I N V E C C H I A R E
La vera tragedia dell’invecchiare
non è diventare vecchi,
ma che l’anima resti giovane.
Oscar Wilde.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
I N V E C C H I A R E
La vera tragedia dell’invecchiare
non è diventare vecchi,
ma che l’anima resti giovane.
Oscar Wilde.
D I S C O T E C A
Se un giorno ti manca la motivazione, vai in discoteca, resta lucido, non bere nulla.
Osserverai uomini che fingono sicurezza, spendono senza senso, atteggiandosi a bulli, fingendosi criminali.
Vedrai le ragazze e le donne che competono tra di loro per apparire e sentirai intorno a te un’illusione collettiva di felicità forzata.
Capirai che tu sei nato per essere diverso, che nessuno può decifrare la tua storia come fai tu, che in quel posto tu ti senti un pesce fuor d’acqua.
Se ti trovi in discoteca, senza bere, ti renderai conto che viviamo nell’era della mediocrità, dove ci sono persone che dicono di voler costruire il loro futuro, ma lo fanno sprecando il loro presente, scappando dai loro problemi, dalla loro realtà e dalla loro vita, perché attualmente fa schifo e preferiscono non viverla.
Per distinguerti, basta fare ciò che fa una persona intelligente: allontanati da tutto ciò che non è allineato con il tuo obiettivo.
da YouTube
E F F E T T O F I S I C O
La luce viaggia molto più veloce del suono.
Ecco perché alcune persone sembrano
brillanti, fino a quando non parlano.
S O F F E R E N Z A M E N T A L E
Cos’è la sofferenza mentale?
La nostra mente non distingue davvero tra ciò che accade fuori e ciò che proiettiamo dentro.
Se guardi una scena forte di un film: una persona che soffre, sangue finto, un’attrice che sappiamo benissimo che sta recitando una parte ed è pagata per questo, una parte di te lo sa, razionalmente, ma il corpo reagisce lo stesso, il cuore accelera, il respiro si blocca, i muscoli si tendono.
Perché?
Perché, per il cervello, quell’immagine, anche se è solo un film, è realtà.
Ora, immagina quante scene del genere ti proietti da solo nella tua testa: ipotesi catastrofiche, dialoghi che non sono mai successi, rimpianti del passato, paura del futuro.
Ogni volta che fai partire uno di quei film interni, il tuo corpo reagisce come se tutto fosse vero.
E così, ti fai del male da solo, più e più volte, anche quando fuoori non sta succedendo niente.
da YouTube
A M A R E, A M A R S I E D E S S E R E A M A T I
Le persone che donano più amore
sono spesso quelle che non si sono
mai sentite amate davvero.
Così finiscono per prendersi cura
degli altri più che di se stesse,
sperando di ricevere in cambio
lo stesso affetto. Ma non accade mai.
Nascondono sempre il loro dolore,
raccontando solo metà della storia
e tengono tutto nascosto, perché
non vogliono mai essere un peso.
@stanzazen
Mi sono vergognato
di me stesso, quando
ho capito che la vita
è una festa in maschera,
e io vi ho partecipato
con la mia vera faccia.
Franz Kafka
D E L U S I O N E
Niente ferisce, avvelena, ammala
quanto la delusione, perché
la delusione è un dolore
che deriva, purtroppo, da
una speranza svanita,
una sconfitta che nasce,
sempre, da una fiducia tradita,
dal voltafaccia di qualcuno
o qualcosa in cui credevamo.
A M A R E C O M U N Q U E
Ho amato anche quando
non dovevo, ho creduto
anche quando tutto
mi diceva di smettere.
Ho perduto tanto,
ma non me stesso.
Perché ogni ferita
mi ha insegnato
che l’amore, anche
quando fa male,
è la mia verità.
@lifeisinthewords
È T A R D I ?
N O, È I L M O M E N T O G I U S T O
Quando pensi che
sia troppo tardi,
ricordati che il sole
non sorge mai
in anticipo.
Ogni cosa ha
il suo tempo.
Anche il tuo risveglio.
Non sei in ritardo.
Stai arrivando proprio
dove devi essere.
E se oggi ti senti
dietro a tutto,
guardati dentro:
forse, stai solo
tornando a casa.
