Numero3392.

 

L A    B I B B I A    E    L A    F E D E

 

Non accontentarti di ciò che ti è stato raccontato.

Non limitarti a ripetere le parole “sacre” senza conoscerne l’origine.

Osserva ogni testo “sacro”, ad esempio la Bibbia, come una guida simbolica, non come un’ordinanza dogmatica.

Riconosci che siamo stati formati, distrutti, rifatti, che l’intelligenza universale ha sempre parlato in modo plurale e che il nostro compito non è adorare nell’ignoranza, ma partecipare con consapevolezza alla prossima grande svolta dell’umanità.

Quella sarà un’era in cui l’uomo, finalmente, ricorderà il proprio linguaggio stellare, curerà la terra dopo ogni catastrofe e userà la scintilla divina che porta dentro non per dominare e distruggere, ma per creare, amare e risplendere.

Quando comprenderai che i cicli continuano, che gli dei parlano tra loro e che la storia umana è una scuola di anime, allora il sapere si farà saggezza e il divino non sarà più là fuori, ma vivo, presente, vibrante dentro di te.

Alla fine, la vera rivelazione non è nei miracoli descritti, né nei dogmi imposti, ma nella possibilità che ogni essere umano ha di risvegliarsi, di vedere la Bibbia e la storia stessa non come un blocco immobile, ma come una finestra aperta su una eredità profonda, frammentata, disseminata nel tempo e nello spazio.

La vera fede non è cieca.

È il coraggio di interrogare, di scavare, di disfare per poi ricostruire.

Non si tratta di distruggere ciò che ci è stato trasmesso, ma di comprenderlo davvero, non per negare, ma per illuminare.

Ci hanno insegnato a credere senza domandare, a obbedire senza indagare, a venerare senza comprendere.

Ma ora siamo chiamati a qualcosa di diverso: a essere custodi consapevoli di una conoscenza che ci è stata trasmessa, spesso in silenzio, attraverso simboli, parabole, numeri, ripetizioni, nomi ed omissioni.

Perché la Bibbia, come ogni testo “sacro”, è anche ciò che non dice, ciò che allude, ciò che insinua.

Il non detto è spesso più potente del detto.

Quando ci accorgiamo che ogni  cultura ha custodito un frammento dello stesso racconto, dai miti di Atlantide alle genealogie Egizie, dalle cosmogonie Maya ai sogni sciamanici dell’Amazzonia, allora comprendiamo che la verità non è un possesso esclusivo, ma un filo sottile che attraversa tutti i popoli e tutti i tempi, un immaginario collettivo, un ricordo condiviso,  una nostalgia dell’origine.

Gesù, o Yeshua, lungi dall’essere il fondatore di una religione, ruolo in cui egli stesso si sarebbe disconosciuto, è il simbolo dell’uomo che si cerca, che attraversa i mondi per tornare al cuore, che apprende, dubita, evolve.

È il segno che dentro ognuno di noi vive un principio divino capace di trasformare l’acqua in vino, la paura in forza, la materia in spirito.

Ma solo se ci spingiamo oltre il velo.

Dunque, la domanda che resta, l’unica che davvero conta, non è se i testi siano autentici, o chi li abbia scritti, o quali siano i versetti giusti, o le traduzioni esatte, ma è questa: che cosa ci stai facendo oggi con questo immenso patrimonio, come lo vivi?

Lo ripeti a memoria o lo lasci vibrare dentro di te; lo usi per separarti dagli altri o per riconoscere che siamo tutti parte di uno stesso mistero?

Quando abbandonerai l’illusione di sapere tutto, o che quello che credi di sapere è tutto quello che sai, quando ascolterai, studiando ed imparando, i popoli antichi, i maestri dimenticati, la pietre mute e persino il silenzio che c’è tra un versetto e l’altro, allora capirai che la vera Bibbia non è quella stampata, ma quella scritta nei tuoi sogni, nelle tua domande, nei tuoi dolori e nelle tue rinascite.

Ed è lì, proprio lì, che comincia la tua parte nella grande narrazione del cosmo.

Numero3319.

 

da  QUORA

 

Scrive Gianni Demb, corrispondente di QUORA

 

C R I S T O    C O M E    A L T R I ?

 

Le supposte similitudini tra Cristianesimo , Mitraismo e antiche religioni pagane.

  • Molti studiosi ritengono che le origini del cristianesimo siano da ricercare in antichi culti pagani di carattere misterico. Scorrendo l’elenco delle analogie tra le vicende della vita di Gesù e quelle di molte divinità dell’antichità è impossibile rimanere impassibili innanzi alle numerose e sconcertanti somiglianze.

Uno dei motivi per cui molti studiosi, dal XIX secolo ad oggi, dubitano della storicità di Gesù è stata la scoperta che la sua vicenda presenta molte somiglianze con quelle di note divinità mitologiche, in particolare con gli dei morti e risorti dell’antico Medio Oriente, che erano adorati nei culti misterici contemporanei o preesistenti al cristianesimo.

Come scrisse J.M. Robertson in “Pagan Christs”, pubblicato nel 1903:

  • “Come Cristo, e come Adone e Attis, anche Osiride e Dioniso muoiono e risorgono.
  • Congiungersi con loro è la mistica aspirazione dei seguaci di questi culti.
  • Essi sono simili perché la partecipazione ai loro misteri dà l’immortalità.
  • Dal mitraismo Cristo prende le chiavi simboliche del paradiso e assume la funzione di “Saoshayant”, il nato da vergine e distruttore del maligno.
  • Perciò, negli aspetti fondamentali, il cristianesimo è un paganesimo rimodellato.
  • Il mito cristiano assorbe molti aspetti dai culti pagani.
  • Come il dio bambino nel culto di Dioniso, egli fu rappresentato in fasce in una mangiatoia.
  • Era nato in una stalla come Horus, il figlio della dea vergine Iside, regina del cielo.
  •  Di nuovo, come Dioniso, trasformò l’acqua in vino; come Esculapio, fece risorgere gli uomini dalla morte e ridiede la vista al cieco; e ancora, come Attis e Adone, venne pianto dalle donne, che poi gioirono della sua resurrezione.
  • La sua resurrezione ebbe luogo, come quella di Mitra, da un sepolcro di roccia.
  • Non c’è una concezione associata a Cristo che non sia comune a qualcuno o a tutti i culti del Salvatore dell’antichità“.

Un altro studioso, Burton L. Mack, nel 1994 scrisse:

  • “Studi recenti hanno mostrato che il cristianesimo dei primi tempi non era una religione originale, ma era influenzato dalle religioni dell’antichità.
  • E’ stato sconvolgente scoprire la sua somiglianza con i culti misterici ellenistici, soprattutto per aspetti fondamentali come i miti degli dei morti e risorti e i rituali del battesimo e della cena sacra“.

Ahmed Osman nel libro “House of the Messiah“, scrive che:

  • “I Vangeli propongono la rappresentazione di un mistero risalente a molti secoli prima, all’antico Egitto.
  • Esso si basa sugli impressionanti paralleli tra il mito di Gesù e le storie dell’antica religione egizia, e solleva dubbi circa l’esistenza storica dello stesso Gesù.”

Continua dicendo che:

  • “I seguaci di Giovanni Battista hanno inventato Gesù perché si compisse la profezia del loro maestro a proposito di “uno che doveva venire dopo di lui“.
  • Tuttavia, i seguaci di Giovanni non avrebbero costruito una storia in cui il loro maestro giocasse un ruolo così marginale nelle origini del cristianesimo.
  • Tra l’altro non è neppure certo che Giovanni abbia formulato questa profezia.”

Altri studiosi invece formulano una teoria diversa.

  • Pensano che le vere origini del cristianesimo, nella loro forma più “pura”, sono da ricercare nella Chiesa di Gerusalemme, guidata da Giacomo.
  • I suoi membri facevano riferimento al Tempio di Gerusalemme ed è pertanto ragionevole pensare che compissero pratiche religiose di tradizione ebraica.
  •  La Chiesa di Giacomo fu annientata durante la rivolta dei giudei e la diffusione del cristianesimo fu affidata, da allora in poi, all’azione missionaria di Paolo di Tarso.
  • In questo modo si spiegherebbero, secondo alcuni studiosi, gli elementi pagani del cristianesimo.

Numero3224.

 

DEDICATO  ALLA  MIA  CARA  AMICA  GIULIANA

 

da  QUORA

 

Scrive Enrico, corrispondente di QUORA

 

I L    C R I S T O    V E L A T O

 

Il Cristo velato è una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino, conservata nella cappella Sansevero di Napoli ed è stata realizzata nel 1753.

 

 

Raimondo di Sangro fu il committente di quest’opera, che originariamente doveva essere collocata nel mausoleo di famiglia sottostante la Cappella, vano che oggi ospita le Macchine anatomiche. Un piastrone di pietra indica oggi il punto preciso dove la statua avrebbe dovuto essere posta. L’incarico di eseguire il Cristo velato fu in un primo momento affidato allo scultore Antonio Corradini; tuttavia, deceduto da lì a breve, questi fece in tempo a realizzare solo un bozzetto in terracotta oggi al museo nazionale di San Martino. L’incarico passò così a Giuseppe Sanmartino, a cui venne chiesto di produrre «una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua».

Sanmartino realizzò quindi un’opera dove il Cristo morto, sdraiato su un materasso, viene ricoperto da un velo che aderisce perfettamente alle sue forme. La maestria dello scultore napoletano sta nell’esser riuscito a trasmettere la sofferenza che il Cristo ha provato, attraverso la composizione del velo, dal quale si intravedono i segni sul viso e sul corpo del martirio subito. Ai piedi della scultura, infine, l’artista scolpisce anche gli strumenti del suddetto supplizio: la corona di spine, una tenaglia e dei chiodi.

