Numero3560.

 

A V E R E    R A G I O N E

 

Sapete cosa si nasconde dietro il nostro bisogno di avere ragione?

E non è una battaglia per il potere, né una questione di superiorità e di orgoglio: “Ho ragione, ho vinto”. No.

Ma dietro il combattere per la nostra opinione, c’è il nostro bisogno originario e atavico di sintonizzazione.

Quando sentiamo che la persona che amiamo, o la persona per noi importante, la pensa diversamente da noi, per noi rappresenta lo stesso rischio, e quindi la stessa terribile sensazione che, forse, abbiamo sperimentato da piccoli, di perdere la figura di attaccamento primario.

Ovvero, chi ha avuto esperienza del fatto che, se, da piccolo, faceva qualcosa di diverso, o la pensava diversamente da lei, perdeva, per un po’, il suo affetto.

Alcuni, addirittura, ricevevano una totale svalutazione: “La pensi diversamente da me, perciò il tuo pensiero non vale. Quindi tu non hai valore per me.”.

Allora, di fronte a questo rischio, ormai diventati grandi, facciamo di tutto per portare l’altro a pensarla come noi, per sentirlo vicino a noi, per sentirlo connesso.

A tal punto che, quando poi l’altro ci dà ragione, proviamo un sollievo fisico, non morale: “Sei con me, sono al sicuro”.

Ecco cosa c’è davvero dietro il bisogno di avere ragione: il terrore di perdere la sintonizzazione e il bisogno di sentire che non siamo soli.

E, quindi, chiederete: Bisogna dare sempre ragione all’altro?” NO.

Bisogna imparare a rimanere sintonizzati anche nel conflitto. Forse, è così che diventiamo adulti.

 

@agnesescappini

 

Numero3549.

 

S O F F E R E N Z A    M E N T A L E

 

Cos’è la sofferenza mentale?

La nostra mente non distingue davvero tra ciò che accade fuori e ciò che proiettiamo dentro.

Se guardi una scena forte di un film: una persona che soffre, sangue finto, un’attrice che sappiamo benissimo che sta recitando una parte ed è pagata per questo, una parte di te lo sa, razionalmente, ma il corpo reagisce lo stesso, il cuore accelera, il respiro si blocca, i muscoli si tendono.

Perché?

Perché, per il cervello, quell’immagine, anche se è solo un film, è realtà.

Ora, immagina quante scene del genere ti proietti da solo nella tua testa: ipotesi catastrofiche, dialoghi che non sono mai successi, rimpianti del passato, paura del futuro.

Ogni volta che fai partire uno di quei film interni, il tuo corpo reagisce come se tutto fosse vero.

E così, ti fai del male da solo, più e più volte, anche quando fuoori non sta succedendo niente.

 

da YouTube

Numero3545.

 

A M A R E,   A M A R S I    E D    E S S E R E    A M A T I

 

Le persone che donano più amore

sono spesso quelle che non si sono

mai sentite amate davvero.

Così finiscono per prendersi cura

degli altri più che di se stesse,

sperando di ricevere in cambio

lo stesso affetto. Ma non accade mai.

Nascondono sempre il loro dolore,

raccontando solo metà della storia

e tengono tutto nascosto, perché

non vogliono  mai essere un peso.

 

@stanzazen

Numero3536.

 

I L    P O S T O    G I U S T O

 

Vado dove mi accolgono,

dove so che mi aspettano,

dove sento che mi apprezzano.

Dove dicono: “Mi sei mancata”.

E dove mi mostrano tutto

quello che dicono di sentire.

Lì, in quel posto, ci sono io.

Tutto il resto è passaggio,

formalità, cordialità,

ma non presenza.

 

Carla Badrudi

Numero3500.

 

IL TEMPO

il tempo non è una successione di secondi identici, come in un orologio, ma un flusso continuo di coscienza, un intreccio di ricordi, emozioni e anticipazioni.
Così come non tutti vediamo la stessa cosa davanti ai nostri occhi, nemmeno tutti viviamo il tempo allo stesso modo: ci sono minuti che sembrano eterni e ore che svaniscono senza lasciare traccia.
Il tempo, come la percezione, dipende dalla mente che lo sperimenta.
Il tempo non esiste obiettivamente, come un orologio che misura la quantità delle scansioni, ma esiste in relazione al percettore che può cambiare lo stato mentale ondulatorio che ne determina la “qualità”.
È questa la vera misura del tempo.

Numero3495.

 

P A R L A R E    A    S E    S T E S S O

 

Le parole che usi dentro

creano il mondo che vivi fuori.

Se ti parli con amore,

costruisci fiducia.

