16 Fa’ bene e scordati, fa’ male e pensaci.
17 Male non fare, paura non avere.
18 Il buon marinaio si conosce nella tempesta.
19 L’amico è come il vino, se è buono, col tempo migliora.
20 San Pietro prima fece la barba a sé, poi agli altri.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
16 Fa’ bene e scordati, fa’ male e pensaci.
17 Male non fare, paura non avere.
18 Il buon marinaio si conosce nella tempesta.
19 L’amico è come il vino, se è buono, col tempo migliora.
20 San Pietro prima fece la barba a sé, poi agli altri.
11 Figlio troppo accarezzato, figlio male allevato.
12 Le voci del cuore non fanno rumore.
13 Per far fronte ai bisogni, non bastano i sogni.
14 Chi vuol vivere e star sano, dai parenti stia lontano.
15 Meglio invidiato che compatito.
6 Una parola è poca, due sono troppe.
7 Chi fa bene per paura, niente vale e poco dura.
8 Frate Modesto non fu mai Priore.
9 Chi è in alto non pensa mai di cadere.
10 Chi non ha quattrini non abbia voglie.
1 Chi cade in povertà, perde ogni amico.
2 La parola è d’argento, ma il silenzio è d’oro.
3 Triste quel sorcio, che c’ha un buco solo.
4 La pancia piena fa la testa vuota.
5 Pazienza irritata diventa furore.
Il guerriero sa che l’intuizione
è l’alfabeto della natura.
E continua ad ascoltare il vento
e a parlare con le stelle.
Queste sono le due prove
più dure del cammino spirituale:
la pazienza di aspettare
il momento giusto
e il coraggio di non
provare delusione
di fronte a ciò che hai visto.
E’ necessario correre dei rischi.
Riusciamo a comprendere
il miracolo della vita,
solo quando lasciamo
che l’inatteso accada.
Una minaccia non può
sortire alcun effetto,
se non è accettata.
Coloro che non hanno mai rischiato
riescono solo a scorgere
la sconfitta degli altri.
Non cercare di sfoggiare il coraggio,
quando basta l’intelligenza.
Quando rinunciamo ai nostri sogni,
troviamo la pace e abbiamo
un breve periodo di tranquillità.
Ma i sogni morti iniziano
ad imputridire dentro di noi,
infestando l’ambiente in cui viviamo.
Ciò che volevamo evitare nel Combattimento,
la delusione e la sconfitta,
diventano così le uniche alleate
della nostra vigliaccheria.
Nessun Guerriero è un’isola.
Per combattere il Buon Combattimento,
egli ha bisogno di aiuto.
Esistono le sconfitte e nessuno può sfuggirvi.
Perciò è meglio perdere alcuni combattimenti
nella lotta per i nostri sogni,
piuttosto che essere sconfitto,
senza neppure conoscere
il motivo per cui stai lottando.
Non scordare che attaccare o fuggire
fanno parte dello stesso scontro.
Quello che non appartiene alla lotta
è restare paralizzati dalla paura.
Il Buon Combattimento del Guerriero
è quello che lui intraprende
perché il suo cuore lo chiede.
Nei momenti in cui dobbiamo prendere
una decisione molto importante,
è meglio affidarsi all’impulso,alla passione,,
perché la ragione, generalmente,
cerca di allontanarci dal sogno,
adducendo la giustificazione
che non è ancora arrivata l’ora.
La ragione ha paura della sconfitta,
ma l’intuizione ama la vita e la sfida.