A S P E T T A R E
Aspettare è un
grande sacrificio.
Sì, le cose grandi
richiedono tempo,
tuttavia, ne vale
sempre la pena.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
A S P E T T A R E
Aspettare è un
grande sacrificio.
Sì, le cose grandi
richiedono tempo,
tuttavia, ne vale
sempre la pena.
A M A R E, A M A R S I E D E S S E R E A M A T I
Le persone che donano più amore
sono spesso quelle che non si sono
mai sentite amate davvero.
Così finiscono per prendersi cura
degli altri più che di se stesse,
sperando di ricevere in cambio
lo stesso affetto. Ma non accade mai.
Nascondono sempre il loro dolore,
raccontando solo metà della storia
e tengono tutto nascosto, perché
non vogliono mai essere un peso.
@stanzazen
L A S P E R A N Z A
La speranza è quel sorriso
che non deve mai mancare
nonostante i problemi.
È quella luce che bisogna
sempre vedere in fondo
al tunnel. È quella forza
che pensavi di non avere.
È quella felicità che arriva
quando meno te l’aspetti.
La speranza ha sempre una
umana voglia di vivere.
da YouTube
D E L U S I O N E
Niente ferisce, avvelena, ammala
quanto la delusione, perché
la delusione è un dolore
che deriva, purtroppo, da
una speranza svanita,
una sconfitta che nasce,
sempre, da una fiducia tradita,
dal voltafaccia di qualcuno
o qualcosa in cui credevamo.
A M A R E C O M U N Q U E
Ho amato anche quando
non dovevo, ho creduto
anche quando tutto
mi diceva di smettere.
Ho perduto tanto,
ma non me stesso.
Perché ogni ferita
mi ha insegnato
che l’amore, anche
quando fa male,
è la mia verità.
@lifeisinthewords
I L S E G R E T O D E L L A V E R A C R E S C I T A
La crescita fa male. Ecco perché pochi, molto pochi, la scelgono.
Tu puoi disfarti delle persone, delle abitudini, anche del tuo passato.
La crescita reale è silenziosa, invisibile.
Non riguarda il cambiamento degli altri, ma il tuo.
Ogni nuova versione di te stesso richiede un sacrificio.
Non temere l’evoluzione. È la prova della vita.
Il traguardo non è diventare migliore degli altri, ma migliore di quello che sei stato fino a ieri.
da YouTube
L A S P E R A N Z A
La speranza non è una luce lontana nel cielo,
è una piccola fiamma che continua a bruciare,
anche quando tutto sembra spento.
È quella voce silenziosa che ti sussurra nell’animo:
“Resisti, anche questa tempesta passerà”.
Non serve credere ai grandi miracoli,
serve soltanto credere che ogni notte
porti sempre con se l’alba che seguirà.
La speranza vive nei piccoli gesti,
nei passi che fai anche tremando,
nei sorrisi che tornano anche quando
pensavi di averli ormai dimenticati.
Non è una confusione, non è un’illusione,
è il coraggio di non smettere di credere
anche quando nessuno lo fa più.
La speranza è la prova silenziosa
che dentro di te la vita non ha mai
abdicato, né smesso di volerti bene.
S P E R A N Z E E I L L U S I O N I
Una delle cose più difficili
nella vita è distinguere quella
linea sottile che separa
le speranze dalle illusioni.
Una linea che il cuore
attraversa spesso, nonostante
i richiami della ragione.
Ma la speranza è una necessità
e l’illusione il prezzo da pagare.
da QUORA
QUAL È IL SEGRETO PER SOPRAVVIVERE?
Un ebreo, proprietario di una delle panetteria più famose della Germania, diceva spesso: “Sai perché sono vivo oggi?
Ero ancora un adolescente quando i nazisti in Germania uccisero gli ebrei senza pietà. I nazisti ci portarono ad Auschwitz in treno. Durante la notte in reparto c’era un freddo mortale. Siamo stati lasciati per molti giorni senza cibo, senza letti, il che significa senza la possibilità di riscaldarci in qualche modo. Nevicava ovunque. Il vento freddo ci gelava le guance ogni secondo. C’erano centinaia di noi in quelle notti fredde e orribili. Niente cibo, niente acqua, niente nascondigli. Il sangue si congelava nelle vene. Accanto a me c’era un anziano ebreo che era molto amato nella mia città. Tremava e aveva un aspetto terribile. Ho avvolto lui con le mie mani per scaldarlo. L’ho abbracciato forte per dargli un po’ di calore. Non ho fatto altro che strofinargli le mani, le gambe, il viso, il collo. L’ho pregato di rimanere in vita. L’ho tirato su di morale. È così che ho tenuto al caldo quest’uomo tutta la notte, Io stesso ero stanco e congelato. “Incrociamo le dita”, – gli dicevo – ma ho continuato a massaggiare il corpo di quest’uomo per scaldarlo.
Sono passate tante ore. Finalmente è arrivata la mattina, il sole ha cominciato a splendere. Mi sono guardato intorno per vedere le altre persone. Con mio orrore, tutto ciò che potevo vedere erano cadaveri congelati. Tutto quello che potevo sentire era il silenzio della morte. La notte gelida ha ucciso tutti. Sono morti di freddo. Sopravvissero solo due persone: il vecchio ed io. Il vecchio è sopravvissuto perché non l’ho lasciato congelare, e io sono sopravvissuto perché l’ho scaldato.
