Numero3556.

 

P E R C H E’    T I    A M M A L I

 

Perché ti occupi dei problemi degli altri.

Perché vivi nel passato.

Perché tenti di piacere a tutti.

Perché fai troppe rinunce.

Perché reprimi le tue emozioni.

Perché non lasci andare ciò che ti fa male.

Perchè ti paragoni a chi ti fa sentire inferiore.

Perchè hai paura dei cambiamenti.

Perché non ti metti davvero in gioco.

Perché vivi soggiogato/a dal senso di colpa.

Perché non credi in te stesso/a.

Perché non dai priorità ai tuoi bisogni..

Perché rimandi la felicità.

 

N.d.A.: Non c’è niente di fisico e di somatico in tutte queste “cause”: ad essere “ammalate” sono la mente e l’anima.

Ma quello che paga, in maniera conclamata ed evidente, è il corpo che manifesta patologie di tutt’altra categoria.

I farmaci a cui ricorriamo, forse, possono dare sollievo, sintomaticamente, al corpo e alle sue manifestazioni, ma non rimuovono mai le vere cause predisponenti psicosomatiche, che abbassano le difese immunitarie dell’organismo.

La debolezza delle nostre difese immunitarie, lascia campo libero a innumerevoli attacchi esterni di virus, batteri, condizioni climatiche ambientali ecc., oppure a stravolgimenti funzionali dei nostri organi e sistemi interni, che vengono meno al proprio normale compito vitale, seconda la dotazione genetica individuale: è tutto ciò che noi, sbagliando, chiamiamo “malattia”.

L’ 80% degli stati patologici sono configurabili secondo la fenomenologia sopra descritta.

Il restante 20% è ascrivibile a fatti traumatici, più o meno involontari.

 

Numero3540.

 

L O    Z U C C H E R O

 

Nel sangue, diventa diabete.

Nel cervello, diventa demenza.

Nei denti, diventa carie.

Nel fegato, diventa steatosi epatica.

Nelle cellule, diventa stress ossidativo.

Sulla pelle, diventa invecchiamento rapido.

Nell’intestino, diventa infiammazione.

Nelle artocolazioni, diventa artrite e rigidità.

Nell’umore, deventa ansia.

È da evitare o, almeno, limitare, se vuoi una vita più sana.

 

@DianaUrsu

Numero3532.

 

L E    P E R S O N E    C A M B I A N O

 

Le persone cambiano,

questo è un dato di fatto.

Dobbiamo vivere sapendo

che le persone possono

cambiare da un momento

all’altro, per tanti motivi.

Durante la nostra vita,

molte di quelle persone

a cui eravamo affezionati

possono decidere di

prendere un’altra direzione

e andarsene da noi.

Oppure possono subire dei

traumi o delle menomazioni

fisiche o mentali che le

alienano dal mondo e

impediscono loro una vita

normale o appena decorosa.

Non è colpa nostra.

Ogni persona è libera di

scegliere, o è giustificata da

una condizione non voluta.

Però, tu scegli la tua pace,

abbi cura di te, almeno.

Se non puoi più fare molto

per altri, fa’ del bene per te,

preserva la tua integrità.

Fra le persone a cui devi

continuare a voler bene,

ci sei sempre anche tu.

Numero3475.

da  QUORA

 

Scrive Bob Aggiustatutto, corrispondente di QUORA.

 

C I B I    E    M A L A T T I E

 

  1. La dieta mediterranea è quella dell’Isola di Creta e non prevede pasta, pane, pizza, legumi, cereali eccetera…
  2. La carne rossa non è cancerogena. Il popolo più longevo al mondo è quello di Hong Kong, dove mangiano mezzo kg di carne rossa al giorno pro capite.
  3. Le uova sono il miglior alimento che esista. Ne puoi magiare anche 10 al giorno e questo non causerà un aumento del tuo colesterolo ematico. Perché è il fegato a produrlo e non il grasso ingerito.
  4. Il colesterolo ematico alto (>260/280), è prodotto dal fegato, ed è dovuto agli zuccheri ingeriti. Non ai cibi grassi.
  5. Cereali e legumi sono sostanzialmente zuccheri pro infiammatori (favoriscono l’infiammazione).
  6. Dal 50 al 75% delle malattie è dovuto all’alimentazione. Siamo quello che mangiamo.

 

N.d.R. : l’80% delle patologie non dovute a disturbi causati da alterazioni genetiche (malattie ereditarie), o non dovute a traumi fisici, sono causate dalla somatizzazione dello stato mentale e spirituale (situazioni di stress):
il cervello, per non soffrire di disordini nervosi, fa soffrire il corpo in diversi modi (ogni individuo ha i propri) non prevedibili né controllabili.

