CORONAVIRUS
Sull’aria di “La canzone di Marinella” di Fabrizio de André
E adesso abbiamo proprio la certezza:
questo “coronavirus” è una schifezza.
Staremo chiusi in casa, per settimane,
mentre la vita se ne andrà a puttane.
Ci roderemo il fegato di rabbia,
chiusi come leoni in una gabbia.
Ci stiamo rovinando l’esistenza,
frustrati da un senso d’impotenza.
Negli ospedali, in tanti stan morendo,
sono stroncati da ‘sto male orrendo
che si diffonde come uno “tsunami”
e che ti porta via quelli che ami.
Stavolta ce l’han fatta troppo grossa,
e in molti finiranno nella fossa,
perché finisca ‘sta maledizione
non basterà cantare una canzone.
E questo è un ricorso della storia
di cui abbiamo perso la memoria,
non ci voleva anche questa guerra
che porterà sterminio sulla terra.
E come prima non sarà più niente,
chissà come farà tutta la gente,
con questa malattia contagiosa:
dovremo inventarci qualche cosa.
Però, se il coraggio non si smorza,
in qualche modo, ci faremo forza:
bando ai piagnistei e alle lagnanze,
non perderemo anche le speranze.
Bando ai piagnistei e alle lagnanze,
non perderemo anche le speranze.
Tricesimo, 21 Marzo 2020 Primo giorno di Primavera.