Numero3426.

 

P U N T I    D I    R E L A Z I O N E

 

Ti senti libero/a di essere te stesso/a.

I tuoi confini vengono rispettati.

La comunicazione è aperta e sincera.

Viene valorizzato il tuo spazio personale.

I successi vengono celebrati, non invidiati.

Non c’è paura di parlare dei problemi.

Senti sostegno nei momenti difficili.

Non esiste controllo, ma fiducia reciproca.

L’amore non è condizionato da come ti comporti.

Crescete insieme, non a spese l’uno dell’altra.

 

Se tutto quanto detto sopra accade, allora la tua relazione è sana e non tossica.

 

@AnimaOltreilimiti80.

 

Numero3241.

 

N O N    P U O I ….    di  Abraham  Lincoln

 

Non puoi portare prosperità scoraggiando la parsimonia.

Non puoi rafforzare i deboli indebolendo i forti.

Non puoi aiutare i lavoratori se colpisci i datori di lavoro.

Non puoi predicare la fratellanza incoraggiando l’odio di classe.

Non puoi restare fuori dai guai spendendo più di quanto guadagni.

Non puoi costruire il carattere e il coraggio privando l’uomo dell’iniziativa e dell’indipendenza.

Non puoi aiutare gli uomini facendo sempre in loro vece ciò che dovrebbero fare da soli.”

 

Abraham Lincoln

 

N.d.R.:

Il 5 maggio 2021 su Facebook è stato pubblicato un post contenente una presunta dichiarazione di Abramo Lincoln. Il sedicesimo presidente degli Stati Uniti d’America, assassinato nel 1865, avrebbe detto: «Non puoi portare prosperità scoraggiando la parsimonia. Non puoi rafforzare i deboli indebolendo i forti. Non puoi aiutare chi guadagna un salario colpendo chi lo paga. Non puoi incoraggiare la fratellanza incoraggiando l’odio di classe. Non puoi aiutare il povero distruggendo il ricco. Non puoi stabilire solida sicurezza sul denaro preso a prestito. Non puoi restare fuori dai guai spendendo più di quanto guadagni. Non puoi costruire il carattere e il coraggio privando l’uomo dell’iniziativa e dell’indipendenza. Non puoi aiutare gli uomini facendo sempre in loro vece ciò che dovrebbero fare da soli».

Si tratta di una notizia falsa.

Come hanno verificato diversi siti di fact-checking statunitensi, le parole erroneamente attribuite a Lincoln sono in realtà del reverendo William J.H. Boetcker, un influente oratore pubblico conservatore della Pennsylvania. La dichiarazione oggetto della nostra verifica è contenuta nell’opuscolo intitolato “Ten Cannots” di Boetcker (Dieci NON PUOI di Boetcker), pubblicato nel 1916.

Nel corso degli anni le frasi contenute nei “Ten Cannots” sono stati attribuiti erroneamente a Lincoln molte volte, anche da parte dell’ex presidente Ronald Reagan.

Contattato dai colleghi di PolitiFact, James Cornelius, direttore del Journal of the Abraham Lincoln association, ha confermato che l’ex presidente non ha mai pronunciato simili parole.

 

N.d.R.: Comunque sia, indipendentemente da chi le ha pensate, pronunciate e scritte, queste frasi meritano attenta riflessione.

Numero3145.

 

da  QUORA

 

L A    D O N N A    E    L E    R E L I G I O N I

 

Scrive Paola, corrispondente di QUORA.

 

Post piuttosto lungo, inforcate gli occhiali e godetevi la lettura!

 

“Quando vedi una donna pensa che sia un demonio, che sia una sorta di inferno.” – Papa Pio II°

“Le donne non dovrebbero essere illuminate o educate in nessun modo. Dovrebbero, in realtà, essere segregate poiché sono loro la causa di orrende ed involontarie erezioni di uomini santi.” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica

“Se gli uomini potessero vedere quel che si nasconde sotto la pelle, la vista delle donne causerebbe solo il vomito. Se rifiutiamo di toccare lo sterco anche con la punta delle dita, come possiamo desiderare di abbracciare una donna, creatura di sterco?” – Sant’Odone, abate di Cluny