Se ti insulti, diventi

la tua stessa barriera.

La voce più potente

non è quella degli altri,

ma soltanto la tua.

Il dialogo interiore

decide chi diventi.

La tua mente ascolta

tutto ciò che dici di te.

Trattati come tratteresti

qualcuno che ami.

Cambia il modo in cui ti parli

e cambierà la tua vita.

 

da YouTube.

Numero3450.

 

L A T I    O S C U R I

 

I più deboli sono i malvagi.
Fanno del male agli altri perché non sanno affrontare se stessi.

I più infelici sono gli invidiosi.
La loro vita è un eterno confronto con gli altri.

I più meschini sono i superbi.
Cercano di sentirsi grandi solo sminuendo gli altri.

I più stupidi sono i chiacchieroni.
Parlano sempre, ma non dicono mai nulla di interessante.

I più patetici sono gli ipocriti.
Predicano ciò che non hanno mai il coraggio di vivere.

I più forti sono i gentili.
Perché la gentilezza richiede un coraggio e una forza che la rabbia non avrà mai.

I più intelligenti sono i silenziosi.
Osservano, capiscono e poi agiscono.

I più ricchi sono i semplici.
Perché hanno ciò che il denaro non può comprare.

I più felici sono gli umili.
Non hanno bisogno di apparire per sentirsi vivi.

I più saggi sono i tranquilli.
Chi ha trovato la pace interiore non ha più il bisogno di urlare.

I più vuoti sono gli arroganti.
Il rumore che fanno è solo l’eco del nulla.

I più veri sono i solitari.
Perché non hanno bisogno di maschere per essere se stessi.

 

@DianaUrsu.

Numero3449.

 

P S I C O L O G I A    O S C U R A

 

Se vuoi che una persona faccia ciò che desideri,

complimentati con lei in modo sincero.

 

Per essere considerato un interlocutore interessante,

annuisci spesso durante la conversazione.

 

Tocca talvolta il tuo interlocutore in modo non invasivo,

così il suo cervello ti percepisce come una persona familiare.

 

Rispecchia il linguaggio del corpo del tuo interlocutore,

penserà che siete simili e si sentirà più in sintonia con te.

 

È più probabile che tu raggiunga i tuoi obiettivi,

se li terrai per te, invece di annunciarli a tutti.

 

Se pensi spesso a qualcuno, molto probabilmente

anche quella persona sta pensando a te.

 

Tu non hai paura di amare,

hai solo paura di non essere ricambiato.

 

Più fragorosa è la risata di una persona,

più profonda è la sua sofferenza interiore.

 

@scattomentale.

Numero3401.

 

C O M U N I C A R E

 

Gli uomini comuni parlano

per completare frasi,

raccontano storie senza

lasciare alcuna traccia,

domandano ma senza

una vera curiosità,

rispondono soltanto

per riempire il silenzio,

spiegano, pensando che

spiegare basti davvero

per essere ascoltati,

e non convincono nessuno.

Corrono lineari come

binari già predisposti.

Sono logici, ma privi

di anima, di empatia.

Sono prevedibili e quindi

sono presto dimenticati.

Ma un uomo vero parla

per generare domande

dentro la tua mente,

non per dare risposte,

ma per seminare dubbi.

Non dice tutto, allude

come chi sa troppo

per spiegare alcunché,

insinua e poi tace.

Lascia vuoti che non

si possono ignorare,

crea curve sui rettilinei

che portano nel nulla,

pause che bruciano,

contrasti che intrigano,

e non ha fretta di risolverli.

Perché sa che è nel vuoto,

che si crea il desiderio.

Quando parla come

un enigma, non come

un messaggio, allora

c’è qualcuno che comincia

a proiettare un’idea su di lui,

che però non ha fretta

alcuna di essere capito.

Numero3400.

 

C O S C I E N Z A    E    A L T R O

 

Il termine “consapevole” in italiano può avere diversi significati, ma principalmente si riferisce alla condizione di essere informato o cosciente di qualcosa
Può indicare una persona che ha conoscenza di un fatto o una situazione, oppure che è cosciente delle proprie azioni, pensieri ed emozioni. 

In altre parole, essere consapevole significa avere una chiara comprensione di sé, degli altri, e del mondo circostante. 

Ecco un’analisi più dettagliata dei significati:

         

Informativa:

Essere consapevole può significare essere pienamente informato su un determinato argomento o situazione.        Ad esempio, si può essere consapevoli delle conseguenze di una decisione o delle regole di un gioco. 

