P O E S I E I N R I M A
Ma scrivere le poesie in rima,
perché mai mi piace così tanto?
Mi costringo a pensare tutto prima,
prostituendo delle idee l’incanto.
Le parole non sono mie nemiche,
ne ho fatta una scorta nella mente,
sono il retaggio di letture antiche:
se le cerco, le trovo facilmente.
Ma in certi giorni, soli ed alienanti,
scambio poche parole con qualcuno,
e di pensieri ce ne sono tanti:
ecco, li metto in ordine, uno ad uno.
Quando più elegante scorre il testo,
più piacevole sarà la lettura:
con questa spiegazione ho il pretesto
di fare, forse, una più bella figura.
Ma, magari, mi sbaglio, non è così:
c’è chi trova la rima puerile,
vetusta, non è una moda d’oggidì,
chi l’adopera non ha proprio stile.
Non me ne frega niente! Non è detto
che il RAP, ad esempio, sia armonioso:
la metrica, assai spesso, è in difetto
e l’ascolto è, del tutto, obbrobrioso.
Il mio antiquariato letterario
è diventato una ricercatezza,
io ne resto ambasciatore onorario:
so che qualcuno, forse, non l’apprezza.
Ma sono originale e creativo,
odio l’ovvietà, amo il paradosso,
sono fidato e collaborativo,
ma faccio come mi va, più che posso.