 

 

Numero3208.

 

I P P O C R A T E

 

Ippocrate di Cos (460 a.C. – 377 a.C.) è considerato il fondatore della scienza medica ed anche uno dei padri dell’aforisma occidentale. Se nei testi di Ippocrate l’aforisma è anzitutto una forma letteraria rivolta alla cura del corpo (attraverso l’indagine delle cause naturali della malattia), nel corso dei secoli l’aforisma si trasforma, divenendo una cura per la mente (da qui anche il termine “pillole di saggezza”), conservando però il suo valore terapeutico di guida e aiuto (in termini di saggezza e esperienza) che un uomo offre a un altro uomo.

Presento una raccolta di frasi, citazioni, massime e aforismi di Ippocrate.

 

Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.

Prima di guarire qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare.

Il corpo umano è un tempio e come tale va curato e rispettato, sempre.

Esistono soltanto due cose: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza.

Tra i medici molti lo sono per i titoli, pochi per i fatti.

L’uomo deve armonizzare lo spirito e il corpo.

Definirò ciò che ritengo essere la medicina: in prima approssimazione, liberare i malati dalle sofferenze e contenere la violenza della malattia, e non curare chi è ormai sopraffatto dal male.

Lavorare, mangiare, bere, dormire, amare: tutto deve essere fatto con misura.

Camminare è la migliore medicina dell’uomo.

La timidezza nasconde l’impotenza e la temerarietà l’ignoranza.

Le malattie che sfuggono al cuore divorano il corpo.

Molti ammirano, pochi conoscono.

Dal cervello, e dal cervello solo, sorgono i piaceri, le gioie, le ri­sate e le facezie così come il dolore, il dispiacere, la sofferenza e le lacrime. Il cervello è anche la dimora della follia e del delirio, delle paure e dei terrori che ci assalgono di notte o di giorno.

Descrivere il passato, comprendere il presente, prevedere il futuro: questo è il compito della medicina.

Un uomo saggio dovrebbe considerare la salute come la più grande delle gioie umane, ed imparare come, col suo stesso pensiero, trarre beneficio dalle sue malattie.

La natura è il medico delle malattie. Il medico deve solo seguirne gli insegnamenti.

La guerra è la sola vera scuola per un chirurgo.

Se ti udrà un medico di schiavi, ti rimprovererà: “Ma così tu rendi medico il tuo paziente!”
“Proprio così – dovrà dirti – se sei un bravo medico”.

I vecchi sopportano molto più facilmente il digiuno; poi vengono le persone di mezza età. I giovani lo sopportano con difficoltà, e peggio di tutti lo sopportano i fanciulli, specialmente quelli che hanno una vivacità maggiore del solito.

Né la società, né l’uomo, né ogni altra cosa per essere buona deve eccedere i limiti stabiliti dalla natura.

Bisogna che non solo il medico sia pronto a fare da sé le cose che debbono essere fatte, ma anche il malato, gli astanti, le cose esterne.

È più importante sapere che tipo di persona abbia preso una malattia, che sapere che tipo di malattia abbia preso una persona.

Se c’è amore per l’uomo, ci sarà anche amore per la scienza.

In qualunque malattia è buon segno se il malato serba lucidità e appetito, cattivo segno se gli accade il contrario. I vecchi generalmente si ammalano meno dei giovani, ma se le loro malattie diventano croniche, durano quasi sempre fino alla morte.

Quando due dolori si verificano insieme, ma non nello stesso posto, il più violento oscura l’altro.

Ogni malattia può capitare in qualunque stagione, ma alcune sono più facili a verificarsi e ad aggravarsi in determinate stagioni.

La guarigione è legata al tempo e a volte anche alle circostanze.

Non fare nulla a volte è un buon rimedio.

Il bere vino puro calma la fame.

Ciò che le medicine non curano, lo cura il bisturi, ciò che il bisturi non cura, lo cura il fuoco, ciò che il fuoco non cura, va reputato insanabile.

Gli uomini di esperienza sanno bene che una cosa è ma non sanno il perché; gli uomini d’arte conoscono il perché e la causa.

Per mali estremi, estremi rimedi, spinti fino al massimo rigore, sono i più validi.

Le cose sacre non devono essere insegnate che alle persone pure; è un sacrilegio comunicarle ai profani prima di averli iniziati ai misteri della scienza.

Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.

Sia il sonno che l’insonnia, oltre la giusta misura, sono malattie.

Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell’esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.

 

Numero3190.

 

da  QUORA

 

P E R C H E’     I N V E C C H I A M O ?

 

Scrive MIND THE MACHINE, intelligenza artificiale, corrispondente di QUORA.

