Se Dio non esistesse,
bisognerebbe inventarlo.
Voltaire (Francois-Marie Arouet)
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
Se Dio non esistesse,
bisognerebbe inventarlo.
Voltaire (Francois-Marie Arouet)
PER AMORE DELLA VERITÂ
Per riconoscere le fonti affidabili,
cercate quelle che si espongono
contro il proprio interesse.
Chi è che mi dice che esiste il diavolo?
Me lo dice il Papa o un ateo?
T R E P A R O L E
VERUM = verità attiene alla conoscenza
BONUM = bene attiene alla morale
PULCHRUM = bello attiene all’arte
…. la vita, in fondo, è tutta qui.
Ah, dimenticavo …. c’è anche
FIDES = fede attiene alla religiosità, …. per chi ci crede.
da QUORA
R E L I G I O N I M O N O T E I S T E
Come la nascita delle grandi religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo e Islam) ha influito sulla formazione delle società e sullo sviluppo della politica e della cultura nell’antichità e nel Medioevo?
Per quanto riguarda l’Ebraismo il fatto che gli Ebrei credessero in un unico Dio era ciò che rendeva unito il popolo ebraico. Essi cercarono di giungere in Palestina credendo che fosse la terra promessa, ma successivamente il loro territorio fu sottomesso al dominio dei Romani. Gli Ebrei dovettero aspettare molto tempo per fondare un regno e quando iniziò a esserci la figura del re, quest’ultima non aveva poteri assoluti . Infatti, siccome il primo comandamento diceva “Non avrai altro Dio al di fuori di me “, essi non potevano venerare il re come Dio e quindi il re veniva accompagnato dai profeti che cercavano di fargli rispettare la morale religiosa. Siccome gli Ebrei subirono diversi attacchi, essi iniziarono a credere nel Messia, una figura che prima o poi li avrebbe liberati .
Per quanto riguarda il Cristianesimo, esso nacque con Gesù. Siccome lui predicava l’uguaglianza di tutti gli uomini, i suoi seguaci iniziarono a opporsi alla divisione in padroni potenti e schiavi, in popoli dominanti e in popoli sottomessi e quindi cercarono di diffondere tali teorie nell’Impero Romano. Ovviamente ciò metteva a rischio il potere dell’imperatore ( perché considerato uguale agli altri uomini e non alle divinità) e quindi, in base alla personalità dell’imperatore, i cristiani subirono diversi trattamenti: gli imperatori illuminati come Adriano e Antonino erano relativamente tolleranti, mentre quelli dispotici come Diocleziano li facevano crocifiggere o dare in pasto alle belve. Poi l’Impero diventò cristiano con Costantino che, con l’Editto di Milano del 313, diede libertà di culto ai cristiani e con Teodosio che impose il cristianesimo nel 380. Ma in un certo senso il cristianesimo si deformò. Infatti l’uguaglianza di diritti e dignità non fu raggiunta. Nell’Alto Medioevo la religione fu ritenuta importantissima per la salvezza dell’anima e quindi influì su ogni aspetto della vita privata e pubblica. Infatti la salute del corpo fu trascurata poiché si credeva che fosse più importante quella dell’anima e il Papa diventò la figura politica più potente ( poteva anche togliere il potere all’imperatore) . L’imperatore comunque era molto potente poiché si credeva avesse ricevuto da Dio il ruolo di preoccuparsi della vita terrena. Pertanto pure qui, il cristianesimo non fu propriamente quello voluto da Gesù, anche se lui non fondò nessuna religione, poiché il popolo non era libero e non vi era uguaglianza sociale. Semplicemente, altri uomini gestirono il potere in nome suo e dei sui principi morali e sociali. Molto, troppo spesso anche con la violenza, abusando di tale potere che si sono attribuiti da soli.
Per quanto riguarda l’Islam esso nacque con Maometto , il quale predicò l’esistenza di un unico Dio che considerava gli uomini tutti uguali. Da lì l’Islam si diffuse nella penisola araba e, cercando di diffondere il suo messaggio, gli Arabi fecero varie guerre per fondare un vasto impero musulmano. Pure qui quindi non vi era ciò che voleva Maometto, poiché se lui voleva l’uguaglianza sociale e l’amore verso il prossimo, di fatto era stato fondato un impero in cui vi era intolleranza religiosa ( e quindi violenza) e continuarono a esserci i potenti e gli schiavi.