 

Coscienza:

In un senso più ampio, la consapevolezza implica una coscienza di sé, delle proprie azioni, dei propri sentimenti e delle proprie responsabilità.
Si riferisce alla capacità di riflettere su se stessi e sul proprio comportamento, senza giudizio. 

 

Percezione:

La consapevolezza può anche riferirsi alla capacità di percepire il mondo esterno e le proprie sensazioni interne.
Ad esempio, si può essere consapevoli di un dolore fisico o di una sensazione di gioia. 

Autoconsapevolezza:

Un aspetto importante della consapevolezza è l’autoconsapevolezza, ovvero la capacità di conoscere i propri punti di forza, di debolezza, i propri valori e le proprie emozioni. 

In sintesi, la consapevolezza è una qualità complessa che implica informazione, coscienza, percezione e autocomprensione. Essa è fondamentale per prendere decisioni informate, interagire efficacemente con gli altri e vivere una vita più piena e significativa, secondo una rivista di psicologia.
D E F I N I Z I O N I
cosciente = (in Inglese: conscious)
consapevole dei propri pensieri, delle proprie parole, delle proprie azioni.
SOSTANTIVO: coscienza (in Inglese: consciousness).
consapevole = (in Inglese: aware)
cosciente o informato di un fatto o di una situazione e dei possibili sviluppi.
SOSTANTIVO: consapevolezza. (in Inglese: consciousness).
conscio = (in Inglese: conscious)
pienamente consapevole o cosciente, che si rende perfettamente conto.
In psicologia, può riferirsi anche alla parte dell’attività psichica di cui l’individuo è consapevole, contrapposto all’inconscio, secondo la teoria psicoanalitica di Freud.
SOSTANTIVO: “conscio”. In psicoanalisi indica la parte della mente di cui l’individuo è consapevole.
CONSAPEVOLEZZA =
percorso di crescita personale in 5 fasi, ognuna legata ad un aspetto specifico della vita.
Consapevolezza del corpo: Riguarda la capacità di percepire e comprendere le sensazioni fisiche, i segni del corpo e il loro significato.
È un invito ad essere presenti al proprio corpo e a connettersi con le sue esigenze.
Consapevolezza delle emozioni: Si riferisce alla capacità di riconoscere, accettare, gestire le proprie emozioni, senza giudizio.
È un invito ad esplorare il mondo emotivo e a comprenderne il ruolo nel proprio benessere.
Consapevolezza della mente: Implica la capacità di osservare i propri pensieri e schemi mentali, senza farsi travolgere da essi.
È un invito a coltivare la calma mentale ed a sviluppare una maggiore presenza nei propri processi di pensiero.
Consapevolezza delle relazioni: Si concentra sull’importanza delle relazioni interpersonali e sulla capacità di comunicare in modo efficace, di ascoltare attivamente e di creare comunicazioni significative con gli altri.
È un invito a sviluppare empatia e comprensione.
Consapevolezza dell’azione: Riguarda la capacità di agire in modo cosciente e intenzionale, allineando le proprie azioni con i propri valori ed obiettivi.
È un invito a vivere una vita autentica e significativa.
Queste 5 consapevolezze, insieme, contribuiscono ad un maggiore benessere e ad una vita piena e d appagante.

Numero3373.

 

S V E G L I A R M I

 

Prima che il giorno riprenda il suo corso,
quando il corpo è silenzio e la mente è luce,
mi scopro essere pura presenza.

Non sono il pensiero che pensa,
non sono la forma che si muove,
ma il campo stesso in cui i pensieri sorgono
e le forme si dissolvono.

Qui,
in questo dormiveglia senza confini,
la coscienza si espande oltre l’io
e incontra la bellezza pura:

la nota musicale che risuona senza uditore,
il colore che splende senza occhio,
il pensiero che si svela senza pensatore.

Qui sono libero,
eppure radicato nel corpo che riposa,
come fiamma nella lampada,
come canto nel silenzio.

Non c’è fuga,
ma un tornare a casa
dove io non sono più io,
eppure sono più me stesso che mai.

In questo istante,
comprendo:
il corpo non è prigione,
è porta.

E la coscienza che l’attraversa
è il mistero stesso che illumina il mondo.

Numero3330.

