Numero3585.

 

L E    C O S E    C H E    T I    R E N D O N O    I N F E L I C E

 

Ci sono pensieri

che non portano luce:

i sentimenti degli altri,

il passato che non torna,

le parole dette,

gli sguardi giudicanti,

le sconfitte,

l’ansia del futuro,

i tuoi difetti,

le scelte di ieri …

Più ci pensi, e

più sono pesanti.

La verità è semplice:

non tutto merita

il tuo tempo.

Lascia andare

ciò che ti spegne.

Tieni stretta solo

la tua pace.

 

@healingsoulmusic436

 

Numero3516.

 

da  QUORA

 

Scrive Jason Bondurant Deglianelli, corrispondente di QUORA

 

S T R A N E    C O N O S C E N Z E    D E I    D O G O N

 

Nel 1931, il celebre etnografo francese Professor Marcel Griaule, durante un viaggio nell’Africa occidentale, visitò una tribù sudanese che viveva in un’ansa del fiume Niger, nella Repubblica del Mali. Si trattava dei Dogon, un antico popolo il cui livello di civiltà sembrava indistinguibile da quello delle tribù vicine. Tuttavia, il professore rimase affascinato dagli insoliti racconti e miti tramandati oralmente di generazione in generazione tra questi contadini analfabeti. Raccontavano storie che riguardavano niente meno che l’origine e la struttura dell’universo, nonché gli antichi legami di questo popolo con il cosmo.

Da allora in poi, il professor Griaule e i suoi colleghi intrapresero regolarmente spedizioni tra i Dogon. Gli scienziati vissero a lungo tra gli ospitali africani, che gradualmente impararono a fidarsi dei bianchi, amichevoli e curiosi, e li iniziarono gradualmente ai loro segreti più profondi. Griaule e la sua assistente principale, la professoressa Germaine Deterlen, divennero i più devoti tra queste persone e, dopo la morte di Griaule nel 1956, lei continuò il loro lavoro congiunto. Griaule e Deterlen presentarono i risultati davvero sensazionali delle loro ricerche in una serie di pubblicazioni, la prima delle quali fu pubblicata nel 1950.

La scienza moderna postula che l’Universo abbia avuto origine dal Big Bang originale, prima del quale tutta la materia era compressa a una densità incredibile e occupava un volume infinitamente piccolo, e concetti come spazio e tempo erano inesistenti. Dal Big Bang (circa 13 miliardi di anni fa), l’Universo è in continua espansione, portando alla cosiddetta recessione galattica.

Ecco come si è formato l’universo, secondo le antiche leggende Dogon: “All’inizio di tutte le cose, c’era Amma, Dio, che non riposava sul nulla. Amma era come una palla, un uovo, e questo uovo era chiuso. A parte lui, nulla esisteva”. Nella loro lingua moderna, la parola “amma” significa qualcosa di immobile, altamente compresso ed estremamente denso. Inoltre: “Dentro Amma, il mondo era ancora senza tempo e spazio. Tempo e spazio si fondevano in uno”. Ma arrivò un momento in cui “Amma aprì gli occhi. Il suo pensiero emerse dalla spirale che, ruotando nel suo grembo, segnò la futura espansione del mondo”. Secondo la leggenda, il mondo moderno “è infinito, ma può essere misurato”. Questa frase è molto vicina alla formulazione di Einstein nella teoria della relatività.

I Dogon chiamano la nostra galassia, la Via Lattea, “confine di luogo”. “Il confine di luogo indica una sezione del mondo stellare di cui la nostra Terra fa parte, e questo mondo intero ruota a spirale. Amma ha creato un numero infinito di mondi stellari a forma di spirale.” (La maggior parte delle galassie oggi conosciute ha una forma a spirale.)

