Numero3277.

 

da  QUORA

 

Scrive Stii Siuz, corrispondente di QUORA.

 

P E R D O N A R E    S E M P R E ?

 

Il perdono è una scelta personale, e ognuno ha i propri limiti su ciò che può o non può perdonare. Tuttavia, ci sono alcune azioni che, per molte persone, risultano difficili se non impossibili da perdonare. Eccone alcune:

  1. Il tradimento della fiducia – Che sia in un rapporto d’amicizia, d’amore o di lavoro, quando qualcuno tradisce profondamente la tua fiducia, ricostruire il legame diventa quasi impossibile.
  2. La violenza (fisica o psicologica) – Nessuno dovrebbe accettare abusi, maltrattamenti o manipolazioni che distruggono la dignità e la sicurezza di una persona.
  3. L’inganno ripetuto – Tutti possiamo sbagliare, ma quando una persona mente o manipola ripetutamente senza rimorso, diventa chiaro che non ha intenzione di cambiare.
  4. Il disprezzo e la mancanza di rispetto – Quando qualcuno ti umilia, ti sminuisce o non rispetta i tuoi valori e sentimenti, perdonarlo senza un vero cambiamento può significare accettare un comportamento tossico.
  5. Il tradimento in amore – Per alcuni, un tradimento può essere perdonato, per altri è un punto di non ritorno. Se manca il rispetto e la lealtà, la relazione diventa fragile.
  6. L’abbandono in momenti difficili – Ci sono momenti in cui abbiamo bisogno di chi amiamo, e se qualcuno ci volta le spalle proprio quando ne abbiamo più bisogno, può lasciare ferite difficili da rimarginare.

Numero2795.

 

 

da un tema di QUORA e traendo spunto da esso:

 

PERCHÈ   LE   RELIGIONI   OFFRONO   IL   PERDONO?

 

ATTENZIONE:

Le religioni non offrono, esigono che l’individuo si pieghi al malvagio nella nobile azione del perdono.

Il perdono istituzionale per me è assurdo come lo è la pena di morte: opposti che si incontrano. Se lo Stato uccide per legge non è forse assassino? E se io perdono chi mi fa male e mi danneggia, non gli sto forse permettendo, pur in presenza di un dichiarato pentimento e di una ipocrita redenzione, di continuare a farlo anche con altri?

Il perdono può e deve essere un fatto personale. Ti perdono, ma non voglio più avere a che fare con te . Ti perdono in quanto non ti perseguito, non mi vendico, ma non venire a cercarmi. Ti perdono, ma ti seppellisco nel passato.

Ecco, così iniziamo a ragionare. Non dimenticare infatti che le religioni vogliono adepti sottomessi, proni ad ogni imposizione ed abuso. L’insegnamento del perdono è utile soltanto a questo.

E potresti dirmi… ma Gesù ha detto di perdonare.

Potrei parlare per ore di questo argomento. Ti invito a leggere i 4 vangeli da solo, con i tuoi occhi e la tua intelligenza, senza filtrarli con gli insegnamenti ricevuti, che sono le interpretazioni degli strumentalizzatori, cioè di coloro che vogliono esercitare, nel nome di un Dio o di una religione, il controllo della tua coscienza.

Scoprirai tante cose che ribaltano gli insegnamenti della Chiesa.

Numero2726.

 

LEZIONE  DI  CATECHISMO

 

L’insegnante chiede alla scolaresca:

“Che cosa bisogna fare perché Dio perdoni i nostri peccati?”.

Tutti gli scolari si guardano l’un l’altro senza dire niente.

Ad un certo punto, un bambino si alza e dice, a colpo sicuro:

“Prima di tutto bisogna peccare!”

Numero2332.

 

 

Da   REDAZIONE  ANSA     8 Febbraio 2022

 

Ratzinger: “grandissima colpa” se non si affrontano abusi

 

Ratzinger, in una lettera sugli abusi a Monaco, parla di “grandissima colpa” per chi commette abusi ma anche per chi non li affronta. Negli incontri con le vittime “ho guardato negli occhi le conseguenze di una grandissima colpa e ho imparato a capire che noi stessi veniamo trascinati in questa grandissima colpa quando la trascuriamo o quando non l’affrontiamo con la necessaria decisione e responsabilità, come troppo spesso è accaduto e accade”.

“Ho avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica. Tanto più grande è il mio dolore” e “ogni giorno mi domanda se anche oggi io non debba parlare di grandissima colpa”.

Il Papa emerito Benedetto XVI torna a chiedere “perdono”, a nome della Chiesa, considerati gli importanti ruoli che lui stesso ha ricoperto, per gli abusi commessi dal clero.

Nella Lettera a commento del rapporto sulla pedofilia nella diocesi di Monaco ricorda i suoi incontri con le vittime nei viaggi apostolici da Pontefice e scrive: “Come in quegli incontri, ancora una volta posso solo esprimere nei confronti di tutte le vittime di abusi sessuali la mia profonda vergogna, il mio grande dolore e la mia sincera domanda di perdono. Ho avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica. Tanto più grande è il mio dolore per gli abusi e gli errori che si sono verificati durante il tempo del mio mandato nei rispettivi luoghi. Ogni singolo caso di abuso sessuale è terribile e irreparabile. Alle vittime degli abusi sessuali va la mia profonda compassione e mi rammarico per ogni singolo caso”.