Da una filastrocca di Gianni Rodari, liberamente ridotta, riveduta e corretta.
Un signore di Scandicci
buttava le castagne
e mangiava i ricci,
quel signore di Scandicci.
Un suo amico di Lastra a Signa
buttava via i pinoli
e mangiava la pigna,
quel suo amico di Lastra a Signa.
Tanta gente non lo sa,
non ci pensa e non si cruccia.
La vita la butta via
e mangia soltanto la buccia!
Suo cugino di Laterina
buttava il cioccolato
e mangiava la cartina,
quel suo cugino di Laterina.
Un parente di Figline
buttava via le rose
e odorava le spine,
quel parente di Figline.
Tanta gente non lo sa,
non ci pensa e non si cruccia.
La vita la butta via
e mangia soltanto la buccia!
Un suo zio di Firenze
buttava in mare i pesci
e mangiava le lenze,
quel suo zio di Firenze.
Un compare di Barberino
mangiava il bicchiere
e buttava il vino,
quel compare di Barberino.
Tanta gente non lo sa,
non ci pensa e non si cruccia.
La vita la butta via
e mangia soltanto la buccia!
La vita la butta via
e mangia soltanto la buccia!