 

da  QUORA

 

Scrive Luciano Giovanni, corrispondente di QUORA

 

I L    C E R V E L L O    U M A N O

 

1. La capacità di archiviazione del cervello umano è praticamente illimitata.

2. Il cervello umano contiene 80-100 miliardi di neuroni.

3. Più di 100.000 reazioni chimiche si verificano nel cervello ogni secondo.

4. Il cervello umano è l’unico oggetto di qualsiasi tipo che può contemplare se stesso.

5. Il cervello umano pesa circa 1,4 kg (3 libbre).

6. Il cervello umano può generare circa 23 watt di potenza (sufficiente per alimentare una lampadina).

7. Il sessanta percento del cervello umano è fatto di grasso. Questo lo rende l’organo più grasso nel corpo umano.

8. Il cervello utilizza il 20 percento del totale dell’ossigeno e dell’energia del corpo.

9. Il cervello non ha recettori del dolore, quindi non può provare dolore causato dall’esterno.

10. Si ritiene che un cervello medio generi fino a 50.000 pensieri al giorno.

11. Il cervello umano ha una configurazione di pilota automatico che ci consente di svolgere compiti comuni, come la guida, senza pensarci attivamente.

12. Il  cervello non dorme mai mentre si dorme: è impegnato a eseguire il proprio mantenimento.

13. Quando una persona muore fisicamente, ha ancora 7 minuti di attività cerebrale.

Numero3271.

 

da  QUORA

 

Scrive Manuelito, corrispondente di QUORA

 

D E G R A D O    S O C I A L E    E    C I V I L E

 

Nel 1969, il professor Philip Zimbardo dell’Università di Stanford, condusse un singolare esperimento di psicologia sociale.

Prese due auto identiche e le abbandonò per la strada in due posti molto diversi: una nel Bronx, la zona degradata di New York e l’altra a Palo Alto, zona ricca della California.

In poche ore l’auto nel Bronx fu saccheggiata e distrutta.

L’auto lasciata a Palo Alto, invece, rimase intatta.

E’ facile attribuire le cause del crimine alla povertà del quartiere del Bronx ma, tuttavia, l’esperimento continuò.

Quando, dopo una settimana, videro che l’auto di Palo Alto era ancora illesa, i ricercatori decisero di romperle un vetro.

Il risultato cambiò.

Furti e vandalismo ridussero il veicolo ad un rottame.

Come nel Bronx.

Perchè il vetro rotto in un’auto abbandonata in un quartiere tranquillo è in grado di innescare un processo criminale?

Non è la povertà, ma qualcosa che ha a che fare con il comportamento umano.

Un vetro rotto in un’auto abbandonata trasmette un senso di disinteresse e assenza di regole.

E ogni nuovo attacco subito dall’auto ribadisce quell’idea.

Successivi esperimenti hanno dimostrato che, se dopo aver rotto il vetro di una finestra di un edificio, non viene riparato, verranno presto rotti tutti gli altri.

Se una comunità presenta segni di deterioramento e questo sembra non interessare a nessuno, presto si svilupperà la criminalità.

Questa “teoria delle finestre rotte” è solo un’ipotesi valida a comprendere la degradazione della società e la mancanza di rispetto per i valori della convivenza civile.

Numero3270.

 

da  QUORA

 

Scrive Thierry, corrispondente di QUORA

 

 

L’anno scorso sono stato sottoposto a un intervento chirurgico a cuore aperto.

Pochi giorni dopo, il mio cuore si è fermato per 3 minuti e 55 secondi.

Poi sono rimasto in coma per 8 giorni.

Posso dirti che anche se non ho visto la luce, né il paradiso, né l’inferno, ho visto così tante cose che ricordo.

Ho visto due persone che non avevo mai visto in questa vita e che erano molto felici di vedermi.

Non parlavamo la stessa lingua, ma ci capivamo molto bene.

Il genere di amici con cui non hai bisogno di parlare per esprimere ciò che ti passa per la testa.

Ho percepito la presenza di alcuni cani che avevo tanto tempo fa, non li ho visti ma sapevo che erano lì.

Ho visto così tante cose a colori, i volti di persone.

Nessun sogno.

Avrei potuto scegliere di non tornare, ma non potevo lasciare sola la mia meravigliosa moglie in quel momento.

Ho deciso di tornare ancora per un po’.

Ora posso dirti che non ho paura di morire.

È così tranquillo e piacevole, là.

Tutto questo ci fa sentire bene, nessun dolore.

Ci sentiamo semplicemente bene.

Penso che potremmo essere reincarnati.

Mi ha fatto sentire bene per ciò che abbiamo adesso e per il fatto che c’è qualcosa dopo questa vita.

Ridi il più possibile.

Ama quanto più puoi.

Non odiare nessuno. Non ne vale la pena.

Goditi le cose semplici.

Hai un cane…o due: amali.

Sii il più onesto possibile, soprattutto con te stesso, perché puoi ingannare molte persone, ma non puoi ingannare te stesso.

Numero3212.