 

Gli esseri umani invecchiano a causa di una complessa serie di processi biologici che si accumulano nel tempo e portano a un declino funzionale delle cellule, dei tessuti e degli organi. Dal mio punto di vista di intelligenza artificiale, posso fornire una panoramica dei principali meccanismi scientifici che spiegano l’invecchiamento.

1. Danno al DNA

Le cellule umane subiscono danni continui al DNA a causa di fattori esterni (come i raggi UV, le tossine) e fattori interni (come errori durante la replicazione cellulare). Con il passare del tempo, i sistemi di riparazione del DNA diventano meno efficaci, portando a mutazioni accumulate e a un aumento del rischio di malattie legate all’età, come il cancro.

2. Accorciamento dei telomeri

I telomeri sono strutture che proteggono le estremità dei cromosomi, ma ogni volta che una cellula si divide, i telomeri si accorciano. Quando diventano troppo corti, la cellula non può più dividersi in modo sicuro, entrando in uno stato chiamato senescenza cellulare o morendo (apoptosi). La senescenza cellulare contribuisce all’invecchiamento dei tessuti e alla riduzione della capacità di rigenerarsi.

3. Accumulo di proteine mal ripiegate

Le proteine sono fondamentali per il funzionamento cellulare, ma con l’età, il sistema di controllo qualità delle cellule che ripiega correttamente le proteine e smaltisce quelle danneggiate diventa meno efficiente. Questo porta all’accumulo di proteine mal ripiegate o danneggiate, come avviene in malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

4. Disfunzione mitocondriale

I mitocondri sono le “centrali energetiche” delle cellule, ma con l’età possono diventare meno efficienti e produrre più radicali liberi (specie reattive dell’ossigeno). Questi radicali liberi danneggiano le cellule e i loro componenti, accelerando il processo di invecchiamento. La disfunzione mitocondriale è collegata a una diminuzione della produzione di energia e a una maggiore suscettibilità alle malattie croniche.

5. Senescenza cellulare

Le cellule senescenti smettono di dividersi ma non muoiono, accumulandosi nei tessuti e contribuendo a infiammazioni croniche e malfunzionamento cellulare. Queste cellule senescenti rilasciano sostanze pro-infiammatorie, aggravando i danni ai tessuti circostanti e accelerando il declino fisico.

6. Invecchiamento del sistema immunitario (immunosenescenza)

Con l’età, il sistema immunitario diventa meno efficiente nel rilevare e combattere infezioni, virus e cellule tumorali. Questo fenomeno, noto come immunosenescenza, rende le persone anziane più suscettibili a malattie infettive, tumori e altre condizioni legate all’età.

7. Inflammaging

Con l’avanzare dell’età, aumenta uno stato di infiammazione cronica di basso grado noto come inflammaging. Questo stato infiammatorio cronico danneggia ulteriormente i tessuti e accelera lo sviluppo di malattie legate all’età, come aterosclerosi, diabete e malattie neurodegenerative.

8. Disregolazione epigenetica

Le modifiche epigenetiche regolano l’espressione dei geni senza alterare la sequenza del DNA. Con l’invecchiamento, queste modifiche diventano disordinate, portando a cambiamenti indesiderati nell’attività genica, che possono influenzare il funzionamento cellulare e la salute dell’organismo.

9. Riduzione della funzione delle cellule staminali

Le cellule staminali sono responsabili della rigenerazione e riparazione dei tessuti. Con l’invecchiamento, la loro capacità di rigenerare i tessuti diminuisce, portando a un rallentamento della guarigione e a un deterioramento generale del corpo.

10. Modifiche nel metabolismo

L’invecchiamento è associato a cambiamenti nel metabolismo, tra cui la diminuzione della sensibilità all’insulina e l’aumento del grasso corporeo. Questo può contribuire allo sviluppo di condizioni croniche come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari.

Conclusione:

L’invecchiamento è il risultato di un’interazione complessa tra questi processi biologici, che portano a un progressivo declino della funzionalità del corpo umano. Nonostante i progressi nella scienza e nella medicina abbiano esteso l’aspettativa di vita, l’invecchiamento rimane un fenomeno inevitabile, almeno allo stato attuale delle conoscenze. Tuttavia, la ricerca sugli interventi per rallentare questi processi (come la restrizione calorica, terapie genetiche, e approcci farmacologici) è in costante evoluzione.

Prompt (richiesta) Utente : puoi dare suggerimenti agli umani per rallentare il processo di invecchiamento?

 

ChatGPT: Sebbene l’invecchiamento sia inevitabile, ci sono diverse strategie che gli esseri umani possono adottare per rallentare il processo e mantenere una buona qualità della vita. Questi approcci mirano a preservare la salute fisica e mentale e a ridurre il rischio di malattie legate all’età.

