Ebraismo, Cristianesimo e pure l’Islam
trasudano tutti e tre nettare
di bontà, pietà e comprensione,
solo fintanto che non hanno,
per le mani, sbarre e manette,
potere, cantine di tortura e patiboli.
Amos Oz.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
Ebraismo, Cristianesimo e pure l’Islam
trasudano tutti e tre nettare
di bontà, pietà e comprensione,
solo fintanto che non hanno,
per le mani, sbarre e manette,
potere, cantine di tortura e patiboli.
Amos Oz.
Dottrine fantastiche,
come il Cristianesimo,
l’Islamismo o il Marxismo,
richiedono la fede unanime.
Ma se qualcuno
lancia dei dubbi
sul credo di milioni,
ecco che compaiono
paura ed odio,
camere a gas e di tortura,
la forca, i lavori forzati
e i reparti di psichiatria.
Edward Abbey.
DEUS EX MACHINA (latino)
“Il Dio che parla o appare da una macchina”.
Nell’antico teatro greco classico, l’apparizione sulla scena della divinità, quasi sempre dall’alto, che veniva realizzata mediante un apposito meccanismo e che, di solito, costituiva l’elemento risolutore della tragedia; quindi, figurativamente, circostanza o persona che, inaspettatamente, interviene a risolvere una situazione difficile o è l’artefice del buon andamento di qualcosa.
Apò mechanés theòs (Greco antico) = divinità che scende dalla macchina.
E risolve la situazione. La frase trae origine dalla tragedia Greca: in tale ambito, quando era necessario far intervenire una o più divinità sulla scena, l’attore che interpretava il Dio era posizionato su una sorta di gru in legno, mossa da un sistema di funi e argani, chiamata, appunto, mechané. L’intervento “ex machina” degli dei veniva usato, soprattutto, dal tragediografo Euripide, per risolvere felicemente una situazione intricata e, apparentemente, senza possibile via d’uscita. Nel mondo antico un uso eccessivo del Deus ex machina era considerato prerogativa di autori poco raffinati e sbrigativi, che non sarebbero riusciti a sciogliere altrimenti trame complesse.
Questo è quanto, da sempre, viene detto, ripetuto, recensito nel l’ambito delle letterature e delle scuole di pensiero. Ma, non mi convince.
Sicuramente un tale accorgimento sarà stato adottato, nella pratica scenografica. Ma quel che non si è mai detto, anche perché dirlo sarebbe stato imbarazzante, sorprendente, inspiegabile, inammissibile, è che gli dei, ALIENI extraterrestri, scendevano veramente da machine volanti provenienti dal cielo. E, sulla scena, non si sarebbe mai adottata una riproduzione della realtà così improbabile, se la realtà non fosse stata veramente questa. E di dominio pubblico, comune, risaputa e scontata. Tanto da essere considerata praticabile e riproducibile, perfino per usi artistici o spettacolari.
È fuor di dubbio, ormai, che la razza umana ha compiuto i suoi passi in avanti più significativi, nel campo delle tecnologie che hanno migliorato la vita, con i suggerimenti, gli insegnamenti, il controllo di Entità Superiori, in qualsiasi ambito del sapere. Gli uomini hanno chiamato “Dei” queste Entità Superiori.
Nelle religioni, quasi tutte, le regole, le norme, i comandamenti, sono stati concepiti dagli uomini; ma la loro “autorità” applicativa, impositiva, punitiva è stata attribuita al “carisma” delle Entità Superiori. Queste si sono sempre ben guardate dall’intervenire, con dimostrazioni miracolistiche, nelle vicende umane. Sono stati sempre gli uomini, certe “caste” di uomini, che si sono artatamente arrogati il diritto religioso, morale, civile, giudiziario, politico/amministrativo di censurare, con metodi intimidatori, di controllare, con provvedimenti vessatori, gli altri uomini in nome di regole superiori. “Caste” sacerdotali, militari, finanziarie, politiche hanno esercitato prevaricazioni di ogni specie, nell’arco dei millenni, violando le regole, molto semplici e condivisibili, della natura e dell’umanità. Per avere una esemplificazione illuminante, rimando al seguente:
La prima religione nasce,
quando la scimmia A,
guardando il sole,
dice all’altra scimmia B:
“LUI mi ha detto che TU
devi dare a ME
la tua banana”.
