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Monologo del protagonista Renzo Nervi, pittore, nel film IL MIO CAPOLAVORO per la regia di Gaston Duprat (Spagna/Argentina 2018).
“Se state vedendo questo video, vuol dire che sono morto.
Sono nato nell’anno 332 dopo Rembrandt. Io conto a partire da Rembrandt che fu un genio e non da Cristo, che fu solo uno svitato.
Perché lavorate? Per comprare delle cose? Per andare in vacanza?
La schiavitù non è finita. Ora si chiama lavoro.
Beh, studiare e andare all’Università è inutile, perché, se sei colto, sei doppiamente ignorante.
Purtroppo, non c’è soluzione, perché, quando un paese intero tiene il culo su un divano davanti a una televisione per osannare 22 milionari che corrono dietro ad una palla, non c’è speranza.
Le ideologie ormai non esistono. Esiste l’uomo; l’uomo che, concreto, si comporta in questo o in quel modo.
L’uomo non proviene da una scimmia, l’uomo è una scimmia, sì, una scimmia che sta in piedi e caga seduta.
E adesso, la cosa più importante di tutte. Sono talmente pessimista che sono ottimista, perché gli estremi si incontrano. E il freddo brucia.
Andate tutti a farvi fottere.
Ciao.”