È particolarmente degno di nota che, a differenza di altri miti religiosi, i Dogon credano che la Terra non sia il centro dell’universo e che i terrestri non siano gli unici esseri viventi nell’universo. “I mondi stellari a spirale sono mondi abitati. Amma, che ha dato al mondo movimento e forma, ha creato simultaneamente tutti gli esseri viventi… sia sul nostro pianeta che sulle altre Terre…”. Sorprendentemente, le loro leggende includono i concetti di “stelle”, “pianeti” e persino “satelliti dei pianeti”. “Le stelle fisse sono quelle che non ruotano attorno ad altre stelle. Pianeti e satelliti dei pianeti sono stelle che ruotano in cerchio attorno ad altre stelle”. Come potevano persone che apparentemente vivevano in uno stato semi-primitivo sapere che “il Sole ruota sul proprio asse, come sotto la forza di una molla a spirale… e la Terra ruota su se stessa e, così facendo, attraversa lo spazio descrivendo un ampio cerchio”?

Tra i pianeti del sistema solare, i Dogon si concentrano principalmente su quelli visibili a occhio nudo: Marte, Venere, Saturno e Giove. Sanno che Venere ha un satellite, un fatto che la scienza moderna non ha ancora confermato. Quando iniziavano gli studiosi francesi alla conoscenza esoterica, i Dogon accompagnavano i loro racconti con simboli e diagrammi, a volte piuttosto complessi, ma sempre chiari. Rappresentavano Giove come un grande cerchio con quattro cerchi più piccoli, i satelliti del pianeta. Oggi si conoscono 16 satelliti di Giove, di cui i quattro scoperti da Galileo nel 1610 sono i più grandi e luminosi. I Dogon raffiguravano Saturno come due cerchi concentrici, spiegando che il cerchio esterno era uno (o più) anello (o anelli).

Tuttavia, il posto centrale nella mitologia di questo misterioso popolo è occupato da Sirio, la stella più luminosa del nostro cielo. Secondo i Dogon, Sirio è un sistema stellare che “ha un’influenza fondamentale sullo sviluppo della vita sulla Terra ed è il fondamento dell’universo”. Il sistema è costituito da Sirio stessa, da una seconda stella (Sirio B) e da una terza stella (Sirio C). I Dogon sostengono che tutti e tre gli altri corpi celesti siano così vicini alla stella principale da non essere sempre visibili. Gli astronomi moderni hanno scoperto solo la seconda di queste stelle. L’esistenza di Sirio C rimane oggetto di dibattito tra gli scienziati.

I Dogon affermano che Sirio B orbita attorno a Sirio, completando un’orbita completa ogni 50 anni. Quando Sirio B si avvicina a Sirio, quest’ultima inizia a brillare intensamente e, man mano che si allontana, tremola, dando l’impressione che Sirio B si sia trasformata in diverse stelle. Tra l’altro, la periodicità del bagliore di Sirio è stata confermata dagli astronomi.

Sirio B è invisibile a occhio nudo e, fino alla metà del XIX secolo, nessuno, tranne la straordinaria tribù Dogon, ne conosceva l’esistenza. I Dogon affermano che Sirio B è il più pesante di tutti i corpi celesti. È così denso che, se tutte le persone del mondo si riunissero, non sarebbero in grado di sollevarne nemmeno un piccolo frammento. In effetti, Sirio B è la prima “nana bianca” scoperta nell’universo: un corpo compresso e bruciato con un’incredibile densità di 50 tonnellate per centimetro cubo!

Anche i miti Dogon collegano Sirio alla comparsa dei primi esseri umani sulla Terra. Uno di questi sostiene che gli umani furono trasportati sulla Terra da astronavi – “arches celestiali provenienti da un pianeta il cui sole era la stella Sirio B prima della sua esplosione”. Durante la discesa, l’arca descrisse una doppia elica, riflettendo i movimenti della vita nel vortice che animò la sua prima particella. È noto che la molecola di DNA, portatrice del codice genetico, ha la forma di una doppia elica.