Matilde Serao, grande ammiratrice della scultura, ci restituisce una descrizione assai vivida del Cristo:

«Sopra un largo piedistallo è disteso un materasso marmoreo; sopra questo letto gelato e funebre giace il Cristo morto. È grande quanto un uomo, un uomo vigoroso e forte, nella pienezza dell’età. Giace lungo disteso, abbandonato, spento: i piedi dritti, rigidi, uniti, le ginocchia sollevate lievemente, le reni sprofondate, il petto gonfio, il collo stecchito, la testa sollevata sui cuscini, ma piegata sul lato dritto, le mani prosciolte. I capelli sono arruffati, quasi madidi del sudore dell’agonia. Gli occhi socchiusi, alle cui palpebre tremolano ancora le ultime e più dolorose lagrime. In fondo, sul materasso sono gettati, con una spezzatura artistica, gli attributi della Passione, la corona di spine, i chiodi, la spugna imbevuta di fiele, il martello […] E più nulla. Cioè no: sul Cristo morto, su quel corpo bello ma straziato, una religiosa e delicata pietà, ha gettato un lenzuolo dalle pieghe morbide e trasparenti, che vela senza nascondere, che non cela la piaga ma la mostra, che non copre lo spasimo ma lo addolcisce»

La firma dello scultore, infine, è apposta sul retro del piedistallo, sotto il materasso: «Joseph Sanmartino, Neap., fecit, 1753».

 

Guardate il velo che lo ricopre. Dà i brividi vero? È così morbido e realistico che non sembra possibile che sia fatto di marmo. Sembra addirittura che il lenzuolo si muova, come sospinto da un lieve soffio di vento. O da un respiro. Per secoli si credette che la sua incredibile trasparenza fosse opera dei poteri di Raimondo Di Sangro (nobiluomo , aristocratico campano che si dedicò tutta la vita a studi di alchimia), il quale avrebbe adagiato sulla statua un vero e proprio velo che si sarebbe marmorizzato attraverso un processo alchemico.

Adesso osservate il corpo di Cristo. È disteso su un materasso marmoreo, le ginocchia contratte, scavate dalla fatica e dal dolore, la testa sollevata sui cuscini, gli occhi socchiusi. Se guardate con attenzione, vedrete delle lacrime che tremolano sulle sue palpebre. Io ogni volta che la osservo provo un senso di commozione. E ho visto persone piangere e inginocchiarsi davanti a questa statua. Perché in questa scultura c’è tutta la sofferenza dell’uomo umiliato, percosso e trafitto.

Se però lo osservate con più attenzione, noterete un dettaglio che a molti sfugge. Sulla tempia di Cristo vedrete una vena che sembra ancora pulsare. E guardate i suoi arti. Sembrano ancora contratti, come se potessero muoversi da un momento all’altro. Perché? Perché quest’incredibile scultura non raffigura, come molti credono, un uomo morente, che ha appena esalato il suo ultimo respiro, ma un uomo che è sul punto di risvegliarsi e di emetterne uno nuovo: quello della rinascita dopo la morte!

Il Cristo Velato racchiude un messaggio di speranza e di riscatto, è il simbolo della rinascita alla quale l’anima, dopo aver attraversato la sofferenza (simboleggiata dalla Croce), può aspirare. Ed ecco anche perché il Cristo è velato. Il velo nasconde i misteri dell’esistenza agli occhi dei viventi. Cos’è la morte, sembra dirvi lo scultore, se non un leggerissimo velo, quasi impalpabile, che non attende altro che essere svelato?

Numero2899.

 

C I T A Z I O N E    D A L    V A N G E L O

 

Intanto si erano radunate migliaia di persone,

al punto che si calpestavano a vicenda,

e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:

 

 

 

Guardatevi bene dal lievito

dei Farisei, che è l’ipocrisia.

 

Non c’è nulla di nascosto

che non sarà rivelato,

né di segreto

che non sarà conosciuto.

 

 

Dal Vangelo di Luca 12, 1-7

Numero2811.

 

da  QUORA

 

Da atei, si possono apprezzare comunque gli insegnamenti di Gesù Cristo?

 

Risponde Cesare, corrispondente di QUORA.

 

Perché no? Anche se insegnamenti simili vengono più sobriamente e più incisivamente da moltissimi personaggi che non si proclamano “figli di Dio” e non cercano di avvalorare tale affermazione con storie di “miracoli”, e sono quindi più apprezzabili e credibili.

 

Risponde Vincenzo Chiaravalle, corrispondente di QUORA.

Se proprio insisti, sì. Ma ci sono tanti di quei maestri migliori che, se non hai un impegno emotivo particolare sul Cristo, non ci stai sopra a stracciarti le vesti. Molto sopravvalutato. Gli stessi cristiani, molte volte, non si impegnano granché sugli insegnamenti del Cristo. Forse non li conoscono. Forse danno per scontato che si tratti perlopiù di pace, amore, benevolenza, perdóno, e generica “roba buona.” Peccato che, a guardare meglio, le cose non stiano esattamente così. Qualche idea buona, nel mix, si trova pure. Ma niente di esclusivo, niente che il Cristo abbia detto per primo, o che abbia detto solo lui…

Se a un cristiano citi il Discorso della Montagna, senza avvertirlo, sarà lui stesso a sollevare delle obiezioni. Se gli citi molte parabole, senza avvertirlo, sarà lui stesso a dichiararle addirittura immorali. Quindi, di cosa stiamo parlando? Prima di proporre gli insegnamenti del Cristo agli atei, bisognerebbe riproporli ai cristiani, i quali ti direbbero che la loro morale, nel frattempo, è profondamente cambiata — ammesso che sia mai stata quella del Cristo.

Ma gli atei credono che gli insegnamenti di Gesù fossero sbagliati?

Non tutti, e non necessariamente. Quando ti metti nella posizione di maestro e cerchi di dire cose sagge, qualcuna la becchi anche, non dovrebbe essere così difficile.

Devo dire che tanti insegnamenti di Gesù non piacciono a me — poco male —, ma mi pare che non piacciano nemmeno ai cristiani, a giudicare dal modo di vivere di tutti loro.

Perlopiù ti vengono a chiedere cosa farebbe Gesù quando vogliono qualcosa da te. Si guardano bene dal fare loro stessi i sacrifici che vogliono che tu faccia.

Prendiamo una delle migliori idee di Gesù: l’idea che i cristiani non debbano litigare tra loro e non debbano farsi causa tra di loro. È una delle poche cose che Gesù dice specificamente nel Discorso della Montagna, ampliando un po’ il concetto di ‘rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori‘. (Gesù ha seri problemi di falsa attribuzione, perché gli mettono in bocca pure un’infinità di cose che non ha mai detto, e neanche suggerito… Questa è scritta nero su bianco, è proprio nel testo. Puoi andare a verificare.)

Se uno si desse nella propria vita la missione di non entrare mai in un tribunale, a costo di rimetterci, probabilmente ne guadagnerebbe in salute. Non lo so, eh. Dico, è una possibilità. È un’ipotesi valida. Intesi?

Il problema è che i Paesi cristiani sono pieni di tribunali, di avvocati, di giudici, e di gente che fa causa ad altra gente a tutto spiano. Sono società tra le più litigiose al mondo.

Sarebbero tutti contenti se tu non facessi mai causa a loro — come sopra, vogliono più che altro che tu faccia quello che ha detto Gesù, gli conviene se tu fai quello che ha detto Gesù —, ma loro, per i fatti loro, non vedono l’ora di avere una buona scusa per fare causa a te, o per trasgredire i precetti cristiani. Questa è, semplicemente, ipocrisia.

Quindi, io sono spesso disposto a parlare degli insegnamenti di Gesù, anche da ateo.

 

Risponde Cristian Papi, corrispondente di QUORA.

Comunque sono le solite cose di buon senso: ama gli altri, ama te stesso, non rompere le balle al prossimo.

Cose del genere, ad esempio, le aveva dette anche il principe Siddhartha Gautama, detto Buddha, circa seicento anni prima.

Casomai non si fosse capito, sto dicendo che gli insegnamenti di Gesù erano tutt’altro che originali.

 

Risponde Ruggero Goldoni, corrispondente di QUORA.

Da ateo, non ho nulla contro Cristo, è un personaggio che, se realmente esistito, aveva il suo carisma.

Sono i suoi fans che mi preoccupano.

 

 

 

Numero2808.

 

 

da  QUORA

 

Perché Gesù è considerato cristiano quando, in realtà, era ebreo?

 

Risponde Pierfrancesco Pesci, corrispondente di QUORA.

Premetto che il Gesù di cui parlerò si riferisce all’individuo storico realmente esistito (quantomeno io ritengo sia così) e che ha svolto una intensa attività di predicazione in Palestina diffondendo una propria interpretazione del principio religioso giudaico. Quindi non parlerò del Gesù figlio di Dio.

In realtà accostare Gesù al cristianesimo può quasi apparire come un ossimoro.

La stessa considerazione di Gesù quale ebreo risale ad alcuni testi degli anni ‘80 del secolo scorso. Prima nessuno si azzardava a considerarlo ebreo ma di fatto come un perfetto esemplare di cristiano. Al cristiano il concetto di ebraicità di Gesù può dare fastidio per quanto sia stata creata nei secoli la contrapposizione tra cristianesimo e giudaismo.

Se è evidente, infatti, che Gesù non potesse in origine essere cristiano, non è assolutamente scontato definirlo quale il primo dei cristiani.

