluppo dell’umanità avere altra importanza per l’uomo moderno al di là del fatto di costituire un documento storico di tempi primitivi?
La Bibbia è questo documento, è l’Iliade e l’Odissea degli Ebrei, è il libro delle Upanishad, il Canone buddista, tutti testi riflessivi sulla natura e il destino dell’uomo, nati in un tempo in cui, oltre alle religioni, prese l’avvio anche la filosofia greca.