Le leggende Dogon narrano di due fasi del viaggio spaziale. La prima è associata all’arrivo sulla Terra di un essere di nome Ogo. La seconda è l’atterraggio di un’arca con a bordo Nommo e i primi umani. L’identità di Ogo non è chiara. Sembra essere una figura satanica, un arcangelo caduto che si ribellò ad Amma e ne imparò alcuni segreti. Si dice che Ogo abbia viaggiato nello spazio tre volte a bordo di piccole arche. È interessante notare che la fonte di energia delle sue astronavi erano le particelle “po”, la base fondamentale dell’universo cosmico.

Un altro eroe, Nommo, è raffigurato come un arcangelo che esegue la volontà di Amma. La sua missione principale è creare la vita sulla Terra e popolarla di esseri umani. Il mito descrive in dettaglio i preparativi per questa importante missione. La nave trasportava tutto il necessario per la creazione della vita, oltre a quattro coppie di gemelli, gli otto progenitori. La nave volò sulla Terra attraverso una speciale “finestra” temporanea nel cielo creata da Amma.

Dopo l’atterraggio, Nommo scese per primo sulla Terra, seguito dagli altri. Quando l’arca fu vuota, Amma tirò verso il cielo la catena di rame a cui era sospesa la nave e chiuse la finestra celeste. Questo significò la rottura di ogni legame tra l’equipaggio dell’arca e la civiltà che l’aveva inviata. Per i primi terrestri, non c’era modo di tornare indietro. Dovevano colonizzare il nuovo pianeta, coltivare la vita, “essere fecondi e moltiplicarsi”.

Oggi nessuno studia i Dogon. Tutto ciò che sappiamo su di loro deriva dalle spedizioni degli anni ’60 e ’70. Chissà quante scoperte avrebbero potuto fare astronomi ed etnografi se avessero lavorato con i Dogon oggi, all’inizio del terzo millennio, utilizzando i computer moderni!

Numero3426.

 

P U N T I    D I    R E L A Z I O N E

 

Ti senti libero/a di essere te stesso/a.

I tuoi confini vengono rispettati.

La comunicazione è aperta e sincera.

Viene valorizzato il tuo spazio personale.

I successi vengono celebrati, non invidiati.

Non c’è paura di parlare dei problemi.

Senti sostegno nei momenti difficili.

Non esiste controllo, ma fiducia reciproca.

L’amore non è condizionato da come ti comporti.

Crescete insieme, non a spese l’uno dell’altra.

 

Se tutto quanto detto sopra accade, allora la tua relazione è sana e non tossica.

 

@AnimaOltreilimiti80.

 

Numero3411.

 

R I S C A T T O    D I    D O N N A

 

Si ascolta prima di chiedere pareri esterni.

Non si forza più a restare dove non vibra.

Si tratta con la stessa cura che dava agli altri.

Non si colpevolizza per mettere se stessa al primo posto.

Rallenta quando ha bisogno, anche se il mondo corre.

Si lascia spazio per sentire, non solo per fare.

Si prende la libertà di deludere chi si aspettava altro.

Non si sabota più per farsi accettare.

Celebra le sue piccole vittorie come traguardi immensi.

Si guarda allo specchio e finalmente si riconosce.

Dice basta al “meglio di niente”.

Smette di abbassare i suoi standard per sentirsi amata.

Si chiede “come mi fa sentire?” prima di dire sì.

Non accetta più ruoli di seconda scelta.

Lascia andare chi la confonde, anche se lo ama.

Si libera dalla paura di restare sola.

Smette di giustificare il poco con “almeno c’è”.

Sceglie connessioni profonde, non presenze comode.

Affronta la verità, anche quando fa male.

Si guarda dentro e dice:”merito di più, punto!”.

 

@AnimaOltreilimiti80.

Numero3381.

 

C O N S A P E V O L E Z Z A

 

“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei” non è solo un proverbio, è un principio psicologico.

Le persone che scegli di avere accanto riflettono – anche senza volerlo – parti di te.

Chi frequenti influisce sul tuo modo di parlare, di pensare, di vedere te stesso.

Ecco perché.

