Numero3358.

 

E S I S T E R E    E    E S S E R E

 

Siamo fili di ordito
nel tessuto dell’universo infinito,
ma ciascuno
con un proprio disegno da compiere.

Non ci sono favole
di premi celesti
o incubi infernali,
fiabe consolatorie
pensate per cullare la paura.

Ogni giorno sprecato
nel timore della fine
è un giorno in più
che non vivo pienamente.

Guardo la morte negli occhi,
senza abbassare lo sguardo.

Le mie idee,
frammenti di luce
che ho sparpagliato nel mondo,
continuano a vibrare
nel tempo.

Chi mi ha ascoltato,
chi mi ha amato,
chi ha sentito la mia energia
ne porta ancora dentro
una traccia.

Il mio spirito,
come un fiume verso il mare,
si riversa
nel grande oceano
dell’essere.

 

 

 

Numero3354.

 

C A M B I A M E N T O

 

Voglio scuotere i miei pensieri, non accarezzarli, blandirli solo per conservarli inalterati.

“Ma io da quanto tempo non cambio?”

Non voglio diventare pigro, prevedibile, amante delle certezze, come il bambino del suo trenino.

Non voglio addormentarmi nel mio tran tran.

Il cambiamento è un mostro sacro che tutti temono, ma senza il quale non si trova neanche l’ombra della felicità.

Esso non è una minaccia: solo chi osa cambiare rotta, anche a costo di perdersi per un po’, può ritrovare se stesso.

Cambiare è un atto rivoluzionario.

La felicità non è conservare, ma modificare: non è stasi, ma dinamismo.

A forza di mettere la vita sotto vuoto, finisco per perdermi i suoi sapori.

Voglio essere, creativo, folle, vivo.

Meglio buttare via il vecchio copione, che recitare sempre la stessa parte che non mi piace più.

Al diavolo la “comfort zone”.

I cambiamenti sono necessari perché sono spinte, anche se includono dei sacrifici, dei rischi.

Il “copia e incolla” è a basso rischio, ma è anche a bassissimo tasso di fascino intellettuale.

Altro che coerenza a tutti i costi: meglio una bella incoerenza vissuta con passione, che una coerenza morta di noia.

 

Numero3353.

 

S I N C E R I T A’                      (Sonetto di novenari)

 

Dentro i frequenti sogni miei,

quando i tabù sono rimossi,

ormai non ti vedo come sei,

ma come vorrei che tu fossi.

 

Anche se sono un uomo anziano,

sono un compagno di pensiero,

forse, con te sono più umano,

per te divento un po’ più vero.

 

Dentro i miei miraggi strambi,

se talvolta sto pensando a te,

mi aspetto sempre che tu cambi.

 

È quello che accade fra te e me,

allorquando smettiamo entrambi

di giocare ai ruoli ed ai cliché.

 

 

Numero3351.

 

F A K E    N E W S

 

Le persone preferiscono

accettare la menzogna

camuffata come verità,

e non la nuda verità.

 

La bugia viaggia in tutto

il mondo, vestita come verità,

soddisfacendo le esigenze

della società, perché, in ogni

caso, gli uomini non hanno

alcun desiderio di conoscere

la nuda verità, per conservare

le illusioni che coltivano per sè,

o che altri hanno loro inculcato.

Numero3343.

 

L A’

 

Là dove sprofonda il mare

che il cielo partorisce,

là sono pronto ad andare,

là dove lo spazio finisce,

che il tempo inghiotte,

come fa il firmamento

con le stelle della notte.

Mi manca un momento:

è quasi arrivata l’ora.

Comincio a prepararmi.

Quanto mi resta ancora?

Non voglio interrogarmi.

Numero3341.

 

S O L I T U D I N E

 

La solitudine, per me,

non è vivere da solo,

ma amare inutilmente.

La mia solitudine

non è mai vuota,

è sempre piena

di tanti miei pensieri.

Ci sono solitudini

assai felici, fertili,

ironiche e creative.

Penso e scrivo,

mi nutro del mondo,

ma lo digerisco solo

sbeffeggiandolo.

La solitudine è

il prezzo della libertà.

La solitudine è vera

se mi sento libero.

Quando è coatta

dall’ignoranza,

oppure dalla paura

degli altri, o anche

dalla malattia,

è un’altra cosa,

violenta e crudele.

È un luogo buono

per fermarmi lì,

per interrogarmi

e per comprendermi,

dove le parole

si accendono come

le stelle di notte

che brillano nel

firmamento buio

e muoiono nella luce.

Solitudine mia, non

sei nemica subdola,

ma compagna fedele,

tu mi hai insegnato

ad ascoltarmi anche

quando avevo paura

della mia stessa voce.

In te, mia solitudine,

io ci sto in vacanza.

Numero3339.

 

SONETTO SENZA RIMA POETICA,

MA DI VALENZA PROFETICA

 

Oggi, pochi uomini che gestiscono

strumenti di speculazione

e di controllo finanziario,

percepiscono redditi che non producono.

 

Per contro, molti, troppi uomini

che fanno fruttare denaro per questi,

solo per la propria sussistenza,

non percepiscono redditi che producono.

 

In questo drammatico sbilancio,

si sviluppano e serpeggiano,

rapidamente, due malefiche piante:

 

la tirannia e la rivoluzione.

Il disordine sociale mondiale

ne sarà la naturale conseguenza.

Numero3336.

R I F L E S S I O N I

Nella storia dell’esperienza umana, si dice che alcune persone trovano consolazione nel sonno, poiché nei sogni esiste un regno che supera la bellezza del mondo reale.

Nel vasto oceano di 8 miliardi di esseri umani, qualcuno può trovarsi a vivere in solitudine.

La felicità che si condivide con gli altri cresce, mentre il dolore, se condiviso, si riduce.

La più grande ricompensa è il recupero della propria serenità interiore.

Si dice che l’età migliora con il tempo, acquisendo una distintività unica.

Il concetto di “per sempre” potrebbe essere stato pensato per il regno della memoria, piuttosto che per le vite mortali.

Non dovremmo mai minimizzare una sofferenza che non abbiamo personalmente vissuto.

Nel fluire del tempo, la vera natura delle nostre perdite viene sempre alla luce.

Se vivi solo per gli altri, finirai per alienare te stesso, non ti riconoscerai più nella gioia di vivere.

Non sentirti in colpa se desideri di essere felice, perché la ricerca della felicità è propria della natura umana: chi dice il contrario è un ipocrita e un …. infelice.

Alcuni si lanciano alla ricerca di tesori e, nel farlo, perdono di vista ciò che è veramente prezioso, inseguendo solo semplici pietre.

Valorizza ogni attimo prima che svanisca, divenendo un ricordo lontano.

Se queste riflessioni ti hanno toccato, concedi loro la tua approvazione.