Gesù, Yehoshua ben Yosef, non solo nacque ebreo, ma morì da ebreo e condusse una vita nel pieno rispetto della religione israelita. Probabilmente era un Esseno. I vangeli rappresentano una fonte infinita di questa mia affermazione. Dai vangeli apprendiamo quanto Gesù rispettasse la legge ebraica in tutte le sue manifestazioni. Vestiva secondo tradizione con le frange alla base, osservava tutte le festività prescritte, frequentava le sinagoghe, compiva pellegrinaggi, mangiava secondo la cucina Kosher, pregava secondo le modalità previste. Un perfetto ebreo e fortemente convinto di esserlo. Inoltre credo al passo di Matteo (10,5-6) in cui Gesù esortava i discepoli affermando: ” Non andate tra i pagani e non entrate nelle città dei samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele.” A ribadire l’esclusività dell’insegnamento religioso ai soli giudei, in pieno stile israelita. Ricordiamoci che Gesù non ha mai predicato ad altri che non fossero correligionari. Non ha mai tentato di convertire i pagani, i politeisti, genericamente i gentili.

Questo passaggio è fondamentale per comprendere quale forzatura fu effettuata da Saul di Tarso (San Paolo diventato apostolo) per creare la religione cristiana sulle ceneri dell’esperienza di vita di Gesù.

Per fare ciò Paolo rinunciò alla circoncisione, al Kosher, alle festività alla modalità di preghiera ed al riconoscimento del popolo ebraico quale unico sottoscrittore del patto con Dio.

Una completa rivoluzione che sconcertò i famigliari ed i seguaci di Gesù che si trovavano a Gerusalemme negli anni successivi alla sua morte. Per loro era un’eresia. Per Paolo lo strumento per avviare una nuova religione le cui origini non dovevano essere create ma esistevano già grazie all’antico testamento.

Numero2807.

 

da  QUORA

 

GESU’  È  DIO?   GESU’  HA  MAI  DETTO  DI  ESSERE  DIO?

 

Risponde Carlo Coppola, corrispondente di QUORA

Decisamente no.

Anche esistesse un Dio eterno, unico, immutabile ed infallibile dubito fortemente che avrebbe avuto un figlio come Gesù.

E mi dispiace dirlo. Sono cresciuto in Azione Cattolica pensa un po’.

Ma non bisogna prendere fischi per fiaschi. La religione cattolica, così com’è, è una creatura di Saulo di Tarso (passato alla storia come Paolo Apostolo). Ulteriormente modellata nel corso dei secoli da altri e altrettanto bravi filosofi che però alla natura divina di Gesù penso credessero ancora meno del sottoscritto.

La natura di Gesù per la Chiesa fu decisa a tavolino, durante il Concilio di Nicea nel 325 d.C. circa 300 anni dopo la presunta morte e resurrezione di Gesù (negata per esempio dalla scuola gnostica, anch’essa presente al concilio) e dopo asprissime discussioni fra ariani che negavano la natura divina di Dio, o meglio che Gesù e Dio Padre fossero della stessa sostanza (come si recita ancora nel credo) e Antiochiani e Gnostici si giunse finalmente alla decisione che Gesù era Dio ed era esattamente fatto come Dio.

A Costantino I Imperatore non interessava una beata ceppa di chi avesse ragione. Ammesso che ci fosse una qualche possibile ragione. Interessava che la religione cristiana fosse univoca, che non litigassero fra di loro e che fosse lui a controllare la giostra. Quindi chiuse la porta del concilio a chiave e disse che non l’avrebbe aperta prima che tutti fossero stati d’accordo su una versione unica della faccenda. E così fu. E Gesù divenne Dio, della stessa sostanza del Padre. Penso che se glielo avessero detto 300 anni prima si sarebbe scompisciato dalle risate.

Insomma. Non è questa la sede per una esposizione dottrinale ma di scemenze la Chiesa ne ha messe per iscritto un bel po’.

Basti pensare che dopo un migliaio di anni dalla sua esistenza la Chiesa cattolica ha pensato bene che il vescovo di Roma fosse il Vicario di Cristo sulla terra. Non una guida spirituale qualsiasi ma proprio il rappresentante unico ed ufficiale di Dio sulla terra con tanto di accredito diplomatico del Padre Eterno. E per capirlo chiaramente ci dovevano pensare una decina di secoli. Ovviamente il Patriarca di Costantinopoli mandò bellamente affanculo il Papa di Roma e tutti suoi vescovi e se andò per cazzi suoi. Poi si sono sognati anche che in materia di fede il Papa fosse infallibile. Cioè la verità è quello che dico io e se mi rompi le balle ti faccio arrosto in piazza. Poi si sono inventati l’Immacolata Concezione. E mica il buon Gesù poteva nascere come tutti gli altri. Niente trombata, o meglio, trombata virtuale dello spirito santo. Ma di anni, per decidere questa cosa, si sa, fra consulti ginecologici e ragionamenti ci vuole il tempo che ci vuole, ce ne hanno messi 1800. E pazienza per San Giuseppe protettore dei cornuti virtuali.

In buona sostanza la Chiesa Romana ha imbastito tante di quelle pagliacciate nella storia che ne basta la metà, anzi un quarto e forse meno.

Compresa la divinità di quel grand’uomo che dev’essere stato Yehoshua ben Yosef (Gesù figlio di Giuseppe).

 

Risponde Livia Bosinceanu, corrispondente di QUORA.

Tu e tuo padre siete la stessa persona? La risposta penso che sia ovvia siete due persone totalmente distinte, lo spirito Santo non è altro che la forza attiva di Dio, la forza con crea, agisce.

In tutta la Bibbia la parola “Trinità” non la troveremo riportata nemmeno una volta, la trinità non ha niente a che vedere con gli insegnanti della Bibbia. Purtroppo i falsi insegnamenti basati su dottrine e credenze pagane hanno creato molta confusione nella mente di molte persone.

Trinità

Definizione: Dottrina fondamentale delle religioni della cristianità. Secondo il Simbolo Atanasiano, ci sono tre Persone divine (il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo), ciascuna delle quali sarebbe eterna e onnipotente, né maggiore né minore delle altre; ciascuna d’esse sarebbe Dio, e tuttavia non formerebbero che un solo Dio. Altre formulazioni del dogma sottolineano che queste tre “Persone” non sono entità separate e distinte, bensì tre manifestazioni dell’essenza divina. Perciò alcuni sostenitori della Trinità dicono di credere che Gesù Cristo sia Dio, o che Gesù e lo Spirito Santo siano Geova. Insegnamento non biblico.

 

Risponde Eugenio Bernardino Prella, corrispondente di QUORA.

Il testo della Nuovo Testamento lo ripete spesso, ed è anche il punto forte dell’accusa dei capi di Israele. Quindi, anche secondo la Tradizione e in particolare il magistero della Chiesa cattolica, il credere — ma in senso forte di adesione ad una verità rivelata, non nel senso vago di avere una semplice opinione — che Gesù Cristo è Dio, la seconda Persona della SS.Trinità incarnatasi, vero Dio e vero uomo, è la condizione fondamentale per ritenersi Cristiani.

 

Risponde Paola Capodaglio, corrispondente di QUORA.

Gesù non si pose mai sullo stesso piano dell’Onnipotente. Disse: “Il Padre è maggiore di me” (Giovanni 14:28). Nella Bibbia si parla di lui come il “Figlio di Dio” (Giovanni 1:49). Anche altre creature spirituali sono chiamate “Figli di Dio” (Giobbe 1:6). Inoltre i primi seguaci di Gesù non lo consideravano uguale all’Onnipotente. Ad esempio, parlando di Gesù risorto, l’apostolo Paolo scrisse: “Dio lo ha esaltato a una posizione superiore”. È ovvio che Paolo non credeva che Gesù fosse l’Onnipotente. Altrimenti come avrebbe fatto Dio a esaltarlo a una posizione superiore? (Filippesi 2:9).

 

Risponde Jay Smith, corrispondente di QUORA.

Dubito che un Dio che ha creato miliardi di galassie, con miliardi di stelle ciascuna, abbia sentito la necessità di mandare in un minuscolo pianeta insignificante dell’universo un Homo Sapiens in mezzo ad altri Homo Sapiens e donargli superpoteri come trasformare l’acqua in vino, leggere nel pensiero, camminare sulle acque, risuscitare i morti.

Gesù, se esistito veramente, é stato semplicemente un uomo.

 

Risponde Alberto Morelli, corrispondente di QUORA.

I dogmi non si possono spiegare, o si accettano o si è atei.

Per questo sono ateo.

 

 

Numero2806.

 

da  WIKIPEDIA

 

I L    C R E D O    C R I S T I A N O

 

I due testi del Credo

La versione latina usata nel rito romano è sostanzialmente fedele al testo del Concilio del 381, ma pronunciato al singolare (credo) invece dell’originale plurale (crediamo) e contiene due aggiunte rispetto al testo liturgico greco: Deum de Deo, frase che si trovava nel testo del Concilio del 325, e l’espressione FilioqueLa traduzione italiana è la versione del Messale Romano, seconda edizione (1983).

Tra [parentesi quadre] le parti del simbolo niceno omesse dal successivo niceno-costantinopolitano. In grassetto le parti assenti nel simbolo niceno e aggiunte dal successivo niceno-costantinopolitano. In corsivo i verbi cambiati da plurale a singolare e le frasi aggiunte al testo niceno-costantinopolitano.