“La donna è male sopra ogni altro male, serpe e veleno contro il quale nessuna medicina va bene. Le donne servono soprattutto a soddisfare la libidine degli uomini.” – San Giovanni Crisostomo, cui è particolarmente devoto Herr Joseph Alois Ratzinger, papa Benedetto XVI°

“La donna è un tempio costruito su una cloaca. Tu, donna, sei la porta del diavolo, tu hai circuìto quello stesso [maschio] che il diavolo non osava attaccare di fronte. È a causa tua che il figlio di Dio ha dovuto morire; tu dovrai fuggire per sempre in gramaglie e coperta di cenci.” – Tertulliano, teologo cristiano

“O credenti. Quando vi accingete alla preghiera lavatevi la faccia e le mani. Se avete toccato donne e non trovate acqua, cercate della polvere pulita e passatevela sulla faccia e sulle mani.” – Corano, Sura V, 6

Lo stupro (NON dei maschi!) benedetto da Dio e da una carogna di padre padrone: “Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, disse: «No, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all’ombra del mio tetto».” – Bibbia, Genesi XIX, 5-8

“Il velo del cristianesimo paolino: «Di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza.» – San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XI

“Poiché il Sublime Corano e l’insegnamento del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, sono vincolanti per la donna che creda nella provenienza divina del Corano e nella Missione apostolico-profetica di Muhàmmad, indossare il velo è, quindi, un dovere preciso e inderogabile. La donna musulmana che indossa il velo, esprime per mezzo di esso in forma tacita, la sua identità islamica ed è fuorviante dall’lslàm il pensiero, purtroppo diffuso, che possa chiamarsi musulmana, la donna che non porta il velo, giustificandosi col dire che l’importante è avere fede dentro! Non hanno presente che il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, ha chiaramente disatteso questo pensiero quando ha detto: «La fede non è presente dentro se non ci sono i comportamenti islamici che ne segnalano la presenza interiore.»” – Al Turabi Hasan, Le donne nell’ordinamento islamico della società

Lapidazione: “Quando una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l’uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te.” – Bibbia, Deuteronomio XXII, 23

“Ogni donna impudica sarà calpestata come sterco nella via.” – Bibbia, Siracide IX, 10

“Flagellate la fornicatrice e il fornicatore, ciascuno con cento colpi di frusta e non vi impietosite [nell’applicazione] della Religione di Allàh, se credete in Lui e nell’Ultimo Giorno, e che un gruppo di credenti sia presente alla punizione.” – Corano, Sura XXIV, 2

“Se le vostre donne avranno commesso azioni infami, confinate quelle donne in una casa senz’acqua nè vitto finché non sopraggiunga la morte.” – Corano, Sura IV, 15

“I coniugi peccano non appena si abbandonano alla voluttà per cui, dopo, devono pregare: «Perdona, o Dio, la nostra colpa!»” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica

“Quanto maggiore il piacere, tanto più grave il peccato. Chi ama con troppo calore la moglie è un adultero!” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica

“L’atto coniugale è un peccato grave in nulla differente dall’adulterio e dalla dissolutezza nella misura in cui entra in ballo la passione dei sensi e l’odioso piacere, così che nessun dovere coniugale accade senza peccato e i coniugi non possono essere senza peccato.” – Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante

“Una madre, in quanto sposata, otterrà in cielo un posto inferiore a quello della figlia in quanto vergine.” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica

“La donna non è fatta a immagine e somiglianza di Dio. È nell’ordine della natura che le mogli servano i loro mariti ed i figli i loro genitori, e la giustizia di ciò risiede nel principio che gli inferiori servano i superiori… È la giustizia naturale che vuole che i meno capaci servano i più capaci. Questa giustizia diventa evidente nel rapporto tra gli schiavi ed i loro padroni, che eccellono in intelletto, ed eccellono in potere.” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica, Questioni sull’Eptateuco, Libro I, § 153.

“Non può esserci dubbio che è più consono all’ordine della natura che l’uomo domini sulla donna, piuttosto che la donna sull’uomo. Questo è il principio che emerge quando l’apostolo (Paolo) dice, «La testa della donna è l’uomo» e, «Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti». Anche l’apostolo Pietro scrive: «Sara obbediva ad Abramo, chiamandolo padrone»” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica, Sulla Concupiscenza, Libro I, cap. 10.

