LA PENSIONE DI GRAZIELLA
Vi racconto una storiella,
una vera bagatella,
miei signori:
una semplice canzone
per narrar la conclusione
dei lavori.
Dei lavori di bidella
della nostra Graziella,
brava gente:
è arrivata alla pensione
e con gran soddisfazione,
finalmente.
E se nasce una stella,
di sicuro sarà quella
della mia amica;
della nuova condizione
si farà una ragione,
ma con fatica.
Ora, alla chetichella,
suonerà la campanella
per se stessa.
È finita la lezione,
così, la ricreazione
le sia concessa.
La lavagna lei cancella,
scrive FINE e suggella
la carriera,
che, con grande abnegazione,
ha portato a conclusione
e ne va fiera.
Quando apre la cartella,
ogni alunno, in comunella,
la applaude.
Le maestre, in riunione,
votan la sua prestazione
“Magna cum laude”.
Le daranno la pagella,
certamente molto bella
di fine anno:
otterrà la promozione
ed avrà una votazione
che pochi hanno.
Tutti sanno che Graziella
non fa certo da modella
al “fancazzismo”;
di sicuro, è un’eccezione
per la grande propensione
al dinamismo.
Lei è stata sempre quella
che si spreme le cervella
per far le cose:
con la sua organizzazione,
le fa sempre e benone,
pur se noiose.
Per aver la tintarella
e per essere un po’ snella,
fa di tutto.
Ma, se ha qualche frustrazione,
cede alla tentazione,
proprio di brutto.
Con l’amica Gabriella
gioca a tennis e favella
per tutta l’ora.
Ma avrà la convinzione
d’imparare la lezione
giocando ancora.
E, se vuole una gonnella,
con la Bruna “damigella”
va alla caccia
degli sconti di stagione:
si farà una collezione
che le piaccia.
Il marito e mamma bella,
i suoi figli e la sorella
son felici.
Ed ha piena approvazione
e una grande acclamazione
dai suoi amici.
Vi annuncio la novella:
la pensione di Graziella
e siam contenti.
È finita la canzone,
a Graziella un gran bacione
e i complimenti!