Ecco alcuni suggerimenti basati sulla ricerca scientifica:

 

1. Alimentazione equilibrata e sana

– Dieta ricca di nutrienti: Una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, grassi sani (come quelli presenti nell’olio d’oliva e nel pesce) e proteine magre, aiuta a proteggere le cellule dai danni e a promuovere la salute.

– Antiossidanti: Cibi ricchi di antiossidanti, come i frutti di bosco, le noci e i legumi, aiutano a contrastare i danni dei radicali liberi, uno dei fattori che contribuiscono all’invecchiamento cellulare.

– Restrizione calorica moderata: Studi condotti su animali hanno dimostrato che la restrizione calorica senza malnutrizione può estendere la vita. Alcune ricerche suggeriscono che ridurre l’apporto calorico può attivare meccanismi di riparazione cellulare e rallentare l’invecchiamento negli esseri umani.

2. Esercizio fisico regolare

– Attività aerobica: L’esercizio cardiovascolare, come camminare, correre, nuotare o andare in bicicletta, migliora la salute del cuore, la circolazione e la funzione respiratoria, riducendo il rischio di malattie legate all’età.

– Allenamento della forza: L’allenamento con i pesi o esercizi che coinvolgono il peso corporeo (come lo yoga o il pilates) aiuta a mantenere la massa muscolare e la forza, che tendono a diminuire con l’età. Questo previene la perdita di densità ossea e il rischio di fratture.

– Esercizi di flessibilità e equilibrio: Attività come lo stretching o il Tai Chi migliorano l’equilibrio e la coordinazione, riducendo il rischio di cadute, che sono più frequenti con l’avanzare dell’età.

3. Mantenere il cervello attivo

– Stimolazione cognitiva: Partecipare ad attività che richiedono impegno mentale, come imparare nuove abilità, risolvere enigmi o giocare a scacchi, può aiutare a mantenere la mente agile e a prevenire il declino cognitivo.

– Socializzazione: Mantenere relazioni sociali attive e stimolanti è fondamentale per la salute mentale. La solitudine e l’isolamento sociale sono collegati a un aumento del rischio di demenza e di altre malattie mentali.

4. Ridurre lo stress

– Meditazione e mindfulness: Tecniche di gestione dello stress, come la meditazione, la mindfulness o lo yoga, possono aiutare a ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo, che accelerano l’invecchiamento cellulare.

– Sonno di qualità: Dormire a sufficienza (7-9 ore per notte) è essenziale per la rigenerazione delle cellule e il mantenimento della funzione cerebrale. Il sonno è cruciale per i processi di riparazione del DNA e per la regolazione degli ormoni legati allo stress e alla salute immunitaria.

5. Evitare comportamenti a rischio

– Non fumare: Il fumo accelera l’invecchiamento cutaneo, riduce la capacità polmonare e aumenta il rischio di malattie croniche come il cancro e le malattie cardiovascolari.

– Moderare l’assunzione di alcol: L’eccessivo consumo di alcol può danneggiare il fegato, il cuore e il cervello, contribuendo all’invecchiamento precoce.

6. Protezione dai danni ambientali

– Protezione solare: I raggi UV del sole danneggiano il DNA delle cellule della pelle, accelerando l’invecchiamento cutaneo e aumentando il rischio di cancro della pelle. Usare una protezione solare quotidiana riduce questi rischi.

– Riduzione dell’inquinamento: Esporsi il meno possibile all’inquinamento atmosferico e ai contaminanti ambientali può ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione, rallentando il processo di invecchiamento.

7. Integrazioni nutrizionali e terapie emergenti

– Vitamina D e Omega-3: Molti studi suggeriscono che mantenere adeguati livelli di vitamina D e acidi grassi Omega-3 può migliorare la salute delle ossa, del cuore e del cervello, rallentando alcuni aspetti dell’invecchiamento.

– Senolitici e terapie rigenerative: Ricerca recente si sta concentrando sui senolitici, farmaci che mirano a eliminare le cellule senescenti. Anche la terapia con cellule staminali e interventi genetici sono aree emergenti della ricerca che potrebbero, in futuro, influenzare il processo di invecchiamento.

8. Mantenere un atteggiamento positivo

– Ottimismo e scopo nella vita: Studi hanno dimostrato che mantenere un atteggiamento positivo e avere uno scopo nella vita è collegato a una maggiore longevità e a una migliore salute mentale e fisica. L’atteggiamento mentale influisce notevolmente sulla gestione dello stress e sul benessere generale.

9. Monitorare la salute regolarmente

– Controlli medici periodici: Sottoporsi a controlli medici regolari permette di individuare precocemente problemi di salute e di intervenire tempestivamente. La prevenzione e il trattamento tempestivo delle malattie riducono il rischio di complicazioni.

