da QUORA
Perché la Chiesa Cattolica è contro il piacere sessuale?
Risponde Cesare, un corrispondente di QUORA:
Perché il piacere è sinonimo di libertà, autonomia di pensiero, autogestione del proprio corpo, delle proprie emozioni, dei propri impulsi.
E ce lo possiamo procurare grazie a scelte individuali. Quindi non conferiamo ad alcuno il potere di elargircelo o non elargircelo, ovvero non dipendiamo da nessuno.
Il principio fondamentale dei sistemi di potere, religiosi o politici che siano, è invece proprio quello di creare dipendenza e subordinazione.
Magari in modo suadente e dando soddisfazione a qualche necessità psicologica, ma sempre dipendenza è.
Ma molti ministri di questa Chiesa, pur dichiarandosi sessuofobi e predicando l’astinenza dei fedeli dalle pratiche sessuali fuori dal matrimonio, sono autori di tremendi crimini sessuali…
Comunque sono contro tutti i piaceri, perché questi derivano da pratiche denotate da indipendenza personale, disponibilità del proprio corpo, libertà. Tutte cose che non collimano con il concetto che tu non appartieni a te stesso, ma a Dio e che devi vivere in base alle regole stabilite dai suoi rappresentanti in terra.
Risponde Fabian And, corrispondente di QUORA:
La colpevolizzazione del piacere tramite il “peccato” è il miglior modo per subordinare e mettere in stato di manifesta inferiorità.
Risponde Cesco, corrispondente di QUORA:
Perché è il miglior strumento di controllo.
Se voglio assoggettare un certo numero di persone, non c’è niente di meglio che indurle a sentirsi in colpa per qualcosa, a credere che una loro condotta naturale sia sbagliata perché qualcuno che li guarda dall’alto, e che ha su di loro un certo potere, ha deciso così.
Funziona più con il sesso che con altro perché il sesso è l’unico, tra gli impulsi più istintivi, a poter essere domato per un periodo considerevolmente lungo (se non per tutta la vita). Non posso dire “non mangiate” o “non respirate”, però posso dire “non fate sesso” (se non in un certo contesto e bla bla).
Controllo, null’altro. E funziona BENISSIMO, vista la sessuofobia diffusa, che ha rovinato la vita psichica di tantissimi credenti.
N.d.R. :
I Cristiani Cattolici sono ossessionati dal “piacere” in generale, che è peccato, e da tutto ciò che lo evoca.
Oggi, il cattolicesimo è lassista per adattamento ai tempi ma, fino a non molto tempo fa, la vita del cristiano devoto (non facente parte delle gerarchie religiose che, ipocritamente, se ne esentavano), era privazione, rinuncia, autopunizione, elevazione attraverso la sofferenza.
La ricerca del “piacere” era sinonimo di autonomia decisionale ed intellettuale e, pertanto, era il nemico numero uno dell’Ordine Costituito, ovviamente gestito, il più possibile, dalle gerarchie ecclesiastiche direttamente in proprio o per mezzo dell’appoggio al potere politico, di solito conservatore di privilegi di casta o di appartenenza.
Ogni deviazione, anche minima, era severamente perseguita e la dissidenza non ritrattata era punita con la tortura o con la morte, per opera dell’Istituto della Santa Inquisizione.
Giordano Bruno fu bruciato sul rogo, Galileo Galilei restò vivo perché abiurò, innumerevoli persone furono uccise perché possedute dal demonio e così via.