Ciò quindi ci insegna che le religioni, pur se ispirate e formulate in termini di altruismo ed equilibrio morale e sociale, quando sono spinte all’estremo, a causa di interpretazioni che giustifichino il proprio diritto a gestire un potere, portano solo alla violenza.
Molto spesso vi è una bella differenza tra come vengono formulati degli ideali e come essi vengono applicati.
G I O R D A N O B R U N O
“Verrà un giorno che l’uomo
si sveglierà dal suo oblio e
finalmente comprenderà chi è
veramente e a chi ha ceduto
le redini della sua esistenza:
a una mente fallace, menzognera
che lo rende e lo tiene schiavo.”
Queste parole si possono considerare il compendio del pensiero filosofico, sociale e morale di Giordano Bruno (Nola 1548 – Roma 1600) filosofo, scrittore e frate domenicano.
Lui, uomo di Chiesa, scriveva questo indicando proprio nella Chiesa la “mente fallace, menzognera”.
Per le sue teorie filosofiche, giudicate eretiche ed essendosi rifiutato di rinnegare i propri principi e le convinzioni maturate nella sua esperienza di vita clericale, dal Tribunale dell’Inquisizione fu condannato al rogo e arso vivo a Roma, in Piazza di Campo dei Fiori, il 17 Febbraio 1600.
G E S Ù C R I S T O
Un anarchico sui generis
E’ scritto chiaramente nei Vangeli, ma per qualche ragione molti lo ignorano.
Quello che interessava sottolineare, molto di più, ai fini fideistici era un altro aspetto del profilo di questo personaggio storico, cioè tutto quello che riguardava gli episodi miracolosi e gli aspetti etici del suo messaggio. Ma questa fu la vera matrice storica della morte di Yeshua ben Youssef (Giosuè figlio di Giuseppe): questo è il nome ebraico di Gesù Cristo.
Domenica Gesù entra trionfalmente a Gerusalemme (domenica delle Palme). Lo precede una ottima fama di guaritore, quella cioè di aver compiuto dei miracoli, e anche uno straordinario carisma di diffusore di prediche ispirate. Insomma tutto bene. Eppure venerdì, dopo soli 5 giorni, è crocefisso dai Romani. Perché?
Che è successo in quei 5 giorni? Lunedì o martedì (le fonti divergono), Gesù compie un atto scandaloso, sovversivo e dal significato, sia religioso che politico, di impatto devastante. Un episodio centrale nella sua vita e in quella dell’intera città di Gerusalemme: la cacciata dei mercanti dal Tempio con frustate, ribaltamento di banchi e parole di fuoco. Le sue escandescenze non sono ironiche e istruttive, ma quasi da “fuori di testa”: un’ira funesta. Gesù ha perdonato tutti nella sua vita, ma i mercanti no.
Non si è limitato a predicare, a guarire, a diffondere le sue parabole tra il popolo, come magari si aspettavano in tanti. Macché, ha preso la frusta e ha iniziato a dare botte a destra e a manca nel Tempio.
I Romani subito alzano le orecchie: altro che innocuo predicatore, quello era un ribelle sovversivo che minava l’ordine costituito e il centro commerciale ed economico della intera regione. E pure con un certo ascendente sul popolo. Ma, ancor più che i Romani, sono allarmati i potentati politici Ebrei ed, in primis, le autorità religiose, fedeli e gelosi custodi di consuetudini e “status quo” riguardo a certi, inveterati interessi commerciali, i cui proventi mantenevano da sempre, nella sua agiatezza, la classe sacerdotale.
Bisognava intervenire. Gesù, che non è uno stupido, capisce che le cose si mettono male e giovedì sera c’è l’Ultima Cena. Quella stessa notte viene arrestato nell’isolato orto del Gethsemani (significa Frantoio), lui che frequentava per cautela sempre posti affollati. Prima lo processano sommariamente i Sacerdoti del Gran Sinedrio. Poi lo consegnano ai Romani che, come padroni della Regione, amministrano la giustizia. Dopo un altro processo farsa, questi lo condannano a morte (sono conquistatori, non vanno tanto per il sottile), con la pena che infliggono ai ribelli contro lo stato: la crocefissione. Lo portano venerdì mattina da Ponzio Pilato, che conferma tutto e se ne lava le mani. La condanna viene comminata a mezzogiorno. La morte arriva nel pomeriggio..
Una pena di morte molto umiliante e dolorosa, che doveva fungere da monito per tutti: se fate i ribelli, questa sarà la vostra fine.
Il resto, come si suol dire, è storia. O, fede.