Primo Concilio di Nicea (325)
Simbolo niceno
Primo Concilio di Costantinopoli
Simbolo niceno-costantinopolitano
Testo latino
del Simbolo niceno-costantinopolitano
Traduzione italiana
del Simbolo niceno-costantinopolitano
Πιστεύομεν εἰς ἕνα Θεόν
Πατέρα παντοκράτορα,
[πάντων] ὁρατῶν τε και ἀοράτων ποιητήν.
Πιστεύομεν εἰς ἕνα Θεόν,
Πατέρα Παντοκράτορα,
ποιητὴν οὐρανοῦ καὶ γῆς,
ὁρατῶν τε πάντων καὶ ἀοράτων.
Credo in unum Deum,
Patrem omnipotentem,
factórem caeli et terrae,
visibilium omnium et invisibilium.
Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Καὶ εἰς ἕνα κύριον Ἰησοῦν Χριστόν,
τὸν υἱὸν τοῦ θεοῦ,
γεννηθέντα ἐκ τοῦ Πατρὸς μονογενῆ,
Καὶ εἰς ἕνα Κύριον Ἰησοῦν Χριστόν,
τὸν Υἱὸν τοῦ Θεοῦ τὸν μονογενῆ,
τὸν ἐκ τοῦ Πατρὸς γεννηθέντα πρὸ πάντων τῶν αἰώνων·
Et in unum Dóminum Iesum Christum,
Fílium Dei Unigenitum,
et ex Patre natum ante omnia saecula.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
[τουτέστιν ἐκ τῆς ουσίας τοῦ Πατρός,]
[θεὸν εκ θεοῦ,] Deum de Deo, Dio da Dio,
φῶς ἐκ φωτός,
Θεὸν ἀληθινὸν ἐκ Θεοῦ ἀληθινοῦ,
γεννηθέντα οὐ ποιηθέντα,
ὁμοούσιον τῷ πατρί,
δι’ οὗ τὰ πάντα ἐγένετο,
φῶς ἐκ φωτός,
Θεὸν ἀληθινὸν ἐκ Θεοῦ ἀληθινοῦ,
γεννηθέντα οὐ ποιηθέντα,
ὁμοούσιον τῷ Πατρί,
δι’ οὗ τὰ πάντα ἐγένετο.
lumen de lumine,
Deum verum de Deo vero,
genitum, non factum,
consubstantialem Patri:
per quem omnia facta sunt.
Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
[τά τε ἐν τῷ οὐρανῷ καὶ τά ἐν τῇ γῆ].
Tὸν δι’ ἡμᾶς τοὺς ἀνθρώπους
καὶ διὰ τὴν ἡμετέραν σωτηρίαν
κατελθόντα
καὶ σαρκωθέντα,
ἐνανθρωπήσαντα,
Τὸν δι’ ἡμᾶς τοὺς ἀνθρώπους
καὶ διὰ τὴν ἡμετέραν σωτηρίαν
κατελθόντα ἐκ τῶν οὐρανῶν
καὶ σαρκωθέντα ἐκ Πνεύματος Ἁγίου
καὶ Μαρίας τῆς Παρθένου

καὶ ἐνανθρωπήσαντα.
Qui propter nos homines
et propter nostram salutem
descendit de caelis.
Et incarnatus est de Spiritu Sancto
ex Maria Virgine
,
et homo factus est.
Per noi uomini
e per la nostra salvezza
discese dal cielo
per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
παθόντα, Σταυρωθέντα τε ὑπὲρ ἡμῶν ἐπὶ Ποντίου Πιλάτου,
καὶ παθόντα
καὶ ταφέντα.
Crucifixus etiam pro nobis sub Pontio Pilato;
passus
et sepultus est.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì
e fu sepolto.
καὶ ἀναστάντα τῇ τριτῇ ἡμέρᾳ, Καὶ ἀναστάντα τῇ τρίτῃ ἡμέρᾳ
κατὰ τὰς Γραφάς.
Et resurrexit tértia die,
secundum Scripturas,
Il terzo giorno è risuscitato,
secondo le Scritture,
καὶ ἀνελθόντα εἰς τοὺς οὐρανούς, Καὶ ἀνελθόντα εἰς τοὺς οὐρανοὺς
καὶ καθεζόμενον ἐv δεξιᾷ τοῦ Πατρός.
et ascendit in caelum,
sedet ad dexteram Patris.
è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.
ἐρχόμενον
κρῖναι ζῶντας καὶ νεκρούς.
Καὶ πάλιν ἐρχόμενον μετὰ δόξης
κρῖναι ζῶντας καὶ νεκρούς,
οὗ τῆς βασιλείας οὐκ ἔσται τέλος.
Et iterum venturus est cum gloria,
iudicare vivos et mortuos,
cuius regni non erit finis.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Καὶ εἰς τὸ Ἅγιον Πνεῦμα. Καὶ εἰς τὸ Πνεῦμα τὸ Ἅγιον,
τὸ κύριον καὶ τὸ ζῳοποιόν,
τὸ ἐκ τοῦ Πατρὸς ἐκπορευόμενον,
τὸ σὺν Πατρὶ καὶ Υἱῷ συμπροσκυνούμενον καὶ συνδοξαζόμενον,
τὸ λαλῆσαν διὰ τῶν προφητῶν
.
Et in Spíritum Sanctum,
Dominum et vivificantem:
qui ex Patre Filioque procedit.
Qui cum Patre et Filio simul adoratur et conglorificatur:
qui locutus est per prophetas
.
Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti
.
Εἰς μίαν, Ἁγίαν, Καθολικὴν καὶ Ἀποστολικὴν Ἐκκλησίαν. Et unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam. Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.
Ὁμολογοῦμεν ἓν βάπτισμα εἰς ἄφεσιν ἁμαρτιῶν. Confiteor unum baptisma in remissionem peccatorum. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Προσδοκοῦμεν ἀνάστασιν νεκρῶν. Et exspecto resurrectionem mortuorum, Aspetto la risurrezione dei morti
Καὶ ζωὴν τοῦ μέλλοντος αἰῶνος. Ἀμήν.. et vitam venturi saeculi. Amen. e la vita del mondo che verrà. Amen.
[Τοὺς δὲ λέγοντας·
ἦν ποτε ὅτε οὐκ ἦν,
καὶ πρὶν γεννηθῆναι οὐκ ἦν,
καὶ ὅτι ἐξ οὐκ ὄντων ἐγένετο,
ἢ ἐξ ἑτέρας ὑποστάσεως
ἢ οὐσίας
φάσκοντας εἶναι,
ἢ κτιστόν,
ἢ τρεπτὸν ἢ ἀλλοιωτὸν
τὸν υἱὸν τοῦ θεοῦ,
ἀναθεματίζει
ἡ καθολικὴ ἐκκλησία.]

Numero2804.

 

 

C H I    E R A    G E S U’

 

Gesù non era cristiano, era un ebreo osservante, che mai avrebbe immaginato di dar vita a una nuova religione e meno che mai di fondare una “Chiesa”. Mai si è proclamato Messia, e se qualcuno degli apostoli ha ipotizzato che fosse “Cristo” ( “Unto” in greco antico, “Messiah” in ebraico), ha sempre rifiutato questa investitura. Gesù e Cristo sono dunque due figure incompatibili. Storicamente reale il primo, profeta apocalittico ebreo di Galilea, frutto di tre secoli di “invenzione” teologica il secondo, culminati nel Concilio di Nicea.

Paolo Flores d’Arcais

Numero2793.

 

da QUORA

 

L A    B I B B I A     (Tà Biblìa: in greco antico significa “I libri”. È una raccolta di testi messi insieme. Non si sa dove, non si sa da quando, non si sa da chi).

 

 

Ecco la tolleranza del dio cristiano:

 

Esodo 15
3 Il SIGNORE è un guerriero, il suo nome è il SIGNORE.

Compare la verità nella “sacra bibbia” nella quale, prima di tutto, i crimini contro i bambini sono diffusissimi; il più evidente è il malvagio “dio” Geova che esegue un sacrificio di sangue di suo figlio [omicidio del figlio] che è il tema portante di tutta la messa cristiana; una simulazione di un sacrificio di sangue, cosa che prova chi egli sia in realtà. Per informazioni più dettagliate leggete questo articolo.

Deuteronomio 2
33 E il SIGNORE, il nostro Dio, lo diede nelle nostre mani, e noi abbiamo sconfitto lui, i suoi figli e tutta la sua gente.
34 In quel tempo prendemmo tutte le sue città e le votammo allo sterminio: uomini, donne, bambini; non vi lasciammo nessuno in vita.

Deuteronomio 3
23 Il SIGNORE tuo Dio, invece, le darà in tuo potere e le metterà in fuga con grande scompiglio finché siano distrutte.
24 Ti darà nelle mani i loro re, e tu farai scomparire i loro nomi di sotto il cielo; nessuno potrà resisterti, finché tu le abbia distrutte.

Esodo 23
18 Non mi offrirai il sangue della vittima insieme con pane lievitato; il grasso dei sacrifici della mia festa non sarà conservato durante la notte fino al mattino. “ASSASSINO E BUGIARDO SIN DALL’INIZIO”

Numeri 25
16 Poi il SIGNORE disse a Mosè:
17 “Trattate i Madianiti come nemici e uccideteli”

Numeri 31
17 Ora dunque uccidete ogni maschio tra i bambini, e uccidete ogni donna che ha avuto rapporti sessuali con un uomo;
18 ma tutte le fanciulle che non hanno avuto rapporti sessuali con uomini, lasciatele in vita per voi.

Salmi 137
9 Beato chi afferrerà i tuoi bambini e li sbatterà contro la roccia!

1 Samuele 15
3 Ora va’, sconfiggi Amalec, vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene; non lo risparmiare, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini”».

NON C’E’ DA STUPIRSI CHE QUELLI CHE SI LEGANO ALL’ODIO PER GLI UMANI, L’ENERGIA ASSASSINA DEL CRISTIANESIMO, COMMETTANO QUESTI CRIMINI.

NON UCCIDERE ???

Luca 19
27 E quei miei nemici che non volevano che io regnassi su di loro, conduceteli qui e uccideteli in mia presenza”.

ONORA IL PADRE E LA MADRE ???

Matteo 10
34 Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada.
35 Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera;
36 e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua.

MA SATANA INVECE CHI AVREBBE MAI AMMAZZATO ?

Non c’è nulla di spirituale nella Bibbia o nel Cristianesimo. Ci sono infinite contraddizioni e versi di significato opposto nella Bibbia. Questo serve ad assicurarsi che la Bibbia si adatti a qualsiasi tempo ed a qualsiasi situazione, per poter continuare a propinare il programma del Cristianesimo. Alcune interpolazioni sono state segretamente introdotte da vari antichi scrittori che piangevano chiedendo aiuto; in maniera non diversa dagli UFO nell’arte antica [è sufficiente cercare su Google o su altri motori di ricerca].