Se stai con chi ti svaluta, comincerai a dubitare del tuo valore.

Se stai con chi si lamenta sempre, vedrai solo problemi.

Se stai con chi ha paura, smetterai di rischiare.

Se stai con chi è vuoto, smetterai di cercare il senso delle cose.

Se stai con chi cresce, crescerai anche tu.

Se stai con chi ti rispetta, imparerai a rispettarti.

Se stai con chi crede in te, inizierai a crederci anche tu.

 

Non puoi cambiare da solo, se vivi in un ambiente che ti spinge a restare fermo.

Ogni relazione è una scelta di realtà.

Scegli chi ti fa bene.

Numero3329.

 

Da  QUORA

 

Scrive PaolettaS, corrispondente di QUORA.

 

D A R E    E    R I C E V E R E

 

Sai perché le persone non riconoscono quello che fai per loro?

 

Perché la prima volta che tu fai qualcosa per qualcuno, tu generi in lui la gratitudine.

La seconda volta che tu fai o dai qualcosa a qualcuno, generi l’anticipazione.

La persona si augura di ricevere di nuovo.

La terza volta, hai già generato un’aspettativa.

La persona si aspetta di ricevere ancora quello che gli avevi dato.

La quarta volta, tu generi un merito.

La persona sente di meritare quello che gli stai dando e vuole continuare a ricevere.

La quinta volta, hai già creato una dipendenza.

Quella persona sente di non vivere più bene senza quello che tu gli stai dando.

É già viziata.

La sesta volta, percepisci che non c’è reciprocità: tu non ricevi nulla in cambio e, quindi, smetti di dare.

E allora, la persona viziata che tu hai creato è risentita con te, perché le stai negando quello di cui ha tanto bisogno e allora finisce per odiarti, perché hai smesso di dare quello che tu le hai fatto credere di meritare.

Per questo bisogna sapere qual è il limite nel dare.

Perché l’altro, o l’altra, non conosce limiti nel ricevere.

 

Mario Venuti

Numero2959.

 

I L    S E N S O    D I    C O L P A

 

È un condizionatore, un congelatore, un aspiratore, una lavatrice, ma non è un elettrodomestico.
Funziona per mezzo di una corrente che non è quella elettrica.

Che cos’è?

È un condizionatore di spiriti, un aspiratore di credulità, un congelatore di coscienze, una lavatrice di cervelli e funziona con la corrente di pensiero della religiosità.

Per millenni, su miliardi di persone, ha funzionato egregiamente attraverso la religione, e continua a farlo nella vita di ogni giorno di tanti intorno a me: è il giogo del “senso di colpa”.

Un giogo che non è un gioco.

Per la religione Cattolica, ad incutere il senso di colpa è il “il peccato”, addirittura quello originale: la colpa di essere nati e, proprio solo per questo, peccatori.

Colpevolizzare la gente è un “trucco” psicologico perfidamente sottile ma vincente per il controllo delle coscienze.

Non riesci a liberartene. Se qualche volta, in certe rare occasioni, ce la fai a divincolarti da esso, subito dopo ne senti la mancanza e sei tu stesso ad “autoaggiogarti” di nuovo, perché, a starne senza, ti trovi perso.

Allenato come sei ad averlo sempre addosso, ad essere soggiogato, se non ne avverti il peso, ti senti, ancora una volta e sempre, …. in colpa.

Numero2874.

 

A parziale integrazione del Numero 2886.

Comportamenti tipici delle persone con intelligenza superiore alla media

Pubblicato il  
di Emma Moretti

Le persone con un’intelligenza superiore alla media spesso mostrano comportamenti e caratteristiche specifici che li distinguono dagli individui con un’intelligenza nella norma. La loro capacità di osservare, comprendere e gestire situazioni diverse e complesse è solo una delle peculiarità a cui fare riferimento quando si parla dei loro tratti distintivi.