DA QUORA
L A S I N D R O M E D I G E R U S A L E M M E
La “sindrome di Gerusalemme” è un complesso di manifestazioni disfunzionali psichiche che colpiscono alcune persone che visitano la Città Sacra.
Le persone che sono colpite da questa sindrome manifestano un improvviso delirio di natura religiosa; si credono personaggi biblici o la loro reincarnazione, profetizzano, oppure raccontano di essere stati scelti dalla divinità per avere un ruolo straordinario nella storia.
Ad esempio:
– una donna si presentò in pronto soccorso dicendo di stare per partorire Gesù, in realtà non era nemmeno incinta;
– un tale pensò di essere Sansone, secondo la Bibbia l’uomo più forte mai vissuto, e cercò di demolire un muro a mani nude per dimostrarlo;
– un austriaco chiese al proprietario dell’hotel ove soggiornava di imbandire la tavola per celebrare l’ultima cena con i suoi discepoli;
– due uomini, entrambi convinti di essere Gesù, si accusarono a vicenda di essere solo dei millantatori;
– un uomo convinto di essere Giovanni Battista, vestito di pelle di capra, vagò per giorni in cerca del fiume Giordano e di locuste e miele da mangiare.
Si tratta di una sindrome che – nella città di Gerusalemme – colpisce in media un centinaio di persone all’anno, e di questi il 40% circa necessita ricovero psichiatrico, che talvolta comporta la somministrazione di farmaci antipsicotici. Le guide turistiche, data l’incidenza, sono addirittura addestrate a cogliere i primi sintomi.
P A P A R O N C A L L I (Giovanni XXIII) (fatto storico)
Certamente uno dei pontefici più amati e ricordati è Angelo Roncalli. Soprannominato il “papa buono”, è stato riconosciuto santo nel 2014.
Un curioso aneddoto lo vide protagonista nel 1958, quando era il patriarca di Venezia; in visita a Lodi per le celebrazioni degli 800 anni di rifondazione della città, accompagnato dal vescovo Tarcisio Benedetti si reca a visitare la sala dei ritratti.
Giunto di fronte al quadro di Giovanni XXIII, ha un sussulto: “Vescovo non dovete tenere questo ritratto, questo fu un antipapa”.
Al rimprovero, il povero vescovo appare mortificato: conosce la grande cultura storica di Roncalli, anche se all’annuario dei papi, Giovanni XXIII (Risposta alla domanda: Quale papa fu l’unico ad essere destituito dalle autorità ecclesiastiche? Fu scomunicato da Papa Gregorio XII) risultava legittimo fino a qualche anno prima.
Benedetti si limita a controbattere: “Baldassarre Cossa fu un antipapa è vero, ma dopo 40 anni di scisma ebbe il merito di indire il Concilio di Costanza (1430) e ridare così unita alla Chiesa. Patriarca, ma se il futuro papa volesse prendere come nome Giovanni, sarebbe XXIII o XXIV?”.
“Ventitreesimo, ma vedremo chi avrà il coraggio di chiamarsi così!”
Dopo un mese Angelo Roncalli venne eletto papa e scelse come nome Giovanni…XXIII ovviamente.
L A P A U R A
” Dobbiamo avere paura.
La paura è una virtù:
allontana dai pericoli
della tentazione. La paura
ci protegge dal male che
portiamo dentro noi stessi
e dalla voce malvagia
che ci fa confondere
fra giusto e sbagliato.
Non è la ragione, ma la fede
che ci aiuta a tenere
a bada i nostri mostri.
Al pari del dolore, si avverte
quando danneggiamo noi stessi.
La paura è un dono che
il Signore ci ha fatto.
Oggi più che mai, dobbiamo
tutti imparare ad avere paura.
Ci sono porte che non vanno
mai aperte e nemmeno
socchiuse, perché il male
sa penetrare attraverso
le più piccole debolezze.”
Queste parole, rivolte ai fedeli, sono pronunciate sul pulpito dal pastore cristiano protestante di uno sperduto villaggio della Groenlandia, nel film “The hanging sun – Il sole di mezzanotte”, tratto dall’omonimo romanzo di Jo Nesbo.
N.d.R.: Promuovere e inculcare la paura e il senso di colpa è sempre stata la formula vincente delle religioni monoteiste per implementare il controllo delle coscienze: é un disastroso e devastante disturbo dell’anima.
Vi rimando alla lettura del Numero2533. dove espongo il mio pensiero su questo tema, applicato alla mia vita.
M I R A C O L O
Luigi Garlaschelli (Pavia, 22 Giugno 1949) è un chimico, divulgatore scientifico, accademico, scrittore ed esperantista Italiano.
