Un articolo de IL FATTO QUOTIDIANO
di Thomas Mackinson 10 Novembre 2020.
S T I P E N D I P A R L A M E N T A R I
“Non sono mica i più alti d’Europa, giù le mani dai nostri stipendi!”. Basta accennare al taglio, che i parlamentari italiani protestano, anche quando il Parlamento viaggia a ranghi ridotti e a far sacrifici sono soprattutto i cittadini. Il bello però è che hanno ragione. Le loro retribuzioni non sono le più alte d’Europa, bensì del mondo intero: i deputati e senatori eletti a Roma guadagnano in media 40mila euro più degli omologhi tedeschi, 56mila euro più dei francesi, il doppio esatto dei lord inglesi e dieci volte più degli ungheresi. A mostrarglielo una volta per tutte, con tanto di tabelle, stavolta è proprio l’Europa. Il grafico che inchioda gli eletti più ricchi del Globo è contenuto all’interno di un rapporto sul sistema previdenziale del Parlamento Europeo in discussione a Bruxelles. Il fattoquotidiano.it lo ha potuto leggere in anteprima e non c’è dubbio: gli occhi degli eurodeputati saranno puntati spesso sui colleghi italiani.
Lo studio, 213 pagine appendici comprese, è stato richiesto dalla Commissione per il controllo dei bilanci perché anche a Bruxelles la spesa per le onorevoli pensioni è un fardello pesante. Proprio per verificare come e dove corra, gli analisti hanno comparato i trattamenti erogati negli anni dal Parlamento Europeo a quelli concessi dai singoli Stati ai loro eletti. Nel 2019, si legge, le pensioni degli ex eurodeputati sono costate complessivamente 15 milioni di euro, ma tanto o poco che sia, la ciccia viene dopo: a pagina 48 vengono comparati i livelli retributivi degli eletti in tutto il mondo che sono stati utilizzati nel 2009, quando si trattò di stabilire la quota contributiva e quella a carico del bilancio dell’Unione. Ed ecco la tabella che certifica come l’Italia, quanto a onorevoli stipendi, primeggi nel mondo. E – ripetiamo – non da oggi, ma da almeno 11 anni.

Dal grafico emerge una realtà incontrovertibile: con oltre 140mila euro di “salario” gli eletti in Italia sono i meglio pagati al mondo, meglio degli omologhi tedeschi che si fermano a 90mila euro. Ma dietro ancora ci sono gli eletti a Parigi, che prendono 84mila euro, in linea con la media dei deputati europei, poi gli inglesi (70mila euro) . Un deputato di Madrid potrebbe guardare in cagnesco il collega di Roma che per lo stesso mestiere viene pagato il 400% in più. Tutti i colleghi europei guadagnano meno degli onorevoli italiani, ma non solo. Perfino gli americani. I festeggiamenti non si fermeranno certo per questo ma, dopo il trionfo di Biden, qualcuno tra i 535 neoeletti negli Stati Uniti potrebbe farsi delle domande. Chiedersi perché mai chi viene eletto in un Paese 30 volte più piccolo e con un quinto degli abitanti prenda 35mila euro in più l’anno.
Nessuno ci starà a ridurre lo stipendio dei parlamentari siano essi alla Camera o al Senato o a Bruxelles . La proposta dei 5 stelle è pura demagogia intrisa di cinismo perchè sanno bene , anzi benissimo , che nessuna forza politica li seguirà nella proposta di riduzione ; ma intanto si fanno ” belli ” o credono di farlo.
D’altro canto quella degli stipendi è un male italiano ; si badi bene che nel settore privato esistono super stipendi , ma questi sono pagati – appunto – dal privato e non con le nostre tasse come invece per tutto il settore pubblico.
Si pensi al costo annuale del nostro Presidente della Repubblica : non credo possa paragonarsi con nessuna altra Istituzione mondiale ; eppure l’ Italia non è certo la prima potenza economica , ma si comporta in molti casi come lo fosse .
Si potrà obbiettare che il Presidente è uno solo e quindi … ma che dire allora dei lauti stipendi di stenografi , commessi e financo barbieri di Camera e Senato ?
Comunque personalmente non sono contrario a che i Deputati e Senatori godano di lauti stipendi ; in cambio però vorrei una classe politica illuminata, preparata, capace, non perennemente litigiosa ,volta a perseguire il bene del Paese… purtroppo non mi sembra sia così .
Non cambierà certo lo stato delle cose questa nostra coincidenza di pensieri e considerazioni: anche se siamo, noi due, autoreferenziali, almeno ci conforti la conferma di una amichevole consonanza. Mandi.