Il significato del superamento della media

Prima di tutto, va sottolineato che le persone con un’intelligenza superiore (al di sopra della media) sono diverse da quelle con un’intelligenza inferiore (al di sotto della media). Esistono vari studi scientifici in tema di psicologia e psicometria che hanno contribuito alla nascita del concetto di Quoziente Intellettivo (QI), permettendo così di classificare gli individui in base alle loro abilità cognitive.

Caratteristiche psicologiche, biologiche e sociali

Tra le più rilevanti caratteristiche psicologiche delle persone dotate di un’intelligenza superiore alla media, vi è senz’altro la loro elevata capacità di osservazione e di scorgere dettagli che sfuggono ai più. Essi tendono a mostrare una notevole profondità di pensiero, frutto della loro curiosità e del desiderio costante di apprendere.

Alta intelligenza emotiva

Un’altra peculiarità tipica è l’eccezionale intelligenza emotiva (IE), ovvero la capacità di percepire, comprendere, gestire ed esprimere le proprie emozioni e quelle degli altri. Con ciò si intendono sia rilevare la presenza di sentimenti negativi altrui che sintonizzarsi con gli stati d’animo positivi per condividerli e trarne beneficio.

Flessibilità comportamentale

Le persone dotate di un’intelligenza superiore alla media dimostrano inoltre una straordinaria capacità di adattabilità del comportamento, anche in situazioni nuove o complesse. Essi sono in grado di modificare le loro abitudini secondo le circostanze, privilegiando quelle più funzionali nelle diverse situazioni. Questo aspetto conferisce loro un vantaggio competitivo nei confronti dei soggetti con intelligenza nella norma.

Tendenze comportamentali specifiche

Nel corso delle numerose ricerche sul tema, alcune tendenze comportamentali tipiche delle persone con intelligenza superiore sono state individuate e classificate. Tra queste vi sono:

Il bisogno di solitudine e indipendenza

Uno dei segni più evidenti di un’intelligenza superiore alla media è il bisogno di solitudine e indipendenza. Le persone in questione spesso cercano il contatto con se stesse, rifuggendo dalle situazioni di gruppo e preferendo uno spazio privato in cui ascoltare i propri pensieri ed elaborarli. Questo consente loro di sviluppare idee, riflessioni e strategie complesse che possono poi essere applicate nella vita di tutti i giorni.

Autocritica e perfezionismo

Le persone con un’intelligenza superiore alla media sono spesso caratterizzate da una forte tendenza all’autocritica e al perfezionismo. Essi tendono a esaminarsi costantemente per migliorare se stessi, non accontentandosi mai dei risultati ottenuti e cercando sempre nuove sfide. Questa disposizione all’autoanalisi e alla ricerca del miglioramento permette loro di raggiungere obiettivi impensabili per individui di intelligenza media.

Incuriosirsi e sperimentare

Uno dei tratti distintivi delle persone più intelligenti è la loro insaziabile curiosità e il desiderio di sperimentare. Non si limitano a osservare passivamente il mondo circostante, ma vogliono capire, mettere gli ingranaggi in movimento e scoprire nuovi orizzonti. Questo li porta ad accogliere ogni occasione come un’opportunità di crescita personale e intellettuale.

L’influenza dell’intelligenza superiore sulla salute e il benessere

Pur essendo sul piano generale portatori di vantaggi competitivi e di successo, le persone con un’intelligenza superiore alla media possono anche riscontrare alcune difficoltà in termini di salute e benessere. Ad esempio, la loro propensione al perfezionismo può trasformarsi in elevati livelli di stress, poiché essi pongono aspettative elevate su se stessi e si confrontano spesso con gli insuccessi.

Numero2660.

 

 

R A P P O R T O   D I   C O P P I A

 

Scegli qualcuno migliore di te come partner. Non hai bisogno di qualcuno che ti ami così come sei.
Hai bisogno di qualcuno che ti aiuti a crescere giorno per giorno.

Il vero amore è l’ammirazione, quindi il partner che scegli dovrebbe avere quelle qualità che ti mancano.
Se voi due siete impegnati ad aiutarvi a vicenda a crescere, prenderete i periodi di tempesta di qualsiasi relazione come opportunità di crescita reciproca.

