Numero2968.

 

 

L I B E R I S M O    E    C O M U N I S M O

 

Gli esseri umani non sono tutti uguali ma, secondo natura, tutti diversi.
Già dalla culla sono diversi, per il tempo, il luogo, la situazione sociale ed economica.
Li rende uguali solo la tomba.
Non voglio farmi dettare le regole del percorso dell’esistenza dalla morte, ma dalla nascita.
La vita, a mio avviso, è una gara ad handicap: la linea di partenza è uguale per tutti, ma tutti partono con delle penalizzazioni e con dei privilegi. Sta all’individuo superare le differenze della competizione attraverso il suo impegno. Questo è il suo merito. E il suo premio è in questa vita.
Per me è inconcepibile che la morale collettiva debba prevalere su quella individuale.
Se questa visione del mondo viene instaurata, si tolgono agli esseri umani le facoltà di compensare, recuperare, superare gli handicap di partenza, con un appiattimento generale e innaturale.
Il merito personale, che è il vero valore della vita, viene distrutto e prostituito all’interesse collettivo che, se pur garantisce la facile governabilità del sistema, però, privilegia la casta di coloro che gestiscono il potere di farla osservare.

Lascia un commento

Lascia un commento