Numero1456 (dal Numero1465 al Numero1455: la serie completa).

Il mondo viene creato dai vostri sogni

Avete sognato fabbriche gigantesche,

altissimi palazzi, tante automobili quante

sono le gocce d’acqua di questo fiume.

Ora cominciate a riconoscere che

il vostro sogno è, in realtà, un incubo.

Affinché la vita possa continuare,

dovete insegnare ai vostri figli

a sognare un sogno nuovo.

Numi    sciamano dell’Equador.

 

UNA  NUOVA  FISICA  PER  IL  MONDO

Mi chiamo Rolando Pelizza, ho 78 anni, e vorrei spiegare perché ho dato l’autorizzazione a pubblicare su Internet i progetti relativi alla costruzione della mia “Macchina” in grado di intervenire sulla materia. Vorrei precisare che non ne sono l’inventore, bensì soltanto colui che la manovra. A ideare questo strumento, che può annichilire, riscaldare, trasmutare e traslare la materia, è stato, invece, lo scienziato Ettore Majorana, da me conosciuto casualmente in un convento, nell’ormai lontano 1958. Ne divenni l’allievo e, tramite lui, venni a conoscenza delle regole di una nuova fisica in grado di cambiare il mondo, come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.
Majorana, tra l’altro, non usava calcolatrici o computer. Eseguiva, infatti, i sui calcoli basandosi su formule contenute in un programma/codice di cui solo lui (e, in parte, anche io) era a conoscenza.
Fu, dunque, grazie ai suoi studi sulla materia che elaborò il progetto della macchina che cominciammo a costruire, intorno agli anni Sessanta. In un primo tempo, ci furono dei problemi operativi, dovuti alla sperimentazione pratica. Ben 228 macchine andarono distrutte durante la fase operativa, e solo nel 1972 fu possibile arrivare al primo esperimento pienamente riuscito.
Questa macchina, della quale oggi pubblichiamo i disegni, è in grado di espellere particelle di antimateria selettiva che, a contatto con analoga materia, si distruggono, provocando l’emissione di grande energia.
L’attuale macchina è rivestita da un cubo di alluminio di circa 55 cm per lato e il meccanismo della struttura è alimentato da una piccola batteria d’automobile, che serve ad azionare il sistema interno. Quest’ultima genera le antiparticelle che poi vengono espulse da un condotto, la cui estremità termina con un foro a quadrifoglio sul frontale della macchina. Dall’esterno, dunque, la macchina appare come un perfetto cubo, senza alcuna estremità. Le antiparticelle hanno una vita di 5 millesimi di secondo e fuoriescono, per “motu proprio”, alla velocità della luce, fino ad una distanza massima di circa 1500 Km.
Per essere più precisi, la macchina è in grado di gestire tutti gli elementi della Tavola Periodica di Mendeleev e può emettere particelle per ogni singolo elemento, graduandone la distanza e le dimensioni, da 1 centimetro cubo, fino ad un volume di 20 metri per lato, pari a 8000 metri cubi. L’emissione è controllabile anche nell’intensità, andando dal solo riscaldamento della materia colpita (rallentando il flusso delle particelle), fino al completo annichilimento della stessa. Ponendo, quindi, l’oggetto che si vuole annichilire o riscaldare ad una certa distanza dalla macchina, l’uscita delle antiparticelle si esaurirà nel rispetto dei comandi impartiti.
Vorrei ricordare che, per far funzionare la macchina, è necessario adottare la formulazione che io ho depositato, affinché venga consegnata al momento dell’esperimento, previa sottoscrizione , da parte degli interessati, di un protocollo molto dettagliato, che garantisca l’uso della macchina esclusivamente per scopi civili.
Aggiungo che la macchina è, dal 2008, coperta da brevetto.
Per quanto riguarda la parte storica, questa macchina venne testata ufficialmente, per la prima volta, nel 1976, con un protocollo elaborato dal Prof. Ezio Clementel, Presidente del CNEN, su mandato del Governo Italiano (III Governo Andreotti). L’esperimento più significativo è quello che avvenne, sempre nel 1976, a Forte Baremone (BS), alla presenza di numerose persone, tra cui l’allora colonnello belga della NATO, Jacques Leclerc.
Successivamente, c’è stato l’interesse del Governo Americano, che mi aveva chiesto di abbattere un satellite geostazionario., e, quindi, del Governo Belga, i cui responsabili mi avevano proposto di distruggere un carro armato. Al mio netto rifiuto, motivato dal fatto che Ettore Majorana ed io non abbiamo mai voluto che la macchina fosse utilizzata per fini bellici, ho cominciato ad accusare i pesanti contraccolpi di quelli che possono essere  definiti “poteri forti”. Questa gente mi ha sottomesso al proprio volere, costringendomi, per decine d’anni, ad operare per loro conto ed, esclusivamente, nel loro unico interesse. Ora, arrivato alla soglia degli 80 anni,, lascio questi disegni alla conoscenza del mondo scientifico, perché qualcuno, dopo di me, possa continuare l’opera che mi è stata impedita.
Voglia il cielo che persone di buona volontà raccolgano il mio testimone, con la sola ed unica motivazione del bene dell’Umanità.

In fede
Rolando Pelizza                                                01.03.2016.

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