Numero1964.

 

L’ EREDITÀ

 

Ieri sera, 13 Aprile Anno del Coronavirus, stavo guardando, durante la cena, il programma “L’Eredità” su RAI 1. Flavio Insinna, il presentatore, dirige la sfida, per l’eliminazione, fra due concorrenti una di nome Antonella, l’altra di nome Elisa. Si tratta di completare una parola, di cui viene data la sola lettera iniziale, seguita da tutte le caselle, vuote, che compongono la parola stessa.
Sullo schermo compare una sequenza di  10 caselle : nella prima c’è la lettera L (elle maiuscola in stampatello).
Insinna legge la domanda, cioè la parola di cui si deve dare il sinonimo,  o il significato, riempiendo tutte le caselle : “Paura dei medici”.
La concorrente Elisa, a cui è rivolta la domanda, tentenna, incespica, si arrampica sugli specchi, poi, alla fine, quando ormai mancava di riempire una sola casella, dopo vari tentativi, indovina la consonante T e completa la parola “LATROFOBIA”. E Insinna accetta la risposta, la regia pure, e si va oltre con il gioco.
Io resto sorpreso, perché , secondo me, la parola dovrebbe essere “IATROFOBIA”, con la I e non con la L. Alla fine ….dubbioso, vado su WIKIPEDIA e cerco la parola “LATROFOBIA”. E, cosa trovo?
Trovo che esiste la parola Iatrofobia (al singolare, con l’iniziale minuscola: iatrofobia). Allora capisco. Cos’è successo? Che la I (i maiuscola) è stata scambiata per una l (elle minuscola) e , così, gli autori, o i compilatori delle domande, hanno scambiato la parola “iatrofobia” con “latrofobia”.
Se, però, avessero, almeno, avuto il pudore di verificare l’origine della parola “iatrofobia”, avrebbero trovato che la sua etimologia, dal Greco antico, è: iatròs = medico e phòbos = paura). Che la radice etimologica sia “iatròs” è fuor di dubbio: la stessa radice si trova, ad esempio, nelle parole pediatra (medico dei bambini), geriatra (medico dei vecchi), psichiatria (cura medica della psiche) e in tante altre del vocabolario medico.
Quindi la parola corretta è: IATROFOBIA.

Temevo di essermi sbagliato io. Così, stamattina, sono andato su RAIPLAY e ho rivisto la trasmissione al punto di questo episodio. È successo proprio così!
E pensare che, quella di ieri sera, era la replica di una precedente trasmissione. Si sa che,  a causa del Coronavirus, non è possibile fare trasmissioni in tempo reale. Ma della topica colossale nessuno si è accorto, né allora (alla registrazione originale) né, successivamente, alla replica.

Mi pare di poter dire che il livello culturale e la preparazione linguistica dei cosiddetti “esperti” autori della RAI è abbastanza, ma non basta, …..scadente.
E vi garantisco che non è la prima, e non sarà l’ultima, volta che accade.

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