A S P E T T A R E
Aspettare è un
grande sacrificio.
Sì, le cose grandi
richiedono tempo,
tuttavia, ne vale
sempre la pena.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
A S P E T T A R E
Aspettare è un
grande sacrificio.
Sì, le cose grandi
richiedono tempo,
tuttavia, ne vale
sempre la pena.
da QUORA
Scrive Jason Bondurant Degli Anelli, corrispondente di QUORA.
ATTENZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE !
In un’intervista con Lex Fridman, Musk ha detto che dopo il 2027 non ci sarà ritorno.
Quando il giornalista ha chiesto di cosa parlasse, Musk è rimasto in silenzio quasi un minuto, poi ha aggiunto: «Non è una catastrofe, è una transizione».
Gli analisti hanno identificato tre temi su cui ha esitato: intelligenza autonoma, perdita di significato e dipendenza energetica.
Tutto ciò che ha previsto sta già accadendo.
Primo segnale — collasso dell’attenzione. Musk ha detto che le persone smetteranno di pensare a lungo termine. L’orizzonte di pianificazione è passato da 30 a 3 anni; le persone non costruiscono più, aggiornano solo.
Gli studi del MIT mostrano che la generazione dopo il 2000 mantiene l’attenzione per soli 8 secondi. Musk lo ha chiamato Alzheimer culturale.
Secondo segnale — intelligenza artificiale che smetterà di essere subordinata.
Musk ha detto: «Quando il sistema inizierà a correggere l’uomo, e non il contrario, la logica lineare finirà».
Oggi gli algoritmi gestiscono attenzione, scelta dei partner, cibo e pensieri. Non sarà una rivolta delle macchine, ma una lenta perdita della libertà di scelta.
Terzo segnale — dipendenza energetica della civiltà.
L’uomo diventa sempre meno capace di vivere senza elettricità anche per un giorno.
Quando l’energia diventerà valuta, controllarla sarà potere.
Musk ritiene che nel 2027 il rapporto uomo–energia supererà il punto di equilibrio, e tutto ciò che non è autonomo scomparirà.
L’unica salvezza?— Tornare al significato.
«La tecnologia è più potente di noi, ma non più intelligente. Finché abbiamo obiettivi, non siamo algoritmi», ripeteva Musk.
Ha aggiunto: «Dobbiamo imparare a essere umani prima che i sistemi inizino a fare tutto per noi e a controllarci».
Se vuoi imparare a volare
bisogna che prima
cominci a precipitare.
da QUORA
Scrive Armando La Torre, corrispondente di QUORA
S M E T T E R E D I F U M A R E
I tuoi polmoni non sono un giardino da rigenerare, ma una discarica tossica che il tuo corpo cercherà disperatamente di bonificare.
L’idea che tu possa “fare” qualcosa per pulirli è un’illusione.
L’unico, vero atto che puoi compiere è smettere di gettare veleno in quella discarica.
Nel momento in cui spegni l’ultima sigaretta, il tuo corpo, che è una macchina di sopravvivenza molto intelligente, inizia un lavoro di pulizia disperato e disgustoso.
Le ciglia bronchiali, le minuscole spazzole che hai paralizzato e bruciato per anni con il catrame delle sigarette, inizieranno lentamente a ricrescere e a muoversi.
Il loro primo compito sarà quello di spingere verso l’alto decenni di melma nerastra, catrame e particelle di veleno. Questo si tradurrà in mesi di tosse violenta, con un espettorato denso e scuro. Non è un segno di guarigione. È il tuo corpo che vomita la schifezza con cui lo hai riempito.
La verità che nessuno vuole dirti è che una parte del danno è permanente e irreversibile. Non puoi “rigenerare” tutto.
Gli alveoli polmonari, le piccole sacche dove avviene lo scambio di ossigeno, una volta distrutti dal fumo non ricrescono.
Quella condizione si chiama enfisema, ed è una condanna a vita a un respiro sempre più corto. Hai barattato una parte della tua capacità polmonare per delle sigarette.
È un affare che hai già concluso e non puoi annullare.