Ecco perché la persona giusta per te non è solo chi ti accetta, ma chi ti fa sviluppare il tuo massimo potenziale in questa vita.”

✍️Platone

 

N.d.R.: Accidenti! Questo pensava e scriveva il filosofo Platone, allievo di Socrate e maestro di Aristotele. È di una modernità e di un’attualità sconcertanti. Direi, quasi, universali e senza tempo.

Numero2568.

 

S A P E R E   A U D E  (pronuncia: sàpere àude)

 

da un articolo pubblicato sul Berlinische Monatsschrift, 1784.

 

Nel 1784 la rivista tedesca Berlinische Monatsschrift pose ai suoi lettori la domanda: «che cos’è l’illuminismo?». Tra gli intellettuali che risposero all’interrogativo vi fu il filosofo Immanuel Kant, il quale diede una definizione destinata a fare storia, incentrata sull’idea dell’«uscita dell’uomo dallo stato di minorità». Definendo che cosa si debba intendere con il termine “illuminismo”, Kant fa riferimento al rischiaramento prodotto dall’esercizio «pubblico» della ragione, vale a dire dall’utilizzo pieno e libero di questa facoltà umana nell’ambito dello studio, della ricerca e della discussione. L’invito a diventare intellettualmente «maggiorenni» e a usare le risorse della ragione risuona nell’esortazione latina citata da Kant: sapere aude, osa sapere.

L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità di cui egli stesso è colpevole. Minorità è l’incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro. Colpevole è questa minorità, se la sua causa non dipende da un difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi di essa senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! Questo dunque è il motto dell’illuminismo. […]

È dunque difficile per il singolo uomo tirarsi fuori dalla minorità, che per lui è diventata come una seconda natura. È giunto perfino ad amarla, e di fatto è realmente incapace di servirsi della propria intelligenza, non essendogli mai stato consentito di metterla alla prova. Precetti e formule, questi strumenti meccanici di un uso razionale, o piuttosto di un abuso, delle sue disposizioni naturali, sono i ceppi di una permanente minorità. Se pure qualcuno riuscisse a liberarsi, non farebbe che un salto malsicuro anche sopra il fossato più stretto, non essendo allenato a camminare in libertà. Quindi solo pochi sono riusciti, lavorando sul proprio spirito a districarsi dalla minorità camminando, al contempo, con passo sicuro. […]

Se dunque ora si domanda: «viviamo noi attualmente in un’età rischiarata?» Allora la risposta è: «no, bensì in un’età di rischiaramento». Che gli uomini presi assieme siano, per come stanno le cose, già in grado, o che possano anche solo essere posti in grado di valersi con sicurezza e bene della propria intelligenza in cose di religione, senza l’altrui guida, è una condizione da cui siamo ancora molto lontani. Ma che ad essi, adesso, sia comunque aperto il campo per lavorare ed emanciparsi verso tale stato, e che gli ostacoli alla diffusione del generale rischiaramento o all’uscita dalla minorità a loro stessi imputabile diminuiscano gradualmente, di ciò noi abbiamo invece segni evidenti.

 

N.d.R.: SAPERE AUDE è una frase rintracciabile nelle EPISTOLE di Orazio (Quinto Orazio Flacco poeta latino)

 

Numero2535.

 

S O V R A P P O P O L A Z I O N E.

 

Nel libro di Dan Brown INFERNO, a pagina 121, viene riportato il grafico sottostante che, ancora più sotto, ho corredato con altri dati forniti dai preposti Centri Studi Statistici dell’ONU. Nel romanzo si fa riferimento alla Bartlett’s Beaker Theory: la riassumo attraverso un monologo di uno dei protagonisti del libro che dice:

La popolazione umana della terra ci ha messo 100.000 anni per arrivare ad 1 Miliardo. E poi altri 100 anni per arrivare a 2 Miliardi. E solo 50 anni per raddoppiare ancora: 4 Miliardi negli anni 70. Siamo quasi a 8 Miliardi, ora. Prendiamo la Bartlett’s Beaker (coppa chiusa di Bartlett) e mettiamoci 1 solo batterio alle ore 11. Questo si divide in due, cioè raddoppia e prolifica in ogni singolo minuto. Il contenitore è completamente pieno alle ore 12.
A che ora la coppa era mezza piena?