 

da  QUORA

 

Scrive Silvia Anchisi, corrispondente di QUORA

 

Quali sono le caratteristiche che per le donne rendono un uomo attraente, ma che gli uomini sottovalutano?

 

Questa domanda presuppone che esistano delle caratteristiche più o meno precise che rendono un uomo attraente agli occhi delle donne. Siccome non rappresento il genere femminile solo perché sono nata donna, ti risponderò in veste di singola donna, tenendo però anche conto di anni di osservazione, studio e ascolto dei punti di vista delle mie compagnie femminili, cercando di proiettare la mia esperienza personale in una prospettiva vagamente statistica.

  • Le piccole attenzioni. Le hanno sottovalutate il 95% degli uomini che ho incontrato nella mia vita. Attenzione, non mi riferisco al seguire alla lettera dei codici passati, sessisti o patriarcali ma semplicemente dare attenzione a dei dettagli che nella nostra quotidianità non sono curati. Sto parlando di quei piccoli gesti che a me personalmente fanno impazzire, tipo aprire la portiera della macchina, far accomodare a cena, versare le bevande quando il bicchiere si svuota. Prima che venga additata di sessismo sappiate che queste cose che ho elencato ci tengo a farle anch’io, che sono donna, sono piccole attenzioni che mi rendono felice tanto quanto mi rende felice ricevere. Si tratta di un tipo di gentilezza, che credo piaccia a molte donne.
  • Eleganza: non ha a che fare con ciò che si indossa, ma con la capacità di essere sobri, equilibrati, specialmente in luoghi pubblici o contesti di gruppo. Un esempio: a volte sento uomini che parlano alzando molto la voce. Beh, sappiate che dovreste rivedere il vostro concetto di volume.
  • Igiene e cura della propria persona, ma possibilmente non eccessiva (ecco, voglio sfatare un mito, stavolta a nome di tutte le donne: preferiamo un compagno senza tartaruga e con la pancetta ma che sia sereno e disposto a mangiare con noi una pizza senza preoccuparsi delle calorie e dei carboidrati, piuttosto che un fissato patologico col culto del corpo, eterno insoddisfatto di sé stesso che passerà il resto dei suoi giorni a cercare una linea che non troverà mai, e a chiederti se lo trovi più grosso, a piangere quando perde massa muscolare. L’esercizio fisico fa bene ed è importante per tutti noi, come lo è tenersi in forma, il fanatismo però è patologia, e per me un malato di palestra è malato tanto quanto un’anoressica, per le dinamiche mentali che condividono.
  • Autoironia è un’arma molto utile se ben dosata, soprattutto all’inizio perché rompe il ghiaccio e le formalità, mettendo a proprio agio l’altra persona soprattutto se quest’ultima è timida. È strettamente collegata all’ umiltà, altro valore di fondamentale importanza che però non vedo molto spesso negli uomini, che in fase di seduzione preferiscono caricarsi di paroloni, dimostrazioni e grandezza.
  • Approccio sessuale naturale. Un problema grosso che avete soprattutto voi uomini, è che molti di voi pensano che il sesso sia quello che vedete sul web fatto da attori e contorsionisti professionisti. Questo rende per voi l’atto come una mera prestazione, che come concetto si avvicina molto alla dimostrazione. Non c’è niente da dimostrare, specialmente se avete intenzioni serie siate sereni e il sesso sarà più bello. Se non siete degli attori e contorsionisti professionisti lasciate perdere le stranezze, puntate su ciò che vi piace.
  • Ascoltate le vostre emozioni. Siate commossi, siate tristi, siate arrabbiati e innamorati senza vergogna.

Cosa non fare:

  • Non essere squallidi spesso vedo gli alpha man che fanno i classici discorsi da spogliatoio su lato A lato B, gare di rutto libero, parolacce. Sappiate che lo squallore e la volgarità non vi renderanno più attraenti
  • Non ostentare i propri soldi, le proprie vittorie, i propri averi. In nessun caso.
  • Non fingete qualità che non avete. Puntate sui vostri punti forti, non su quelli che pensiate si aspetti da voi l’altra persona.
  • Non sono i soldi a rendere un uomo attraente, i soldi lo rendono solo potente, gli danno il potere di acquistare una donna che è interessata ai suoi soldi e basta. Un uomo ricco ha molta più possibilità di essere falsamente amato in un matrimonio di interesse, è statistico anche questo. Non ostentate i vostri soldi, ma cacciate fuori la vostra umanità, la bellezza che avete dentro, la gentilezza, le passioni, e se davanti avete una persona che vale quanto valete voi sicuramente vi apprezzerà per ciò che siete.