I L P A D R E E T E R N O
Figlio mio, perdonami, purtroppo
io non sono un padre eterno,
e nemmeno un bolso supereroe,
ma solo un frammento di infinito
che si è incarnato, non per caso,
dando vita a te e ai tuoi sogni.
Questa mia vita sta finendo:
cogline il germe dell’eternità
nel bene che noi ci vogliamo,
strappa brandelli di luce,
come stelle dal buco nero
nascosto nell’universo immoto,
e fugaci attimi di pensiero
beneagurante e grato
nel brivido del nostro sentire.
Forse, almeno nel tuo ricordo,
ci sia la mia piccola eternità.
Mi basta: la porterò con me.