ALLE 11.59.

Intanto continuiamo ad aggradire il nostro ambiente. Abbiamo avuto cinque grandi estinzioni nella nostra storia sulla terra e, se non prendiamo coraggiosi provvedimenti, la sesta estinzione sarà la nostra.

Siamo a 1 minuto dal riempimento totale!

 

 

World population, billions = Popolazione Mondiale in miliardi.

BC = Before Christ = anni prima di Cristo.

AD = Anno Domini = Anno del Signore, nascita di Cristo. Anno Zero della nostra Datazione Storica.

 

Human Population in billions = Popolazione Mondiale in Miliardi.

Years passed = Anni passati

Year = Anno

Pop. (billions) = Popolazione in Miliardi.

   
Years
passed
Year Pop.
(billions)
1800 1
127 1927 2
33 1960 3
14 1974 4
13 1987 5
12 1999 6
12 2011 7
12 2023* 8
14 2037* 9
18 2055* 10
33 2088* 11
*World Population Prospects 2017
(United Nations Population Division)

World human population estimates from 1800 to 2100, with estimated range of future population after 2020 based on “high” and “low” scenarios. Data from the United Nations projections in 2019.

Stime della Popolazione Umana Mondiale dal 1800 al 2100, con intervallo stimato della Popolazione futura dopo il 2020, basato su scenario “basso” e “alto”. Dati dalle Proiezioni delle Nazioni Unite del 2019.

N.d.R. Dal grafico risulta che, nel 2050, la Popolazione Mondiale potrebbe essere: nello scenario “basso”, di 8,5 Miliardi; nello scenario “alto”, di 11 Miliardi. Nel 2100, potrebbe essere: nello scenario “basso”, di 7,3 Miliardi; nello scenario “alto”, di 15,6 Miliardi.

 

RIPORTO DAL ROMANZO DI DAN BROWN, pagina 119:

La popolazione della terra ha impiegato migliaia di anni, dagli albori dell’umanità fino all’inizio dell’Ottocento, per arrivare ad un miliardo di persone. Poi, incredibilmente, sono bastati cento anni per raddoppiare e arrivare a due miliardi, negli anni Venti del secolo scorso. Dopodiché, in cinquant’anni, la popolazione è nuovamente raddoppiata e, negli anni Settanta, è arrivata a quattro miliardi. Come si può immaginare, raggiungeremo presto gli otto miliardi. Solo oggi, la razza umana ha aggiunto un altro quarto di milione di persone sul pianeta. Un quarto di milione. E questo accade ogni giorno, ogni singolo giorno. Attualmente, ogni anno aggiungiamo l’equivalente dell’intera popolazione della Germania.

…. “Lei quanti anni ha?”
“Sessantuno”.
“Lo sa che se dovesse vivere altri diciannove anni e arrivare agli ottanta, nell’arco della vita la popolazione mondiale sarebbe triplicata? Il tempo di una vita… un accrescimento pari a tre volte. Rifletta sulle implicazioni. Come lei ben sa, la sua organizzazione ha già rivisto al rialzo le previsioni, pronosticando che prima della metà di questo secolo, ci saranno qualcosa come nove miliardi di persone sulla terra. Le specie animali si estingueranno a un ritmo vorticoso. La richiesta di risorse naturali sta già salendo alle stelle. È sempre più difficile reperire acqua pulita. Secondo tutti gli indicatori biologici, la nostra specie ha superato ogni condizione di sostenibilità.

