Numero2563.

 

I L   P E N S I E R O

 

Se mai c’è un luogo nell’universo

dove la luce partorisce il buio,

e la pioggia prosciuga il sole,

quando il tempo si fissa immoto

in uno specchio di aria tersa

e il mare affoga nel cielo immenso,

se, forse, la pelle rabbrividisce il dito

che la sfiora, distrattamente leggero,

e l’ombra prostituisce, puttana,

i contorni delle figure indefinite,

mentre il silenzio attutisce il clangore,

smorzando ovattato lontani tamburi,

se la rosa odorosa stupra il letame

e, subdola, ne prende il sopravvento

ed, intanto, il vomito del troppo cibo

ingoia la fame che lo concupisce,

colà e allora, io mi ritirerò sereno,

dopo l’orgia di sensazioni truculente

della vita terrena, che sta abdicando.

Porterò con me soltanto il pensiero,

retaggio energico e incorruttibile

d’una vitalità ormai logora  e vetusta.

Unica forma di vita dopo la mia vita,

anche altrove, il mio pensiero vivrà.

Lascia un commento

Lascia un commento