C O M U N I C A R E
Gli uomini comuni parlano
per completare frasi,
raccontano storie senza
lasciare alcuna traccia,
domandano ma senza
una vera curiosità,
rispondono soltanto
per riempire il silenzio,
spiegano, pensando che
spiegare basti davvero
per essere ascoltati,
e non convincono nessuno.
Corrono lineari come
binari già predisposti.
Sono logici, ma privi
di anima, di empatia.
Sono prevedibili e quindi
sono presto dimenticati.
Ma un uomo vero parla
per generare domande
dentro la tua mente,
non per dare risposte,
ma per seminare dubbi.
Non dice tutto, allude
come chi sa troppo
per spiegare alcunché,
insinua e poi tace.
Lascia vuoti che non
si possono ignorare,
crea curve sui rettilinei
che portano nel nulla,
pause che bruciano,
contrasti che intrigano,
e non ha fretta di risolverli.
Perché sa che è nel vuoto,
che si crea il desiderio.
Quando parla come
un enigma, non come
un messaggio, allora
c’è qualcuno che comincia
a proiettare un’idea su di lui,
che però non ha fretta
alcuna di essere capito.