Permettetemi di dirvi il segreto della sopravvivenza in questo mondo. Quando scaldi il cuore degli altri, allora riscalderai te stesso. Quando sostieni, rafforzi e incoraggi gli altri, allora ricevi sostegno, rafforzamento e incoraggiamento nella tua vita”.
– Sconosciuto
da QUORA di Gennaro Sannino
COME CI SI SENTE AD ESSERE MOLTO VECCHI E CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE PRESTO SI MORIRÂ ?
Io non mi sento estremamente vecchio ( ho 73 anni ) eppure una stranezza l’avverto. Io avevo più paura di morire quando ero giovane che adesso . Non mi spiego il motivo ( o forse il motivo lo conosco ma non lo capisco ). Alla mia età avverto anche il peso di tutto quello che ho vissuto: i ricordi belli ma, ancora di più, i ricordi brutti (che spesso nei sogni compaiono ), inganni e cattiverie ricevute che da giovane non pensavo che potessero esistere . Si diventa anche un poco sclerotici perché non sopportiamo più le cose del passato e non capiamo perché bisogna avere ancora pazienza . Poi curo una malattia e ne esce un’ altra e sembra che la guarigione completa sia una qualità perduta per sempre . Puoi anche aggiungere che nella vita si vive meglio quando hai degli obiettivi da raggiungere e sei gratificato quando li raggiungi. Ma io non lavoro …i miei figli stanno bene …ho la mia casa …il mio piccolo problema è dove posso trascorrere la prossima vacanza . Allora tu pensi al tuo futuro che non ti porta nulla …quello che volevi ce l’hai già, oppure non l’hai raggiunto, ma non hai il tempo per averlo . Hai la sensazione che la morte sia soltanto un aspetto della vita a cui tutti ci dobbiamo rassegnare. Allora si vive bene per oggi e quello che verrà domani non ci interessa, neanche la morte !
D E D I C A T A A R I T A …… R I C O R D A N D O
TRENI:
«La vita è fatta di treni.
Treni che si fermano accanto a noi
ma non sappiamo se salire o meno,
treni che sfrecciano veloci ma non
abbiamo il coraggio di fermare.
Treni che ci chiudono le porte in
faccia e se ne vanno senza di noi
lasciandoci dentro il sapore amaro
del dubbio di come sarebbe stato salirci.
E treni sui quali saliamo, nostro malgrado,
per paura che la vita ci lasci a piedi».
– Giorgio Faletti –
LEGGE DI ATTRAZIONE
Chiunque ha qualcosa in mano,
riceverà di più
e chiunque non ha nulla,
sarà privato anche del poco che ha.
Vangelo Apocrifo di San Tommaso.
D U B B I O
Dobbiamo comportarci bene in questa vita,
solo perché questo ci fa meritare un premio finale,
in un’altra vita che non ci sarà?
P U N T I D I V I S T A
Dove tu vedi confini,
io vedo orizzonti.
LETTERA AD UN AMICO PREOCCUPATO.
Come vorrei interpretare, empaticamente, le tue ansie e preoccupazioni per la tua salute, e condividerle!
Non tanto per solidarietà di facciata, ma veramente, se potessi, metterei a tua disposizione il mio tempo di vita restante, per sommarlo al tuo e spartirlo in parti amichevolmente uguali ed equipollenti, per dirti quanto la mancanza di te sarebbe un venir meno della mia stessa speranza di vita.
Cosa vale, infatti, vivere se qualcosa non vale più della vita! Fra le cose che so essermi care e di grande valore, la tua amicizia è una di quelle che, se venisse a mancare, consapevolmente, mi lascerebbe carente di un bene assai prezioso, a cui non oso neppure pensare di dover rinunciare.
Se, presuntuosamente, potessi andare sicuro del perdurare perenne della tua amicizia, potrei non pensare altrettanto della tua durata fisica in presenza, come ho ascoltato dalla tua voce , un po’ fioca, forse velatamente rassegnata ed appena sconsolata, che drammaticamente mi esponeva le traversie del tuo decorso post operatorio, del tuo recupero e della eventualità di un nuovo intervento. Ma mi sono un po’ rincuorato, a sentire anche un fiero rigurgito di reazione da parte tua, che mi fa ben sperare, ma non ne avevo dubbio alcuno, sui tuoi propositi di non demordere. Tieni duro, whatever it takes, come già ti ho scritto.
Ti sono vicino, amico mio, e vorrei che tu aggiungessi al tuo vigore fisico, da leone indomito, anche quell’energia che, di incoraggiamento e di sostegno vibranti, possa venire da me a te.
Fai quello che è necessario fare, combatti ancora più strenuamente, non mollare mai. E sappi che, come compagno d’armi, anche se consapevole che la battaglia può essere mortale, ci sono anch’io al tuo fianco.
Qui, su questa terra, o altrove, dovunque sia, sappi che ti aspetto. Sempre.
Mandi.