“Adamo è stato condotto al peccato da Eva, non Eva da Adamo. È giusto, quindi, che la donna accolga come padrone chi ha indotto a peccare.” – Sant’Ambrogio, padre della chiesa cristiana cattolica

“Vi sono tre ragioni per le quali diciamo che è l’uomo l’immagine di Dio e non la donna. Prima fra tutte: così come c’è un solo Dio e da lui tutte le cose sono nate, così un uomo è stato creato per primo e da lui sono stati nati tutti gli altri. Perciò è questa entità che è a somiglianza di Dio, vale a dire cioè che come tutte le cose procedono da Dio, così tutti gli altri uomini procedono da quest’uomo. In secondo luogo, così come dal corpo di Cristo mentre era addormentato nella morte sulla croce è derivata l’origine della chiesa cioè l’acqua ed il sangue attraverso i quali si esprimono i sacramenti con i quali vive la chiesa ed ha la sua origine e diviene sposa di Cristo, così dal fianco di Adamo mentre dormiva nel paradiso è stata formata la sua sposa quando le fu presa una costola, dalla quale Eva venne creata. In terzo luogo: così come Cristo è capo della Chiesa e governa la Chiesa, allo stesso modo il marito è capo della moglie e la regola e la governa. E’ per queste ragioni che solo l’uomo è ad immagine di Dio, e non la donna. E per queste ragioni l’uomo non deve avere come la donna un segno di soggezione, ma un segno di libertà e di preminenza.” – Uguccio, Summa, C. 33, q. 5, cap. 13.

“Ogni donna dovrebbe camminare come Eva nel lutto e nella penitenza, di modo che con la veste della penitenza essa possa espiare pienamente ciò che le deriva da Eva, l’ignominia, io dico, del primo peccato, e l’odio insito in lei, causa dell’umana perdizione.

Non sai che anche tu sei Eva? La condanna di Dio verso il tuo sesso permane ancora oggi; la tua colpa rimane ancora.

Tu sei la porta del Demonio!

Tu hai mangiato dell’albero proibito!

Tu per prima hai disobbedito alla legge divina!

Tu hai convinto Adamo, perchè il Demonio non era coraggioso abbastanza per attaccarlo!

Tu hai distrutto l’immagine di Dio, l’uomo!

A causa di ciò che hai fatto, il Figlio di Dio è dovuto morire!”

Tertulliano, teologo cristiano, De Cultu Feminarum, libro 1, cap 1.

“Non permetto alla donna di insegnare, né di comandare all’uomo, ma se ne stia silenziosa. Infatti Adamo fu plasmato per primo, poi Eva; e non fu sedotto Adamo prima, ma la donna essendo stata sedotta cadde nella trasgressione.” – San Paolo, Lettere a Timoteo

“Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.” – San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XIV, 34-35

“Le donne siano soggette ai propri mariti come al Signore, perché il marito è il capo della donna come Cristo è il capo della Chiesa.” – San Paolo, Lettera agli Efesini

“L’Apostolo vuole che la donna sia manifestamente inferiore, in ordine che la Chiesa di Dio è pura.” – Ambrosiaster, Sulla prima lettera a Timoteo 3,11.

“In verità, le donne sono di razza debole, indegne di fiducia, di mediocre intelligenza.” – Epifanio, Panarion 79, §1.

“Entrambe, la natura e la legge, mettono la donna in condizione subordinata rispetto all’uomo.” – Sant’Ireneo, Frammento n° 32

“Dovere principale della moglie è provvedere al governo della casa in subordinazione al marito. All’uomo spetta l’ultima parola in tutte le questioni economiche e domestiche e la donna deve essere pronta all’obbedienza in tutte le cose: il suo posto è soprattutto in casa. Son da condannare gli sforzi di quelle femministe le cui pretese mirano ad un’ampia uguaglianza fra uomo e donna.” – Papa Paolo VI°