Qual è l’obiettivo primario, assillante, pressante di tutte le “caste”? È quello di istituzionalizzare i propri strumenti di potere, mediante la ideologizzazione della “supremazia” di certi princìpi, concepiti e stabiliti da esse stesse, rendendoli metafisici e trascendenti, solo per salvaguardare i propri interessi. Questo porta a esercitare un controllo delle coscienze, con metodi di “advertising” (propaganda pubblicitaria) non molto lontani dal “lavaggio dei cervelli”. Si è trattato, e tuttora si tratta, di un colossale, eclatante, nauseabondo “millantato credito”. È mitologia dell’autoritarismo.
Per ristabilire il legame col divino, occorre che, “prima togliamo dalle nostre spalle la grieve somma di errori che ne trattiene”. È lo “spaccio”, cioé l’espulsione di ciò che ha deteriorato quel legame: le “bestie trionfanti”.
Le “bestie trionfanti” sono immaginate nelle costellazioni celesti, rappresentate da animali: occorre “spacciarle”, cioè cacciarle dal cielo, in quanto rappresentanti vizi che è tempo di sostituire con altre virtù: via, dunque, la Falsità, l’Ipocrisia, la Malizia, la “Stolta Fede”, la Stupidità, la Fierezza, la Fiacchezza, la Viltà, l’Ozio, l’Avarizia, l’Invidia, l’Impostura, l’Adulazione e via elencando. Occorre tornare alla semplicità, alla verità e all’operosità, ribaltando le concezioni morali che si sono ormai imposte nel mondo, secondo le quali le opere e gli affetti eroici sono privi di valore, dove credere senza riflettere è sapienza, dove le imposture umane sono fatte passare per consigli divini, la perversione della legge naturale è considerata libertà religiosa, studiare è follia, l’onore è posto nelle ricchezze, la dignità nell’eleganza, la prudenza nella malizia, l’accortezza nel tradimento, il saper vivere nella finzione, la giustizia nella tirannia, il giudizio nella violenza.
Responsabile di questa crisi è il Cristianesimo. Già Paolo aveva operato il rovesciamento dei valori naturali e Lutero, “macchia del mondo” ha chiuso il ciclo: la ruota della storia, della vicissitudine del mondo, essendo giunta al suo punto più basso, può operare un nuovo e positivo rovesciamento dei valori.
Nella nuova gerarchia dei valori, il primo posto spetta alla Verità, necessaria guida per non errare. A questa segue la Prudenza, la caratteristica del Saggio che, conosciuta la Verità, ne trae le conseguenze con un comportamento adeguato. Al terzo posto Giordano Bruno inserisce la Sofia, la ricerca della Verità; quindi, segue la Legge, che disciplina il comportamento civile dell’uomo; infine, il Giudizio, inteso come aspetto attuatorio della Legge.
Bruno fa, quindi, discendere la Legge dalla Sapienza, in una visione naturalistica nel cui centro c’è l’uomo che opera cercando la Verità, in netto contrasto col Cristianesimo di Paolo, che vede la Legge subordinata alla liberazione dal Peccato, e con la Riforma di Lutero, che vede nella “sola fede” il faro dell’uomo. Per Bruno la “gloria di Dio” si rovescia, così, in “vana gloria” e il patto fra Dio e gli uomini, stabilito nel Nuovo Testamento, si rivela “madre di tutte le forfanterie”. La Religione deve tornare ad essere “religione civile”: legame che favorisca la “communione de gli uomini”, la “civile conversazione”.