@healingsoulmusic436
S E V U O L E,
T R O V A I L T E M P O,
S E N O N V U O L E,
T R O V A S C U S E.
I L L U S I O N I
Avere followers non significa avere amici.
I soldi non ti comprano il rispetto.
Avere fama non significa avere felicità.
Mostrare una vita perfetta non significa viverla davvero.
Il lusso esibito è spesso una gabbia dorata.
La competizione costante ti svuota.
La vera ricchezza è il tempo, non il denaro.
Essere ammirato non vuol dire essere amato.
Guadagnare di più non significa vivere meglio.
@ProGix
I N G R A T I T U D I N E
L’ingratitudine ci ferisce in profondità.
Pensiamoci, non è solo un “grazie” mancato, è come se qualcuno avesse cancellato la nostra fatica, i nostri gesti silenziosi, le premure e le delicatezze in cui abbiamo dato e messo tanto di noi.
Fa male soprattutto perché, spesso, non viene da lontano, ma da chi abbiamo accolto nelle stanze più intime e preziose della nostra interiorità, dalle persone care più vicine.
E allora rimaniamo con un vuoto strano, una specie di magone sottile ma pesante, a chiederci se abbiamo sbagliato a dare tanto.
Forse sì o … forse no.
Perché, ciò che abbiamo messo nel mondo rimane parte di noi, sarà testimone dei nostri valori, anche se qualcuno non ha saputo custodirlo né apprezzarlo.
Valentina Scoppio.
S P E R A N Z E E I L L U S I O N I
Una delle cose più difficili
nella vita è distinguere quella
linea sottile che separa
le speranze dalle illusioni.
Una linea che il cuore
attraversa spesso, nonostante
i richiami della ragione.
Ma la speranza è una necessità
e l’illusione il prezzo da pagare.
C O N T R O L L O D E L L E C O S C I E N Z E A T T R A V E R S O L A R E P R E S S I O N E S E S S U A L E
È quello che ha messo in atto la Chiesa per molti secoli fino ai giorni nostri.
La repressione sessuale sistematica crea dipendenza psicologica.
Perfino i preti, a cui è imposto il celibato, a partire dal 1073 d.C. per volere di Papa Gregorio VII (Ildebrando di Soana), diventano emotivamente vulnerabili, controllabili, manipolabili.
Coloro che reprimono i desideri naturali del corpo, creano mostri nell’anima.
Il celibato sacerdotale è la prostituzione dell’anima nel nome di Dio.
Creare la malattia e vendere la cura, denunciare, stigmatizzare il problema e presentarsi come soluzione: è il delitto perfetto che diventa benefattore.
La Chiesa ha sequestrato la stessa definizione di spiritualità umana, ha trasformato la repressione in virtù, la sofferenza in santità, la negazione della natura umana in vicinanza a Dio.
Ha fatto credere che reprimere la sessualità rende le persone più spirituali: è la matrice di controllo più sofisticata della storia, perché ha fatto, e fa, sentire in colpa miliardi di persone, per il semplice fatto di essere umane.
L’ipocrisia – perché è di questo che si tratta – non è un difetto del sistema, è il sistema stesso, che funziona perfettamente: libertà sessuale per i vertici, repressione sessuale per i sottoposti ed addetti ai lavori.
Dice Baruch Spinoza: “La Chiesa non salva le anime, le cattura”.
La colpa sessuale è uno strumento di ingegneria sociale per instaurare il tipo di società che serve meglio agli interessi della Chiesa.
Non stanno salvando anime, stanno creando un gregge, una nuova specie di esseri umani, una versione castrata di uomini colpevoli, dipendenti dalla autorità esterna, sottraendo loro qualsiasi sensazione di autostima.
La Chiesa ha creato la più grande prigione mentale della storia, dove i prigionieri chiudono essi stessi le porte dall’interno e buttano via la chiave dalla finestra.
Non si tratta di denaro, non si tratta di potere temporale, ma di qualcosa di molto più ambizioso: creare una versione dell’umanità incapace di autogoverno spirituale e dipendente eternamente dall’autorità esterna, tramite l’osservanza di dettami morali, comportamentali e di pensiero, che si attuano con un automatismo algoritmico.