Quelli riportati sopra sono solo un piccolo esempio dell’infinita tortura, assassinio, macellazione di bambini ed infanti, ed altri abominevoli crimini commessi agli ordini di Geova, e ebbene SI’, anche di Gesù il nazareno. Tutto questo, insieme con gli infiniti consigli di suicidio, è il tema della Bibbia. Non fatevi ingannare dai tentativi cristiani di confondervi.

“SATANA” significa “VERITA'” in Sanscrito. Satana non si contraddice da solo. Anche un avvocato potrebbe avere prova di colpevolezza dalle contraddizioni del difensore. UN VERO BUGIARDO ED INGANNATORE SI CONTRADDICE DA SOLO!

“Noi distruggeremo Dio” – citazione da Protocolli dei Savi Anziani di Sion.

“Satan” significa “nemico” in Ebraico.

Il Rabbino Yaacov Perrin dice “Un milione di Arabi non valgono un’unghia ebraica”. (dal New York Daily News, 28 Febbraio 1998, pag. 6).

STERMINIO DI MASSA DEI GENTILI : (N.d.R.: i Gentili sono i non-ebrei)
Esodo 15
3 Il SIGNORE è un guerriero, il suo nome è il SIGNORE.

Esodo 17
13 E Giosuè sconfisse Amalec e la sua gente passandoli a fil di spada.
14 Il SIGNORE disse a Mosè: «Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa’ sapere a Giosuè che io cancellerò interamente sotto il cielo la memoria di Amalec».
15 Allora Mosè costruì un altare che chiamò «il SIGNORE è la mia bandiera»; e disse:
16 «Una mano s’è alzata contro il trono del SIGNORE, perciò il SIGNORE farà guerra ad Amalec di generazione in generazione».

GEOVA COMMETTE ULTERIORI OMICIDI :
Esodo 23
7 Io manderò davanti a te il mio terrore, metterò in rotta ogni popolo presso il quale arriverai e farò voltare le spalle davanti a te a tutti i tuoi nemici.

Il Rabbino Yitzhak Ginsburg ha dichiarato “Dobbiamo riconoscere che il sangue ebraico ed il sangue di un goy non sono la stessa cosa”. (New York Times, 6 Giugno 1989, pag. 5).
[“goy” o “goyim” – plurale – sono parole derogatorie ebraiche che significano “Gentile/Gentili”, la radice “goeti” è la parola radice per “Diavolo”. Satana è il Dio dei Gentili ed il nostro Vero Dio Creatore. “Satan” significa “nemico” in Ebraico.]

GEOVA ORDINA LO STERMINIO DI MASSA DI MIGLIAIA DI GENTILI :
Esodo 32
27 Ed egli disse loro: «Così dice il SIGNORE, il Dio d’Israele: “Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l’accampamento da una porta all’altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino!”»
28 I figli di Levi eseguirono l’ordine di Mosè, e in quel giorno caddero circa tremila uomini.

Università di Gerusalemme, il Prof. Ehud Sprinzak descrisse la filosofia di Kahane e Goldstein: “Credono sia volontà di Dio che loro commettano violenza contro i ‘goyim’, parola ebraica che indica “i non ebrei”. (New York daily News, 26 Febbraio 1994, pag. 5)

ULTERIORE STERMINIO DI MASSA DEI CANANITI GENTILI :

Numeri 21
3 Il SIGNORE ascoltò la voce d’Israele e gli diede nelle mani i Cananei; Israele votò allo sterminio i Cananei e le loro città e a quel luogo fu messo il nome di Corma.

ECCO QUI IL CANNIBALISMO: MANGIARE GENTILI MORTI :
Numeri 23
24 Ecco un popolo che si leva come una leonessa e si alza come un leone; egli non si sdraia prima di aver divorato la preda e bevuto il sangue delle sue vittime».

CITAZIONE DEL TALMUD EBRAICO: Sanhedrin 59a: “Uccidere goyim è come uccidere un animale selvaggio”.

GENOCIDIO DEI MADIANITI GENTILI :
Numeri 16 Poi il SIGNORE disse a Mosè:
17 «Trattate i Madianiti come nemici e uccideteli,

Numeri 31
7 Essi marciarono dunque contro Madian, come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi.

CITAZIONE DEL TALMUD EBRAICO :
18. Tosefta. Aboda Zara B, 5: “Se un goy uccide un goy o un ebreo, è responsabile; ma se un ebreo uccide un goy, NON è responsabile”.
Numeri 31
8 Uccisero pure, con tutti gli altri, i re di Madian: Evi, Rechem, Sur, Cur e Reba, cinque re di Madian. Uccisero pure con la spada Balaam, figlio di Beor.

CITAZIONE DEL TALMUD EBRAICO: Yebbamoth 11b: “Il rapporto sessuale con una ragazzina è permesso se ha tre anni di età”.
Nidrasch Talpioth, p. 225-L: “Geova ha creato il non-ebreo in forma umana così che l’ebreo non debba essere servito da animali. Il non-ebreo di conseguenza è un animale in forma umana, e condannato a servire l’ebreo giorno e notte”.

SCHIAVIZZARE I GENTILI DONNE E BAMBINI :
Numeri 31
9 I figli d’Israele presero prigioniere le donne di Madian e i loro bambini, predarono tutto il loro bestiame, tutte le loro greggi, e ogni loro bene;
10 appiccarono il fuoco a tutte le città che quelli abitavano e a tutti i loro accampamenti,
11 e presero tutte le spoglie e tutta la preda: gente e bestiame.

CITAZIONE DEL TALMUD EBRAICO :
Schulchan Aruch, Choszen Hamiszpat 348: “Tutta la proprietà delle altre nazioni appartiene alla nazione ebraica, che di conseguenza ha titolo di impadronirsi di essa senza alcuno scrupolo”.

ULTERIORI STERMINI DI MASSA E GENOCIDI DI GENTILI. PRENDERE TUTTE LE PROPRIETA’ DEI GENTILI E’ UN ESEMPIO EVIDENTE DI QUELLO CHE E’ STATO FATTO ALLA PALESTINA MODERNA [CHE DISCENDE DAI FILISTEI] DALLO STATO BANDITO DI ISRAELE :
Deuteronomio 2
20 Anche questo era considerato come un paese dei Refaim. Anticamente vi abitavano dei Refaim, ma gli Ammoniti li chiamavano Zamzummin:
21 Popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anachiti, ma il SIGNORE li distrusse davanti agli Ammoniti, che li scacciarono e si stabilirono al loro posto.
22 Così il SIGNORE aveva detto. Ma riservammo come nostra preda il bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese. Così fu fatto per i figli di Esaù che abitano in Seir, quando distrusse i Corei davanti a loro; essi li scacciarono e si stabilirono al loro posto e vi sono rimasti fino al giorno d’oggi.
23 Anche gli Avvei, che abitavano in villaggi fino a Gaza, furono distrutti dai Caftorei, usciti da Caftor, i quali si stabilirono al loro posto.

CITAZIONE DEL TALMUD EBRAICO: Hilkkoth Akum X1: “Non mostrare alcuna pietà per i goyim”.
Deuteronomio 2
30 Ma Sicon, re di Chesbon, non volle lasciarci passare per il suo paese, perché il SIGNORE, il tuo Dio, gli aveva indurito lo spirito e reso ostinato il cuore, per metterlo nelle tue mani, come oggi puoi vedere.
31 Il SIGNORE mi disse: «Vedi, ho iniziato a dare in tuo potere Sicon e il suo paese; comincia la conquista, impadronisciti del suo paese».
32 Allora Sicon uscì contro di noi con tutta la sua gente, per darci battaglia a Iaas.
33 E il SIGNORE, il nostro Dio, lo diede nelle nostre mani, e noi abbiamo sconfitto lui, i suoi figli e tutta la sua gente.
34 In quel tempo prendemmo tutte le sue città e le votammo allo sterminio: uomini, donne, bambini; non vi lasciammo nessuno in vita.

CITAZIONE DEL TALMUD EBRAICO :
Seph. Jp., 92, 1: “Dio ha dato agli ebrei potere sulle proprietà e sul sangue di tutte le nazioni”.
Deuteronomio 2
35 Ma riservammo come nostra preda il bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese.

CITAZIONE DEL TALMUD EBRAICO :
Sanhedrin 57a. “Quando un ebreo uccide un Gentile (“Cuthean”), non ci sarà pena di morte. Quello che un ebreo ruba a un Gentile, lo può tenere”.
Baba Kamma 37b. I Gentili sono fuori dalla protezione della legge e Dio ha “denunciato il loro denaro a Israele”.
Deuteronomio 2
36 Da Aroer, che è all’inizio della valle dell’Arnon e dalla città che è nella valle, fino a Galaad, non ci furono città troppo forti per noi: il SIGNORE, il nostro Dio, le diede tutte in nostro potere.
37 Ma non ti avvicinasti al paese dei figli di Ammon, a nessuno dei posti toccati dal torrente Iabboc, né alle città della zona montuosa, né ai luoghi che il SIGNORE, il nostro Dio, ci aveva proibiti di attaccare.

GLI ITTITI, I GHIRGASEI, GLI AMOREI, I CANANEI, I FEREZEI, GLI IVVEI ED I GEBUSEI SONO TUTTI NAZIONI GENTILI.
Deuteronomio 7 :
1 Quando il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso, e avrai scacciato molti popoli: gli Ittiti, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei, sette popoli più grandi e più potenti di te;
2 quando il SIGNORE, il tuo Dio, li avrà dati in tuo potere e tu li avrai sconfitti, tu li voterai allo sterminio; non farai alleanza con loro e non farai loro grazia.
3 Non t’imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli,
4 perché distoglierebbero da me i tuoi figli che servirebbero dèi stranieri e l’ira del SIGNORE si accenderebbe contro di voi. Egli ben presto vi distruggerebbe.