Inoltre, ogni sigaretta che hai fumato ha giocato alla roulette russa con il DNA delle tue cellule polmonari, causando mutazioni.
Smettendo, smetti solo di aggiungere proiettili alla pistola. Ma quelli che sono già in canna rimangono lì.
Il tuo rischio di cancro ai polmoni diminuirà lentamente nel corso di quindici o vent’anni, ma non tornerà mai, MAI, al livello di una persona che non ha mai fumato. Hai lasciato delle bombe a orologeria nel tuo petto.
L’unica cosa che puoi “fare” è non peggiorare la situazione e dare al tuo corpo una possibilità di fare il suo lavoro.
L’esercizio fisico, soprattutto quello aerobico, non rigenera i polmoni, ma costringe il sistema cardiovascolare a diventare più efficiente, ottimizzando l’uso del poco ossigeno che i tuoi polmoni danneggiati riescono a catturare.
Una dieta sana e ricca di antiossidanti può aiutare a combattere l’infiammazione cronica che hai causato.
Ma non farti illusioni. Non esistono cibi magici o pozioni miracolose.
Stai solo smettendo di prendere a pugni un uomo già a terra.
Il tuo corpo farà del suo meglio per riparare il disastro, ma le cicatrici rimarranno per sempre.
D I S C O T E C A
Se un giorno ti manca la motivazione, vai in discoteca, resta lucido, non bere nulla.
Osserverai uomini che fingono sicurezza, spendono senza senso, atteggiandosi a bulli, fingendosi criminali.
Vedrai le ragazze e le donne che competono tra di loro per apparire e sentirai intorno a te un’illusione collettiva di felicità forzata.
Capirai che tu sei nato per essere diverso, che nessuno può decifrare la tua storia come fai tu, che in quel posto tu ti senti un pesce fuor d’acqua.
Se ti trovi in discoteca, senza bere, ti renderai conto che viviamo nell’era della mediocrità, dove ci sono persone che dicono di voler costruire il loro futuro, ma lo fanno sprecando il loro presente, scappando dai loro problemi, dalla loro realtà e dalla loro vita, perché attualmente fa schifo e preferiscono non viverla.
Per distinguerti, basta fare ciò che fa una persona intelligente: allontanati da tutto ciò che non è allineato con il tuo obiettivo.
da YouTube
A V E R E R A G I O N E
Sapete cosa si nasconde dietro il nostro bisogno di avere ragione?
E non è una battaglia per il potere, né una questione di superiorità e di orgoglio: “Ho ragione, ho vinto”. No.
Ma dietro il combattere per la nostra opinione, c’è il nostro bisogno originario e atavico di sintonizzazione.
Quando sentiamo che la persona che amiamo, o la persona per noi importante, la pensa diversamente da noi, per noi rappresenta lo stesso rischio, e quindi la stessa terribile sensazione che, forse, abbiamo sperimentato da piccoli, di perdere la figura di attaccamento primario.
Ovvero, chi ha avuto esperienza del fatto che, se, da piccolo, faceva qualcosa di diverso, o la pensava diversamente da lei, perdeva, per un po’, il suo affetto.
Alcuni, addirittura, ricevevano una totale svalutazione: “La pensi diversamente da me, perciò il tuo pensiero non vale. Quindi tu non hai valore per me.”.
Allora, di fronte a questo rischio, ormai diventati grandi, facciamo di tutto per portare l’altro a pensarla come noi, per sentirlo vicino a noi, per sentirlo connesso.
A tal punto che, quando poi l’altro ci dà ragione, proviamo un sollievo fisico, non morale: “Sei con me, sono al sicuro”.
Ecco cosa c’è davvero dietro il bisogno di avere ragione: il terrore di perdere la sintonizzazione e il bisogno di sentire che non siamo soli.
E, quindi, chiederete: Bisogna dare sempre ragione all’altro?” NO.
Bisogna imparare a rimanere sintonizzati anche nel conflitto. Forse, è così che diventiamo adulti.
@agnesescappini
V I V I T U L A T U A V I T A
Ricorda, alla fine della giornata,
si tratta della tua vita.