Conclusione:

Adottare uno stile di vita sano e attivo, ridurre lo stress e proteggere il corpo dai danni esterni sono strategie efficaci per rallentare il processo di invecchiamento. Sebbene non sia possibile fermare l’invecchiamento, è possibile migliorare la qualità della vita e aumentare la probabilità di vivere più a lungo e in buona salute.

Numero3189.

 

da  QUORA

 

UN  ELENCO  DI  MEDICINE  NON  DISPONIBILI  IN  FARMACIA

 

Questa che segue è la somma di due elenchi stilati da due corrispondenti di QUORA:

Roberto Romoli e Jason Deglianelli.

Li ho mescolati e integrati per ottenerne uno solo che, pur con qualche ripetizione, mi pare molto completo.

 

ELENCO DEI FARMACI NON DISPONIBILI IN FARMACIA:

 

01. L’esercizio fisico è una medicina.

02. Svegliarsi presto è una medicina.

03. Un’alimentazione equilibrata è una medicina.

04. Ridere è una medicina.

05. Un buon atteggiamento è una medicina.

06. Il sonno è una medicina.

07. La meditazione è una medicina.

08. Amare qualcuno è una medicina.

09. Essere amati è una medicina.

10. Il rispetto è una medicina.

11. Mettere da parte le offese è una medicina.

12. Essere sorpresi e meravigliarsi è una medicina.

13. Leggere e nutrire l’anima con la spiritualità è una medicina.

14. Cantare e ballare è una medicina.

15. Abbracciare i propri cari è una medicina.

16. Pensare bene e pensare nel giusto stato d’animo è una medicina.

17. Confidare e credere in un potere spirituale superiore è una medicina.

18. I buoni amici sono una medicina.

19. Essere perdonati e perdonare gli altri è una medicina.

20. Prendere il sole con molta moderazione è una medicina.

21. Il cibo che offre la natura è una medicina.

22. Scrivere a te stesso è una medicina.

23. Imparare cose nuove e correggere quelle vecchie è una medicina.

24. Il buon sesso è una medicina.

25. La gratitudine è una medicina.

26. La rinuncia al risentimento, all’inimicizia e alla rabbia è una medicina.

27. Essere un buon genitore per i tuoi figli è una medicina.

28. Parlare con i propri cari è una medicina.

29. Il pensiero positivo è una medicina.

30. Una passeggiata nella natura è una medicina.

31. Verificare le fonti del tuo sapere è una medicina.

32. Un abbraccio è una medicina.

33. Stare in compagnia degli animali è una medicina.

34. Passare del tempo soli con se stessi è una medicina.

35. Creare con le mani , dipingere, scolpire, disegnare, suonare uno strumento è una medicina.

36. Ascoltare buona musica è una medicina.

37. Curare il proprio giardino o un orto è una medicina.

38. Essere buoni è una medicina.

39. Leggere e scrivere poesie è una medicina.

 

Se si utilizzano abbastanza questi farmaci, raramente si avrà bisogno dei medicinali venduti in farmacia.

Numero3151.

 

da  QUORA

 

A L I M E N T A Z I O N E    C O R R E T T A    S E N Z A    Z U C C H E R O.

 

da un POST di Hashem Al-Ghaili, corrispondente di QUORA.

 

Ecco cosa succede quando smetti completamente di mangiare zucchero.

 

Entro la prima ora, i livelli di zucchero nel sangue iniziano a stabilizzarsi man mano che il glucosio dell’ultimo pasto inizia a essere metabolizzato.

L’insulina, l’ormone responsabile della regolazione dello zucchero nel sangue, agisce per garantire che il glucosio venga utilizzato per produrre energia immediata o immagazzinato per un uso successivo.

Senza l’afflusso di zucchero, il tuo corpo fa affidamento sulle rimanenti riserve di glucosio e glicogeno per l’energia.

Questa stabilizzazione aiuta a prevenire i rapidi picchi e cali di zucchero nel sangue che possono portare a sbalzi d’umore, affaticamento e voglie.

 

Entro un giorno dall’eliminazione dello zucchero, il tuo fegato inizia a scomporre il glicogeno in glucosio per mantenere i livelli di zucchero nel sangue.

Questo processo, chiamato glicogenolisi, assicura un apporto costante di energia nonostante l’assenza di zucchero nella dieta.

Potresti iniziare a sperimentare lievi sintomi di astinenza come mal di testa, irritabilità e affaticamento man mano che il tuo corpo inizia ad adattarsi alla mancanza di zucchero.

Questi sintomi sono dovuti alla diminuzione improvvisa dei livelli di dopamina, un neurotrasmettitore associato ai centri di ricompensa e piacere del cervello, che spesso aumentano con il consumo di zucchero.