“Ai fini dell’educazione cristiana di una bambina, che non sappia a che servono flauti, lire e cetre: la musica è proibita. Non deve avere cameriere graziose e curate, ma una vecchia virago seriosa, pallida, sordida che esorti di notte alla preghiera e al canto dei salmi e di giorno alle preghiere nelle ore dovute. Non deve prendere bagni che feriscono il senso del pudore di una fanciulla, la quale non dovrebbe mai vedersi nuda. Verrà allevata nel chiostro sotto lo sguardo della nonna e non guarderà in faccia nessun uomo e nemmeno saprà che esiste un altro sesso.” – San Girolamo, padre e dottore della chiesa cattolica

“Se è un bene non toccare una donna, allora è un male toccarla: gli sposati vivono come le bestie, infatti nel coito con le donne gli uomini non si distinguono in nulla dai porci e dagli animali irragionevoli.” – San Girolamo, padre e dottore della chiesa cattolica

“Ammonite quelle [donne] di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, picchiatele.” – Corano, Sura IV, 34

“All’uomo compete il governo, la donna deve piegarsi. L’uomo è più elevato e migliore, la donna una creatura dimidiata, una bestia idrofoba, il merito maggiore che possiede è quello di generare.” – Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante

“Fà il bambino con tutte le tue forze, se ci lasci la vita, muori pure, bene per te dal momento che muori compiendo un’opera nobile.” – Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante

“Anche se stanche e alla fine devono morire, non fa nulla, lasciale affrontare la morte, esse sono qui proprio per questo.” – Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante

“Se la moglie non vuole, venga la serva!” – Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante

“Verso il tuo uomo dovrà andare il tuo anelito ed egli sarà il tuo signore, così dunque discendi alla sua dipendenza, così sii una delle subordinate. Le donne sono destinate principalmente a soddisfare la lussuria degli uomini. Dove c’è la morte ivi c’è il matrimonio e dove non c’è matrimonio ivi non c’è morte.” – San Giovanni Crisostomo, cui è particolarmente devoto Herr Joseph Alois Ratzinger, papa Benedetto XVI°

“È opportuno il voto alle donne perché sono più conservatrici e più legate agli ambienti ecclesiastici, ma ciò non toglie valore alla loro necessaria ineguaglianza e inferiorità in quanto la Sacra Scrittura sottopone soprattutto alla nostra attenzione due dei maggiori pericoli: vino e donne.” – Papa Benedetto XV°

“Ti chiederanno dei mestrui. Di’: «Sono un’impurità.» Non accostatevi alle vostre spose durante i mestrui e non avvicinatele prima che si siano purificate.” – Corano, Sura II, 222

“Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera. Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà immondo. Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell’acqua e sarà immondo fino alla sera. Chi toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell’acqua e sarà immondo fino alla sera. Se l’uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà immondo fino alla sera. Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l’immondezza mestruale. Se uno ha un rapporto con una donna durante la sua immondezza mestruale e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa ha scoperto la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro popolo.” – Bibbia, Levitico

“Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole (n.d.r.: mestruazioni). L’ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora trentatrè giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione. Ma, se partorisce una femmina sarà immonda due settimane come al tempo delle sue regole; resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue.” Bibbia, Levitico

“La donna è in rapporto con l’uomo come l’imperfetto ed il difettivo col perfetto. La donna è fisicamente e spiritualmente inferiore e la sua inferiorità risulta dall’elemento fisico, più precisamente dalla sua sovrabbondanza di umidità e dalla sua temperatura più bassa. Essa è addirittura un errore di natura, una sorta di maschio mutilato, sbagliato, mal riuscito.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica

“In ogni caso la donna serve solo alla propagazione della specie. Tuttavia la donna trascina in basso l’anima dell’uomo dalla sua sublime altezza, portando il suo corpo in una schiavitù più amara di qualsiasi altra.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica

“Cosicchè si vede come causata da una natura particolare (dell’azione del seme maschile), una donna non sia altro che una mancanza, o una caso negativo. Per il potere attivo dello sperma, esso cerca sempre di produrre qualcosa di completamente uguale a sè stesso, cioè un maschio. Se invece viene generata una donna, questo può accadere perchè il seme è debole, o perchè la materia (fornita dalla femmina) è inadeguata, oppure per l’azione di fattori esterni come l’azione dei venti meridionali che rendono umida l’aria.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica, 1, q. 92, art 1

“..sul conferimento degli Ordini (ad una donna), essa non potrà riceverli, perchè dal momento che un sacramento è un segno, non solo la cosa, ma anche la significazione della cosa è richiesta in tutte le azioni sacramentali; … Di conseguenza, poichè non è possibile nel sesso femminile significare una eminenza di grado, dato che la donna è in uno stato di soggezione, segue che una donna non può ricevere gli Ordini sacramentali.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica, Suppl., q. 39, art 1.