Tu sei quello che deve viverla,
respirarla e assaporarla.
Fai quello che ti piace, percorri
il sentiero che il tuo cuore sceglie.
Non ascoltare chi cerca di controllarti
e di farti dubitare di te stesso.
Costoro non possono e non devono
vivere la tua vita al posto tuo,
e non hanno nessun diritto di
tenere il tuo cuore nelle loro mani.
I tuoi sentimenti contano,
i tuoi sogni valgono, e tu
sei autorizzato a proteggerli.
da YouTube
L A V E R A L I B E R T A’
Ho smesso di vivere come
gli altri volevano che vivessi.
Ho smesso di sacrificare
me stesso per soddisfare
le aspettative altrui.
Perché essere liberi non è
un privilegio, ma una scelta.
Friedrich Nitzsche
L A S P E R A N Z A
La speranza è quel sorriso
che non deve mai mancare
nonostante i problemi.
È quella luce che bisogna
sempre vedere in fondo
al tunnel. È quella forza
che pensavi di non avere.
È quella felicità che arriva
quando meno te l’aspetti.
La speranza ha sempre una
umana voglia di vivere.
da YouTube
I L P O S T O G I U S T O
Vado dove mi accolgono,
dove so che mi aspettano,
dove sento che mi apprezzano.
Dove dicono: “Mi sei mancata”.
E dove mi mostrano tutto
quello che dicono di sentire.
Lì, in quel posto, ci sono io.
Tutto il resto è passaggio,
formalità, cordialità,
ma non presenza.
Carla Badrudi
A M A R E C O M U N Q U E
Ho amato anche quando
non dovevo, ho creduto
anche quando tutto
mi diceva di smettere.
Ho perduto tanto,
ma non me stesso.
Perché ogni ferita
mi ha insegnato
che l’amore, anche
quando fa male,
è la mia verità.
@lifeisinthewords
Q U A N D O A C C E T T I G I O I S C I
Non tutto si può cambiare,
ma ogni cosa può essere accolta.
Quando smetti di resistere,
qualche cosa dentro di te,
d’un tratto, si ammorbidisce.
Accettare non è arrendersi,
è smettere di lottare con ciò
che è già stato e che c’è.
Il dolore si trattiene finché
lo combatti, poi si trasforma.
Guarire non è dimenticare,
ma sussurrare al cuore:
“Adesso puoi riposare”.
@healingsoulmusic436
P E S I N O N T U O I
Diventare adulti non significa sopportare tutto. Significa capire quali pesi sono tuoi.
E quali ti sono stati messi addosso..
Le colpe degli altri, le aspettative, le ferite che non ti appartengono.
Non è egoismo scaricarle a terra. È rispetto.
Perché non puoi camminare libera, se vivi trascinando fardelli non tuoi.
@healingsoulmusic436
A B B A S T A N Z A
Hai già passato
troppo tempo
a interrogarti
se sei abbastanza.
Abbastanza forte,
abbastanza bella,
abbastanza giusta.
Ma vuoi la verità?
Lo sei sempre stata.
Non servono prove,
serve la memoria.
Ricordati chi sei …
anche quando
il mondo dimentica.
@healsoulmusic436
D I M M I C O M E S P E N D I . . . .
Le persone pigre comprano distrazioni
I pigri fuggono dalla realtà con streaming eccessivo e shopping compulsivo.
Spendono tempo e denaro in distrazioni che li allontanano dai loro obiettivi.
Le persone povere comprano cose
I poveri spendono per gratificazioni immediate e status symbol: ultimo smartphone, vestiti firmati, gadget inutili.
Acquisti che riempiono vuoti emotivi, senza creare valore.
Le persone ambiziose comprano formazione
Gli ambiziosi investono su se stessi con corsi, libri, mentoring.
Sanno che le competenze sono asset che nessuno può portarsi via e che aprono a nuove opportunità lavorative.
Le persone ricche comprano tempo
I ricchi sanno che il tempo è la risorsa più preziosa.
Pagano assistenti, personale di servizio, consulenti per liberare ore da dedicare al business e alla crescita.
da YouTube