Usare la repressione sessuale fa frammentare la connessione naturale fra corpo e anima, creando vuoti psicologici che solo l’autorità ecclesiastica può riempire.
Loro sanno che gli esseri umani sessualmente realizzati sono spiritualmente indipendenti, liberi, sono connessi con la propria divinità interna, sono difficili da controllare.
Hanno deciso di rompere questa connessione, ad esempio, di intercettare lo sviluppo spirituale del bambino attraverso la colpa sessuale precoce, di creare dipendenza emotiva cronica attraverso la negazione degli impulsi di connessione umana, di trasformare la naturale autostima in bisogno di convalida esterna costante.
È un manuale per creare schiavitù psicologica in persone che, altrimenti, si sentirebbero libere.
Il progetto della Chiesa non è solo quello di dominare i corpi, ma soprattutto quello di dominare le anime, rendendo impossibile agli esseri umani di accedere alle proprie fonti interiori di valori, di significati, di connessioni col divino.
È il più grande crimine contro la coscienza umana mai documentato.
Ha sequestrato la spiritualità naturale della specie, sostituito l’autenticità divina con la dipendenza istituzionale.
Nei secoli, la Chiesa ha tracciato l’esempio di un sistema di potere che tutti i governi venuti dopo hanno adottato.
Governi che infantilizzano i cittadini con sistemi educativi che distruggono la creatività naturale, con media che coltivano insicurezza costante, con industrie che vendono soluzioni a problemi che esse stesse creano.
Tutti seguono lo stesso schema che la Chiesa ha perfezionato e istituzionalizzato mille anni fa:
Frammentare la connessione interna,
creare dipendenza esterna,
rivendere ciò che è stato sottratto e rubato.
Spinoza si è reso conto che la repressione sessuale sistematica non creava solo dipendenza emotiva, creava disconnessione dall’intuizione naturale, dalla saggezza corporea, dalla capacità di sentire interiormente la verità.
Gli esseri umani sessualmente repressi perdono l’accesso al proprio sistema interno di navigazione spirituale, diventano incapaci di distinguere la verità dalla menzogna, usando le sensazioni corporee dipendenti da autorità esterne per definire la realtà.
È castrazione epistemica, rimozione della capacità naturale di conoscere.
La Chiesa controlla non solo ciò che le persone fanno, controlla come conoscono, come distinguono il reale dal falso, il vero dal bugiardo: è il controllo della stessa percezione della realtà.
Per secoli ha funzionato così bene che, anche oggi, la maggior parte delle persone non si fida della propria intuizione, ha bisogno di specialisti, di autorità, di istituzioni, per convalidare la propria esperienza interna.
Ha scritto Spinoza: “L’unica rivoluzione reale è la rivoluzione della coscienza individuale, contro tutti i sistemi che ci rivendono la nostra stessa divinità”.
Come fare questa rivoluzione?
Ricollegarsi alla saggezza interiore,
fidarsi della propria intuizione spirituale,
smettere di cercare la convalida esterna per le esperienze interne.
La Chiesa ha creato il problema della disconnessione spirituale e vende la soluzione della mediazione divina.
Oggi, la tecnologia crea il problema della disconnessione umana e vende la soluzione della connessione digitale.
Il governo crea il problema della sicurezza sociale e vende la soluzione del controllo esterno e forzoso.
Cosa fare?
Smettere di cercare fuori ciò che può essere trovato solo dentro,
smettere di esternalizzare la nostra connessione con il divino,
smettere di vendere la nostra autonomia spirituale, per promesse di sicurezza esterna.
La rivoluzione deve avvenire nella coscienza individuale.
Loro temono una umanità spiritualmente autonoma, connessa con la saggezza interiore, non manipolabile da autorità esterne.
Non abbiamo bisogno di loro, non avremmo mai dovuto averne, e non ne avremo mai.
F A K E N E W S
Le persone preferiscono
accettare la menzogna
camuffata come verità,
e non la nuda verità.
La bugia viaggia in tutto
il mondo, vestita come verità,
soddisfacendo le esigenze
della società, perché, in ogni
caso, gli uomini non hanno
alcun desiderio di conoscere
la nuda verità, per conservare
le illusioni che coltivano per sè,
o che altri hanno loro inculcato.