“Le donne non possono ricevere l’ordinazione, perchè l’ordinazione è riservata ai membri perfetti della chiesa, da quando ad altri uomini è stata affidata la distribuzione della grazia. Le donne non sono membri perfetti della chiesa, lo sono solo gli uomini. Aggiungi a questo che le donne non sono ad immagine di Dio, ma solo gli uomini”. – Guido de Baysio, Rosarium, c. 27, q. 1, cap. 23.

“È conveniente che le donne non posseggano il potere delle chiavi perchè esse non sono ad immagine di Dio, ma solo l’uomo è gloria ed immagine di Dio. Questo perchè la donna deve essere assoggettata all’uomo e servirlo come una schiava, e non può esserci altra strada.” – Antonio de Butrio, Commentaria, II, fol. 89r.

“Se «la testa della donna è l’uomo» ed è questo ad essere designato al sacerdozio, non sarebbe giusto abolire la creazione, ed abbandonare il capo per andare verso le estremità. Perchè la donna è il corpo dell’uomo, tratto dalla sua costola e sottomesso a lui, da cui è stata separata per la generazione dei figli. È lui, si è detto a lei, «che sarà il tuo padrone». È l’uomo la parte più importante della donna, essendo il suo capo. Se in base a queste premesse, non le permettiamo d’insegnare, come le si potrebbe accordare, a disprezzo della natura, di esercitare il sacerdozio? Giacchè è l’empia ignoranza dei greci che li ha spinti a ordinare sacerdotesse per divinità femminili. È escluso che questo avvenga nella legislazione di Cristo. Se fosse stato necessario essere battezzati da donne, il Signore sarebbe stato senza dubbio battezzato dalla propria madre e non da Giovanni. E quando ci ha inviati a battezzare, avrebbe mandato con noi delle donne a questo scopo. Ma in nessun luogo, nessuna disposizione nessuno scritto, ha deliberato qualcosa del genere; Egli conosceva bene ciò che è conforme alla natura perchè contemporaneamente egli era il creatore della natura e l’autore della legislazione.” – Costituzioni Apostoliche, III, n° 9.

L’aborto nella Bibbia: “Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i suoi giorni, se egli non gode dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico: meglio di lui l’aborto, perché questi viene invano e se ne va nella tenebra e il suo nome è coperto dalla tenebra.” – Bibbia CEI, Qoelet (ex Ecclesiaste), VI, 3

Il cognato e la vedova del fratello: “Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con un forestiero; il suo cognato verrà da lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di lei il dovere del cognato.” – Bibbia, Deuteronomio XXV, 5

“Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso.” – Bibbia CEI, Qoelet (ex Ecclesiaste) VII, 26

Guai a lesbiche, gay e trans: “La donna non si metterà un indumento da uomo né l’uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio.” – Bibbia, Deuteronomio XXII, 5

Guai alla donna che osa toccare il sacro fallo! “Se alcuni verranno a contesa fra di loro e la moglie dell’uno si avvicinerà per liberare il marito dalle mani di chi lo percuote e stenderà la mano per afferrare costui nelle parti vergognose, tu le taglierai la mano e l’occhio tuo non dovrà averne compassione.” – Bibbia, Deuteronomio, XXV, 11

La dispersione del sacro seme maschile (onanismo): “Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello.» Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui.” – Bibbia, Genesi XXXVIII, 7

“Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà». All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: “Non ne devi mangiare”, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: tu sei polvere e polvere tornerai!» – Bibbia, Genesi III

Tutti a riposo tranne la moglie: “… ma il settimo giorno tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te.” – Bibbia, Esodo XX

E te pareva…: “Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo è una donna che mantiene il proprio marito.” – Bibbia, Siracide XXV, 20

“Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, disonora suo padre; sarà arsa con il fuoco. Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e ha ricevuto l’investitura, indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le vesti.” – Bibbia, Levitico, XXI

Fonte: Civiltà Laica

Numero2816.

