da QUORA
Scrive Pietro Micaroni, corrispondente di QUORA
L’ A T E I S M O
Il 70% dei giovani nel Regno Unito si identificano come “senza religione”.
Come si identificano i giovani da 16 a 29 anni, in Europa.
ROSSO = senza religione
GIALLO= cristiani
GRIGIO = non cristiani.
COME MAI IN ITALIA I GIOVANI NON VANNO PIU’ A MESSA
Scrive Luigi Gazzera, corrispondente di QUORA.
Credo che sia dovuto al benessere.
Moltissimi non si rendono conto che fino a metà del ‘900 la vita delle persone non ricche (diciamo i 3/4 popolazione) era prorio una vita di m….; o, per dirla in modo più elegante, una valle di lacrime.
Tutte queste persone erano portate a consolarsi pensando a una vita ultraterrena che li ricompensasse.
Il quarto più ricco si mostrava assai religioso, per dare il buon esempio, e favorire la religione che avrebbe aiutato a tenere tranquilli i meno abbienti.
Tutto ciò si è dissolto con il miglioramento gigantesco della vita non tanto dei ricchi , quanto dei poveri.
Un operaio di basso livello conduce una vita più “piacevole” di un principe del ‘700, avendo a disposizione acqua corrente, energia elettrica, riscaldamento, medicinali che consentono a lui e a coniuge e figli una vita assai più lunga, ecc.
Chi mai oggi può pensare seriamente di vivere in una valle di lascrime?
Mancandoci le preoccupazioni e i disagi veri, ci costruiamo dei futuri catastrofici, e ci affidiamo alle follie degli ambientalisti verdi e di Greta Thunberg?
Della religione e dei suoi atti di culto i giovani non sanno più cosa farsene.
da AI OVERVIEW (Supervisione dell’Intelligenza Artificiale)
COM’ È LA SITUAZIONE IN ITALIA ?
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- Percentuale di atei e agnostici: Secondo un sondaggio Doxa del 2019, circa il 15,3% degli italiani si dichiarava ateo o agnostico (il 9% ateo e il 6,3% agnostico).
- Andamento generale: L’ateismo e l’agnosticismo sono in crescita, mentre il numero di cattolici praticanti è in calo, un fenomeno noto come “secolarizzazione”.
- Suddivisione geografica: Le aree meno cattoliche sono il Nord-Ovest (49,2% cattolici, 28,5% atei/agnostici) e il Sud le aree più cattoliche (78,5% cattolici, 7,5% atei/agnostici).
- Suddivisione per età: I giovani (15-34 anni) registrano un numero più basso di cattolici (poco più del 50%), mentre atei e agnostici superano il 22%. Gli anziani (over 65) sono in prevalenza cattolici.
- Suddivisione per istruzione: Le persone più istruite (laureate) mostrano una percentuale più bassa di cattolici (50%) rispetto a quelle con licenza elementare (87,6%).
- Stato aconfessionale: L’Italia è una repubblica democratica laica e aconfessionale, ma la Costituzione non contiene un principio di laicità esplicito come in altri Paesi.
- Sostegno ai diritti: Alcuni sondaggi indicano che una larga parte della popolazione, anche tra i cattolici, è favorevole a uno Stato laico e neutrale, alla separazione tra Chiesa e Stato e a una maggiore tassazione sulle proprietà della Chiesa.
- Irreligiosità: La categoria degli “irreligiosi” non si sovrappone completamente a quella degli atei e agnostici. Può infatti includere persone che non appartengono a una religione specifica ma non sono credenti.
- Moralità: Nonostante l’idea diffusa che gli atei siano meno morali, studi recenti suggeriscono che non ci sono differenze significative a livello comportamentale tra atei e credenti.
da WIKIPEDIA
L’Irreligiosità in Italia include gli atei, gli agnostici e le varie forme di irreligiosità, compresi i credenti senza religione di riferimento, diffuse tra i cittadini italiani e i residenti in Italia.
Circa il 22% degli italiani rientrano in queste categorie, pertanto l’irreligiosità costituisce la seconda religione italiana dopo il Cattolicesimo.
Storia
Le prime fonti storiche che citano l’ateismo in Italia risalgono all’anno 1550.
Durante il Rinascimento italiano, l’Italia divenne un importante centro della prima filosofia secolare.
Lucilio Vanini rappresentò una delle prime voci del secolarismo italiano. In questo periodo la Santa Inquisizione veneziana cercò di combattere l’irreligiosità.
Nel XX secolo si annoverano alcuni filosofi italiani irreligiosi come Giuseppe Rensi, critici nei confronti della religione.
Sebbene il principio di indipendenza tra stato e chiesa cattolica fosse già presente nell’articolo 7 della costituzione fin dal 1948, si arrivò ad una piena laicità dello stato solo con la revisione dei Patti Lateranensi del 1984 (Protocollo addizionale, punto 1) e con la sentenza 203/1989 della Corte Costituzionale.
Statistiche
Secondo il sondaggio SWG del 2021, i credenti senza religione di riferimento sarebbero l’8% della popolazione.
Essi sono costituiti da variegate forme di spiritualità non istituzionale, come ad esempio i deisti.
Non vi sono dati precisi circa la consistenza numerica degli atei e degli agnostici, in quanto entrambe le categorie sono spesso mescolate tra loro e con la categoria generica dei non religiosi (che può comprendere anche credenti che non si identificano in nessuna religione istituzionale).
Secondo il sondaggio Ipsos del 2017, gli italiani che non si identificano in nessuna religione (compresi credenti che non aderiscono nessun culto in particolare, atei e agnostici) sarebbero il 22.6% degli italiani, pari a circa 13 milioni di persone,
Associazionismo
In Italia esistono alcune organizzazioni di ateismo, umanesimo secolare e agnosticismo, quali l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti e l’Associazione nazionale del libero pensiero “Giordano Bruno”.