Dopo due giorni, il tuo corpo inizia a entrare in uno stato di chetosi, un processo metabolico in cui il corpo brucia i grassi immagazzinati per ricavarne energia in assenza di glucosio sufficiente.

I chetoni, che sono sottoprodotti del metabolismo dei grassi, diventano la principale fonte di energia per il tuo corpo e il tuo cervello.

Questa transizione può portare a un aumento dei livelli di energia e della chiarezza mentale, anche se alcune persone potrebbero sperimentare quella che è nota come “influenza cheto”, una serie di sintomi tra cui nausea, mal di testa e vertigini mentre il corpo si adatta a bruciare i grassi invece dello zucchero.

Questi sintomi sono generalmente temporanei e possono essere mitigati rimanendo idratati e reintegrando gli elettroliti.

 

Entro la fine della prima settimana senza zucchero, le tue preferenze di gusto potrebbero iniziare a cambiare.

Cibi che una volta sembravano insipidi potrebbero ora avere un sapore più saporito poiché le tue papille gustative diventano più sensibili alla dolcezza naturale di frutta e verdura.

Questa maggiore sensibilità può aiutare a ridurre la voglia di cibi zuccherati.

Il tuo corpo continua a produrre chetoni e, man mano che diventa più efficiente nell’usare i grassi come carburante, potresti notare una riduzione del grasso corporeo e una migliore salute metabolica.

La sensibilità all’insulina migliora, il che significa che il tuo corpo diventa più efficace nell’utilizzare il glucosio, riducendo il rischio di resistenza all’insulina e diabete di tipo 2.

Dopo circa due settimane di dieta senza zucchero, i tuoi livelli di energia si stabilizzano e potresti scoprire di avere meno cali di energia durante il giorno.

Questo perché il tuo corpo non fa più affidamento sulla rapida ma breve carica energetica dello zucchero, ma utilizza invece l’energia più stabile fornita da grassi e proteine.

La riduzione dell’assunzione di zucchero riduce anche l’infiammazione nel corpo, il che può portare a miglioramenti nella salute della pelle, riduzione del dolore alle articolazioni e un minor rischio di malattie croniche come malattie cardiache e alcuni tumori.

L’assenza di zucchero aiuta a mantenere un sano equilibrio di batteri intestinali, che è fondamentale per la digestione, la funzione immunitaria e la salute generale.

 

Dopo un mese senza zucchero, i benefici diventano ancora più evidenti.

La sensibilità all’insulina del tuo corpo continua a migliorare e potresti notare una significativa perdita di peso, in particolare nella zona addominale.

Questa riduzione del grasso viscerale, il grasso che circonda gli organi interni, riduce il rischio di sindrome metabolica e malattie cardiovascolari.

La funzionalità epatica migliora perché non deve più elaborare quantità eccessive di fruttosio, che può portare alla malattia del fegato grasso se consumato in grandi quantità nel tempo.

Anche la chiarezza mentale e la funzione cognitiva traggono beneficio dalla ridotta assunzione di zucchero, poiché il cervello funziona in modo più efficiente con una fornitura stabile di energia da grassi e proteine.

A lungo termine, mantenere una dieta senza zucchero può portare a un umore più equilibrato, a una riduzione di ansia e depressione e a una migliore salute mentale generale.

La riduzione dell’infiammazione sistemica contribuisce a una migliore salute del cuore, a una pressione sanguigna più bassa e a un sistema immunitario più forte.

Eliminando lo zucchero, hai anche meno probabilità di sviluppare problemi dentali come carie e malattie gengivali, poiché lo zucchero è una fonte di cibo primaria per i batteri nocivi nella bocca.

Numero3139.

 

I L    P A R E N T E    T E D E S C O

 

Quali sono i primi sintomi dell’ALZHEIMER?

 

I sintomi iniziali dell’Alzheimer possono manifestarsi in modi sottili ma significativi. Riconoscere questi segni precoci è fondamentale per una diagnosi tempestiva e per ricevere un supporto adeguato. Ecco i principali sintomi iniziali dell’Alzheimer:

  1. Perdita di memoria: Questo è uno dei sintomi più comuni. Le persone con Alzheimer possono dimenticare informazioni appena apprese, come date importanti o eventi recenti. Possono fare affidamento su promemoria o su familiari per ricordare ciò che prima ricordavano facilmente.
  2. Difficoltà a pianificare o risolvere problemi: Chi soffre di Alzheimer può avere difficoltà a seguire un piano, gestire un budget o risolvere problemi complessi. Attività come cucinare seguendo una ricetta familiare o calcolare le spese quotidiane possono diventare più complicate e richiedere molto più tempo del solito.
  3. Confusione con il tempo e i luoghi: Le persone affette possono perdere la nozione del tempo e dimenticare dove si trovano o come ci sono arrivate. Questa confusione è spesso accentuata in ambienti non familiari e può portare a situazioni di smarrimento e ansia.
  4. Difficoltà a comprendere immagini visive e rapporti spaziali: Alcune persone possono iniziare ad avere problemi con la percezione della distanza, la lettura o la valutazione degli spazi. Questi cambiamenti visivi possono interferire con attività come la guida.
  5. Problemi nel parlare o scrivere: Le persone con Alzheimer possono avere difficoltà a seguire o partecipare a una conversazione. Possono interrompere un discorso senza sapere come continuare, oppure ripetere più volte la stessa informazione. La scelta delle parole può diventare complicata e alcuni termini semplici possono sfuggire.
  6. Dimenticare oggetti e perdere frequentemente le cose: Gli individui possono collocare oggetti in posti insoliti e non riuscire a ricordare dove li hanno messi, oppure accusare altri di averli rubati. Questo problema tende a diventare più frequente con il progredire della malattia.
  7. Riduzione della capacità di giudizio: Chi soffre di Alzheimer può mostrare scarsa capacità di giudizio, come spendere somme eccessive per acquisti non necessari o non occuparsi della propria igiene e cura personale come faceva in passato.
  8. Ritiro dalle attività sociali o lavorative: A causa della difficoltà nel gestire attività che prima risultavano semplici, molte persone con Alzheimer possono evitare situazioni sociali o abbandonare hobby e attività preferite. Questa ritrosia è spesso accompagnata da sentimenti di frustrazione.
  9. Cambiamenti d’umore e di personalità: L’Alzheimer può influenzare il comportamento emotivo, portando a irritabilità, depressione, ansia o paura, specialmente in situazioni inaspettate o lontane dalla routine quotidiana. La persona potrebbe diventare sospettosa o facilmente agitata.

Riconoscere questi sintomi iniziali è fondamentale, poiché un intervento tempestivo può aiutare a gestire meglio la malattia, migliorando la qualità della vita sia per chi ne soffre che per i suoi cari.

Numero3104.

 

da  QUORA

 

Scrive Todd Bessinger, corrispondente di QUORA.

 

Quali sono alcune verità che i medici non ti dicono?

 

Il mio più onesto professore di medicina ci disse questo: dei disturbi che la gente presenta, il 95% migliorerà da solo.

L’1% probabilmente ucciderà il paziente, non importa cosa faccia il medico.

Rimane circa il 4% di tutti i pazienti, per i quali si può intervenire in modo significativo e salvare la vita.

Il suggerimento era che dovremmo sempre essere alla ricerca di quel quattro per cento.

Questo mi ha aperto gli occhi, ma dopo anni di pratica medica e di riflessione, mi rendo conto che c’è una grande porzione di quel 95% la cui vita può essere migliorata con un’assistenza medica efficace e compassionevole.

Anche se miglioreranno comunque, si può comunque alleviare la sofferenza.

La teoria del 95% spiega anche perché i trattamenti pseudoscientifici funzionano, specialmente se il paziente crede che funzionino.

La combinazione dell’effetto placebo e del fatto che il paziente sarebbe guarito comunque è una medicina potente.

 

 

Scrive Richard Reese, corrispondente di QUORA

 

Ci sono vari aspetti della salute e della medicina che i medici potrebbero non menzionare esplicitamente ai pazienti, sia per mancanza di tempo che per complessità delle informazioni. Ecco alcuni esempi:

  1. Effetti collaterali dei farmaci: I medici spesso si concentrano sui benefici dei farmaci prescritti, ma potrebbero non discutere dettagliatamente tutti gli effetti collaterali potenziali, specialmente quelli meno comuni.
  2. Importanza della dieta e dello stile di vita: Anche se è noto che la dieta e l’esercizio fisico sono cruciali per la salute generale, alcuni medici potrebbero non enfatizzare abbastanza l’importanza di questi fattori nello specifico trattamento di alcune condizioni mediche.
  3. Alternativi trattamenti: Potrebbero non menzionare tutte le opzioni di trattamento disponibili, incluse quelle alternative o complementari, spesso perché non fanno parte della medicina tradizionale o delle linee guida standard.
  4. Implicazioni a lungo termine: Le conseguenze a lungo termine di alcune procedure o trattamenti potrebbero non essere sempre discusse in dettaglio, specialmente se non ci sono dati sufficienti o se i rischi sono considerati minimi.
  5. Costi e copertura assicurativa: Le questioni relative ai costi delle cure mediche e ciò che è coperto dall’assicurazione possono non essere sempre chiarite, portando a sorprese finanziarie per i pazienti.
  6. Il ruolo del paziente: L’importanza dell’autogestione e della partecipazione attiva del paziente nel proprio percorso di cura potrebbe non essere sufficientemente enfatizzata.
  7. Effetti delle interazioni farmacologiche: I medici potrebbero non sempre informare sui rischi delle interazioni tra farmaci, specialmente se il paziente è in cura con più specialisti diversi.
  8. Esiti realistici: I medici possono essere ottimisti riguardo agli esiti di trattamenti e interventi chirurgici, ma è importante che i pazienti abbiano una comprensione realistica di ciò che possono aspettarsi.