 

L E    D O N N E    E    I L    V E L O

 

Scrive Carlo Coppola su QUORA:

 

San Paolo nella sua famosa prima lettera ai Corinzi dice testualmente:

“Di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli.

Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea. (…)

Alla stessa maniera facciano le donne, con abiti decenti, adornandosi di pudore e riservatezza, non di trecce e ornamenti d’oro, di perle o di vesti sontuose, ma di opere buone, come conviene a donne che fanno professione di pietà. La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo.”

La tradizione islamica ha le stesse radici ed esprime gli stessi concetti.

Particolare curioso quella citazione “a motivo degli angeli” di cui gli esegeti non sanno dare una spiegazione adeguata. Probabilmente si riferisce ad una tradizione ebraica secondo la quale agli angeli del signore piacessero le donne umane e piacessero i capelli lunghi delle donne.

Nella Genesi infatti si legge che “scesero sulla terra gli angeli del Signore e videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero molte in mogli”.

In sostanza tutte e tre le religioni monoteistiche prevedono un ruolo subordinato della donna e una sua sottomissione testimoniata dal velo e dal fatto di doversi abbigliare decorosamente.

La tradizione occidentale non fa eccezione.

Solo negli ultimi anni in ambito religioso si è cercato di arrampicarsi sugli specchi per giustificare nella dottrina cattolica l’emancipazione femminile ma con risultati abbastanza ridicoli. Basta leggere qualche commento degli esegeti moderni per farsi quattro risate del tentativo di questi preti di far dire a San Paolo quello che non ha mai detto.

Numero2674.

 

R I C C H I   E   P O V E R I

 

È un vero e proprio illuso

colui che va predicando

ad una schiera di sprovveduti

che si risolve il problema

sociale della loro povertà,

contrastando la ricchezza.

Bisogna invece che i poveri

siano messi in condizioni

di raggiungere la ricchezza

senza impoverire i ricchi,

in modo che lo standard

sia la ricchezza, non la povertà.

Perché, per natura, non siamo

e non saremo mai tutti uguali.

E chi lo andava predicando….

lo hanno messo in croce.

 

Numero2078.

 

D E M O C R A Z I A

 

La democrazia contrasta

l’autoritarismo se si trasforma

da “democrazia di spettatori passivi”

in “democrazia di partecipanti attivi”,

in cui i problemi collettivi

siano importanti per ciascuno

come il suo privato.

 

Erich Fromm     Avere o essere?

 

La democrazia ( dal greco démos , “popolo” e kràtos, “potere” ) è quella forma di governo che, basandosi sulla sovranità popolare, garantisce ad ogni cittadino la partecipazione all’esercizio del potere pubblico in una condizione di piena uguaglianza.

Non sempre nella storia del pensiero, con il termine democrazia si è indicata la miglior forma di governo: ad esempio, Aristotele, nella Politica, la considerava una degenerazione del modello di governo perfetto (la politéia), in cui la maggioranza (il démos)  agiva non nell’interesse di tutti ma secondo il proprio tornaconto, a danno dei più abbienti. Al contrario, una delle caratteristiche distintive della democrazia è quella di essere il governo della maggioranza che, però, tutela le minoranze e quindi agisce per il bene collettivo.
Altre imprescindibili condizioni della democrazia sono l’istituzione di elezioni libere, periodiche e corrette; una pluralità di gruppi politici organizzati; meccanismi di controllo e di equilibrio dei poteri, la libertà di opinione ed espressione. Queste caratteristiche sono necessarie ma non sufficienti per la corretta affermazione dello spirito democratico e rimarrebbero lettera morta se non avessero come conseguenza un reale esercizio della democrazia da parte di ogni cittadino. Risiede in tale pratica la piena realizzazione della dignità umana e politica dell’individuo, ed è per questo che la democrazia può considerarsi la migliore forma di governo.

