Segnalata da una cara amica
NINNA NANNA PER MIO PADRE
È disteso nel suo letto,
ha lo sguardo assente,
che non ho mai capito
se non sta pensando a niente
o è rimasto impigliato,
smarrito, prigioniero
di un tenero ricordo
o del suo ultimo pensiero.
Mi guarda e so già
cosa mi vuole dire,
che mi vuole vicino,
che non vuole dormire.
Gli aggiusto il cuscino,
chiude gli occhi e mi spia,
dal lenzuolo tira fuori la mano
per cercare la mia.
Vuole sentirla ancora
e poi stringerla forte,
vuole avere il mio aiuto
per affrontare la sorte.
Mi guarda e so già
cosa mi vuole dire,
che mi vuole vicino,
che non vuole dormire.
Ninna nanna per mio padre,
ninna nanna perché è stanco,
ninna nanna al mio bambino
che mi vuole qui al suo fianco.
Il cuscino si confonde
con i suoi capelli bianchi.
“Dormi, amore di tuo figlio,
dormi, amore, che ti stanchi.
Ninna nanna a questo vecchio,
ninna nanna ch’è finita,
ninna nanna, se Dio vuole,
questa è l’ultima salita.
Mi guarda e so già
cosa mi vuole dire,
che mi vuole vicino,
che non vuole dormire.
Che nessuno faccia male,
quando non mi ha più vicino,
al mio scricciolo impaurito,
a questo piccolo uccellino.
Ninna nanna che è finita,
che si è appena addormentato,
che domani non lavora,
e non vuol essere svegliato.
di Enrico Brignano dallo spettacolo “Tutto suo padre” (con qualche mio intervento).