Altri valori seguono i primi cinque: la Fortezza (forza d’animo), la Diligenza, la Filantropia, la Magnanimità, la Semplicità, l’Entusiasmo, lo Studio, l’Operosità, eccetera. E, allora, vedremo, conclude beffardo Giordano Bruno, “quanto siano atti a guadagnarsi un palmo di terra, questi che si sono cossì effusi e prodighi a donar regni de’ cieli”.
La differenza fondamentale
tra le due religioni della décadence:
il Buddhismo non promette, ma mantiene;
il Cristianesimo promette tutto,
ma non mantiene nulla.
Friederich Nietzsche.
Se Cristo è risorto,
perché siete così tristi?
Voi cristiani non avete
un volto di persone redente.
Friederich Nietzsche.
I due grandi narcotici europei:
l’alcool e il Cristianesimo.
Friederich Nietzsche.
Verrà un giorno, che l’uomo si sveglierà
dall’oblio e finalmente comprenderà
chi è veramente e a chi ha ceduto
le redini della sua esistenza:
a una mente fallace, menzognera,
che lo rende e lo tiene schiavo. . . . .
L’uomo non ha limiti
e quando, un giorno, se ne renderà conto,
sarà libero anche qui,
in questo mondo.
Giordano Bruno (1548 – 1600).
Steven Weinberg, ateo, eretico, vincitore, nel 1979, del Premio Nobel per la Fisica, ha detto:
La RELIGIONE è un insulto alla dignità umana.
Senza di essa, ci sarebbe gente buona che fa del bene e gente cattiva che fa del male.
Però, perché la gente buona faccia del male, …….c’è bisogno della RELIGIONE.
S E N Z A T I T O L O ( lo troverai all’ultimo verso) Tormentone satirico.
Ma perché un uomo, sin da quando è nato,
deve trovarsi addosso, come appiccicato,
un marchio di vergogna, di cui è accusato,
che, ahinoi, “originale” viene chiamato?
Nessun altro essere vivente del creato
di una tale ignominia viene tacciato
da madre natura o, men che mai, dal fato.
E’ come un frutto che nasce già bacato
da un codice etico-genetico modificato
e, nella corsa della vita, parte handicappato.
Neanche se fosse autore di un torbido reato
o commettesse un delitto turpe ed efferato,
non sarebbe così prontamente incriminato.
Povero uomo, imputato, criticato, denigrato,
perseguitato, deplorato, martoriato, dileggiato,
processato senza assistenza di un avvocato,
senza il beneficio di appello condannato,
diffamato, isolato, disperato, umiliato,
con sottili livore e ipocrisia massacrato.
Ma cosa mai l’uomo avrebbe inventato
contro se stesso, come può essersi dannato?
Perché così ferocemente si è evirato?
Certi uomini, falsi e perversi, hanno pensato
che, così com’era, era fin troppo fortunato:
doveva essere opportunamente bastonato.
Allora, una sorta di sudditanza hanno creato
perché essere inferiore fosse considerato,
tutt’altro che angelico, bensì indiavolato
e da una “autorità divina” fosse castigato,
affinché, proprio a se stessi, fosse delegato
il potere fasullo di passarlo in giudicato.
Ed è così che l’uomo è stato etichettato
con la vergogna della colpa di esser nato.
Di quale colpa, chiederete, vi ho parlato?
Lo sapete tutti, non è altro che IL PECCATO!
18 Febbraio 2016
E’ religione anche
non credere a niente.
Cesare Pavese.
Gesù ha avuto una sola sfortuna:
su quello che ha detto,
ci hanno costruito sopra
una religione.
La decisione cristiana di trovare
il mondo brutto e cattivo,
ha reso brutto e cattivo il mondo.
Friederich Nietzsche.
La Religione è un narcotico
con cui l’Uomo controlla la sua angoscia,
ma ottunde la sua mente.
S.Freud.
La Religione è l’oppio del popolo.
Carl Marx.