Numero2905.

 

da QUORA

 

I    C O G N O M I    D E G L I    O R F A N I     L’argomento è già stato trattato al Numero1502, questo è un approfondimento.

 

I cognomi degli orfani.

Prima del Medio Evo, i genitori in difficoltà economiche non abbandonavano i propri figli, ma li vendevano; le femmine venivano vendute per la prostituzione e i maschi per i lavori dei campi e le fatiche.

Durante il Medio Evo Federico II di Svevia mise fine a questa pratica con una legge che proibiva la vendita delle femmine per la prostituzione.

Si passò così alla pratica detta “oblazione”, consisteva nel lasciare in “dono” i propri figli nei conventi, abbandonandoli in un marchingegno a ruota che permetteva di introdurre il pargolo dall’esterno, mantenendo l’anonimato.

Quando un bambino veniva abbandonato si doveva mettergli un cognome.

A Napoli, tutti i bimbi della ruota degli esposti si chiamavano appunto Esposito, che è “esposto” in spagnolo, oppure Ruotolo. Prima di adottare questa pratica, infatti, i neonati venivano esposti sui gradini delle chiese e lasciati anche per ore alle intemperie, prima che qualcuno li scoprisse: spesso venivano trovati morti assiderati.

A Firenze ed in Toscana, uno dei conventi fu lo Spedale di Santa Maria degli Innocenti, e gli esposti ebbero tutti il cognome di Innocenti, Degli Innocenti, Nocenti, Nocentini.

A Milano l’istituto era l’ospizio di Santa Caterina della Ruota, che aveva come simbolo una colomba, perciò qui i trovatelli vennero nominati Colombo e Colombini. Similmente a Pavia, ad esempio, gli esposti vennero chiamati spesso Giorgi, mentre a Siena avevano per cognome Della Scala.

Spesso i bimbi abbandonati venivano chiamati con cognomi esplicativi: Esposti, Orfano, Proietti, Trovato, Ventura, Venturini, Bastardo, Ignoto, Incerto, Infascelli, D’Avanzo, Spurio. Casadei, Casadidio, Casagrande, Diotallevi, Donadio, Vacondio, Bentivoglio. In Veneto Balasso.

Se abbandonati vicino alla ruota degli esposti venivano chiamati Rota, vicino ad un ponte Da Ponte, vicino ad una chiesa il cognome era Chiesa, Dalla Chiesa, Della Chiesa.

Erano i figli di “N.N.” (Nomen Nescio = non conosco il nome) o di “M. IGNOTA” ( Mater Ignota = di madre sconosciuta, da cui il termine dispregiativo “mignotta”).

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