Numero1445.

 

C O M M I A T O

 

Quello che segue, che adesso vi leggerò, l’ho letto, a conclusione della serata, ad un gruppo di amici, riunito per una cena seguita da una schitarrata e cantata senza pretese, in tono dimesso, solo per pochi intimi, riesumando le bellissime canzoni dei vecchi tempi.
In questo componimento la rima compare, ma a casaccio, senza uno schema fisso, perciò non lo definirei una poesia vera e propria, bensì una prosa poetica o una poesia prosaica. Come vi pare.
Quello che conta è che la recitazione sia fluida e scorrevole e, soprattutto, che il contenuto sia, all’ascolto, stimolante e condivisibile, intrigante e coinvolgente, pur se colorato dalla nostalgia.
Sembra che lo sia stato, in tale occasione, per chi lo ha ascoltato.
E che lo sia, tuttora e senza un tempo definito, a voi il giudizio e l’eventuale gradimento.

 

 

C O M M I A T O

 

Così, pian piano, è quasi finita

questa nostra simpatica serata

che, insieme, abbiamo passata

suonando e ascoltando canzoni:

la colonna sonora della vita,

le speranze, i sogni, le emozioni

di allora, dei nostri anni più belli:

le parole, i refrain, i ritornelli

han portato alla mente i ricordi

delle nostre lontane stagioni.

Una chitarra e quattro accordi

e la voce che vola su in alto

e il cuore che ha un soprassalto

per risentirci giovani e felici,

lontani da eccessi e bagordi,

ma soltanto da buoni amici.

Che bei tempi, lasciatemi dire,

quando tutto sembrava possibile

e il futuro appariva credibile

e potevi sognarlo davvero

e speravi, comunque, nel meglio

e il lavoro era proprio vero,

come l’amore quand’è sincero.

Siamo stati proprio fortunati.

Avevamo poco e ci sembrava tanto,

ci mancavano, forse, soltanto

le illusioni dei superpoteri,

le chimere dei mondi incantati,

e tutte quelle fantascemenze

da cui oggi siamo bersagliati,

che ottundono infantili coscienze.

Sì, pochi diritti e tanti doveri:

tale era la nostra condizione,

ma bastava una semplice canzone

ed ecco tutto diventava più bello:

non il bello di oggi, ma quello di ieri

il bello di classe, il bello elegante,

il buon gusto dei valori veri,

non la moda becera e ignorante

che, per rendere diverso tutto,

abdica al proprio equilibrio

e trasforma ogni cosa in brutto.

Non apparteniamo più e ormai

alle cose di questo tempo.

Non so voi, ma io sono stanco

di disapprovare e contestare

questo mondo che lascio dietro a me:

adesso, ragazzi miei , tocca a voi,

vivete pure come diavolo vi pare,

perché, tanto, le capirete poi

le cose che non dovreste fare.

Io tolgo il disturbo, scusate l’intrusione,

quando sarà ora, me ne voglio andare,

in punta di piedi, con educazione.

Ma se, qui, stasera siete stati bene

e vi è piaciuta la nostra compagnia

e se, fra poco, ve ne andrete via

portandovi dentro qualche cosa

che vi ha arricchiti e resi migliori,

ripetiamo ancora questi incontri,

rimettiamo insieme i nostri cuori

un po’ drogati dalla nostalgia

e ricordiamoci che la poesia

non è soltanto di chi la scrive,

ma anche di chi la sente sua,

di chi l’ascolta dentro e la vive,

come retaggio davvero universale,

nel proprio immaginario personale,

che diventa, per magia, collettivo,

per unirci in un grande abbraccio,

per snidare quel poco di eterno

che c’è dentro di noi ancora vivo

e che ci rende buoni, umani,

liberi e aperti alle cose belle

che abbiamo sempre in comune,

oltre le nostre caduche particelle.

Grazie a tutti per essere stati qui,

per aver partecipato e ascoltato,

per avere sentito e, magari, sognato.

Sempre più spesso, ma senza ipocrisia,

ci capita di pronunciare parole come:

“Ormai,…purtroppo,…che peccato!”

perché ci accorgiamo, con malinconia,

che tanto delle nostre vite è passato

e che il resto se ne sta volando via.

È stato bello, comunque, stare insieme,

perché abbiamo davvero qualcosa

che, ancora, ci accomuna tutti, così:

la musica, la poesia, i buoni sentimenti

che stasera ci hanno lasciati contenti

di aver vissuto, qui insieme, queste ore.

Grazie a tutti e … di tutto cuore.

 

Alberto Visintino      2018

 

 

 

 

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