Numero1875.

Da un’intervista a Giorgio Armani su IL FATTO QUOTIDIANO
Milano, 23 febbraio 2020.

 

“Si parla di donne stuprate in un angolo. Le donne, oggi, sono regolarmente stuprate dagli stilisti, e mi ci metto anch’io. È indegno quello che succede” tuona Armani e si scaglia contro la pubblicità che mostra donne ipersexy:
“Penso a certi manifesti pubblicitari in cui si vedono donne provocanti, seminude: succede che molte si sentano obbligate a mostrarsi così. Questo, per me, è uno stupro. Scusate lo sfogo e le parole forti, ma sentivo di doverlo dire. Sono stufo di sentirmi chiedere le tendenze del momento. Le tendenze non sono niente, non ci devono essere: la cosa più importante è vestire le donne al meglio, evitando il ridicolo, non discutere di “cosa va di moda o no”. Piantiamola di essere succubi di questo sistema. Dovreste piantarla di parlare di tendenze che non ci sono, non devono esserci perché una giacca gonfia non aiuta ad essere snelle o sexy, ma solo a infagottarsi….”.

N.d.R.:   Bravo Giorgio, che ci liberi dall’ossessione delle tendenze che “non sono niente”. Bisogna solo migliorare la donna che vive il suo tempo, e che, se ha un po’ di testa, sa come gestire questa possibilità.
Insomma, la donna dovrebbe avere soltanto a disposizione gli strumenti  e i mezzi per sottolineare la propria persona e personalità, ed  essere lei, in prima istanza, a scegliere quelli più adatti a se stessa. Sempre.
La moda passa, lo stile resta – come dice Coco Chanel.
Ogni donna si crei il suo stile. La vera creatività è essere autori del proprio stile.

P.S. : Con la collaborazione di Rita.

Numero1868.

 

 

MOLECOLA                                   FORMULA                                       BITS

 

ACQUA                                            H2O                                                  10.000

ETANOLO                                      C2H6O                                             1012       

CAFFEINA                                    C8H10N4O2                                   1048

SACCAROSIO                             C12H22O11                                      1082

PENICILLINA                             C16H18N2NaO4S                         1086

 

In questo specchietto sono indicate alcune sostanze, di uso comune, con la relativa formula chimica e con il numero di BIT necessari per configurare, nel linguaggio digitale in vigore sui nostri computer, ciascuna di esse.

Si capisce bene che il linguaggio digitale corrente, con la sua sequenza di 0 e 1, non si presta per niente bene a rappresentare la formula chimica di dette sostanze. Si pensi soltanto che, per la sola ACQUA, sono necessari 10.000 BIT; che, per l’ETANOLO, ci vogliono 1000 miliardi di BIT; che, per la CAFFEINA, ci vorrebbero tanti BIT da occupare la superficie di mezza luna.
Per il SACCAROSIO e la PENICILLINA  si tratta di un numero talmente spropositato da occupare gran parte dello spazio della nostra Galassia.

Ecco perché, nel mondo delle sostanze organiche ed inorganiche, il calcolo computerizzato non si usa proprio.
Questo mondo sta aspettando l’arrivo dei COMPUTER QUANTISTICI.
Quando questi diventeranno di uso comune, la Chimica, la Farmacologia, la Biologia, con le relative applicazioni tecnologiche, diventeranno, insieme alla Robotica, i motori del progresso umano.

Numero1867.

 

I’m not happy with all the analyses that go with just the classical theory, because nature is not classical, dammit, and if you want to make a simulation of nature, you’d better make it quantum mechanical.

Io non sono contento di tutte le analisi che vanno avanti secondo la teoria della Fisica classica, perché la natura non è classica, maledizione, e se tu vuoi fare una simulazione della natura, è meglio che segui la Fisica della Meccanica Quantistica.

 

Richard P. Feynman        1982

Department of Physics – California Institute of Technology.

Numero1866.

 

UNDERSTANDING  VS  KNOWING

Capire  contro  sapere.

 

I learned very early the difference between knowing the name of something and knowing something.

Ho imparato molto presto la differenza fra il conoscere il nome di qualcosa
e il conoscere qualcosa.

 

Richard P. Feyhman