ED E’ QUI CHE CI SONO EVIDENTI RIFERIMENTI A DISTRUGGERE GLI DEI GENTILI :
Deuteronomio 7 :
5 Invece farete loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, abbatterete i loro idoli d’Astarte e darete alle fiamme le loro immagini scolpite.
6 Infatti tu sei un popolo consacrato al SIGNORE tuo Dio. Il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.

Deuteronomio 7 :
22 Il SIGNORE, il tuo Dio, scaccerà a poco a poco queste nazioni davanti a te. Tu non potrai distruggerle d’un colpo solo, perché le bestie della campagna si moltiplicherebbero a tuo danno.
23 Il SIGNORE tuo Dio, invece, le darà in tuo potere e le metterà in fuga con grande scompiglio finché siano distrutte.
24 Ti darà nelle mani i loro re, e tu farai scomparire i loro nomi di sotto il cielo; nessuno potrà resisterti, finché tu le abbia distrutte.

I Gentili sono stati indottrinati con bugie ebraiche. Siamo stati scollegati dai nostri Dei e dalla nostra cultura. Tutto questo è stato sostituito con personaggi ebraici fittizi da adorare in maniera servile, cosa che crea un potente legame subliminale. Questo genere di cose è responsabile per come i Gentili hanno sempre combattuto guerre per conto degli ebrei, senza nemmeno pensare a cosa stavano facendo. Quello che è accaduto in Iraq è un esempio perfetto.

Deuteronomio 7 :
25 Darai alle fiamme le immagini scolpite dei loro dèi; non desidererai e non prenderai per te argento né oro che è su di esse, affinché tu non rimanga preso al laccio; perché sono abominevoli per il SIGNORE tuo Dio.
26 Non introdurrai cosa abominevole in casa tua, perché saresti votato allo sterminio come quella cosa; dovrai detestarla e aborrirla, perché è cosa votata allo sterminio.

Deuteronomio 12 :
26 Ma quanto alle cose che avrai consacrato o promesso per voto, le prenderai e andrai al luogo che il SIGNORE avrà scelto,
27 e offrirai i tuoi olocausti, la carne e il sangue, sull’altare del SIGNORE tuo Dio; e il sangue delle altre tue vittime dovrà essere sparso sull’altare del SIGNORE tuo Dio, e tu mangerai la carne.
28 Osserva e ascolta tutte queste cose che ti comando, affinché tu sia felice, e i tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è bene e giusto agli occhi del SIGNORE tuo Dio.
29 Quando il SIGNORE, il tuo Dio, avrà sterminato davanti a te le nazioni che tu stai andando a spodestare, e quando le avrai spodestate e ti sarai stabilito nel loro paese,
30 guàrdati bene dal cadere nel laccio seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dall’informarti sui loro dèi, dicendo: «Come servivano i loro dèi queste nazioni? Anch’io voglio fare lo stesso».

L’energia umana non è sufficiente, devono anche esserci dei sacrifici di animali :
Esodo 20 :
24 Fammi un altare di terra; e su questo offri i tuoi olocausti, i tuoi sacrifici di ringraziamento, le tue pecore e i tuoi buoi; in qualunque luogo, nel quale farò ricordare il mio nome, io verrò da te e ti benedirò.

Esodo 24 :
4 Mosè scrisse tutte le parole del SIGNORE. Poi si alzò la mattina presto e costruì ai piedi del monte un altare e dodici pietre per le dodici tribù d’Israele.
5 Mandò dei giovani israeliti a offrire olocausti e a immolare tori come sacrifici di riconoscenza al SIGNORE.
6 Mosè prese metà del sangue e la mise in catini; l’altra metà la sparse sull’altare.
7 Poi prese il libro del patto e lo lesse in presenza del popolo, il quale disse: «Noi faremo tutto quello che il SIGNORE ha detto e ubbidiremo».
8 Allora Mosè prese il sangue, ne asperse il popolo e disse: «Ecco il sangue del patto che il SIGNORE ha fatto con voi sul fondamento di tutte queste parole».

Ulteriori istruzioni di Geova per i sacrifici di sangue :
Esodo 23 :
18 Non mi offrirai il sangue della vittima insieme con pane lievitato; il grasso dei sacrifici della mia festa non sarà conservato durante la notte fino al mattino.

Esodo 29 :
10 Poi farai avvicinare il toro davanti alla tenda di convegno; Aaronne e i suoi figli poseranno le mani sul capo del toro.
11 Sgozzerai il toro davanti al SIGNORE, all’ingresso della tenda di convegno.
12 Prenderai del sangue del toro e ne metterai col dito sui corni dell’altare e spargerai tutto il sangue ai piedi dell’altare.
13 Prenderai pure tutto il grasso che copre le interiora, la rete che è sopra il fegato, i due rognoni e il grasso che c’è sopra, e farai fumare tutto sull’altare.
14 Ma la carne del toro, la sua pelle e i suoi escrementi li brucerai con il fuoco fuori dell’accampamento: è un sacrificio di espiazione.
15 Poi prenderai uno dei montoni; Aaronne e i suoi figli poseranno le mani sul capo del montone.
16 Sgozzerai il montone, ne prenderai il sangue e lo spargerai sull’altare, tutto intorno.
17 Poi farai a pezzi il montone, laverai le sue interiora e le sue zampe e le metterai sui pezzi e sulla sua testa.
18 Farai fumare tutto il montone sull’altare: è un olocausto al SIGNORE; è un sacrificio di odore soave fatto mediante il fuoco al SIGNORE.
19 Poi prenderai l’altro montone, e Aaronne e i suoi figli poseranno le mani sul capo del montone.
20 Sgozzerai il montone, prenderai del suo sangue e lo metterai sull’estremità dell’orecchio destro d’Aaronne e sull’estremità dell’orecchio destro dei suoi figli, sul pollice della loro mano destra e sull’alluce del loro piede destro, e spargerai il sangue sull’altare, tutto intorno.
21 Prenderai del sangue che è sull’altare, dell’olio dell’unzione e ne spruzzerai su Aaronne e sui suoi paramenti, sui suoi figli e sui paramenti dei suoi figli con lui. Così saranno consacrati lui, i suoi paramenti e insieme a lui i suoi figli e i loro paramenti.
22 Prenderai pure il grasso del montone, la coda, il grasso che copre le interiora, la rete del fegato, i due rognoni, il grasso che vi è sopra e la coscia destra, perché è un montone di consacrazione;
23 prenderai anche un pane, una focaccia all’olio e una galletta dal paniere degli azzimi che è davanti al SIGNORE;
24 porrai tutte queste cose sulle palme delle mani di Aaronne e sulle palme delle mani dei suoi figli e le agiterai come offerta agitata davanti al SIGNORE.
25 Poi le prenderai dalle loro mani e le brucerai sull’altare sopra l’olocausto, come un profumo soave davanti al SIGNORE; è un sacrificio fatto, mediante il fuoco, al SIGNORE.
26 Prenderai il petto del montone che sarà servito alla consacrazione di Aaronne e lo agiterai come offerta agitata davanti al SIGNORE; questa sarà la tua parte.
27 Consacrerai, di ciò che spetta ad Aaronne e ai suoi figli, il petto dell’offerta agitata e la coscia dell’offerta elevata: vale a dire, ciò che del montone della consacrazione sarà stato agitato ed elevato;
28 esso apparterrà ad Aaronne e ai suoi figli, come legge perenne, per i figli d’Israele; poiché è un’offerta fatta per elevazione. Sarà un’offerta fatta per elevazione dai figli d’Israele nei loro sacrifici di riconoscenza: la loro offerta per elevazione sarà per il SIGNORE.
29 I paramenti sacri di Aaronne saranno, dopo di lui, per i suoi figli, che li indosseranno all’atto della loro unzione e della loro consacrazione.
30 Quello dei suoi figli che gli succederà nel sacerdozio li indosserà per sette giorni quando entrerà nella tenda di convegno per fare il servizio nel luogo santo.
31 Poi prenderai il montone della consacrazione e ne farai cuocere la carne in un luogo santo;

Levitico 1 :
1 Il SIGNORE chiamò Mosè, gli parlò dalla tenda di convegno e gli disse:

2 «Parla ai figli d’Israele e di’ loro: “Quando qualcuno di voi vorrà portare un’offerta al SIGNORE, offrirete bestiame grosso o minuto.
3 Se la sua offerta è un olocausto di bestiame grosso, offrirà un maschio senza difetto: l’offrirà all’ingresso della tenda di convegno, per ottenere il favore del SIGNORE.
4 Poserà la mano sulla testa dell’olocausto, e il SIGNORE lo accetterà come espiazione.
5 Poi sgozzerà il vitello davanti al SIGNORE e i sacerdoti, figli d’Aaronne, offriranno il sangue e lo spargeranno sull’altare, da ogni lato, all’ingresso della tenda di convegno.
6 Poi scuoierà l’olocausto e lo taglierà a pezzi.
7 I figli del sacerdote Aaronne metteranno del fuoco sull’altare e disporranno della legna sul fuoco.
8 Poi i sacerdoti, figli d’Aaronne, disporranno quei pezzi, la testa e il grasso, sulla legna messa sul fuoco che è sull’altare;
9 ma laverà con acqua le interiora e le zampe, e il sacerdote farà fumare ogni cosa sull’altare, come olocausto, sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE.
10 Se la sua offerta è un olocausto di bestiame minuto, pecore o capre, offrirà un maschio senza difetto.
11 Lo sgozzerà dal lato settentrionale dell’altare davanti al SIGNORE; i sacerdoti, figli d’Aaronne, ne spargeranno il sangue sull’altare da ogni lato.
12 Poi lo taglierà a pezzi e, insieme con la testa e il grasso, il sacerdote li disporrà sulla legna messa sul fuoco sopra l’altare.
13 Ma laverà con acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote offrirà ogni cosa e la brucerà sull’altare. Questo è un olocausto, un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE.
14 Se la sua offerta al SIGNORE è un olocausto di uccelli, offrirà delle tortore o dei giovani piccioni.
15 Il sacerdote offrirà in sacrificio l’uccello sull’altare, gli staccherà la testa, la brucerà sull’altare, e il sangue sarà fatto colare sopra uno dei lati dell’altare.
16 Poi gli toglierà il gozzo con quel che contiene, e lo getterà sul lato orientale dell’altare, nel luogo delle ceneri.
17 Spaccherà quindi l’uccello per le ali, senza però dividerlo in due, e il sacerdote lo brucerà sull’altare, sulla legna messa sopra il fuoco. Questo è un olocausto, un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE.