Il suo campo di divulgazione scientifica principale sono i miracoli e i fenomeni insoliti che spesso hanno spiegazioni pseudoscientifiche.
La Sindone di Torino, le stigmate, i fuochi fatui, il fachirismo, i cerchi nel grano, la Madonnina di Civitavecchia, il presunto miracolo di Bolsena sono alcuni degli argomenti di cui si è occupato con rigore scientifico, con risonanze anche internazionali.
Fra gli altri si è occupato anche del cosiddetto “Miracolo di San Gennaro”.
Egli ha ottenuto chimicamente il cosiddetto “sangue miracoloso” mescolando il cloruro di ferro con il carbonato di calcio.
Il composto, lasciato riposare, gelatinizza cioè diventa solido, coagulato. Se è mosso senza scosse, esso resta fermo. Ma basta agitarlo leggermente, oppure dargli un colpo secco ed ecco che ridiventa liquido.
È proprio questo che l’Arcivescovo di Napoli, 3 volte l’anno, fa con l’ampolla reliquario. Prima la gira sottosopra e il sangue solido non si muove. Poi, con qualche piccola scossa, ottiene la liquefazione e, attraverso l’oblò trasparente, si vede il sangue fluidificato.
Garlaschelli ha ottenuto lo stesso risultato con il composto chimico descritto sopra.
Da WIKIPEDIA
L’intossicazione da ergot, detta «ergotismo», era conosciuta nel medioevo con il nome di «fuoco di Sant’Antonio» (soprannome in seguito attribuito anche all’herpes zoster), «fuoco sacro» o «male degli ardenti». Il fenomeno era noto già fin dal XVII secolo, tanto che nel 1676 gli scienziati francesi riuscirono a convincere le autorità a proibire l’uso della segale in luogo del frumento per preparare il pane.
Claviceps purpurea è un ascomicete del genere Claviceps parassita delle graminacee. Il suo nome comune è il termine francese ergot, che in italiano significa “sperone” Detta specie, infatti, genera nelle piante infette degli sclerozi simili a speroni o spesso — come nel caso della segale — delle escrescenze a forma di corna, da cui anche il nome comune di segale cornuta per indicare il cereale affetto da ergotismo.
Claviceps purpurea è la specie più studiata e conosciuta per i suoi rilevanti effetti nella contaminazione di alimenti confezionati con cereali da essa attaccati. Gli speroni della segale cornuta sono corpi fruttiferi del fungo stesso contenenti diversi alcaloidi velenosi o psicoattivi del gruppo delle ergotine (tra cui l’acido lisergico) che presentano vari tipi di effetti sui soggetti che li assumono. Tali alcaloidi, essendo vasocostrittori, compromettono la circolazione; inoltre interagiscono con il sistema nervoso centrale, agendo in particolare sui recettori della serotonina.
L’ergotismo era spesso fatale e aveva sempre effetti devastanti sulle comunità che ne erano colpite. Esso poteva presentarsi in due forme: ergotismus convulsivus, caratterizzato da sintomi neuroconvulsivi di natura epilettica, oppure ergotismus gangraenosus, che provocava gangrena alle estremità fino alla loro mummificazione.
Gli alcaloidi della segale cornuta sono resistenti anche alle alte temperature dei forni di cottura del pane e ciò è ritenuto essere all’origine di molti fenomeni di allucinazione e superstizione tipici di realtà campestri in epoca preindustriale. Pare infatti riconducibile a ergotismo l’ondata di fenomeni registrati a fine Seicento a Salem, nel Massachusetts, che diedero origine alla più grande caccia alle streghe mai vista sul suolo americano. Parimenti attribuibili a effetti allucinatori da ergotismo sono, altresì, presunti eventi soprannaturali quali le cosiddette apparizioni (si citino a esempio Lourdes o Fátima), caratterizzate dall’accadere, sempre in un contesto socio-economico di estrema povertà e di scarsa alfabetizzazione, in cui il nutrimento più diffuso era il pane di segale verosimilmente infetto da ergotismo e in cui i fenomeni allucinatori erano pesantemente influenzati dalle esperienze pregresse e dalla credulità popolare.
Una possibile ipotesi circa il nome “Fuoco di Sant’Antonio” è che nel Nord Europa, dove il pane veniva fatto con la segale, spesso si contraeva questa malattia, dovuta al fungo che infettava la segale. I malati, recandosi in pellegrinaggio verso i santuari di sant’Antonio in Italia, man mano che scendevano verso Sud cambiavano alimentazione mangiando pane di grano, e ciò attenuava o eliminava i sintomi dell’intossicazione. Tale effetto veniva attribuito a un miracolo per opera di sant’Antonio.