I governi democratici possono correre il rischio di una involuzione, oppure la democrazia può essere considerata una conquista definitiva? L’opinione diffusa è che l’ideologia democratica, a differenza di altri sistemi politici, abbia in sé le potenzialità per autoalimentarsi, una volta che si sia instaurata. I diritti garantiti a tutti, – in particolare il diritto di voto – farebbero sì che lo spirito democratico si radichi, creando una sorta di circolo virtuoso: quanto più la democrazia cresce, tanto più lo spirito democratico si sviluppa, e questo sviluppo fa ulteriormente crescere la democrazia. Secondo questa opinione, basterebbe la possibilità di partecipare alla vita politica, per promuovere in ciascuno il senso di responsabilità collettiva e l’importanza della dimensione democratica della vita pubblica.

Ma è davvero così?
A distanza di qualche decennio dalla promulgazione della nostra Costituzione, il filosofo torinese Norberto Bobbio (1909 – 2004) sembra richiamarsi all’idea di Calamandrei per cui la Costituzione “non è una macchina che, una volta messa in moto, va avanti da sé” (Il futuro della democrazia 1984). Bobbio ritiene che il pericolo maggiore per il futuro della democrazia non sia la diffusione di ideologie antidemocratiche, bensì l’indifferenza, l’apatia politica e la crescente diffusione del voto di scambio, cioè la preferenza elettorale accordata non per sincere convinzioni politiche, ma al fine di ottenere un beneficio personale da parte del candidato che si appoggia.
L’assuefazione alla democrazia e la mancata partecipazione alla guida di questa “macchina” complessa possono generare indifferenza o, magari, rigetto: i cittadini rinunciano ad autogovernarsi, o anche solo ad influire sul governo. In questo contesto, le impegnative regole della democrazia vengono percepite come inutili e trova consenso chi promette di più e più facilmente, superando queste “barriere”. Su questo argomento, invito il lettore a consultare il Numero2023, che parla di astensionismo.
Un neologismo in voga, in questi tempi, è l’oikocrazia. Sarebbe il dominio dei “clan”, centri di potere palesi od occulti. Il termine viene, ancora una volta, dal Greco antico: òikos significa famiglia o casa, kràtos significa potere, dominio. Il trionfo del capitalismo neoliberale ha assunto ormai i contorni di una clanizzazione della società e dell’economia globale. I principali protagonisti di questa fase storica non sono più gli stati-nazione, ma gruppi che agiscono come clan: mafie, gang, terroristi, signori della guerra, ma anche partiti e alte sfere della finanza e delle corporation multinazionali. Il network di questi gruppi ha dato vita a una nuova forma di governo, che Fabio Armao, Professore al Corso di Studi del Dipartimento di Culture, Politica e Società presso l’Università di Torino, nel suo libro “L’età della òikocrazia” definisce, appunto, “òikocrazia”: la prevalenza degli interessi privati su quelli pubblici. Stiamo per precipitare in una nuova forma di totalitarismo, un inquietante “Behemoth globale”, (Behemoth è una creatura biblica leggendaria menzionata nel Libro di Giobbe.: grande e possente, pachidermico animale, talmente forte che solo il suo creatore poteva abbattere) da cui Armao ci mette in guardia, invitandoci a cambiare la nostra visione del mondo.
Come evitare una simile deriva delle istituzioni?
Secondo Bobbio, con il costante esercizio della democrazia e con la tutela di alcuni fondamentali valori – quali la tolleranza, la non violenza, la fratellanza tra gli individui – in nome dei quali le istituzioni possono svolgere efficacemente la loro funzione.
Solo così la democrazia si impara davvero e si tiene in vita.
E ricordo pure la riflessione di Pericle: la democrazia si esercita con successo solo con il consenso del dissenso. Questa è una pratica dura da inghiottire e da mettere in atto, ma, nell’Atene di tanti secoli fa, funzionava, sembra, egregiamente. Ma forse i Greci di allora erano più democratici di noi.
Voglio citare anche, per finire, le parole di una canzone di Giorgio Gaber, da me particolarmente amato, intitolata La libertà :
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
la libertà è partecipazione.

Ahimè! Non mi sento né libero né democratico…..ma vorrei tanto esserlo.