Levitico 7 :
1 «”Questa è la legge del sacrificio per la colpa; è cosa santissima.
2 Nel luogo dove si sgozza l’olocausto, si sgozzerà la vittima del sacrificio per la colpa; e se ne spargerà il sangue sull’altare da ogni lato;
3 si offrirà tutto il grasso, la coda, il grasso che copre le interiora,
4 i due rognoni, il grasso che c’è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato che si staccherà vicino ai rognoni.
5 Il sacerdote farà bruciare tutto questo sull’altare, come un sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE. Questo è un sacrificio per la colpa.

Levitico 7 :
14 Di ognuna di queste offerte si presenterà una parte come oblazione elevata al SIGNORE; essa sarà del sacerdote che avrà fatto l’aspersione del sangue del sacrificio di riconoscenza.

IL “SIGNORE” HA BISOGNO DI OGNI GOCCIA DI SANGUE DEL SACRIFICIO :
Levitico 7 :
27 Chiunque mangerà sangue di qualsiasi specie, sarà eliminato dalla sua gente”».

E qui, viene richiesto ulteriore sacrificio per rimuovere la maledizione della muffa che Geova stesso ha inflitto :
Levitico 14 :
34 «Quando sarete entrati nel paese di Canaan, che io vi do come vostro possesso, se mando la macchia della muffa in una casa del paese che possederete,
48 Ma se il sacerdote che è entrato nella casa e l’ha esaminata vede che la macchia non si è allargata nella casa dopo che essa è stata intonacata, dichiarerà la casa pura, perché la macchia è sparita.
49 Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, del legno di cedro, dello scarlatto e dell’issopo;
50 sgozzerà uno degli uccelli sopra un vaso di terracotta contenente dell’acqua di fonte;
51 prenderà il legno di cedro, l’issopo, il panno scarlatto e l’uccello vivo, e li immergerà nel sangue dell’uccello sgozzato e nell’acqua di fonte, e aspergerà sette volte la casa.
52 Purificherà la casa col sangue dell’uccello, con l’acqua di fonte, con l’uccello vivo, con il legno di cedro, con l’issopo e con il panno scarlatto;
53 ma lascerà andare libero l’uccello vivo, fuori dalla città, per i campi; così farà l’espiazione per la casa, ed essa sarà pura».
54 Questa è la legge relativa a ogni specie di macchia di muffa e di tigna,
55 alla muffa delle vesti e della casa,
56 ai tumori, alle pustole e alle macchie lucide,
57 per insegnare quando una cosa è impura e quando è pura. Questa è la legge relativa alla muffa.

Ulteriori esempi di sacrifici di sangue ebraici per Geova :
Levitico 8: 14- 32
Levitico 9: 1- 24
Levitico 14: 1- 5
Levitico 14: 12-28
Levitico 23: 12-21
Numeri 19: 1- 7

 

N.d.R.: che bel libro la Bibbia, che bel Dio quel SIGNORE della Bibbia! E pensare che le religioni Ebraica e Cristiana lo hanno adottato come verità rivelata: “Parola di Dio”. Negli Stati Uniti, si presta giuramento di dire la verità, nei Tribunali, alzando la mano destra e mettendo la mano sinistra sulla Bibbia.

Raccapricciante!

Numero2643.

 

G E S Ù   C R I S T O

Un anarchico sui generis

 

 

E’ scritto chiaramente nei Vangeli, ma per qualche ragione molti lo ignorano.

Quello che interessava sottolineare, molto di più, ai fini fideistici era un altro aspetto del profilo di questo personaggio storico, cioè tutto quello che riguardava gli episodi miracolosi e gli aspetti etici del suo messaggio. Ma questa fu la vera matrice storica della morte di Yeshua ben Youssef (Giosuè figlio di Giuseppe): questo è il nome ebraico di Gesù Cristo.

Domenica Gesù entra trionfalmente a Gerusalemme (domenica delle Palme). Lo precede una ottima fama di guaritore, quella cioè di aver compiuto dei miracoli, e anche uno straordinario carisma di diffusore di prediche ispirate. Insomma tutto bene. Eppure venerdì, dopo soli 5 giorni, è crocefisso dai Romani. Perché?

Che è successo in quei 5 giorni? Lunedì o martedì (le fonti divergono), Gesù compie un atto scandaloso, sovversivo e dal significato, sia religioso che politico, di impatto devastante. Un episodio centrale nella sua vita e in quella dell’intera città di Gerusalemme: la cacciata dei mercanti dal Tempio con frustate, ribaltamento di banchi e parole di fuoco. Le sue escandescenze non sono ironiche e istruttive, ma quasi da “fuori di testa”: un’ira funesta. Gesù ha perdonato tutti nella sua vita, ma i mercanti no.

Non si è limitato a predicare, a guarire, a diffondere le sue parabole tra il popolo, come magari si aspettavano in tanti. Macché, ha preso la frusta e ha iniziato a dare botte a destra e a manca nel Tempio.

I Romani subito alzano le orecchie: altro che innocuo predicatore, quello era un ribelle sovversivo che minava l’ordine costituito e il centro commerciale ed economico della intera regione. E pure con un certo ascendente sul popolo. Ma, ancor più che i Romani, sono allarmati i potentati politici Ebrei ed, in primis, le autorità religiose, fedeli e gelosi custodi di consuetudini e “status quo” riguardo a certi, inveterati interessi commerciali, i cui proventi mantenevano da sempre, nella sua agiatezza, la classe sacerdotale.

Bisognava intervenire. Gesù, che non è uno stupido, capisce che le cose si mettono male e giovedì sera c’è l’Ultima Cena. Quella stessa notte viene arrestato nell’isolato orto del Gethsemani (significa Frantoio), lui che frequentava per cautela sempre posti affollati. Prima lo processano sommariamente i Sacerdoti del Gran Sinedrio. Poi lo consegnano ai Romani che, come padroni della Regione, amministrano la giustizia. Dopo un altro processo farsa, questi lo condannano a morte (sono conquistatori, non vanno tanto per il sottile), con la pena che infliggono ai ribelli contro lo stato: la crocefissione. Lo portano venerdì mattina da Ponzio Pilato, che conferma tutto e se ne lava le mani. La condanna viene comminata a mezzogiorno. La morte arriva nel pomeriggio..

Una pena di morte molto umiliante e dolorosa, che doveva fungere da monito per tutti: se fate i ribelli, questa sarà la vostra fine.

Il resto, come si suol dire, è storia. O, fede.

Numero2618.

 

DA QUORA

 

L A   S I N D R O M E   D I   G E R U S A L E M M E

 

La “sindrome di Gerusalemme” è un complesso di manifestazioni disfunzionali psichiche che colpiscono alcune persone che visitano la Città Sacra.

 

Le persone che sono colpite da questa sindrome manifestano un improvviso delirio di natura religiosa; si credono personaggi biblici o la loro reincarnazione, profetizzano, oppure raccontano di essere stati scelti dalla divinità per avere un ruolo straordinario nella storia.

Ad esempio:

– una donna si presentò in pronto soccorso dicendo di stare per partorire Gesù, in realtà non era nemmeno incinta;
– un tale pensò di essere Sansone, secondo la Bibbia l’uomo più forte mai vissuto, e cercò di demolire un muro a mani nude per dimostrarlo;
– un austriaco chiese al proprietario dell’hotel ove soggiornava di imbandire la tavola per celebrare l’ultima cena con i suoi discepoli;
– due uomini, entrambi convinti di essere Gesù, si accusarono a vicenda di essere solo dei millantatori;
– un uomo convinto di essere Giovanni Battista, vestito di pelle di capra, vagò per giorni in cerca del fiume Giordano e di locuste e miele da mangiare.

Si tratta di una sindrome che – nella città di Gerusalemme – colpisce in media un centinaio di persone all’anno, e di questi il 40% circa necessita ricovero psichiatrico, che talvolta comporta la somministrazione di farmaci antipsicotici. Le guide turistiche, data l’incidenza, sono addirittura addestrate a cogliere i primi sintomi.

 

 

Numero1940.

 

Segnalata da Rita

 

Attribuita a TRILUSSA
(N.d.R. : Io non ci credo, Trilussa scrive assai meglio le “sue” poesie. Infatti, le mie perplessità riscontrano conferma, perché ho trovato quanto segue) :

La poesia è stata erroneamente attribuita a Trilussa, probabilmente sia per  il dialetto romanesco in cui è scritta, sia per lo stile carico di salutare ironia. S’intitola Io e Dio ed è stata scritta, in realtà, da Piero Infante:

 

IO E DIO

Ve vojo riccontà ‘na storia strana,
che m’è successa propio l’artra settimana.

Camminavo pe’ r vialone, davanti alla chiesa der paese
quanno ‘na strana voja d’entrà me prese.

​Sia chiaro non so mai stato un cristiano praticante,
se c’era un matrimonio, se vedevamo al ristorante.