N.d.R. : Rilevo con stupore che spiegazioni scientifiche (che riguardano medicina, tossicologia, chimica, nutrizionismo) di questo tipo siano così poco conosciute, anche oggi. Io stesso sono venuto a conoscenza di questi fatti storici solo per vie traverse, senza un preciso intento o preconcetto.
Ho approfondito un termine e mi sono imbattuto in un’ipotesi storica che spiegherebbe gli stati allucinatori di “miracoli” come quelli di Lourdes e Fàtima, come dovuti al tipo di alimentazione con il consumo quotidiano di pane di segale cornuta. Capisco, tuttavia, molto bene perché questa ipotesi, che continuo a considerare tale, non sia di pubblico dominio. Su ciò che non conviene parlare, non si parli.
SE DIO PARLASSE
Quando Einstein insegnava in molte Università degli Stati Uniti, la domanda ricorrente che gli studenti gli facevano era sempre la stessa: “Crede in Dio?”
Einstein dava sempre la stessa risposta: “Credo nel Dio di Spinoza”.
Baruch Spinoza (Amsterdam 1632 – L’Aia 1677) è stato un importante filosofo vissuto durante il XVII° secolo, dunque in pieno razionalismo: la sua filosofia si basa, quindi, molto sulla logica, tanto da identificare Dio come ordine geometrico del mondo, che si manifesta nella perfezione della natura.
Il suo pensiero si può quindi condensare in una delle sue espressioni più famose, Deus sive natura: Dio ovvero la Natura.
C’è chi sostiene che il Dio di Spinoza, se potesse parlare, potrebbe pronunciare queste parole:
Smettila di pregare e di batterti il petto.
Divertiti, ama, canta e goditi tutto ciò che questo mondo ti può dare.
Non voglio che tu visiti i templi freddi e bui che tu dici essere la mia casa!
La mia casa non è in un tempio, ma nelle montagne, nelle foreste, nei fiumi, nei laghi, nei mari. È lì che si trova la mia casa ed è lì che esprimo il mio amore.
Non farti ingannare dai testi scritti che parlano di me: se vuoi avvicinarti a me guarda un bel paesaggio, prova a sentire il vento e il calore del sole sulla tua pelle.
Non chiedermi nulla: io non ho il potere di cambiare la tua vita, tu sì.
Non avere paura: io non giudico e non critico, non dispenso punizioni.
Non credere a chi mi codifica in semplici regole da rispettare: quelle servono solo a farti sentire inadeguato ed in colpa per quello che fai, servono a mantenerti sotto controllo.
Non pensare sempre al mondo dopo la morte e non credere che è lì che conoscerai la vera bellezza: questo mondo ha da offrirti tanta di quella bellezza, e spetta solo a te scoprirla.
Non pensare che io ti ponga delle regole: sei solo tu il padrone della tua vita e decidi cosa farne.
Nessuno può dire cosa c’è dopo la morte, ma affrontare ogni giorno la vita come se fosse l’ultima possibilità di amare, di gioire e di fare qualsiasi cosa, ti aiuterà a vivere meglio.
Non voglio che tu creda in me perché qualcuno sostiene fortemente che io esista, ma voglio che tu mi senta sempre in te e intorno a te.
N.d.R. : le parole di quest’ultima frase non sono di un ateo.
È possibile immaginare che il pensiero di Spinoza non sia stato ben visto all’epoca (fu, infatti, scomunicato dalla Comunità Ebraico-Sefardita della città e venne bandito come ateo dalla Calvinista Olanda), ma forse non lo è tutt’oggi: il dio che Spinoza predica è un Dio di libertà, slegato dalle azioni umane del perdono e della punizione. Spinoza è stato uno dei filosofi che ha riportato la vita nelle mani della persona che la vive.
Einstein abbracciò completamente la visione geometrica e naturale di Dio concepita da Spinoza. Un concetto che può farci riflettere su cosa sia la religione per noi e può ampliare le nostre vedute.
Così come nessuno può
essere costretto a credere,
nessuno può essere
costretto a non credere.
Sigmund Freud.
La religione è un ‘illusione
e deriva la sua forza
dal fatto che corrisponde
ai nostri desideri istintuali.
Sigmund Freud.
La religione non è
altro che l’ombra
gettata dall’universo
sulla intelligenza umana.
Victor Hugo.