Numero1538.

LA  GRANDE  BELLEZZA

Film di Paolo Sorrentino premiato con l’ “OSCAR”, nell’anno 2014, per il miglior film straniero.

Ho rivisto, con piacere e con maggiore attenzione questo film straordinario e riporto, come omaggio agli autori e sceneggiatori, alcuni significativi passaggi di buona letteratura.

Incipit/ Presentazione :

Viaggiare è proprio utile, fa lavorare l’immaginazione.
Tutto il resto è delusione e fatica.
Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario.
Ecco la sua forza. Va dalla vita alla morte.
Uomini, bestie, città e cose, è tutto inventato.
È un romanzo, nient’altro che una storia fittizia.
Lo dice Littrè. Lui non sbaglia mai.
E poi, in ogni caso, tutti possono fare altrettanto.
Basta chiudere gli occhi. È dall’altra parte della vita.

Louis-Ferdinand Céline    “Viaggio al termine della notte”.

Numero1515.

Quando un capolavoro ci emoziona,

sentiamo dentro di noi

lo stesso richiamo della verità

che ha spinto l’artista

verso il suo atto creativo

.

Andrej Arsen’evic Tarkovskij.

 

N.d.R.  Io aggiungerei: …lo stesso richiamo della verità e della bellezza ….. che ha spinto l’artista ….

Numero1511.

 

PLATONE  ATTUALISSIMO

Quando un popolo, divorato dalla sete di libertà, si trova ad avere a capo, dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre, impaurito, finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi, e questi, per non parere troppo severi, danno ragione ai giovani.
In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo, né rispetto per nessuno.
In mezzo a tanta licenza, nasce e si sviluppa una malapianta: la tirannia.

Platone  (428 – 348  Avanti Cristo)   “La Repubblica”  LibroVIII.

A me sembra che i millenni siano trascorsi invano! La storia si ripete. E sempre in peggio.

Numero1510.

 

….e una donna, che reggeva un bambino al seno, domandò: “Parlaci dei figli”.

 

I Vostri figli non sono figli Vostri.

Sono figli e figlie della sete che la vita ha di se stessa.

Essi vengono attraverso Voi, ma non da Voi.

E, benché vivano con Voi, non vi appartengono.

Potete dare loro l’amore, ma non i vostri pensieri.

Potete offrire rifugio ai loro corpi,

ma non alle loro anime.

Essi abitano la casa del domani,

che non Vi sarà concesso visitare neppure in sogno.

Potete tentare di essere simili a loro,

ma non farli simili a Voi:

la vita procede e non si attarda sul passato.

Gibran Kahlil Gibran    da “Il Profeta”.