​Ma me so sentito come se quarcuno,
me dicesse: “dai entra, nu’ c’è nessuno”.

Un misto de voja e paura m’aveva preso,
Ma ‘na vorta dentro, restai sorpreso.

La chiesa era vota, nun c’era nessuno;
la voce che ho sentito era la mia, no de quarcuno.

C’erano quattro panche e un vecchio crocifisso de nostro Signore:
“Guarda te se a chiamamme è stato er Creatore”.

Me gonfiai er petto e da sbruffone gridai: “ So passato pè un saluto”.
Quanno na voce me rispose: ”mo sei entrato, nu fa lo scemo mettete seduto!”

Pensai: mo me giro e vado via,
quanno quarcuno me rispose: “Nu te ne ‘nnà. Resta … famme compagnia”.

“Famo n’altra vorta , poi mi moje chi la sente: è tardi sarà già  tutto apparecchiato”.
“Avvicinate nu fa lo scemo, ‘o so che nu sei sposato.

Me sentivo troppo strano, io che nun avevo mai pregato
me sentivo pregà dar Signore der creato.

“Signore dateme na prova, devo da crede
che sete veramente Iddio che tutto vede”.

“Voi na prova ? Questo nu te basta? Te sei mi fijo,
e io sto qua inchiodato pe er bene che te vojo!”

“Me viè da piagne, me sento de scusamme.
Signore ve prego perdonate le mie mancanze.

A sapello che c’eravate pe davero …
venivo più spesso, ve accennevo quarche cero”.

“Ahahahahhaha ma te pensi che io sto solo qua dentro?
Io so sempre stato co te, nella gioia e nel tormento.

Te ricordi quanno eri piccolino,
io pe te ero Gesù bambino

Prima de coricatte la sera,
me dedicavi sempre na preghiera.

Era semplice, quella che po’ fa er core de un bambino,
me facevi piagne e con le mie lacrime te bagnavo er cuscino.

Poi anni de silenzio… te s’è indurito er core.
Proprio verso de me, che t’ho fatto co tanto amore.

Te gridavo fijo mio sto qua,
Arza l’occhi guarda tuo papà!

Ma te niente… guardavi pe tera
E te ostinavi a famme la guera.

Poi quanno tu padre stava male
e te già pensavi ar funerale,

sul letto de morte… nelle ultime ore
t’è scappata na preghiera… “Te affido ar core der Creatore”.

Ecco perché t’ho chiamato,
pe ditte quanto me sei mancato.

Ho cominciato a piagne dalla gioia e dar dolore…
Ho scoperto de esse amato dar Signore…

​Questa è na storiella che nun ’ha niente da insegnà,
​solo che in cielo c’è un Dio che piagne se lo chiami papà!

 

Chiedo scusa all’autore, ma ho voluto dare un’aggiustata alla metrica e alla rima e ho scritto, rispettando la struttura dell’idea e del contesto, questa versione, riveduta e corretta, che segue.

IO  E  DIO

Stavorta, ve vojo riccontà ‘na storia strana
che m’è successa proprio l’artra settimana.

Stavo passanno davanti alla chiesa der paese,
quanno ‘na voja d’entrà, d’un tratto, me prese.

Io nun so’  mai stato un cristiano praticante:
se c’è un matrimonio, se vedemo ar ristorante.

Chissà perché, me so’ sentito come se quarcuno
me dicesse de botto: “Entra, che nun c’è nessuno”.

M’aveva preso, chissà, un misto de voja e de paura,
ma, ero da solo, nun potevo fa’ brutta figura.

La chiesa era proprio vota, nessuno che pregava;
forse me dispiaceva, se quarcuno me guardava.

Quattro panche, ‘na gran croce co’ nostro Signore,
“Guarda te, se a chiamamme è stato er Creatore!”

Me feci coraggio e sussurrai: “So’ passato pe ‘n saluto”.
‘Na voce me rispose: “Sei entrato, mò mettete seduto!”.

Presi paura e me pensai: “Chi è? Mò me ne vado via”.
Ma la voce “Nun te ne annà – disse – famme compagnia”.

“Famo n’artra vorta, mi moje ha già apparecchiato”.
“Nun fa’ lo scemo, ‘o so bene che nun sei sposato”.

Me sentivo troppo strano, io non avevo mai pregato,
ma, però, me sentivo pregà dar Signore der Creato.

“Signore, dateme ‘na prova – dissi – devo da crede
che voi siete veramente Iddio che tutto vede?”.

“Voi ‘na prova? Guardame, sto ‘n croce, fijo mio,
Sto  inchiodato pe’ te, anche se so’ fijo de Dio.

“Me vie’ da piagne. Scusateme, ma proprio tanto,
perdonateme, Signore, se nun so’ stato un santo.

Se lo sapevo mai che voi c’eravate per davero….
venivo più spesso, v’ accennevo quarche cero!”.

“Vabbè, ma adesso che stai qua dentro co’  me,
sappi che, ner bene e ner male, io sempre fui con te.

Forse nun te lo ricordi, ma quann’eri piccolino,
bé, io sono stato, per te, il tuo “Gesù Bambino”.

So perfino che, prima de coricatte, ogni sera,
tu me dedicavi sempre ‘na piccola preghiera.

Era semplice, quer che viene dar core de un bambino,
me facevi piagne, e le lacrime te bagnaveno er cuscino.

Poi, anni de silenzio,….chissà, te s’era indurito er core
proprio co’ me, che t’avevo fatto co’  tanto amore.

Io aspettavo e te gridavo: “Fijo mio, ecco, sto qua,
perché nun arzi l’occhi in su, guarda tuo papà!

Ma gniente, tu te ne annavi avanti a guardà pe’ tera
mentre, ostinato, co’ me stavi sempre in  guera.

Un brutto giorno, quanno tuo padre stette male
e nun te restava, ormai, che pensare ar funerale,

però, sur suo letto de morte, in quell’urtime sue ore,
te scappò ‘na preghiera: “T’affido ar core der Signore”.

Ecco, caro, adesso sai er perché che t’ho chiamato:
era pe’ ditte, finalmente, quanto me sei mancato”.

Ho cominciato a piagne, dalla gioia e dar dolore,
perché avevo scoperto d’esse amato dar Signore.

Questa storiella, sì, c’ha quarcosa da insegnà:
che, in cielo, quarcuno piagne, …se lo chiami papà!

 

 

Numero1795.

OSSIMORO

L’ossimoro (dal greco ὀξύμωρον, composto da ὀξύς, «acuto» e μωρός, «ottuso») è una figura retorica che consiste nell’accostamento di due termini di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro.

Esempi: disgustoso piacere, illustre sconosciuta, silenzio assordante, lucida follia, ghiaccio bollente.
 Dato l’etimo del termine, anche la stessa parola ossimoro è a sua volta un ossimoro.

DEMOCRAZIA  CRISTIANA : è stato un palese, furbesco, subdolo OSSIMORO STORICO nelle vicende politiche di casa nostra, nel dopoguerra e per oltre cinquant’anni.

“DEMOCRAZIA” significa “Potere del Popolo”.

DEFINIZIONE
  1. Forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti (democrazia indiretta o rappresentativa)
  2. Paese ordinato e retto da un’organizzazione democratica del potere.
    Struttura ideale di governo di una società che si fonda sul principio della sovranità popolare, sulla garanzia delle libertà e su di una concezione egualitaria dei diritti civili, politici e sociali dei cittadini.
  3. L’insieme ideale delle forze politiche che si oppongono alle forme di governo dittatoriali.

    “CRISTIANA” significa “Relativa al Cristianesimo”.

    DEFINIZIONE
    Il cristianesimo è una religione a carattere universalistico, originata dal giudaismo nel I secolo, fondata sulla rivelazione ovvero sulla venuta e predicazione, contenuta nei Vangeli, di Gesù di Nazareth, inteso come figlio del Dio d’Israele e quindi Dio egli stesso, incarnatomorto e risorto per la salvezza dell’umanità, ovvero il Messia promesso, il Cristo.

    Dare una definizione unitaria del cristianesimo è difficile, poiché esso – più che una singola religione in senso stretto – si può considerare una serie di correnti religiose, devozionali e/o metafisiche e/o teologico-speculative, modi di comportarsi, abitudini quotidiane spesso eterogenee, aventi sì un comune nucleo di valori e credenze religiose, ma differenti tra loro a seconda del modo in cui interpretano la tradizione e la sua letteratura religiosa, e a seconda di quale aspetto diviene oggetto di focalizzazione per le singole correnti.

    Nella realtà sociale, civile, religiosa e politica dell’Italia, “CRISTIANA” è ciò che si riferisce alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana, istituzione a struttura verticistica (cioè monarchica) con a capo indiscusso e assoluto il Papa.

    Tutto il contrario che “DEMOCRAZIA”.

     

    “GUERRA  SANTA” : è un altro stridente OSSIMORO STORICO.

    Così, storicamente, sono state considerate, ad esempio, le CROCIATE.

    Così, anche oggi, viene intesa la “JIHAD” :

    DEFINIZIONE
    1. ~Nel linguaggio religioso dei popoli musulmani, la “GUERRA SANTA” contro gli infedeli.
      • Denominazione di gruppi terroristici che si ispirano all’integralismo islamico.

        C’è qualcuno che mi spiega, in piena onestà intellettuale, come fa una “GUERRA” ad essere “SANTA”?

        Dello stesso attributo di “SANTA” si è ammantata, per secoli la perla del magistero religioso  Cristiano Cattolico e anche Protestante : l’INQUISIZIONE.
        Di quante persecuzioni, imprigionamenti, torture, roghi, decollazioni, impiccagioni, a vario titolo e contro un vasto ventaglio di vittime, si sia macchiata la “SANTA” INQUISIZIONE, nell’arco di svariati secoli, sono pieni gli archivi e i libri di storia, con precise documentazioni.
        Ma non se ne parla poi tanto…..