“…lei sa perfettamente che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) prende molto sul serio il problema della sovrappopolazione. Di recente abbiamo speso milioni di dollari per inviare medici in Africa  a distribuire profilattici gratis e a educare le popolazioni al controllo delle nascite”.
“Ah, certo! E dopo di voi un esercito ancora più numeroso di cattolici si è precipitato ad ammonire gli africani che se avessero usato i profilattici sarebbero finiti all’inferno. Adesso l’Africa ha una nuova emergenza ambientale… discariche che straripano di preservativi inutilizzati”.

 

N.d.R.: Nella Bibbia, in Genesi 9 e in Numeri 35, vi sono alcuni versetti che richiamano il comando di Dio alla famiglia umana di “allargarsi” il più possibile. Eccoli: “Dio benedisse Noè ed i suoi figli e disse loro: “Crescete e moltiplicatevi e riempite la terra. Avranno timore e spavento di voi tutti gli animali sulla terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi sono dati in vostro potere con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare…..”.

Permettete una mia considerazione. C’è forse qualcuno che ha aggiunto alle numerose e diversificate fonti di inquinamento ambientale, che viene ovunque indicato come aumento di CO2 (anidride carbonica), le emissioni di questo composto chimico gassoso provocate dalla respirazione  di ogni uomo sulla terra e per la media di oltre 70 anni ciascuno? 100 anni fa, respiravano sulla terra circa 2 miliardi di esseri umani, e la loro vita media era di circa 32 – 35 anni. Oggi questo numero di abitanti della terra è quadruplicato e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’aspettativa di vita è salita a 72,6 anni, cioè è più che raddoppiata. Ripeto la domanda: c’è qualcuno che ha mai indicato l’essere umano come il maggior inquinatore della terra? No, mai! Perché? Come si fa a contraddire la Bibbia? Ma non è la Bibbia che diceva “Fermati, o sole” indicando come verità rivelata che la terra era al centro dell’Universo? E che condannò all’abiura Galileo Galilei che aveva dimostrato, confermando la teoria eliocentrica di Copernico, che l’ipotesi geocentrica era falsa, in tutta evidenza scientifica?
Miserabile ipocrisia umana!

N.B. Secondo una ricerca del 29 Novembre 2019, ogni Italiano emette, in media, ogni anno. 5.533 Kg di CO2, solo respirando. Non si prendono in considerazione tutte le emissioni che produce per vivere la vita normale di oggi che sono un’altra enormità: per mangiare una bistecca, per andare al lavoro con la macchina, per produrre un qualunque manufatto, per guardare la Tv, per tutto ciò che riguarda la sopravvivenza e l’attività umana e la normale vita moderna, la quantità di CO2 è spaventosa per ogni singolo uomo. E quanti più sono gli uomini….
5.533 Kg X 70 anni (semplificando) di vita media = 387.310 Kg. Se moltiplicate questa cifra per 8 miliardi …. e questo SOLO PER RESPIRARE!

Potrei riferire degli studi statistici compendiati appunto nella Teoria del Prof. Albert Allen Bartlett che riguarda la crescita esponenziale della popolazione mondiale, sulla quale, però, anch’io ho molto da eccepire. Infatti non la riporto. Mi sono fatto, come tanti la domanda: la crescita della popolazione mondiale è veramente esponenziale? La risposta è no. Affinché la crescita della popolazione sia esponenziale, il tasso di crescita non sarebbe lo stesso nel tempo (es. 2% di crescita ogni anno). In termini assoluti, ciò comporterebbe un aumento non esponenziale del numero di persone. Nella realtà, secondo i grafici e le previsioni di crescita esposti sopra, l’incremento demografico ha un andamento costante, ma non secondo la logica esponenziale.
Ciò nonostante, il numero di esseri umani viventi sulla terra entro la fine di questo secolo pone gravosissimi problemi di coabitazione e di sopravvivenza. Per questo, la limitazione delle nascite è un tema sul tavolo e nel letto della popolazione ora fertile sulla terra. E la terra non ha posto per tutti.