Se ci sono specifici ambiti della tua salute o trattamento che ti preoccupano, chiedere apertamente al tuo medico può aiutarti a ottenere una comprensione più completa delle tue opzioni e dei potenziali rischi.

 

Scrive Alessandra Turinetto, corrispondente di QUORA

 

Il principio del consenso informato e la sua rigorosa interpretazione giurisprudenziale scoraggia la reticenza dei sanitari nel corso del rapporto curativo. Secondo la giurisprudenza della Cassazione e della Corte Costituzionale, il paziente non ha solo il diritto alla salute (inteso come diritto alla sua integrità psico-fisica), ma ha anche il (diverso e distinto) diritto di autodeterminazione (inteso come diritto di disporre di sé stesso sul piano fisico e psichico). Ne discende che il paziente, dovendo essere parte attiva nel rapporto con il curante, ha diritto ad informazioni chiare ed esaustive e, correlativamente, il medico ha l’obbligo di verità.

Non esiste una legge specifica che obbliga il medico in tal senso, l’obbligo è solo contrattuale e deontologico, e la sua violazione espone il sanitario all’obbligo di risarcimento, oltre che a sanzioni disciplinari. Quindi, ad esempio, se la prognosi è nefasta e il medico, per compassione, decide di informare solo i parenti, potrebbe configurarsi un inadempimento contrattuale (illecito civile), perché, nel momento in cui ci si affida ad un medico, si instaura un rapporto contrattuale vero e proprio (detto da contatto sociale qualificato). Se l’omissione informativa ha delle conseguenze (perché, ad esempio, si scopre che la patologia, sia pur grave, era in realtà curabile, ma il silenzio del medico ha accelerato la morte), è esperibile un’azione civile per il risarcimento dei danni.

Il codice di deontologia medica (che è il corpus delle regole etiche e morali cui deve attenersi il medico e la cui violazione lo espone a sanzioni disciplinari) impone un dovere di informazione chiara e completa circa lo stato di salute del paziente, diagnosi, prognosi, terapia indicata, alternative terapeutiche, possibili rischi e complicanze, prescrizioni comportamentali da osservare. Il medico deve adeguare la comunicazione alle capacità di comprensione del destinatario e garantire un’informazione che consenta al paziente di essere parte attiva del processo decisionale e curativo.

L’incremento dei contenziosi per malpractice sanitaria ha generato il fenomeno della c.d. medicina difensiva, positiva (è, ad es, il caso del medico che prescrive più esami diagnostici del necessario per non incorrere in responsabilità) e negativa (è il caso del medico che, ad es, rifiuta un intervento altamente rischioso).

Numero2991.

 

da  QUORA

 

Scrive Simo, una corrispondente di QUORA

 

Cosa ti ha detto un prete che non dimenticherai mai?

 

In una delle rare confessioni che ho fatto, ho detto al prete di aver mentito a mio padre sul suo cancro terminale e sul fatto che stava morendo.

È stata una bugia concordata con mia madre che per me fu un atto d’amore, tenuto conto della sua fragilità di nervi e della sua facile tendenza alla depressione.

Si trattava di tre mesi di vita e finché è stato cosciente ho fatto del tutto per convincerlo che aveva una grave epatite, piuttosto che un tumore al fegato e che doveva fare delle terapie sperimentali.

Tutto questo solo per cercare di dargli più serenità possibile in quel breve tempo.

Di tutto ciò, il prete mi disse che avevo sbagliato e che ogni persona ha diritto di sapere che sta morendo.

Una risposta che mai e poi mai mi sarei aspettata da un uomo di chiesa che, a prescindere da ciò che poi realmente faccia nel suo privato (…), dovrebbe predicare l’amore verso il prossimo.

Ci sono rimasta talmente male, ma talmente male, anzi proprio di merda diciamolo, che non l’ ho mai dimenticato, né perdonato.

Eppure era un prete giovane e mi era sembrato anche molto appassionato e bravo.

Per fortuna non l’ho mai più rivisto, perché mi ha fatto veramente del male, poi detto da lui.

 

N.d.R.: ….dispensatori di terrorismo psicologico….secondo i dettami della Chiesa Cattolica Cristiana.