E quella a me: “Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa il tuo dottore.
Ma s’a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò, come colui che piange e dice.
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse.
Soli eravamo e sanza alcun sospetto”. (Paolo e Francesca) Inferno V